Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: setton    04/09/2014    0 recensioni
Sei come il cielo in una notte d'estate, caldo accogliente e pieno di stelle
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jean Kirshtein, Marco Bodt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il tramonto era la cosa più bella che ci potesse essere in natura, almeno Jean la pensava così, ma qualcosa gli aveva fatto cambiare idea, quel qualcosa era un ragazzo dai capelli neri e le guance piene di lentiggini, Marco aveva detto di chiamarsi, si erano conosciuti alle superiori, quel ragazzo si era trasferito nella sua scuola quando facevano il 3° anno e avevano iniziato a conoscersi, più lo conosceva più i suoi sentimenti si facevano chiari ed ora erano passati ben tre anni dal loro primo incontro, erano passati dall’essere semplici conoscenti ad amici e successivamente migliori amici, ma Jean non lo vedeva solo come un amico, no, probabilmente lo vedeva come qualcosa di più già da un paio d’anni. Non era un segreto che fosse gay, lo sapevano tutti, aveva anche avuto delle relazioni con dei ragazzi, ma nessuno gli aveva rubato il cuore come l’aveva fatto Marco.
Dapprima pensava fosse solo un ragazzo attraente, poi conoscendolo aveva dedotto che pensasse prima agli altri che a se stesso, infatti tutti si approfittavano di quel povero ragazzo lentigginoso, quando dei bulli cercavano di infastidirlo Jean si metteva sempre in mezzo, lo difendeva perché pensava che fosse quello che fanno gli amici, ed ogni volta che Marco lo ringraziava gli si imporporavano sempre le guance.

 

Non sapeva come fossero finiti in quella situazione, okay erano stati ad una festa, forse aveva fatto bere un po’ troppo Marco, si era offerto di riaccompagnarlo a casa visto che nelle sue condizioni non poteva tornarci da solo e anche in quel caso non lo avrebbe lasciato andare da solo, ma tornando al presente erano in un vicolo, Jean contro il muro e Marco che gli teneva ferme le mani sopra la testa, era imbarazzante come situazione, ed infatti avrebbe voluto tirarsene fuori per non rovinare la loro amicizia, anche se ci aveva sperato che prima o poi succedesse una cosa del genere, non voleva che succedesse mentre Marco era ubriaco.
-Marco, fermati, non è questo che vuoi.- Disse Jean nel modo più serio possibile, ma Marco non rispose, si limitò ad avvicinarsi al viso del biondino, erano veramente vicini, sentiva il respiro caldo del moro sul suo viso, avrebbe potuto sporgersi leggermente e si sarebbero baciati, ma non era quello che voleva, era vero, era innamorato di quel ragazzo, ma ora era ubriaco e non ragionava.
-Marco perfavore.. sei ubriaco, non fare cose di cui potresti pentirti..- ‘’anche se io lo vorrei tanto..’’ ma quest’ultima frase non la disse, non serviva aggiungere nulla, Marco spostò la bocca verso l’orecchio destro di Jean e gli sussurrò – Sai Jean, ho mentito, sono sobrio- abbassò ancora la bocca e questa volta la posò sul liscio collo del biondino, glielo baciò e mordicchiò. Jean del canto suo era rimasto senza parole.. apriva la bocca e la chiudeva ma non ne usciva neppure un suono.
-Scusami se ti ho mentito, ma se non lo avessi fatto non mi avresti accompagnato a casa, non saremmo potuti rimanere soli e non mi avresti permesso di fare quello che sto facendo..- disse Marco visto il silenzio dell’amico, era arrivato il momento per lui per rivelargli i suoi sentimenti, se poi sarebbe stato respinto se ne sarebbe fatto una ragione, ma per ora non gli importava, quindi continuò a parlare –sai, sono ormai tre anni che ci conosciamo, non dico dal primo momento, ma da quando ci conosciamo ti ho sempre nascosto il fatto che mi piacevi, ora che abbiamo finito le superiori e stiamo per andare all’università, dovevo dirtelo, prima che finissimo per andare in luoghi diversi- Marco gli lasciò le mani che ricaddero sui fianchi del biondino ma non si spostò.
Jean aveva ascoltato tutto con attenzione, tanto che sembrava in trance, sbattè le palpebre qualche volta ritornando a ragionare, doveva dargli una risposta, lo sapeva già qual era.
-2 anni.- disse solo, non trovava le parole giuste, Marco lo guardava stranito, doveva riuscire a continuare la frase ma era imbarazzato. –sono… due anni che sono innamorato di te..- abbassò lo sguardo imbarazzato.
Un vento caldo scompigliava i capelli ai due ragazzi, Jean si morse il labbro inferiore e lentamente rialzò lo sguardo, quello che vide era il sorriso di Marco che gli si stava avvicinando lentamente,  smise di mordersi le labbra e chiuse gli occhi, quello che arrivò fu un bacio dolce, casto, e quando il moro si staccò dalle sue labbra fu doloroso come togliere un cerotto, ne voleva ancora, ma non lo chiese. Marco si spostò iniziando ad avviarsi verso casa –andiamo?- disse a Jean, questi si affrettò a seguirlo, non sapeva cosa fossero, se fidanzati o ancora solo amici, ma andava bene così, ora che avevano scoperto di provare le stesse cose si sentivano entrambi più leggeri.

Erano passate diverse settimane dalla confessione, avevano iniziato ad uscire e si erano infine messi insieme veramente.
Quella era una calda sera d’estate, si erano ritrovati a camminare sulla spiaggia, parlavano del più e del meno, ma poi era sceso il silenzio, si erano sdraiati a guardare le stelle, uno di fianco all’altro, Jean ruppe il silenzio.
-Sai, questa serata mi ricorda te.- Marco girò la testa verso il biondino con fare interrogativo, questi se ne accorse –perché sei come il cielo sereno di una notte d’estate, caldo, accogliente e pieno di stelle.- Marco arrossì violentemente ma sorrise. Rimasero a guardare le stelle ancora un po’, in silenzio, tenendosi per mano senza lasciarsi mai.

  
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