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Autore: Marra Superwholocked    04/09/2014    2 recensioni
Le persone continuano a scomparire, ma di loro rimane comunque una traccia. Lynn Moore, whovian in ogni cellula del suo corpo, è l'unica ad accorgersene. Un giorno, il più bello della sua vita, uno strano "Uomo con gli anfibi" che si fa chiamare Dottore entra nella sua vita.. uscendo dal suo armadio! Dal XXI secolo atterrano nel 1984 dove incontreranno John, un simpatico ragazzino di 13 anni, che li aiuterà nella loro missione: salvare la Terra!
Ma John non è un ragazzino qualsiasi...
Genere: Avventura, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - Altro, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Spoiler, la parola che lo tormenta dal 1984

 


Il Meuts Lahl, o meglio il Lupo Cattivo, non sembrava poi così tanto cattivo mentre se la rideva di gusto osservando l'espressione confusa – e da pazza – di Lynn nel comprendere, passo dopo passo, chi fosse in realtà quel bambino. Pochi istanti prima, infatti, stava ragionando sul nome: la madre lo aveva chiamato David anziché John. Eppure, era sicura si chiamasse John, dato che, quando lei e il Dottore erano andati a casa sua, Lynn aveva notato sul lavandino della cucina una tazza per bambini con il suo nome scritto in quattro colori diversi. Poi lo sguardo le cadde sulla costellazione di infinite lentiggini del ragazzino mentre era ancora tra le braccia della madre e – quasi per confermare la sua tesi – volle osservargli bene gli occhi: quando John sbatteva le palpebre, uno dei due era più lento dell'altro e rimaneva socchiuso.
«Salve! Lei dev'essere la madre di John! Piacere,» disse il gallifreyano protendendo la mano destra «io sono il Dott-.. Ahi!» esclamò poi nel ricevere una gomitata da Lynn. Si corresse, presentandosi come John Smith, e si strinsero la mano. Lo sguardo del piccolo John posati sul falso John.
«John» disse Lynn, «perché ti fai chiamare così?»
Il ragazzino guardò sua madre, poi raccolse tutto il coraggio che possedeva per dirle la verità: ogni volta sentiva un grosso peso sullo stomaco, ma la madre lo aveva educato bene e a domanda posta, si risponde. «John è il mio secondo nome» disse. «Mi piace molto di più rispetto a David e poi.. Il Dottore usa spesso questo nome.» Ora si sentiva più leggero, ma capì che Lynn non era ancora soddisfatta.
«Quindi, tu ti chiami...?» gli chiese, infatti.
«McDonald. David John McDonald» rispose tutto d'un fiato.
L'espressione sul volto di Lynn, a quel punto del ragionamento, fu letteralmente impossibile da descrivere. «David... John... Mc... Donald?» ripeté con voce fioca. L'impulso di strozzare il Dottore era assai alto. «Dottore» lo chiamò. «Ho bisogno di parlarti due secondi.» Lo guardò con gli occhi stretti a fessure poi lo tirò in un angolo e sotto gli occhi di tutti – che facevano finta di nulla – lo sgridò urlando sottovoce. «Ho la possibilità di conoscere David Tennant e tu mi porti nel 1984?! Quando lui ha solo tredici anni!! Insomma, io... Tu sei... AH!» E se ne andò con minacciose saette che le vorticavano attorno alla testa.
John – David – la guardò di sottecchi mentre tornava da lui ed ebbe paura: non aveva sentito bene ciò che gli aveva detto, ma dal modo in cui si lasciava il Dottore alle spalle capì che era abbastanza arrabbiata con lui, tanto che si immaginò Lynn sollevare un grosso tavolo e scaraventarglielo addosso. «Perché non ti piace il nome David? È così bello» si sentì dire da una Lynn ora molto più calma di quanto lui stesso aveva sperato.
«Non so... Non c'è un motivo particolare per cui io preferisca John» rispose stringendosi nelle spalle.
Il Dottore si mise una mano tra i capelli dorati, salutò con un cenno i Junsay che lo fissavano e andò verso Lynn, John e Essdale, che carezzava la testa del figlio, ricoperta da una giungla di capelli morbidi come la seta.
«David è un nome bellissimo, è perfetto per te. Ti si addice. Magari il cognome... Potresti avere qualche difficoltà, ma andrà tutto bene.» Lynn si rese conto che il discorso rischiava di confondere ancora di più il povero ragazzino. «E David era anche il nome del nonno di mio padre e del mio attore preferito, quindi...» Diede un buffetto sulla guancia del ragazzino, stretto alla madre. Dietro di loro, le donne seguivano commosse la scena come se fosse stata una telenovelas.
«Il tuo attore preferito? Chi è? Il mio è Tom Baker» disse David.
Lynn lo guardò sorridendo e non disse nulla se non: «Sarai un uomo meraviglioso, da grande.» Poi gli arruffò i capelli e, tornando al fianco del Dottore, si rivolse ai Junsay in tono solenne. «Avete partecipato meravigliosamente a questa... Cerimonia?» scherzò. «Prometto che il vostro duro lavoro non sarà vano. Addio e grazie.» Fece cenno a tutti di seguirla. In poco tempo la sala si svuotò e i Junsay rimasero da soli.
Quando furono finalmente all'aria aperta, il Dottore, John, Lynn e tutte le altre donne cercarono di riempire più che potevano i loro polmoni. La nave vibrò e apparve agli occhi di tutti i presenti, dopodiché si alzò in volo nel momento stesso in cui i primi raggi di un sole albeggiante toccarono le punte degli alberi del bosco.
John pensava ancora alle parole che gli aveva rivolto Lynn poco prima. Non riusciva a capire lui, figuriamoci la madre, la quale non seppe mai che il John Smith che aveva conosciuto era il vero Dottore e Lynn una ragazza del XXI secolo.
Le donne seguirono attentamente le indicazioni del Dottore e si inoltrarono nel fitto fogliame col cuore pieno di gioia. Eano state trattate bene, certo, ma la voglia di riabbracciare i loro cari era alta. E così era anche per Essdale e David.
Lynn seguì con lo sguardo i capelli di quel ragazzino che, a distanza di trent'anni, sarebbe diventato il Decimo Dottore. Saltellava evitando radici, accanto alla madre che rideva spensierata. Poi lo vide fermarsi, sussurrare qualcosa all'orecchio della madre e correre da lei e dal Dottore amante di tonno in scatola.
«Dottore» disse, affannato, raggiungendoli. «Io mi chiedevo se... Sì, insomma...» balbettò.
«No, John» capì subito il Dottore. «Non posso.»
«Perché no?» piagnucolò.
«Perché tua madre deve rimanere qui e tu devi badare a lei.»
«Ma mi hai promesso...»
«Lo so, lo so, ma credo proprio che il Lupo Cattivo non me lo permetterebbe.»
«Ancora questo Lupo Cattivo... Si può sapere di cosa parli?»
Lynn rimase ad occhi chiusi, sperando di essersi solo immaginata la domanda del ragazzo, ma, riaprendoli, notò che il Dottore era alla ricerca di una soluzione che non lo turbasse troppo. Possibile che l'età l'abbia rimbecillito?, si domandò. «Spoiler» si affrettò a dire Lynn.
«Oh, River...» sospirò il gallifreyano.
David fissò entrambi con tanto d'occhi. «River?! Ma che razza...?»
«Spoiler» dissero Lynn e il Dottore all'unisono.
«David! Sbrigati, dobbiamo andare!» lo chiamò la madre.
Il ragazzino si lanciò in un mini abbraccio per Lynn per poi dedicare più tempo al suo eroe che, in quel caso, fu solo una marionetta nelle potenti mani di quella strana creatura che i suoi amici chiamavano Lupo Cattivo. «Be', allora io vado...» salutò indietreggiando lentamente.
«Mi dispiace, John» disse il Dottore. «Mantieni il segreto, però» aggiunse premendo l'indice sulle labbra.
«Promesso. Grazie di tutto!» E ritornò a stringere forte la mano della madre.

   
 
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