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Autore: LittleHarmony13    04/09/2014    3 recensioni
"L'aria di Londra, quel tipico misto di smog, storia e grandezza mi entrava nelle narici, facendomi sentire viva, per una volta.
Non ho un bel rapporto con la vita. Nonostante i miei giovani diciassette anni sono piuttosto asociale. Non per scelta, ma per incapacità nei rapporti interpersonali.
Avevo ovviamente molti amici e molte amiche, ma il senso di solitudine e di incomprensione aleggiava sempre su di me. Potevo starmene chiusa in casa per ore, con la musica accesa, il computer sulle gambe, un libro sul comodino, e potete giurare che stavo da Dio, ma se tutto a un tratto mi veniva in mente di essere sola, era la fine. Mi piace stare da sola, ma essere sola, quella è tutta un'altra storia.
E' una cosa che mi fa sempre venire i brividi a pensarci.
Uno squillo di telefono interruppe il mio scorrere inesorabile di pensieri. Cavolo, ma quanto penso? "
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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6. Cambiare la vita di qualcuno.
 


"I know I'm not your only
But at least I'm one
I heard a little love is better than none.
Just a little bit of your heart.
Just a little bit of your heart is all I want.
"

Just a little bit of your heart, Ariana Grande.
 



La mattina seguente, appena sveglia, capisco subito che c'è qualcosa che non va. Il letto in cui mi sveglio non è il mio, lo capisco dalla consistenza. Il mio materasso non è così morbido, né mai lo sarà. E soprattutto il mio letto non è cosparso di vestiti da uomo. Cazzo. Non sarò mica finito a letto con uno senza saperlo? Il pensiero che più mi terrorizza prende forma nella mia mente. Non sarò mica finita a letto con Henry? Ma no, ricordo chiaramente di averlo salutato e di essere andata dritta a casa di Chris, dopo una breve fermata a casa mia. In un primo momento dovevamo stare tutta la sera a casa mia, visto che i miei sono via, ma in un secondo momento Chris ha optato per casa sua, in quanto da lì si possono vedere i film in Blu-Ray. Abbiamo ordinato cinese, ci siamo guardati un brutto film sui supereroi (che io odio, e lui pure, quindi non capisco come siamo arrivati a questa scelta), e a quel punto devo essermi addormentata sul divano. E Chris deve avermi portato a letto. Ma non in quel senso. Semplicemente mi aveva accompagnata in un posto più comodo del divano. Quando finalmente tiro un sospiro di sollievo, mi rendo conto che la mia testa è appoggiata sul braccio disteso di Chris, e probabilmente devo anche avergli sbavato un po' sulla maglietta. Vabbè, è stata una sua decisione farmi dormire con lui. A suo rischio e pericolo.
A questo punto sono sveglia, e non ho certo voglia di stare ad aspettare che il mio amico si svegli naturalmente, quindi decido di svegliarlo io.
Gli do un bacio sulla guancia, ma non si sveglia, così decido di passare alle maniere forti. Una botta sul petto, poi due. Alla terza sobbalza impaurito.
“Ma che diamine..?” - esclama, ancora insonnolito.
“Credo di averti sbavato sulla camicia.” - gli dico, mentre gli tiro un braccio per farlo tirare su, ma senza successo.
“Ecco cos'era quella sensazione di saliva che sentivo addosso stanotte. Peccato, pensavo di stare baciando una bella ragazza.”
Faccio finta di essere offesa, ma non funziona, perché mentre cerco di picchiarlo mi scappa da ridere. E poi inutile, è più forte di me. In due secondi mi ha già catturato sotto di lui, tenendomi ferme le mani.
Scalcio per dibattermi ma non ce la faccio.
“Scusati per avermi sbavato sulla maglia. Ora.” - mi minaccia giocosamente, il viso a un palmo dalla mia faccia.
“No, non mi scuso.”
“Ti faccio il solletico. Sai che conosco i tuoi punti deboli.”
NO, il solletico NO. Devo cedere.
“Ok, ok.. Mi scuso. Giuro. Non lo farò mai più.”
“Bene, adesso posso lasciarti andare.”
Ma c'è qualcosa di confortante a stare così, sdraiata con lui. E non voglio ancora che finisca, così lo ritiro giù e affondo la testa fra i suoi capelli, e stupendomi della loro morbidezza.. fino a quando non mi rendo conto che la situazione potrebbe sembrare compromettente.
E allora arrossisco. Per la prima volta dopo anni, sento che il mio rapporto con Chris sta cominciando ad essere imbarazzante. E non deve esserlo.
Quindi mi alzo il più velocemente possibile, lasciandolo solo sul letto, con un'espressione sorpresa.
Il suono del mio telefono mi riporta alla realtà. Un nuovo messaggio. Da Henry. Cavolo, Henry! Ancora prima di aprire il messaggio mi passa per la testa il terribile sospetto di essermi scordata del nostro appuntamento. Ma guardo l'ora e vedo che ci saremmo dovuti incontrare fra un'ora. E allora cosa vuole?

 

Ciao Ivy, buongiorno!
Volevo informarti che la giornata di oggi sarà un po' diversa. Non ci saranno avventure, quindi, qualsiasi cosa tu stia pensando di fare, in quella tua testa ostinata, scordatela! Oggi voglio solo parlare, fare un paio di telefonate e cose così. Capirai tutto quando ci vedremo.
A fra poco. Un bacione.

Henry.

 

 

Quel messaggio criptico mi destabilizza, ed adesso la mia curiosità è lampante. Ogni giorno sono sempre molto curiosa, quando penso a quale potrebbe essere l'avventura che io e Henry dovremmo compiere il giorno successivo, ma devo ammettere che oggi me ne ero completamente scordata. Stranamente.
“Chris, devo andare.” - dico, senza girarmi, quasi avendo paura a parlare di Henry con lui. Ma perché? Io e lui ci dicevamo tutto, no?
“Vuoi che ti accompagni? Posso accompagnarti in metro, almeno non rischiamo di far venire un infarto a mezza Londra, con i tuoi attacchi di panico.” - mi dice, con un mezzo sorriso.
“Oh no, grazie. Non prendo la metro, faccio a piedi, ma grazie lo stesso.”
“Oh, okay,” mi risponde, sorpreso. “Ci vediamo presto allora, d'accordo?”
“Certo, quando vuoi.” - gli dico, ormai sulla soglia della porta.
Mi alzo sulle punte per dargli un bacio sulla guancia, proprio mentre lui si abbassa per abbracciarmi, e l'effetto è buffo, anche se sicuramente molto dolce.
“Qualsiasi cosa tu stia facendo, spero che tu sappia quello che fai..” - mi sussurra all'orecchio, mentre lo stringo forte.
Non riesco a rispondergli, perché forse non lo so nemmeno io. In risposta faccio passare un dito fra i suoi riccioli e respiro profondamente.
“Ci vediamo Chris!”
E con un profondo respiro, mi chiudo la porta alle spalle.

 

 

 

In Hyde Park trovo Henry, con un sorriso stampato sulle labbra, e nonostante tutto, non posso fare a meno di sorridergli di rimando. Appena mi vede, come di consueto, mi passa il bigliettino fra le mani. Ma prima che lo apra, Henry mette una mano sulla mia, e quasi scusandosi, mi dice: “Ho già fatto questa cosa prima che tu arrivassi, da solo. Mi dispiace, so che avevamo detto che avremmo fatto tutto insieme, ma questa era una cosa che dovevo fare solo. Leggi e ti spiegherò tutto.”
Voglio cambiare la vita a qualcuno.
Era completamente ragionevole. Chiunque avrebbe voluto una cosa del genere, nella propria vita, inutile negarlo. Lo guardo dritto negli occhi, aspettandomi una spiegazione che arriva subito.
“Dovevo saperlo da solo Ivy. Dovevo chiederglielo da solo. A mia madre, sai? Dovevo sapere se pensava che non fossi un completo disastro, se non la avevo delusa. Non sono un figlio modello, Ivy. Non mi scuso mai, e mi arrabbio un sacco. Non sono mai quello che i miei si aspetterebbero che fossi.” - parlava come se non riuscisse a fermarsi. - “Così, prima che tu arrivassi, ho alzato il telefono e ho chiamato mia madre, e le ho chiesto se per lei ero importante. La ho colta di sorpresa come è giusto che sia. Le ho spiegato quello che pensavo, che nonostante non sia d'accordo col trasferimento non vuol dire che odi lei e papà. E lei ha capito. Ha cominciato a piangere, Ivy. Mi ha detto che nonostante tutto, rifarebbe tutto da capo. E mi ha detto che le ho cambiato la vita. E stavo per piangere anche io.”
Tremava, ed ho avuto come l'impressione che non avesse mai raccontato queste cose a nessuno, ed ho realizzato che vita solitaria dovesse aver passato, senza avere qualcuno a cui raccontare i suoi pensieri o i suoi sentimenti. E allora gli prendo una mano, e glielo dico, così, senza nemmeno pensarci. Perché lo deve sapere. E io mi sento in obbligo di dirglielo.
“Hai fatto benissimo a fare come hai fatto, davvero. Ma sappi che se bastava sentirti dire da qualcuno che gli hai cambiato la vita, non occorre andare troppo lontano. La hai cambiata a me. Non ti conosco così bene, Henry, ma il modo in cui mi hai portata a mettere in gioco me stessa è sicuramente importante. Mi hai dato una forza che non credevo di avere, e per questo ti ringrazio.” Ho parlato con tutta la sincerità di questo mondo, ed adesso mi sento come nuda di fronte a lui. Non mi ero mai esposta così tanto, per nessuno. E deve saperlo.
“Sono io che devo ringraziare te, perché...”
Non fa in tempo a finire la frase che il suono di un messaggio in arrivo ci interrompe. E proviene dal mio telefono.
Di solito avrei ignorato un messaggio nel bel mezzo di una conversazione con il ragazzo di cui forse mi stavo innamorando, ma era Chris, e poteva essere urgente. 

 

Hai lasciato le chiavi a casa mia. Vieni a prenderle dopo? Xoxo, Chris.
P.s: Dovrei tornare verso le tre di oggi pomeriggio.

 

Cavolo, è vero, mi ero scordata le chiavi di casa. E adesso?
Non potevo aspettare fino alle tre, dovevo tornare a casa prima. E poi mi viene in mente che so esattamente dove si trovano le chiavi di casa di Chris, e quindi, anche se lui non è in casa, posso cavarmela lo stesso.
Apro con le sue, e prendo le mie.
Poi mi ricordo di Henry. Per la seconda volta, in questo giorno, mi ero scordata di lui. E mi sento terribilmente in colpa. Di nuovo.
“Scusami, stavi dicendo? Era una cosa importante, dovevo leggere il messaggio.”
“Certo.” - Lo sta per caso dicendo con sarcasmo? Ma poi sorride e allora i miei dubbi passano. - “Stavo, dicendo, Ivy cara, che devo ringraziarti per quello che stai facendo per me. Nessun'altra lo avrebbe fatto, e anche tu mi hai cambiato la vita. Anche se credo che ogni persona che incrociamo nel nostro cammino ci cambi un po'. Tu mi stai cambiando più di altri, tutto qui.”
Arrossisco a quelle parole, e lo ringrazio per quel discorso.
“Henry, hai ancora bisogno di me oggi? Perché ho lasciato le chiavi di casa dal mio amico Chris e devo assolutamente andare a prenderle, poi devo andare a fare la spesa e sai... Mi avvantaggio un po' visto che abbiamo svolto in fretta il nostro compito oggi.”
“Oh, vai pure. Ti accompagno per un pezzo.”

 

Per il tratto di strada parliamo, e mi stupisco sempre di quanto per me sia semplice parlare con Henry. Mi ricorda episodi imbarazzanti degli anni precedenti, come quella volta che ha mandato un messaggio ad una ragazza per chiederle di uscire, lei gli ha detto di no, e lui allora ha fatto finta che fosse stato un suo amico che, a sua insaputa, le aveva mandato un messaggio. Rido tantissimo, non riesco a farne a meno, e anche lui ride con me. E' divertente.
Vicino a casa di Chris lo saluto, e lui mi abbraccia. Profuma di buono, di estate, aria fresca e agrumi. Mi stringe forte e mi dà un bacio sulla guancia.
Ricambio ma non arrivo alla sua guancia senza alzarmi sulle punte, allora lui mi prende in braccio e allora ci arrivo. Ridiamo un po', e al momento di salutarci gli accarezzo i capelli. Mentre se ne va, però, non posso fare a meno di pensare che vorrei che fossero stati ricci.

 

 

Trovo le chiavi dell'appartamento di Chris sotto il tappetino all'ingresso, come al solito, ma poi noto che la porta è aperta.
Strano, manca ancora un'ora alle tre, Chris è tornato prima?
Senza ulteriori indugi apro la porta e quello che vedo mi stupisce non poco. Sul letto di Chris non c'è solo lui. Sono due corpi quelli che vedo avvinghiati e, se Dio vuole, ancora vestiti. Chris si gira, stupito di vedermi, e la ragazza bionda sotto di lui sogghigna, colta nel mezzo di un bacio appassionato.
Riesco ad avere un solo attimo di lucidità, e vedo le mie chiavi sul tavolino della cucina. Le prendo al volo, e sento gli occhi riempirmisi di lacrime. Sono solo vagamente consapevole della voce di Chris che mi chiama dall'inizio delle scale. Con la coda dell'occhio vedo, e sento, Chris urlare contro la ragazza bionda.
“No, non hai capito, te ne devi andare. IVY? IVY?”
Ma niente di tutto questo mi fermerà. Sto già correndo sulla strada verso casa mia, le lacrime agli occhi e il cuore spezzato.
Non so se sono più sorpresa dal fatto che Chris non mi abbia detto qualcosa o dalla mia reazione. Forse ho veramente bisogno di fare un'esame di coscienza.
Mi arriva un messaggio da Chris.
Ivy, arrivo a casa tua. Posso spiegare.


Gli rispondo.
Non provare nemmeno ad avvicinarti a me. Lasciami in pace.
Mentre quello che avrei voluto rispondergli era: “Come te lo spiego che sono innamorata di te, adesso?”




Angolo Autrice:  Buoooona Sera. Allora mi scuso in anticipo, perché so che questo capitolo è in un ritardo pazzesco, ma si sta riavvicinando la scuola, e non ho più tutto questo tempo libero, e quindi non prometto aggiornamenti troppo frequenti.
E in secondo luogo mi scuso perché so anche che questo capitolo non è quello che vi stavate aspettando. Mi dispiace, ma non è una cosa che ho deciso dall'oggi al domani. So come questa storia deve essere e questa è la piega che deve avere.
Spero di non perdere molti lettori, perché i colpi di scena saranno ancora tanti,  credetemi. Mi farebbe piacere sapere i vostri parere, quindi non tiratevi indietro, nel bene e nel male vorrei sentire un vostro feedback sulla storia.
Vi ringrazio in anticipo, e ringrazio chi continua a sostenermi capitolo dopo capitolo.
Un bacione, e stavolta più che mai, spero alla prossima.
S. <3

 

  
  
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