Serie TV > Arrow
Segui la storia  |       
Autore: bice_94    04/09/2014    2 recensioni
“Ma tu chi sei? Perché dovresti farlo?”
“Perché sei una mia responsabilità da quando hai messo piede in questa città. "
Cross-over Arrow-Person of interest
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Felicity si guardò in giro. Sembrava una casa molto simile al palazzo di Oliver, solo molto più cupo. C’erano libri ovunque e il letto in cui si trovava doveva essere un’organizzazione di fortuna. Nonostante le parole di quell’uomo l’avesse destabilizzata, Felicity non era disposta a rinunciare.
Si alzò a fatica, sentendo un dolore acuto estendersi in tutta la gamba. Dovette inspirare faticosamente, ma riuscì a fare qualche passo. Raggiunse la porta e sentì la voce dei due uomini nella stanza accanto. Sentì anche il rumore di un computer.
Decise di aprire con delicatezza la porta. Ringraziò un qualche dio per non aver fatto rumore.
Gli occhi di Felicity individuarono i due uomini davanti ad una parete di vetro a discutere di alcune foto. Riconobbe uno degli uomini che la sera prima l’avevano aggredita. Spostò lo sguardo e vide il suo obiettivo. Il computer.
Tuttavia, rimase impressionata. Era un processore estremamente potente e costoso. Chiunque fossero quei dovevano avere mezzi in abbondanza. Diede un’occhiata allo schermo e notò una serie di ricerche in attività. Riuscì a riconoscere il sistema utilizzato. Quello che però attirò la sua attenzione era un altro schermo.
Felicity rimase senza fiato e non riuscì ad evitare di fare un paio di passi in avanti, raggiungendo il monitor.
I due uomini non la notarono o per lo meno fino a quando la sua bocca non la tradì. “OH-MIO-DIO”.
Gli altri due occupanti si voltarono di scatto. Finch sembrava inorridito, mentre John sembrava cercare la presenza di qualche intruso.
“Che diavolo stai facendo qui?” Felicity non rispose alla domanda di John, ma tenne i suoi occhi su Finch.
“Io so chi sei tu. Tu sei Harold Finch, primo laureato al MIT nel tuo corso, un genio assoluto. E io ho letto di questa macchina.. tu riesci a prevedere qualunque attacco terroristico, non è vero? Con i numeri di previdenza sociale?”
L’espressione di John era totalmente confusa, mentre Finch la guardava con curiosità.
“Coma fa a saperlo?” Felicity sorrise imbarazzata. “Potrei aver inciso casualmente alcuni sistemi del governo e mi sono imbattuta in questo.”
L’ex militare sgranò gli occhi, mentre Finch era impressionato. Felicity diede un’altra occhiata alla macchina e notò qualcosa di strano. “Un attimo, voi non state cercando attentati, voi prevedete qualunque tipo di reato, non è vero? Quindi lui è la testa e lui il braccio? Oh mio dio , è semplicemente geniale.”
La voce di Felicity trasudava di eccitazione, mentre John sembrava indignato. “Ehi, lui è il supporto tecnico, non puoi dire che lui è la mente.” Finch e Felicity gli rifilarono un’occhiata arrabbiata. “Va bene, va bene, ho capito. Sono in inferiorità numerica.” John si sedette su una sedia e lasciò che il suo compagno sbrigasse la situazione.
“Sa, credo di averla sottovalutata miss Smoak. Sapevo che lei era la mente di Arrow e sapevo anche di alcune performance niente male, ma vedo che lei ha doti eccellenti.” Felicity arrossì.
“E’ un onore detto da lei.”
John scosse la testa. “Finch credo che tu abbia appena trovato un essere umano che ti idolatra. Credevo di non poter vivere abbastanza a lungo per vedere questo giorno.”
L’uomo con gli occhiali lo ignorò. “Sig. Reese credo che dovremmo aggiornare la nostra ospite della situazione.”
----
“Ora che sai tutta la storia, starai qui fino a quando non risolvo tutta la faccenda?”
John chiese con pazienza. Felicity annuì. “Va bene, ma devo chiamare Oliver. Avete dei comms? Potrei così tenermi in contatto con loro.” Finch annuì. “Sarò io a portarglieli miss. Smoak, lei rimanga qui con Reese.”
John guardò il compagno. “Sei sicuro?” Harold annuì e scomparve.
Reese afferrò il telefono e glielo porse. Felicity lo guardò e una leggera scarica elettrica attraversò la pelle quando le loro mani si sfiorarono. No, questo era sbagliato, si disse.
Il telefono fece a malapena un paio di squilli che la voce di Oliver giunse con prepotenza. Era in vivavoce.
“Oliver, sono Felicity.” La voce tremò leggermente. “Ehy, dove sei? Stai bene? Cosa diavolo è successo?”
La preoccupazione trasudava in ogni sillaba e Feliciy sentì il suo cuore stringersi leggermente. “Oliver sto bene. È una storia lunga ok?”
E finì con il raccontargli ogni singolo evento. Non mancò la minaccia ben poco velata contro Reese, ma Oliver sembrò quasi grato quando seppe che Felicity sarebbe stata in buone mani. Istituirono un collegamento video e i comms erano giunti a destinazione. “Qui ci sono apparecchiature molto più avanzate Oliver, li troveremo e potrete risolvere questa situazione.”
“Io risolverò la situazione.” La voce John arrivò per la prima volta e Oliver grugnì nervosamente. “Non se ne parla.” Felicity sospirò. “Creo che se evitiate di fare gli uomini di Neanderthal, riuscirete a collaborare e magari ottenere qualche risultato.” Oliver sospirò. “Non mi fido di lui, Felicity.” La donna scosse la testa.
“Lo so, ma non abbiamo altra scelta.” Oliver la studiò dalla web cam e decise di affidarsi a lei.
“Sei sicura di stare bene? Posso venire e prenderti immediatamente” Felicity sorrise e provò ormai la familiare sensazione di calore accendersi nel suo petto. “No, Oliver, sarei solo una passività lì e inoltre qui so come aiutarvi. E poi John si prenderà cura di me, almeno spero.”
Reese sorrise e annuì, ma non perse come la mascella di Oliver si strinse dolorosamente.
“Stai attenta.” Felicity sorrise. “Anche voi, cercate di non farvi uccidere, ok?”
Il collegamento si spense e la donna chiuse gli occhi per un secondo, lasciando che le sensazioni di quella  giornata scivolassero a pieno su di lei. John la osservò con attenzione.
“Ehy, va tutto bene?” Felicity sorrise stancamente, ma annuì.
“Si, solo un po’ frastornata, credo.”
John si alzò e si avvicinò verso la finestra. “Così, cosa porta una ragazza con un quoziente intellettivo e capacità straordinarie ad aiutare un vigilante in calzamaglia?” Un leggero suono di derisione pervadeva quella parole, ma Felicity decise di ignorarlo.
“Potrei allora chiedere cosa porta un ex militare o qualunque cosa tu fossi ad aiutare un genio informatico?” Vide come John si voltò di scatto verso di lei. “Come lo sai?”
Felicity sorrise. “La tua postura e quella cosa che fai ogni volta che entri in una stanza. Cerchi vie d’uscita e possibili minacce.”
John rimase inespressivo, ma fu colpito da quella capacità di osservazione di quella ragazza. “Non hai risposto alla mia prima domanda.”
Felicity gli sparò uno sguardo sospettoso. Avrebbe voluto dirgli che era non era l’unica a non averlo fatto, ma non lo fece. Non seppe il motivo, ma decise di rispondere. Abbassò lo sguardo e giocherellò con il bordo della sua maglietta.
“Credo che arrivi un momento nella vita in cui si ha bisogno di uno scopo. Io penso di aver trovato il mio.”
John non parlò, ma sentì perfettamente la tristezza dietro a quelle parole. Quella ragazza era molto di più di ciò che appariva. I loro occhi si incontrarono e nessuno dei due riuscì a fuggire da quel contatto invisibile.
Il telefono dell’uomo squillò e il momento se ne andò silenziosamente così come era venuto.
“Ehy, Finch, tutto bene?”
“Credo che abbiamo un problema sig. Reese.”



p.s. ritardo imperdonabile.. :D scusatemi, ma spero che a qualcuno continui a interessare l'esperimento. spero mi facciate sapere cosa ne pensate ed eventuali critiche o consigli sono ben accetti..
grazie e un bacione a tutti..
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: bice_94