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Autore: Garth Herzog    25/09/2008    12 recensioni
Ti vidi allontanarti da me, seguendo la strada che avevi deciso di percorrere da solo, abbandonandomi.
Caddi al suolo, urlando il tuo nome. Tutto non poteva finire ancor prima di cominciare.
Non potevo perderti ancor prima di averti.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda serie
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Rainfall


Kill me with your thoughts

Use your mind

Hand me over to this world

Into death...


Quel giorno sentii la morte nel cuore necrotizzare pian piano ogni mia singola cellula, ogni piccola fibra di vita che allietava la mia intera esistenza. Avvertii il gelo nei tuoi occhi, due sfere splendenti di puro ghiaccio, vestigia di un tempo ormai remoto.

Vidi le parole scivolare lentamente sulla tua lingua, rigirandole tra i denti serrati, in un sibilo che – lo sapevo, lo sentivo – avrebbe ucciso tutto quello in cui credevo. Tutto quello che avevo dato scioccamente per scontato, come fa solo chi è convinto di avere il destino nelle proprie mani.

Sono un'idiota.

Piano piano quel sibilo si articolò in parole, parole che non avrei mai creduto – o osato pensare – potessero uscire dalla tua bocca.

Lasciai subito il tuo braccio, ritraendomi come se mi fossi scottata. In realtà all'inizio pensai che stessi scherzando, perché no, non poteva essere vero. Osai pensare addirittura ad un incubo, ben sapendo di essere continuamente ossessionata dal pensiero dell'abbandono.

Della solitudine.

A quale prova stavo per essere costretta?, mi chiesi. Forse la peggiore di tutte. Forse quella che avrebbe scavato nella mia anima, lasciandone un segno indelebile, per l'eternità.


I see him turn away

Although my eyes are shut with emptiness

And again the rain falls down

Together with me...


Lentamente, inesorabilmente, avvertii un dardo di ghiaccio assoluto centrare pienamente il suo bersaglio, scavando con una forza data solo dalla mia debolezza. L'unica cosa capace di distruggere la mia volontà, di piegarla fino a renderla un pallido simulacro della dignità stessa – è sempre stato il mio terrore di perderti.

Così, ritrovati e già perduti. Per me, che credevo il nostro sentimento eterno.

Indistruttibile.

Il mio cuore non potrebbe mai gelare, perché preannuncerebbe la morte della mia anima, ma il calore che sono capace di espandere non è sufficiente a sciogliere la punta della freccia, così ben incastrata in mezzo al mio petto.

Provo troppo dolore in questo momento per esserne capace.

Ti vedo voltarmi le spalle con un gesto quasi rabbioso, cosa che mi fa nuovamente tremare.

Attendo con impazienza di rivedere di nuovo il tuo volto, di specchiare i miei occhi nei tuoi, ancora una volta.

Ma è un'attesa inutile.

Sei già così lontano che scorgo a malapena la tua sagoma in fondo alla strada.

Questa lontananza fisica è irrisoria, in confronto alla distanza che sento tra il mio e il tuo cuore.


This blood in my body runs for you

Drink my tears as I cry


My heart and my mind crave for you

Drink my tears as I cry


L'inseguirti cominciò a diventare un'ossessione per me.

Io, che in quel momento non riuscivo a distinguere tra la presenza della carne e quella dello spirito, così scioccamente convinta che le due cose fossero strettamente collegate al punto che mi sarebbe bastato anche solo vederti, anche solo sentire per un attimo la tua voce, anche solo per qualche breve attimo avvertire il tuo respiro.

Udire il respirare basso e sommesso, fino a farmi impazzire.

Ogni cosa di me parla di te. Anche la più piccola fibra del mio essere è votata alla mia eterna adorazione per te; arrivai a pensare che non m'importava se non volevi più restare al mio fianco, che mi sarebbe bastato venerarti in silenzio, mantenendo caldo il mio cuore per te, impedendo che il tuo gelo uccidesse quel che restava del mio amore.

Faceva male.

Non potevo continuare a torturarmi in questo modo, lo sapevo. Per quanto mi sforzassi di fingere che stavo bene – che stavo più che bene – tenermi dentro il dolore mi rendeva solo ridicola.

Io, che non fingevo mai. Io, che pensavo di essere un crogiolo traboccante di un amore così puro da contagiare anche coloro che mi circondavano, al punto che mi beavo della felicità che riuscivo a infondere negli altri.

Io, che ripongo fiducia in tutti coloro che amo.


It is sad how the rain falls down...


Fu in un giorno umido e piovoso che t'accorgesti della mia presenza dietro di te.

Ti vidi passare davanti a casa mia, mentre ero alla finestra a contemplare le gocce di pioggia che scivolavano sul vetro. Scesi rapidamente e presi la prima cosa che trovai sull'attaccapanni. Penso fosse una mantellina o un cappottino, ma sinceramente non diedi peso alla cosa, tanto ero presa dal bisogno di raggiungerti. Cominciai a correre disperatamente, sperando di poterti scorgere e vedere più da vicino.

Il seme della follia del quale ero ormai preda.

Ero ormai fradicia fino alle ossa, e sull'orlo di lasciar perdere e tornarmene a casa, quando ti vidi.

Sentii il mio cuore mancare di un battito quando vidi il tuo corpo voltarsi indietro. Solo in quel momento mi accorsi che nella corsa disperata ti avevo quasi raggiunto.

Eri solo a qualche passo da me.

E in quel disperato silenzio riuscivo ad avvertire solo il ticchettare della pioggia, e a malapena l'unica cosa che desideravo udire.

Il tuo respiro.


Make me cry in vain

Leave one tear

Touch my face with your sigh

Leave me against the stream

One hundred worlds will see me

Passing by...



«Cosa ci fai qui?» La tua voce era dura, gelida, priva di emozioni.

«Volevo solo... vederti.» Mormorai, ma la mia voce fu rotta da un singhiozzo.

«Hai preso a seguirmi, forse?» Avvertii un tono di scherno che fu una stilettata gratuita nel mio cuore già pesantemente martoriato.

«Mamo-chan...»

«Ancora con quel ridicolo nomignolo. Vuoi smetterla di chiamarmi così? Mi fa sentire immensamente ridicolo.»

Era uno dei simboli del nostro sentimento, un tacito e complementare accordo che dimostrava il nostro amore.

«Come... come fai ad essere così freddo? Dimmi... dimmi almeno perché. Avrò... avrò il diritto di sapere perché mi hai... scaricata in questo modo.»

Vidi un lieve bagliore nei tuoi occhi, un bagliore che m'infondette una strana sensazione. Quasi... tristezza.

«Non ho niente da dirti.» Sussurri, distogliendo il tuo sguardo dal mio.

«Come puoi essere così... impassibile mentre mi fai così del male? Come fai ad essere così freddo e distaccato, come se millenni d'amore e d'attesa non avessero significato alcunché?» Dio, come fui patetica.

«Proprio perché è un passato me ne sento legato a tal punto che voglio liberarmene. Non posso basare tutta la mia vita su un percorso che mi è stato propinato alla nascita. Nessuno mi obbliga ad amarti. Io sono Mamoru Chiba, una persona del mio tempo. Ho bisogno di viverlo per quello che sono adesso, e non per quello che ero migliaia di anni fa!»

«E i sentimenti? Come puoi rinnegarli?»

Ti sento sospirare. «Imparerai a capire che nemmeno quelli sono eterni


I see you walk away

Falling down I cry and scream your name

And again the rain falls down

Together with me


Sì, ti stavi allontanando. Ti vedevo camminare, a testa china, avviandoti verso il destino che avevi scelto. Destino che non potevo sopportare, non potevo caricarmi. Fu una tua scelta, non mia: io sapevo che non sarei mai riuscita a rinnegare quello che ero, non sarei mai riuscita a portarmi il peso di un percorso che dovevamo seguire insieme.

Non puoi lasciarmi a percorrere sola questa landa desolata, nuda e ferita, mendicando eternamente il tuo amore.


My ache is yours as I am

Drink my tears as I cry...


E non riuscii a capire in quel momento per quale motivo la pioggia sapesse di sale.


Make me cry in vain

Leave one tear

Touch my face with your sigh

Leave me against the stream

One hundred worlds will see me

Passing by...


***


Eccomi qui per le note finali.

Che dire? Era da tempo che non scrivevo qualcosa di questa serie, e così mi sono presentata con questa breve shot song-fic.

Ieri sera ascoltavo una canzone tra le mie preferite, In Motion #1, e sono stata presa da un'ispirazione folgorante. Come avrete capito, la scena è ambientata nella seconda parte della serie R. Per quanto preferisca il manga e basi le mie storie su quest'ultimo, non potevo esimermi dal lasciarmi sfuggire questa roba così stupidamente angst – per me che sono da lieto fine è una novità assoluta. XD

Il testo in inglese presente nella storia è la fusione di due canzoni, In Motion #1 e In Motion #2, dei The Gathering. Le parti centrali appartengono a In Motion #1, mentre le parti a destra a In Motion #2. Ovviamente non ho fatto altro che ascoltarle entrambe per tutto il periodo della stesura XD ma che ci posso fare, in fondo. Adoro troppo questi artisti.


Commenti e critiche sono ben accetti. Spero che la storia vi sia piaciuta. ^^

Alla prossima!


Dragon85.




   
 
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