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Autore: thankyouzayn    04/09/2014    0 recensioni
"Il mio sguardo fisso sulle tue mani che, chissà per quale motivo, mi avevano sin da subito affascinata.
E allora sorrisi.
Sorridemmo.
Come se, se in quel momento, non ci fosse nulla di meglio da fare.
E sai una cosa? Non c'era davvero niente di meglio."
© thankyouzayn | 2014
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note autore:
Buongiorno mie belle fanciulle! Allora come ve la passate? Come state? Vi state godendo gli ultimi giorni di vacanza? È triste da dire ma tra poco ricomincerà tutto da capo. Sono davvero disperata all'idea. E come se non bastasse ci si mettono anche i compagni nuovi e professori nuovi. Scegliere un indirizzo è veramente una pezza.
Allora cosa mi raccontate di nuovo? Io sono appena tornata dalle vacanze.
Dunque, veniamo al sodo. L'ennesima mia storiellina è stata pubblicata, felici?
La mia ossessione per New York viene leggermente messa in risalto in questo testo.
Io non scherzo quando dico di essermi realmente innamorata di questa città e, dopo averla visitata, è davvero difficile non continuare a pensarci.
Beh come potevate immaginare, o forse no, il protagonista è sempre Zayn, poverello. Non posso farci niente se l'ispirazione mi viene, per la maggior parte, con lui.
Non c'è molto da dire su questo a parte che c'è tanta, ma veramente tanta dolcezza.
Il personaggio femminile non è specificato, ognuno può interpretarlo e immaginarlo a suo piacimento. È stato davvero bello scrivere questa piccola scena, immaginandomi che tutto questo possa accadere realmente nella sua vita privata.
Bene, detto questo posso salutarvi e dirvi alla prossima ma non prima di augurarvi una buona lettura.
Volevo anche dirvi, prima di salutarvi, che per qualunque cosa potete provare a contattarmi anche su 
Ask e se voleste passare a leggere quello che la mia mente ha prodotto in questi mesi ne sarei veramente molto felice. Basta che clicchiate qui.
Detto questo mi scuso, come al solito, per gli eventuali errori ortografici. Baci. xx
-Micol :)


You 

Era una domenica pomeriggio quella dove le coperte erano aggrovigliate attorno ai nostri corpi e ci riparavamo dal freddo. La fioca luce invernale che entrava dalla grande finestra della nostra camera da letto.
Piccoli fiocchi di neve cadevano dal cielo.
La mia testa che poggiava sul tuo petto e le mie dita a tracciare pigramente il contorno dei tatuaggi sparsi sulle tue braccia. Il tuo capo leggermente inclinato, un sorriso stanco ad abbellirti il viso coperto da un leggero strato di barba. Il mio sguardo fisso sulle tue mani che, chissà per quale motivo, mi avevano sin da subito affascinata.
E allora sorrisi.
Sorridemmo.
Come se, se in quel momento, non ci fosse nulla di meglio da fare.
E sai una cosa? Non c'era davvero niente di meglio.
I fiocchi bianchi che, silenziosamente, si posavano al suolo e la tua mano che mi accarezzava la schiena.
Sorrisi mentre il mio sguardo si posava su di te. I tuoi occhi fissi nei miei e le tue labbra si posavano sulla mia fronte.
L'atmosfera serena e pacifica avvolgeva entrambi. I nostri respiri regolari scandivano il silenzio.
Sei la tipica persona con cui si può stare ore in quella posizione. Oziare è la cosa che ti piace di più quando gli impegni di lavoro o qualsiasi altro contrattempo non te impediscono e, devo dire, che ti riesce anche bene.
«Si potrebbe giocare ad una bella battaglia di neve», constatai e tu, in tutta risposta, ridesti leggermente alla mia affermazione aumentando la stretta attorno al mio corpo e scuotesti la testa sorridente. «Non penso sia il momento».
Era evidente il tuo stato di coma in quel momento. Anche volendo non saresti riuscito ad alzarti da quel letto per la prossima mezzora abbondante.
I capelli scompigliati e privi di qualsiasi sostanza che li facesse rimanere immobili erano in parte ricaduti sulla fronte dandoti quasi l'aspetto di una piccola scimmia.
Una piccola e affascinate scimmia, aggiungerei.
M'imbronciai leggermente e vidi il divertimento oscillare nei tuoi occhi.
«Siamo rimasti svegli tutta la notte», dicesti ed io annuì rotolando sopra di te mentre le tue mani si congiungevano sulla mia schiena: era una scena così bella da vivere. «La miglior notte di sempre», pronunciai e le tue labbra si aprirono nel sorriso più bello di sempre.
Avrei voluto che quella giornata non avesse soltanto 24 ore ma infinite perché stare in quella casa con te, in quel momento, mi sembrava la cosa più giusta da fare.
La sera precedente tra pizza, cinese ed il nostro programma preferito alla tv avevamo raggiunto senza nessun problema le prime ore della mattina e a quel punto il rumore della tv era stato rimpiazzato dalle nostre parole sussurrate e accompagnate talvolta da risate liberatorie, dai baci e dalle carezze rubate e semplici silenzi. C'era qualcosa, qualcosa di bello, in tutta questa situazione. Forse la consapevolezza che qualunque cosa sarebbe accaduta tu saresti rimasto accanto a me, sempre.
«E tra qualche ora saremo in volo per l'America», aggiungesti.
«Uh-uh».
A volte ci comportavamo proprio come due ragazzini sedicenni troppo eccitati per un semplice viaggio che finivano per non dormire una notte intera.
La tua leggera risata echeggiò tra le mura mentre arricciavi il naso, come sei solito fare, mentre mi agitavo.
Mancava poco alla nostra vacanza. L'idea di noi due in uno dei tanti hotel di New York, nessuna tabella di marcia da rispettare, girare per le più famose vie all'insegna dello shopping più frenato mi mandava in estasi. Le luci, gli infiniti grattacieli erano una totale ossessione per me. E, benché tutto questo andasse a discapito tuo niente e nessuno mi avrebbe impedito di girare per la grande mela.
«Una vacanza tutta per noi», dicesti. Nessun impegno di lavoro, nessun contrattempo ci avrebbe vietato di passare del tempo assieme e allora tu sorridesti facendo sfiorare le nostre labbra e «Mr. romanticone», sussurrai io in risposta.
Mi divincolai leggermente per cercare di liberarmi dalla tua presa mentre mi affrettavo a dire di essere affamata e di dover concludere in fetta delle cose per l'imminente partenza mentre tu borbottavi qualcosa quando il mio corpo si staccò dal tuo e successivamente lamentarti del fatto che sentissi freddo.
Le valigie di entrambi che giacevano ai piedi del letto ancora aperte ed, in parte, da finire dato che la pigrizia aveva avuto la meglio.
«Hai gli occhi che brillano». E probabilmente era vero. Sotto diversi strati di stanchezza, preoccupazione ed un velo di ansia ero veramente felice. Ogni parte del mio corpo era in fibrillazione, letteralmente. «Sono solamente felice», replicai stringendomi nelle spalle.
Il mio stato d'animo, in quel momento, non si sarebbe mai e poi mai scalfito.
«Bene», borbottasti. «Diamo un senso a questa giornata», aggiungesti sfregandoti le mani con una smorfia buffa sul viso.
E mentre ti alzavi stancamente dal morbido materasso e le tue mani annaspavano alla ricerca di una maglietta per tenerti lontano dal freddo capii una cosa: tu eri lo splendido ed ipotetico uomo che tutte noi donne passiamo una vita a cercare.
L'amore, la gentilezza, la tua voce, il tuo corpo: era tutto quello che cercavo in un uomo.
Eri tu e, semplicemente, tutto questo mi bastava.

 
  
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