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Autore: Manu_Hikari    16/01/2005    3 recensioni
Un grande amore al quale qualcuno ha messo la parole fine senza un valido motivo. Eppure lui non avrebbe saputo immaginare la sua vita senza di lei...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I wouldn’t have imagined my life without you…

 

 

 

Ciao raga eccomi qui con una nuova fic! Questa volta è ispirata a Holly e Benji e vorrei precisare che è la prima che scrivo su questo anime quindi non so come sarà e il titolo non so precisamente cosa c’entri con tutto il resto ma a me sembrava così carino…

Cmq protagonista è Benji  e la storia è ambientata durante il primo campionato mondiale, quello in Francia. Volevo anche dirvi che, per motivi di copione, le età dei nostri beniamini varieranno lievemente da quelli nell’anime (Anche perché io non ho mai capito molto bene quanti anni hanno…) e che gli spoiler saranno veramente pochini perché io non ci so fare molto…^__^’’

Poi…ah, si. I personaggi di questa storia sono tutti del loro papi Yoichi Takahashi e solo Mie è inventata da me.

NOTA: Da questo capitolo in poi si svolgono partite e allenamenti vari, per favore non mi picchiate se troverete (accadrà sicuramente) risultati di partite o avvenimenti vari che non coincidono con quelli della serie. Non mi ricordo niente! Perdonooooooooooooo!!!!!!!!!!  ç___ç

Penso che sia tutto, un bacione e buona lettura!

 

 

 

CHAPTER SIX

 

 

 

 

 

Benji entrò nella grande sala conferenze dell’albergo, rumorosa come non mai, occupata in quasi tutta la sua grandezza dagli eccitati giocatori della Grunvald e della nazionale giapponese. Automaticamente, quasi senza rendersene conto, Benji cercò Mie tra la folla guardandosi intorno con occhi scrutatori; Carl, al suo fianco se ne accorse e gliela indicò. Con gran sollievo Benji vide che era seduta vicino a Patty, con la quale parlava animatamente.

Dopo pochi minuti l’allenatore della Grunvald, che era seduto dietro una grande scrivania infondo alla stanza insieme all’allenatore della nazionale giapponese e al signor Marshall, si alzò in piedi; immediatamente tutti i ragazzi nella stanza zittirono, voltando lo sguardo attento verso di loro.

«Bene ragazzi, » Esordì l’allenatore tedesco rivolgendosi ai suoi giocatori. « Come sapete questa settimana ospiteremo i giocatori della nazionale giapponese per il ritiro; mi raccomando dunque un comportamento amichevole nei loro confronti….e ora diamo loro un caloroso benvenuto con un applauso. » La parte sinistra dell’assemblea obbedì. «A lei la parola. » Aggiunse poi con un cenno all’allenatore giapponese.

«La ringrazio. » Fece quello con un inchino. «E grazie per il caloroso benvenuto. Ovviamente anch’io raccomando un comportamento amichevole e sportivo nei confronti dei ragazzi tedeschi. E ora daremo un’ occhiata al programma di questa settimana, che sarà particolarmente impegnativa. »

Ad un cenno del coach, il signor Marshall si alzò e mostrò ai ragazzi una tabella con il programma della settimana. In effetti non era per niente rilassante.

 

MARTEDì:

 

Mattino:

 Allenamenti autonomi per entrambe le squadre.

Pomeriggio:

Partita amichevole fra la Grunvald e la nazionale giapponese.

 

 

MERCOLEDì:

 

Mattino:

Allenamenti autonomi per entrambe le squadre.

 

Pomeriggio:

Allenamenti per la Grunvald;

la nazionale giapponese si recherà presso lo stadio centrale per disputare una partita                      amichevole contro la nazionale italiana.

 

 

GIOVEDì:

 

Mattino:

Allenamento in collaborazione fra la Grunvald e la nazionale giapponese.

 

Pomeriggio*:

Riposo.

 

VENERDì:

 

Mattino:

Allenamenti autonomi per entrambe le squadre.

 

Pomeriggio*:

Allenamenti intensivi per la Grunvald;

i ragazzi giapponesi posano presso lo studio fotografico per le foto pubblicitarie dell’ Adidas.

 

 

SABATO:

 

Mattino *:

I ragazzi giapponesi posano per le foto esterne; allenamenti autonomi;

allenamenti autonomi per i ragazzi della Grunvald.

 

Pomeriggio:

Partita di allenamento fra la nazionale giapponese e la Grunvald.

 

 

« Domenica ovviamente, sarà di riposo per tutti. » Commentò il signor Marshall con un largo sorriso. Un lieto chiacchiericcio si sollevò nell’assemblea.

«Come vedete, » Continuò l’allenatore tedesco « giovedì e venerdi pomeriggio e sabato mattina, sono contrassegnati con un asterisco poiché sono giorni un po’ speciali. Giovedì pomeriggio è riposo generale, mentre venerdi pomeriggio e sabato mattina i nostri ospiti dovranno posare per delle foto pubblicitarie, a tale proposito vorrei presentarvi un ospite speciale. » Disse indicando qualcuno alla sua destra. Tutti si voltarono in quella direzione. «Alzati pure…ragazzi, vi presento Mie Atton, ragazza immagine per l’Adidas, sponsor della nazionale giapponese, non che sorella minore di Oliver Atton, il numero dieci della nazionale nipponica; credo la conosciat…»

Le parole seguenti furono coperte da applausi e mormorii d’assenso e ammirazione nei confronti della ragazza; Benji identificò il morso che avvertì allo stomaco come gelosia.

Mie tornò a sedersi al suo posto dopo aver rivolto un dolce sorriso ai giocatori della Grunvald.

«Bene. » Concluse il coach della Grunvald. «Credo che sia davvero tutto, ragazzi. Ora, se volete accomodarvi in sala da pranzo, fra qualche minuto vi serviranno la cena. Dopodichè potrete trattenervi nel salotto fino alle 11. Buona serata. »

Dall’assemblea si levò un concitato applauso e in men che non si dica, la sala conferenze fu sgomberata.

«Era necessario che Mie Atton seguisse la squadra in ritiro? » Commentò il signor Marshall avvicinandosi agli altri due allenatori.

«Oliver ha insistito tanto perché sua sorella non viaggiasse sola in aereo…e poi a noi non costa nulla…» Rispose il coach giapponese.

Il signor Marshall si voltò contrariato e uscì dalla stanza.

 

 

Dopo cena il salotto si riempì di gente in brevissimo tempo; Benji si appartò in quello che era il suo angolo preferito, in fondo alla stanza. Ogni volta che stava solo gli veniva in mente Mie, ora che era così vicina più che mai; eppure non riusciva a evitare quei pensieri, anche se avrebbe potuto aggirarli semplicemente, ma per farlo avrebbe dovuto dimenticare Mie, allontanarla per sempre dal suo cuore, questo non poteva farlo.

«Ehi, Benji! » La voce di Olly lo distrasse dai suoi pensieri. «Non abbiamo ancora avuto l’occasione di parlare un po’. »

«È vero. » Rispose Benji.

«Allora, che mi dici? Com’è la vita qui? »

«Te ne accorgerai presto. » Rispose Benji con fare misterioso. «Tu, invece? Voci di corridoio dicono che se va tutto bene alla fine di questo torneo mondiale ti trasferirai in Brasile con Roberto, è vero? »

«Bè lo spero…però, in effetti, si. È molto probabile…però io…io volevo chiederti…» Esitò il ragazzo, Benji lo incoraggiò con un cenno del capo. «Non hai notato niente di strano in mia sorella?…»

«Eh? » Il ragazzo sembrò sorpreso da quella domanda e arrossì. «Non saprei…purtroppo ci ho parlato solo per pochi minuti e oltre al fatto che è molto dimagrita non ho avuto la possibilità di notare nient’altro. » Rispose dispiaciuto. «Perché mi fai una domanda simile? è forse successo qualcosa? »

«No, niente, figurati. » Mormorò Olly.

Dopo qualche silenzioso minuto, Benji venne chiamato in disparte da un suo compagno di squadra; Patty, allora si avvicinò ad Olly rapidamente. «Allora? » Chiese sottovoce.

«Oltre al fatto che è dimagrita, il che sarebbe anche connesso con la questione…Sembra che non si sia accorto di niente… » Sospirò il ragazzo. «Purtroppo…»

«Già. » Aggiunse Patty con lo stesso tono sconfortato. «Noi non possiamo fare altro che indirizzarlo sulla buona strada, poi il resto deve capirlo lui. »

«Infatti…mia sorella è troppo testarda per capire che è inutile continuare a farsi del male…si è messa in testa di dimenticarlo, ormai…»

«Quindi tu pensi che non cambierà idea. » Fece Patty guardando Olly accigliata.

« Non ho detto questo…» Ribatté Olly con un sorrisino furbo sulle labbra. « Ma finchè continuerà a pensare, a torto, che quello che ha fatto era per il bene di Benji e non capirà che invece ha solo soddisfatto lo stupido egoismo di qualcun altro…bè, sarà così. »

 

 

 

 

…To be continued

 

 

 

 

 VIPREGOVIPREGOVIPREGOVIPREGOVIPREGOVIPREGO non mi colpite con quei pomodori che avete in mano, lo so che questo chap è un po’ noioso ma m’è venuta una specie di blocco dello scrittore, non sapevo che scrivere (Questo vale anche per il ritardo con cui ho postato il chap) !!!!!!! Cmq dal prossimo chap forse le cose si faranno più interessanti, dunque commentate numerosi e arrivederci al prossimo chap!!!!!!!!!!!!! ^______________<

 

 

  
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