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Autore: Letizia25    05/09/2014    10 recensioni
Questa è la storia di Letizia Hyle, una ragazza che ha un sogno.
Ma non un sogno qualsiasi.
Sogna di poter cantare un giorno con i suoi idoli, I 5 Seconds of Summer. E da New York inizia il suo viaggio verso l’Australia, per far sì che il suo sogno si avveri.
Ma non sarà semplice.
Benché lei sia una ragazza solare su cui tutti possono contare, anche lei ha i suoi fantasmi da affrontare, fantasmi che non riesce a lasciarsi alle spalle.
Terrà a distanza l’altro sesso, una persona in particolare pur di non ferirla.
Ma sarà proprio questa persona che riuscirà a salvarla dal suo dolore.
Questa non è solo una storia d’amore.
È prima di tutto una storia d’amicizia, quel sentimento che aiuta tutti noi a sopravvivere anche quando la vita diventa troppo dura.
*
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=Y-03xha4hFY&feature=youtu.be&hd=1
Genere: Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just us'
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25 . Rabbia e paura
 
 
 
Luke
 
Fin dalla priva volta che ho visto Keli, ho subito pensato che fosse una ragazza che adora divertirsi, e me ne ha dato una prova oggi quando, per “festeggiare” l’inizio della canzone, ha proposto una serata in discoteca. Ash ha accettato subito, con gli occhi luccicanti e con un sorriso ebete sul viso. Eh sì, è totalmente partito per quella ragazza.
Oramai è quasi ora di andare e noi quattro siamo in salotto ad aspettare che le ragazze scendano.
«Non vedo l’ora di vedere come si sia messa!» esclama Ash con aria sognante.
«Amico, riprenditi. Stai esagerando.» lo riprende Mikey, seriamente preoccupato per il batterista.
Cal invece ride di brutto, divertito dalla situazione. «Mikey, non pensare ad Ash, pensa invece alla reazione che avrà Luke vedendo Letizia.» dice il moro guardandomi.
Sento le guance arrossire e lo guardo male.
Mikey mi guarda sbigottito, mentre Ash non fa altro che sorridermi strafottente.
Faccio per dire qualcosa a mia “discolpa”, quando sentiamo il suono dell’ascensore
«Sono in orario! Che sorpresa!» mormora Cal prima che le ragazze facciano il loro ingresso nella stanza, facendo rimanere di sasso sia Ash che me.
Appena vedo Letizia, rimango letteralmente a bocca aperta. Il vestito nero che indossa le sta a pennello, e le mette in risalto il fisico perfetto, fisico che ha perso un po’ di peso da quando è venuta ad abitare da noi. Abbasso leggermente lo sguardo e mi sento avvampare appena vedo le sue gambe lunghe e magre coperte solo fino a metà coscia.
Bene, se andiamo avanti di questo passo, mi si prospetta davanti una bella serata.
Torno a portare la mia attenzione al viso di Letizia e noto che ha preso un po’ di colorito.
«Possiamo andare?» chiede lei, mentre le sue guance diventano ancora più rosse.
Keli, che è dietro l’amica, le dà una piccola spinta e Letizia cerca in ogni modo di rimanere in piedi su quei trampoli che si ritrova, ma finisce addosso a me facendoci barcollare entrambi.
Guardo la bionda velocemente e ci sorridiamo, poi torno a prestare attenzione alla mora.
Cavolo, il cuore sta facendo proprio un bel lavoro nel petto. Sembra un’orchestra di tamburi da quanto batte forte.
«Scusa.» mi dice e vedo che il suo viso ha raggiunto il massimo livello di rossore. Certo che però quegli idioti di Michael e Calum potrebbero anche evitare di ridere come galline per la figuraccia. Poverina, chissà che imbarazzo starà provando.
Le sorrido per rassicurarla e le porgo il braccio.
«Ho la netta sensazione che dovrò starti parecchio dietro stasera, per evitare di farti cadere.» le dico.
Finalmente saliamo nel furgoncino e partiamo.
Fin dall’inizio del viaggio noto che Letizia sta concentrando tutta la sua attenzione sulla coppietta seduta nei posti davanti. Curioso, lo faccio anche io e sorrido, vedendo quanto Ash stia cambiando per conquistare Keli. Non avrebbe mai preso la mano di una ragazza in quel modo se non le interessasse. Spero solo che Keli sia quella giusta per lui.
Un sospiro (forse sognante?) di Letizia mi fa portare lo sguardo su di lei, che ha appena posato la sua testa sulla mia spalla, tramutando il mio cuore in un martello pneumatico che non si riesce a spengere.
Automaticamente, intreccio la sua mano con la mia. Non l’avessi mai fatto…
Appena la sua pelle entra a contatto con la mia, sento un qualcosa mai provato prima, un qualcosa che mi fa andare nelle profondità più remote della terra per poi mandarmi dritto dritto in paradiso. Una sensazione unica, un qualcosa che mi fa sentire maledettamente bene. È la prima volta che le prendo la mano e, se avessi saputo che avrei provato tutto questo, l’avrei fatto sicuramente molto prima…
 
Dopo poco arriviamo alla discoteca ed io non mi sogno nemmeno di lasciare la mano della mora. Ancora non riesco a capacitarmi di tutte quelle emozioni che sto provando in questo preciso istante. Mi sembra di essere su un altro pianeta, perché tutto quello che mi circonda è un qualcosa di sfumato, quasi incomprensibile, dato che tutta la mia attenzione è puntata sulla mano di Letizia nella mia.
Entriamo e cerchiamo di farci spazio tra tutte le persone che ci sono.
Quando la mora inciampa per la terza volta ed impreca, non resisto ed inizio a ridere come un matto.
Lei, per tutta risposta, mi guarda non male, di più.
«Ti rendi conto in che situazione mi trovo? Stavo quasi per rimetterci la caviglia e tu te ne stai qui a ridere. Che galantuomo…» dice a voce alta a causa della musica troppo alta.
Io le sorrido, felice di poter vedere ogni tanto la sua espressione un po’ imbronciata.
Decido che, almeno per questa sera, seguirò il mio istinto. Così, senza pensarci troppo, le circondo il fianco con un braccio e la attiro a me, facendo aderire perfettamente il suo corpo al mio. Ed è come se toccassi il cielo con un dito.
«Scusa. È che sei troppo buffa quando imprechi.» rispondo a mia volta a voce più alta.
Il fatto di averla qui, con il suo corpo che aderisce al mio, mi fa impazzire. Lo dimostra che il mio cuore sta allegramente esplodendo nel petto, anche a causa del fatto che la mano della mora è proprio lì sopra. Poi la sua pelle, a contatto con la mia, quasi brucia. Non so, probabilmente non arriverò vivo a fine serata.
Continuo a ballare, con la mia mente ed il cuore concentrati solo su di lei…
 
Da qualche minuto Letizia è andata al bagno, lasciando noi cinque seduti al tavolo a sorseggiare i nostri drink per riprenderci un attimo.
«Certo che hai avuto una gran bella idea. Almeno ci distraiamo un po’.» dice Michael rivolgendosi a Keli che, per tutta risposta sorride, sistemandosi meglio tra le braccia di Ash. Lo vedo sorridere, felice come non mai, e sorrido a mia volta, contento per lui.
«Dov’è finita Letizia?» chiede invece Calum preoccupato.
«È andata in bagno, perchè?» risponde Keli, corrugando le sopracciglia.
«Sono preoccupato. È da troppo tempo che è andata via.» spiega il moro, controllando l’ora sul telefono. Lo imito e noto che effettivamente è via da una mezz’oretta buona.
«Magari ci sta mettendo un po’ di più perché c’è fila oppure perché ci sono troppo persone.» ipotizza Ash, tuttavia con aria poco convinta.
Michael sospira e si gratta la testa pensieroso. «Aspettiamo un po’, poi la chiamiamo.»
A queste parole, Keli si allarma e cerca qualcosa nella borsa, tirandone fuori il telefono di Letizia.
«Allora andiamo a cercarla. Subito.» dico, senza ammettere repliche. C’è qualcosa che mi sta attagliando lo stomaco, non sono tranquillo.
Ci alziamo e ci dividiamo, sperando di trovarla il prima possibile. Spintonando la folla, cerco di arrivare il prima possibile al bagno più vicino. Ma quando vedo che lei non è lì, torno nella calca e passo al bagno successivo, non trovandola neppure lì.
Giro in questo modo tutta la discoteca per minuti che sembrano ore senza fine all’ansia che mi sta nascendo dentro. Però niente, non riesco a trovarla.
Letizia, dove cazzo sei finita?
Mi passo una mano tra i capelli e mi fermo un istante, giusto per riprendere fiato, mentre dalla parte opposta del corridoio sento dei passi veloce farsi sempre più vicini, fino a che i miei amici non mi si presentano davanti agli occhi.
Ci capiamo con una sola occhiata. Nessuno di noi l’ha trovata.
«Dove diavolo può essere finita?»  si chiede Ash, sempre più pensieroso, leggendomi nel pensiero.
Sospiro, non sapendo proprio cosa fare. Sono in preda all’ansia da quando mi sono alzato dal tavolo, e quel brutto presentimento non solo non è sparito, anzi, è aumentato a dismisura.
«Ragazzi, siete andati nel bagno sul retro?» chiede ad un tratto Michael, riferendosi al bagno vicino gli uffici della direzione del locale. Tutti noi neghiamo.
«Però Keli è già lì, nelle vicinanze.» dice Ash e corriamo subito là.
Se non ci fosse così tanta gente sarebbe tutto molto più semplice e più veloce. Invece sono qui, a spintonare un’altra volta, pur di arrivare il prima possibile.
Nella mia testa stanno prendendo forma tutti i pensieri più brutti che possano esistere sula faccia della terra. Scuoto la testa per mandarli via e, dopo aver dato un’ultima gomitata, mi trovo davanti Keli, tremante con gli occhi lucidi.
Le vado vicino e la abbraccio forte. Poverina, chissà che cosa starà passando in questo momento. Arrivano anche gli altri e lascio che sia Ash a consolare la bionda per un po’, per poi incamminarci nel corridoio camminando sempre più veloci. Keli è in testa, con il volto contratto per la preoccupazione. Svoltiamo a sinistra e la bionda aumenta il passo, distanziandoci un po’. Poi si ferma un istante e si volta verso di noi.
«È qui!» grida. Allora aumento il passo, imitato presto dagli altri, per arrivare il prima possibile.
Keli si siede accanto all’amica e, una volta presa la sua mano, parla per tutti noi.
«Leti, ci siamo preoccupati parecchio. Che è successo?»
Letizia cerca di mettersi meglio a sedere, ma ci rinuncia. Sembra priva di ogni energia…
Dice qualcosa, che solo Keli riesce a capire e, allarmata, abbraccia l’amica ed inizia a dirle qualcosa nell’orecchio, mentre Letizia non parla, sta ferma, immobile, come se neppure respirasse. Poi si alza ed Ash la aiuta a rimettere in piedi la mora, che viene presa saldamente per la vita dalla bionda. Iniziano a camminare, ma Letizia si muove a fatica.
Cazzo, devo fare qualcosa!
Così mi metto davanti a loro, pronto per dare una mano, e punto i miei occhi in quelli della mora, rimanendo basito. Sono opachi, spenti, non hanno quella luce che tanto amo. Sono completamente invasi da quell’ombra che mi fa gelare il sangue nelle vene.
 Letizia si stacca lentamente da Keli, tentando di rimanere in piedi, e muove una mano verso di me.
«Luke, ti prego, aiutami.» sussurra, prima di chiudere gli occhi ed impallidire.
La afferro saldamente prima che cada per terra e la stringo forte.
«Che succede?» chiede Calum preoccupato come mai prima d’ora.
«È svenuta.» risponde Michael al posto mio.
Non riesco a ragionare, non riesco a reagire. I suoi occhi mi hanno annientato. Che cosa è successo per ridurla in questo stato? Ha incontrato qualcuno? Cazzo, fa che non le abbiamo fatto del male, in nessun modo!
«Dobbiamo portarla a casa. Subito.» dice Ashton, riportandomi alla realtà.
E le sue parole sono anche come la chiave mancante per tornare a farmi funzionare il cervello.
Così mi alzo e la prendo in braccio, sorprendendomi di quanto sia stranamente leggera. Mi incammino verso la porta dell’uscita di servizio e Keli l’apre, correndo subito al furgoncino.
Saliamo ed i ragazzi mi aiutano a stenderla sul sedile, posando la sua testa sulle mie gambe.
Ashton parte e va veramente veloce, non rispettando quasi nessuna regola del codice stradale, eccetto quegli stupidi autovelox.
Ma non ho tempo per pensarci. Tutta la mia attenzione è rivolta a Letizia.
Gli occhi chiusi stanno iniziando a circondarsi di occhiaie, la pelle pian piano sta diventando sempre più pallida, anche se al tatto brucia da far paura.
«Ash, vai più veloce!» dico, cercando di mantenere la calma.
«Sto già andando a 150, non posso aumentare ancora. Rischiamo troppo.» risponde lui, concentrato a guardare la strada davanti a sé.
«Cazzo, Letizia scotta! Dobbiamo arrivare a casa il prima possibile!» esplodo, non riuscendo a trattenere nessuna di tutte quelle emozioni che mi stanno invadendo. Ansia, angoscia, paura, rabbia, preoccupazione…
Qualcuno mi posa una mano sulla spalla e, dal tocco, capisco che è Cal. Allora faccio un respiro profondo e tento nuovamente di tenere a bada le mie emozioni…
 
Arrivati a casa, andiamo dritti in camera sua e la facciamo sdraiare sul suo letto. Keli le toglie le scarpe e va in bagno per bagnare un asciugamano e metterlo sulla fronte della mora.
Mentre aspettiamo che si svegli, Keli si accomoda meglio accanto a lei, mentre io mi siedo alla scrivania, cercando di digerire l’accaduto. Riordino un po’ le idee, tentando di tornare lucido e spezzo quel silenzio opprimente che si è creato nella stanza.
«Ti ha detto che cosa è successo?»
Keli mi guarda ed i suoi occhi si fanno lucidi. «Ha visto Nicholas.»
E a sentire queste parole, non ci vedo più. Tre parole. Tre semplici parole sono bastate per farmi montare immediatamente la rabbia, una rabbia cieca, disumana, incontrollabile nei confronti di quello stronzo.
Faccio per dire delle cose a sproposito, ma quando vedo che Letizia si è appena svegliata, mi calmo seduta stante, osservando più tranquillo le due amiche.
«Prima o poi mi farai prendere un infarto.» dice Keli, mentre l’altra le sta accarezzando la guancia
«Che è successo?» chiede quest’ultima mettendosi piano a sedere e voltando il volto verso di me.
E adesso che le diciamo? Guardo Keli, e Keli guarda me. Nessuno dei due sa come comportarsi.
«Non ricordi niente?» chiede la bionda con voce tremante.
Letizia sta zitta per alcuni secondi, secondi che a me sembrano millenni. Poi però, quando vedo che la sua espressione sta cambiando, sento qualcosa nel petto che va in pezzi, probabilmente il mio cuore, perché non ce la faccio a vederla in queste condizioni.
«Lui… lui…» sussurra a mala pena ed inizia a stringere in modo strano i capelli e a respirare male.
«Keli, ma cosa…» dice Luke, ma non riesce a finire la frase perché Letizia ha appena iniziato a gridare, a gridare veramente forte.
Succede tutto troppo in fretta per farmi pensare che stia accadendo realmente.
I ragazzi entrano subito dalla porta ed Ashton porta via Keli, pietrificata dalla reazione dell’amica. Michael e Calum, invece, cercano di darmi una mano a far smettere Letizia, ma niente.
Ci proviamo più di una volta, ma senza successo. Lei continua ad urlare, ed è come se non ci sentisse, come se fosse sorda.
Sospiro e faccio cenno ai ragazzi di andare da Keli.
Voglio risparmiargli questa visione della nostra amica perché so quanto lei sia importante per loro.
Così, quando mi ritrovo del tutto solo con lei, che non ha mai smesso un attimo di urlare, con gli occhi sbarrati e traboccanti di lacrime che le rigano il viso, cerco in ogni modo di farla tornare, di farla tornare da me.
La scuoto piano, la chiamo più volte, ma lei niente, continua a gridare, lacerandomi il cuore dal dolore, perché non ce la faccio a vederla in queste condizioni.
Cosa cazzo le ha fatto quello stronzo, per farla stare così male? Se lo vedo, giuro, non torna a casa, no, non ci torna.
Guardo Letizia ancora una volta e faccio ancora un tentativo, sperando con tutto il cuore che sia la volta buona.
«Letizia, ti prego, torna da me!»
Una frase che non so quante volte ripeto, pur di farla tornare. Perché sì, lei se n’è andata, risucchiata dal suo stesso dolore. Ma deve tornare per dimenticare quello stronzo, per dimenticare tutto quello che lui le ha fatto subire, deve tornare e tornare a sorridere…
«Letizia, ti prego, torna da me!» lo ripeto ancora una volta, con tutta la voce che ho, riuscendo finalmente a far placare le sue grida. Tiro un sospiro di sollievo ed aspetto.
Lei intanto apre lentamente le sue mani, lasciando andare i capelli, mentre il suo respiro torna abbastanza regolare. Però gli occhi ancora non si aprono.
Però non demordo, non la lascio da sola. Lei deve tornare del tutto, tutta intera.
Così le prendo le mani tra le mie e le stringo, sperando con tutto il cuore di poterla aiutare.
«Letizia, sono io, sono Luke. Apri gli occhi, ci sono io qui con te.»
Finalmente lei apre gli occhi ed io mi sento riavere. È tornata, finalmente è tornata da me. Punto immediatamente i miei occhi nei suoi, per vedere se quell’ombra che tanto mi spaventa c’è ancora. Per adesso sembra che se ne sia andata. Speriamo solo che non si ripresenti.
Sospiro e le sorrido, felice di averla di nuovo sveglia davanti a me e le lascio una mano per asciugarle la guancia bagnata dalle lacrime
«Sei tornata.» sussurro, sentendo che gli occhi stanno iniziando a pungermi e a farsi lucidi.
Letizia abbraccia di scatto, forte, ed io rispondo subito, sentendomi più tranquillo ad averla tra le mie braccia.
«Sì, sono tornata. Scusami se ti ho fatto preoccupare.»
Scuoto la testa divertito e punto i miei occhi nei suoi. «L’importante è che tu adesso stia meglio.»
Lei inizia a vagare con lo sguardo per tutta la stanza. «Keli e i ragazzi?»
Cazzo, avrei voluto evitare di sentire questa domanda. Però non ce la faccio a mentirle…
Così sospiro per farmi coraggio e faccio in modo di farci ritrovare seduti sul letto per poi raccontarle tutto, sperando con tutto il cuore che non si senta di nuovo male.
«Appena hai iniziato ad urlare, Keli si è impaurita parecchio ed ho chiamato i ragazzi. Ash l’ha portata subito via, mentre gli altri hanno provato ad aiutarmi a farti calmare, ma poi ci hanno rinunciato e sono andati da Keli.»
Lei annuisce ed i suoi occhi tornano ad essere leggermente opachi. Mi maledico non so quante volte.
Avrei dovuto tenere la bocca chiusa, questo è poco ma sicuro. Accidenti a me…
«Adesso però hai bisogno di dormire.» le dico, notando le pesanti occhiaie che circondano i suoi occhi grandi. Così la faccio distendere e la copro per bene. Poi mi avvio verso la porta e faccio per uscire, ma Letizia mi ferma.
«Luke?» domanda in un sussurro. Io mi volto e sorrido alla sua figura esile, al suo viso sfinito, ai suoi occhi che stanno purtroppo tornando preda di quell’ombra che tanto odio. Mi sorride anche lei.
Mi volto ed esco da questa stanza, perché non ce la faccio più a vederla in quelle condizioni.
Appena mi chiudo la porta alle spalle, la voce di Keli mi fa sobbalzare.
«Come sta?» chiede con la voce tremante e gli occhi ancora rossi e lucidi.
«Ha smesso di gridare, per non sono del tutto sicuro che stia totalmente bene.» rispondo, ricordandomi dei suoi occhi catturati da quell’ombra odiosa.
Lei annuisce e torna nella camera di Ash, quella a destra della camera di Letizia. Io invece vado a sinistra, in camera mia, e mi butto sul letto, distrutto dagli avvenimenti delle ultime ore, ripensando a tutto quello che è successo.
Gli occhi di Letizia pieni di lacrime sono l’unico pensiero che ho in testa. Non riesco a togliermi dalla mente perche, alle lacrime di questa sera, si aggiungono le altre che ho visto. Tutte quelle lacrime che lei mi ha fatto vedere, anche non volendo, tutte quelle lacrime che lei ha condiviso, mi uccidono, ogni volta che ci ripenso, ogni volta che le vedo.
Mi passo una mano tra i capelli e sospiro affranto.
Poi però sento un qualcosa nel petto e cerco immediatamente il quaderno su cui avevo scritto sia la strofa di Letizia che gli accordi. Prendo una penna e mi metto a scrivere quelle poche parole che mi sono nate nel cuore pensando a quella benedetta ragazza, senza la quale la mia vita sarebbe sicuramente diversa.




Letizia
Io, ehm, non so come presentarmi dopo questo capitolo così lungo e così denso di cose :(. Neppure io avrei voluto che Nicholas tornasse, ma non avrei voluto neppure che succedesse una cosa nel prossimo capitolo. Però tutto servirà ad arrivare ad una svolta nella storia, ad un punto importantissimo!
Questo è il pov di Luke più lungo di tutta la storia (6 pagine Wlord). Spero che vi sia paiciuto :3.
Adesso passo a ringraziare di tutto cuore tutti coloro che hanno messo la storia tra preferite, le ricordate e le seguite! Vi ringrazio tantissimo!
E poi ringrazio cliffordsjuliet, Ally Hemmings 1D, Jade_Horan, Hazel_, Live_for_read_write, Marianne_13, ashton_irwin94 per aver recensito lo scorso capitolo.
Allora, oggi è venerdì, quindi questo capitolo è l'ultimo dei tre che avrei dovuto postare quetsa settimana :). Dalla prossima settimana, tornerò a postare due volte a settimana (come sempre il lunedì ed il giovedì). Grazie ancora di tutto e a presto!
Un bacione grande grande, Letizia <3
   
 
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