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Autore: Clockwise    04/09/2014    2 recensioni
Ophelia era stata bella, un tempo, come una stella. Prima che diventasse uno spettro.
Coldplay, Ghost Story.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maybe I'm a ghost
Just a whisper in a puff of smoke
A secret that nobody knows
No one will ever hear

Coldplay, Ghost Story
 
Ophelia era stata bella, un tempo, come una stella. Prima che diventasse uno spettro.
 
Ophelia studiava Astrofisica e passava la maggior parte del tempo al Planetario o sul balcone del suo appartamento, gli occhi incollati al telescopio.
E al Planetario incontrò Alistair, un Cacciatore di Spettri.
Lui diceva di essere innamorato dei suoi occhi. Ophelia non capiva perché – erano di un indefinito colore grigio-azzurro; Alistair diceva che ci vedeva dentro una galassia e una supernova. (Ophelia sbuffava, ma sorrideva.)
Alistair diceva di essere innamorato di lei. (Ma Ophelia era uno spettro, che poteva saperne, lei, dell’amore?)
Alistair non avrebbe dovuto passare tempo con lei: lei era un fantasma e lui un Cacciatore, avrebbe dovuto assicurarla alla giustizia, liberare la città. Ma l’amava. (Lui lo sapeva cos’era l’amore – la nascita di una stella.)
 
Le persone scansavano Ophelia, la temevano (un fantasma, cielo, che incubo!); Ophelia non ci badava, non più; Alistair stringeva i pugni e serrava la mascella: perché quei ciechi non la aiutavano, invece di voltare la testa?
Vecchi scienziati senza fede si riempivano la bocca di paroloni spaventosi – disordini alimentari post-traumatici – ma poi stringevano le labbra e la guardavano con biasimo. (biasimo! Ad Alistair veniva da prenderli tutti a pugni.)
 
Alistair voleva proteggerla da quel mondo che non la capiva: la portava sulla Luna, a pesca di asteroidi, guardavano l’alba e la notte su un tappeto di rugiada, ridevano e cantavano.
 
Ophelia voleva bene ad Alistair, come non ne aveva mai voluto ad alcun altro. (Se avesse conosciuto l’amore, l’avrebbe amato.)
Ma vedeva come lui soffriva e voleva liberarlo.
Sentiva l’Universo cantarle nell’orecchio, la notte, quando guardava Alistair dormire, e allora le mancava il fiato, le si oscurava la vista. Sapeva che non avrebbe resistito a lungo a quel canto di sirena, a quel buco nero.
 
Una notte, contò le stelle e trovò sé stessa.
Diede addio a quel mondo che aveva visto solo la sua ombra, senza mai cercare lei, e gli voltò le spalle.
 
Regalò ad Alistair una notte, un bacio, una manciata di stelle. Poi soffiò il sonno sui suoi occhi e lui sognò l’estate mentre lei svaniva.
 
Ophelia era stata bella, un tempo. Ora era una stella.








I Coldplay alle quattro di mattina fanno un brutto effetto.
-Clock
  
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