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Autore: Vanisher    05/09/2014    9 recensioni
"- Ma tu sei mai stato innamorato, Ryuzaki? - la domanda mi esce spontanea, mentre mi appoggio con entrambe le mani allo schienale della sedia su cui è seduto.
L rimane impassibile mentre si volta a guardarmi - Le probabilità che io mi innamorassi, fino a poco fa, erano davvero scarse ... diciamo attorno al 25% o anche più basse, attorno al 19%. E poi innamorarmi non è mai rientrato nelle mie priorità ... e nei miei bisogni -
- Fino a poco fa? - sono così vicina al suo viso che sento il suo respiro sulle guance, le mie labbra per poco non sfiorano le sue - Vuoi dire che ...? -
- In questo periodo le probabilità sono aumentate in modo quasi surreale. Non mi era mai successo prima d'ora e premetto che la cosa è alquanto ... sorprendente. Diciamo ... diciamo che le probabilità sfiorano il 65%Ma se mi stai così vicina ... - le sue labbra toccano le mie - Le probabilità non faticano a sfiorare l'85% -"
Lui, il più grande detective del mondo incaricato di risolvere il caso Kira.
Lei, investigatrice in incognito incaricata di scoprire l'identità di L.
Lui, non conosce cosa sia l'amore.
Lei, ha archiviato quel sentimento da tanto tempo.
Lui, un passato misterioso.
Lei, lo scoprirà.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 31
" SVOLTA "



Avvertenze : alcuni elementi di questa fan fiction sono differenti dall'opera originale e i fatti accaduti nell'opera hanno subito lievi modifiche



L ha deciso di slegare momentaneamente Light per poter parlare con me in privato. Si rimetteranno le manette non'appena avremo finito di parlare, per il momento Light è sotto la custodia di Matsuda. L mi porta nella stanza principale dei quartier generale, uno schermo enorme appeso alla parete e una serie di computer accesi su una lunga scrivania piena di sedie. Poco più in la c'è un tavolino con delle poltrone, questa stanza è davvero enorme.
L si siede su una poltrona, portandosi le ginocchia al petto. Io rimango in piedi davanti a lui, tiene ancora gli occhi bassi e i capelli spettinati e scuri gli coprono gli occhi come una tenda.
Sospiro - Sbaglio o non hai voglia di lavorare? -
- Voglia di lavorare, dici? - ripete, alzando appena la testa - E' esattamente di questo che dobbiamo parlare, Lena. La verità è che sono depresso - mi fa cenno di sedermi con una mano, sulla poltrona accanto alla sua, e io obbedisco. 
Non ha voglia di lavorare? Sta scherzando? Da qualcun'altro me lo sarei anche potuta aspettare, ma dal detective più abile che sia mai esistito, proprio no. Non è mai successo che L non lavorasse con impegno, meglio ancora, non è mai successo che L non ne avesse la minima intenzione.
- Sei depresso? - ripeto, alzando un sopracciglio - Per quale motivo? -
- Il fatto è che io ho sempre sospettato che Light fosse Kira, e adesso che questa pista è andata in fumo mi sento piuttosto depresso. Certo, mi restano ancora dei sospetti, per questo l'ho ammanettato, ma Kira può controllare le azioni delle persone quindi potrebbe averlo manovrato per fare in modo che io credessi che lui non fosse Kira - fa una pausa, come per riordinare le idee mentre si porta un dito al labbro inferiore e cominciando a torturarselo - Potrebbe aver manovrato sia Light che Misa a suo piacimento, e adesso che ci penso non fa proprio nessuna piega -
- Seguendo questo ragionamento, anche se fossero stati manovrati, sarebbero comunque i due Kira - aggiungo io, sovrappensiero.
- Su questo non c'è dubbio - risponde L con decisione, ormai lui ne è certo e smuoverlo sarebbe impossibile - Entrambi sono Kira. Per come la vedo io, quando abbiamo imprigionato Light, lui era Kira. Infatti i criminali hanno cessato di morire di colpo. Fino a quel momento era possibile che lui fosse Kira. Tuttavia dopo due settimane i criminali hanno ripreso a morire, e questo mi porta all'ipotesi che i poteri di Kira possano essere trasmessi da persona a persona -
- E' interessante, ma se Kira fosse capace di una cosa simile, catturarlo sarebbe impossibile - gli faccio notare a malincuore, la sola idea di quello che ho appena detto mi fa venire i brividi.
L annuisce - Per questo mi sento depresso. Se la persona manovrata da Kira venisse catturata, i suoi poteri passerebbero a un'altra persona, e io mi ritroverei con un pugno di mosche in mano -
- Non è ancora detto! Dai, Ryuzaki, ritrova il tuo entusiasmo! - cerco di sorridere.
- Non ho entusiasmo, anzi, forse non dovrei nemmeno impegnarmi a catturare Kira. Anche se cercassi di catturarlo, metterei solo a repentaglio la mia vita, non credi? -
No, non è possibile. Mi viene in mente un'idea, anche se non è molto bella. Dico a L di aspettarmi due minuti e vado a cercare Light. Quando lo trovo, Matsuda lo lascia venire con me senza protestare. Quando L vede arrivare anche Light, mi guarda confuso.
- Per quale motivo hai portato Light? - mi chiede.
- Spiega il tuo ragionamento contorto anche a lui - dico, sbuffando - Magari lui riesce a capirlo meglio di me! -
L ripete le stesse cose che ha detto a me e naturalmente Light è dalla mia parte, anzi, dice anche le mie stesse identiche cose. L si alza dalla poltrona per avvicinarsi con disinvoltura a me e Light, il suo sguardo passa da me a lui - Sono un essere umano anche io, è normale che anche io provi dei sentimenti, o forse no? -
Quando il pugno di Light parte, ne io ne L ce lo aspettavamo. Il pugno si posa sulla mandibola di L, che indietreggia e cade. L fa in tempo ad afferrare le manette di Light e quindi Light cade con lui per terra, rovinosamente. Light si tira in piedi prima di L, guardandolo con ferocia - Tu mi stai prendendo in giro, Ryuzaki - sibila, sembra veramente arrabbiato - Solo perché io non sono il vero Kira e i tuoi ragionamenti sono sbagliati ti è passata la voglia di catturarlo, eh? -
L si rialza in piedi a fatica, pulendosi la bocca con la manica candida della maglietta adesso piena di pieghe - No, ma anche continuando le indagini non arriveremo a nulla di buono, quindi tanto vale rinunciare - tiene il braccio davanti alla mandibola.
- Se non gli diamo la caccia mi spieghi come facciamo a catturarlo?! Pensa a tutti gli innocenti che hai già coinvolto! - Light prende L per il colletto della maglietta e lo solleva, guardandolo bene negli occhi e sollevandolo da terra di qualche centimetro - Sei stato tu a mettere me e Misa in una cella, o ricordo male?! -
- Light ... - cerco di intromettermi.
- Si, ti capisco perfettamente - dice L, fissando impassibile Light - Ma qualunque siano le tue ragioni ... - improvvisamente L riesce a liberarsi dalla presa di Light e gli da un calcio in faccia, facendo un'incredibile mossa di capoeira. Nemmeno sapevo ne fosse capace, lo terrò a mente nel caso ho bisogno che qualcuno lotti al posto mio - Non c'è colpo che non renda! -
Light barcolla all'indietro portandosi L, e cadono rovinosamente ribaltando due poltrone. L si alza prima di Light e lo fissa, questa volta sembra lui quello feroce e mi mette quasi paura - Il punto non è il fatto che i miei ragionamenti siano andati in fumo, quanto il fatto che il caso non si può risolvere identificando te come Kira e Misa Amane come il secondo Kira, per questo mi sono scoraggiato -
Light si rialza - Da come parli si direbbe che saresti soddisfatto solo se fossi io Kira! -
- Soltanto se tu fossi Kira, dici? - L sembra trattenere a fatica un ghigno - Può anche darsi, certo -
Light tira un altro pugno a L e lui reagisce con un altro calcio da capoeira. Decido di tentare a fermarli, L ha preso Light per il collo della maglietta ed è pronto a sferrargli un pugno e Light stessa cosa, la maglietta di L in pugno. Sono costretta a rimanere lucida mentre Light stringe i tre quarti della maglietta in pugno e quindi il fisico scolpito e magro di L è perfettamente visibile. Per non parlare di Light, anche lui non è niente male ... Riprenditi, Lena, devi interrompere una rissa!
Mi metto in mezzo, infilandomi tra e due per evitare che possano andare avanti - Dateci un taglio, tutti e due! - il mio sguardo severo passa da Light a L e viceversa. Il mio sguardo si sofferma su Light - Non ti ho chiamato qui per scatenare una rissa, Light! -
Lui fece un verso di scherno - Facevi prima a non chiamarmi, allora! -
Sto per ribattere, quando nella stanza entrano anche il signor Yagami, Matsuda e Aizawa. Notano subito i vestito sgualciti di Light e L e sopratutto io che sono tra i due in modo che non possano toccarsi. Il signor Yagami scuote il capo, evidentemente è stato abbastanza perspicace da capire cose sia successo e la stessa cosa Aizawa.
Ma Matsuda no, alza in dito per indicarci tutti e tre - Che è successo? -
Light alza le spalle con finta indifferenza - Io e Ryuzaki abbiamo avuto bisogno di chiarire le nostre divergenze -
Matsuda sta per chiedere qualcos'altro, quando una luce abbagliante illumina la stanza e ci zittiamo tutti, voltandoci a guardare da dove provenga questa luce così forte. Una N gotica appare sull'enorme schermo appeso alla parete. Near. L deve aver chiesto a Near di contattarlo o qualcosa del genere, prima o poi sarebbe dovuto accadere. Il primo pensiero che mi viene in mente è che Near è proprio un copione che copia lo stile di L, ma poi mi ricordo che l'alfabeto gotico viene usato da tutti gli orfani della Wammy's House e quindi sono costretta a mantenere la smorfia che si è formata sul mio viso.
- N? - il signor Yagami guarda confuso L, che si siede sulla sedia di fronte allo schermo, portandosi le ginocchia al petto e fissando la N gotica con la sua solita espressione neutrale e tranquilla - Chi è N? -
- Uno dei miei due successori, signor Yagami - risponde L - Ho deciso di chiedere aiuto ai miei due futuri successori per trovare la soluzione a questo caso. Un paio di mani in più ci saranno sicuramente utili, non trova? - detto questo, avvia la chiamata con Near - Buonasera, Near -
Trattengo il respiro, mentre la voce storpiata di N invade la stanza. Nonostante la storpiatura, riesco a riconoscere la voce pacata dell'albino, erano secoli che non la sentivo - Buonasera a te L e a tutti i membri del quartiere generale -
- Hai svolto il compito che ti ho affidato, Near? - gli chiede L.
Compito? Che compito? Near torna a parlare - Si, ho fatto quanto mi hai chiesto. Negli ultimi giorni sono morti tre imprenditori dell'associazione Yotsuba, per un totale di tredici decessi. Le vittime vengono uccide il sabato. Mi permetto di formulare l'ipotesi che qui ci sia lo zampino di Kira -
- La tua ipotesi non è errata, Near - annuisce L - Ottimo lavoro, ti terrò aggiornato -
- Come desideri, L -
- Ho una domanda, Near - continua L - Dov'è Mello? -
Mello. L lo sa che è scappato oppure no? Trattengo un sospiro, portandomi una mano davanti alla bocca e facendo finta di trattenere un colpo di tosse. Spero che Near non sappia della mia presenza qui, potrebbe rivelare chi sono davvero a L e non voglio che questo accada.
- L mi dispiace informarti che Mello è scappato dalla Wammy's House, da qualche giorno. Ha fatto perdere le sue tracce ed è introvabile. Quando Roger ha riunito me e lui per informarci del fatto che molto presto avremo collaborato con te sul caso Kira, lui ha deciso di scappare per indagare a modo suo -
Prevedibile, Mello, non sei cambiato di una virgola. Questo pensiero mi fa sorridere. Adesso il problema è scoprire dove si sia cacciato. Potrebbe essere andato dovunque.
- Hai qualche vaga idea di dove possa essere andato? - L da voce ai miei pensieri.
- Purtroppo no - risponde Near - Ma sono certo che molto presto si farà sentire -
- Rimarremo in attesa, allora - annuisce L.
- Anche io ho una domanda per te, L - dice improvvisamente Near.
- Ti ascolto -
- Nella tua squadra c'è un'unica donna. Il suo nome è Lena Burners. Potrei parlare con lei sono per un minuto? Non ci impiegherò molto. Desidero solo che non usi qualche trucco per camuffare la sua voce -
Tutti si voltano verso di me, L incluso. Io rimango immobile dove sono, le braccia lungo i fianchi e l0 sguardo puntato sulla N gotica. Mi avvicino a dove è seduto L e premo qualche tasto, in modo che la mia voce non risulti camuffata. Mi sporgo verso il microfono, il cuore che batte a mille nel petto e l'agitazione che cresce ogni secondo di più. Cosa vuole dirmi? Sarebbe capace di dire tutto a L. Near ...
- Eccomi, Near - dico.
Sento Near sorridere leggermente - E' un piacere risentire la tua voce, Lena. Sono passati parecchi anni. Come stai? -
- Splendidamente, sono contenta di poter dire lo stesso di te -
- Hai ragione - concorda Near, ancora non riesco a capire cosa ha intenzione di fare o di dirmi, ma sono sicura che non sarà niente di buono, conoscendolo - Suppongo che il tuo passato sia rimasto nell'ombra, non è vero? -
Ecco, lo sapevo. Devo impedirgli di parlare, ma come? - Near ... - guardo lo schermo con durezza, mi chiedo se in questo momento riesca a vedere il mio volto oppure vede semplicemente la L gotica. Non può farmi questo.
- Signori del quartier generale - Near mi interrompe e torna a rivolgersi a tutti i presenti - Dato che d'ora in avanti sarò partecipe delle indagini sul caso Kira, mi sembra giusto rivelarvi quanto so sul conto della presente Lena Burners. Nessuno di voi conosce il suo passato, suppongo, se non L - non oso voltarmi a guardare nessuno, mentre L continua a parlare - Inanzi tutto, il vero nome di Lena Burners è Monika Gilman, ed è nata il nove febbraio del ... -
- Near, se permetti la storia della mia vita la racconto io, che ne dici? - lo interrompo con cattiveria, alzando la voce. Guardo con ferocia la N gotica, quanto vorrei che in questo momento Near potesse vedermi in faccia. Maledetto albino, maledettissimo omino bianco. Non può averlo fatto davvero, no.
Dopo qualche attimo di silenzio, Near torna a parlare - Certo, mi sembra giusto. Sappi solo, Lena, che se aggiungerai qualche informazione sbagliata sul tuo conto oppure nasconderai qualcosa, io lo verrò a sapere e ti smaschererò -
- Non preoccuparti - sibilo.
- E' necessario che tu racconti il tuo passato perché sarà utile per le indagini - dice ancora Near con la solita pacatezza che mi fa venire voglia di spaccare tutto - La tua vecchia amicizia con Mello potrebbe essere utile per rintracciarlo, ovunque si trovi. Se non ti dispiace vorrei rimanere ad ascoltate il tuo racconto -
No, non voglio che tu rimanga, idiota. Adesso non mi resta che dire la verità. Near perché mi hai fatto questo, dannazione? Rimango voltata verso lo schermo ormai spento, gli occhi mi si riempiono di lacrime dallo sconforto ma io le ricaccio indietro. Sospiro, prima di cominciare a parlare, la stanza immersa nel silenzio totale.
- Oramai è inutile continuare a nascondere - dico - Il mio vero nome è Monika Gilman e sono nata il nove febbraio. L'anno esatto non vi interessa, non è importante. Mia madre è morta di cancro ai polmoni quando avevo due anni e mio padre è morto in un incidente stradale quando ne avevo cinque. Rimasi da sola, orfana. Un uomo mi portò alla Wammy's House, l'orfanotrofio fondato da Watari, qualche mese dopo la morte di mio padre, dicendomi che avrei trovato una nuova famiglia. Inizialmente non capii che la Wammy's House non era altro che un orfanotrofio dove raccoglievano piccole menti allo scopo di trovare il futuro successore di L. Cambiai il mio nome da Monika a Lena, perché ogni orfano deve avere un nuovo nome per nascondere quello vero. Dopo qualche mese feci la conoscenza di Near e Mello, e anche di Matt, il migliore amico di Mello. Diventai la migliore amica di quest'ultimo e di Matt, mentre con Near non avevo alcun tipo di rapporto che non andasse oltre all'indifferenza reciproca. Sono scappata dalla Wammy's House pochi anni fa, facendo perdere le mie tracce esattamente come ha fatto Mello - mi blocco. Adesso dovrei raccontare della YB Corporation, di Lidner, del fatto che sto indagando su L. Non voglio farlo, no. Ricaccio indietro un'altra volta le lacrime.
Near sembra intuire la situazione, quindi prosegue lui il racconto - Dopo qualche mese dalla sua fuga dalla Wammy's House, Lena decide di diventare un'investigatrice e decide di entrare a far parte della YB Corporation, un'associazione investigativa molto famisa nel Regno Unito. In questo periodo era incaricata di scoprire l'identità di L. Vi confesso che nella YB Corporation c'era un membro che si faceva chiamare Halle Lidner, adesso è nella mia squadra. Il suo vero nome è Hal Ridner, ed era una collega di Lena Burners -
Quindi Lidner mi ha mentita, ha storpiato il suo nome. E adesso lavora per Near. Chino il capo, sconfitta. 
Near va avanti a parlare - Come ho già detto, il rapporto che aveva Lena con Mello potrebbe esserci molto utile per riuscire a rintracciarlo. Se venisse a sapere che Lena è nella vostra squadra, sono certo che non esiterà a contattarla e a trovare un modo per condurla da lui. Adesso devo andare. Buona serata, signori. Buona serata anche a te, Lena -
Premo con forza il tasto che chiude la chiamata. Sconfitta. Umiliata. Ecco come mi sento. Near ma perché mi hai fatto questo? Non sono stata forse io a persuadere Mello per evitare ogni volta inutili risse tra voi due? Non sono stata io a tenerti alla larga da Mello? Nonostante tra noi due non c'è mai stato un rapporto d'amicizia, tu stimavi me e io stimavo te. Ma allora perché l'hai fatto?
Prima che qualcuno possa dire qualsiasi cosa, mi avvio verso l'ascensore e pigio con forza il tasto col numero tredici. Lo sguardo dell'intera squadra rimane fisso su di me fin quando le porte scorrevoli dell'ascensore non si chiudono. Trattengo a fatica le lacrime, non voglio piangere qui e non adesso. Non vorrei proprio piangere, ma chi sono io per tenere a freno i sentimenti umani? Mi chiudo in camera mia, chiudendomi la porta alle spalle e accasciandomici contro, scivolando a terra. Cosa accadrà adesso? L mi butterà fuori dalla squadra? Nessuno si fiderà più di me?
La prima lacrima scivola sul mio viso, seguita dalla seconda e dalla terza, e comincio a piangere, singhiozzando sommessamente. Adesso che io e L abbiamo fatto finalmente pace si deve mettere in mezzo Near e le sue storielle. Non lo sopporto. Chissà come reagirà adesso L, Light, il signor Yagami, Matsuda, Aizawa, Misa. Lidner, and Ridner, mi ha tradita. Mello è scappato e non so nemmeno se Matt è con lui, non credo che Halle, anzi Hal, mi chiamerà per informarmi se Mail Jeevas è scappato anche lui. 
Qualcuno bussa alla porta, e io lo ignoro. Sento un sospiro provenire sempre da dietro alla porta, poi una voce che mi fa rabbrividire - Sono Ryuzaki -
Vattene, ti prego. Voglio stare da sola. Non rispondo, cerco di soffocare i singhiozzi in modo che lui non possa sentirli. L tenta di aprire la porta, ma io spingo con la schiena per impedirglielo. Poi mi alzo e mi siedo sul letto, sospirando. Tanto prima o poi dovrò affrontarlo, meglio farlo adesso in modo veloce e indolore - Avanti -
L entra, richiudendosi la porta alle spalle. Io gli do le spalle, voltata a guardare il paesaggio urbano seduta sul mio letto. Lo sento avvicinarsi e fermarsi proprio alle mie spalle. Non voglio voltarmi a vederlo in viso. Non voglio vedere la sua delusione, la sua rabbia, la sua tristezza o qualsiasi altra emozione che in questo momento è in possesso del suo viso.
L sospira prima di parlare - Perché non me lo hai detto? -
Che domanda stupida - Perché avrei dovuto dirtelo? -
L fa una pausa, e io ne approfitto per pulirmi le lacrime con la manica della felpa e chiudo gli occhi, cercando di calmarmi. Li riapro solo quando sento L riprendere a parlare.
- Ciò che ha detto Near non era niente che già non sapessi - dice.
Mi volto involontariamente a guardarlo. Nei suoi occhi non c'è rancore o tristezza, solo consapevolezza e niente di più. Lui sapeva. Lui sapeva e non me lo ha detto, sapeva e non ha detto nulla. Ma certo. Quando avrà deciso che Near e Mello avrebbero collaborato con lui, sarà andato a vedere l'archivio con le schede di tutti gli orfani che siano mai stati alla Wammy's. C'è ancora una mia scheda, immagino. Non sono stata così furba da farla sparire, purtroppo. Ora ho capito.
- Gli archivi della Wammy's House - do voce ai miei pensieri.
- Esatto - annuisce L - Sapevo tutto fin dall'inizio -
- Perché non me lo hai detto? -
- Perché avrei dovuto dirtelo? -
Touche. Siamo arrivati al punto di partenza, le nostre domande ci si sono ritorte contro. E' quasi comico. Mi alzo in piedi e incrocio le braccia davanti al petto, mi sento piccola e indifesa adesso che tutti sanno il mio passato e il mio segreto. Mi sento vulnerabile, visibile, scoperta, nuda. Non posso più nascondermi dietro un telo di bugie che sebbene fossero verosimili, erano sempre bugie.
- Sei arrabbiato? - gli chiedo, timorosa che da un momento all'altro L possa cominciare ad urlare, anche se non è da lui, so che potrebbe farlo. Come quando ha visto il bacio che c'è stato tra me e Light ...
- Al mio posto chiunque sarebbe arrabbiato, anche se fosse stato a conoscenza del tuo segreto e del tuo passato fin dall'inizio. Sono umano anche io, e di conseguenza anche io ho dei sentimenti. Dovrei essere arrabbiato, è vero. Eppure ... non lo sono - dice, e sembra confuso da ciò che prova e da ciò che ha appena detto. Anche io lo sono.
- Hai intenzione di cacciarmi via? - gli chiedo, sempre con cautela.
L scuote il capo - Come ha detto Near, il tuo vecchio rapporto d'amicizia con Mello potrebbe rivelarsi molto utile -. Rimango quasi delusa dalla risposta che ho appena ricevuto, ma so di meritarmela quindi annuisco e basta. Ma poi mi sorprendo quando L va avanti - E anche perché ... so che senza di te non mi sarà facile ... andare avanti -.
Quasi mi metto a piangere quando lo vedo allargare le braccia, un'invito silenzioso ad avvicinarmi e abbracciarlo. Io obbedisco senza esitare, circumnavigando il letto per poi fiondare tra le braccia di L. Mi cinge i fianchi con entrambe le braccia e mi stringe a se, premendo la bocca contro i miei capelli spettinati. Lo abbraccio anche io, i suoi abbracci sono ciò di cui ho bisogno nei momenti di disperazione come questi. Gli abbraccio il petto, nascondendoci il viso dentro. Improvvisamente L mi allontana da lui prendendomi per le spalle, quel tanto che basta per potermi vedere chiaramente in viso. Poggia la sua fronte fredda sulla mia, occupandomi l'intera visuale col suo viso senza alcun tipo di imperfezioni, persino le sue occhiaie marcate lo rendono attraente.  Le sue labbra si posano sulle mie, ardenti, cancellando ogni preoccupazione. Rispondo al bacio con quanta passione mi è concessa, accarezzando i suoi capelli scuri e spettinati, mentre sento le mani di L accarezzarmi la schiena e la pancia, ogni suo tocco lascia una scia di calore ardente, un qualcosa che vorrei durasse per sempre. Quando si stacca lentamente da me, rimango quasi delusa.
Mi sorride maliziosamente, un sorriso che mi fa sciogliere completamente, mentre lo vedo avvicinarsi alla porta della stanza e con mia grande sorpresa chiuderla a chiave. 
Ritorna da me, cingendomi i fianchi con entrambe le braccia - Ti dispiace se questa notte la passo con te? - mi chiede, forse non sa che non dovrebbe nemmeno farlo.
- No, affatto - gli sorrido, mentre le sue labbra tornando a posarsi sulle mie, e giuro che i suoi baci potrebbero l'unica cosa che mi servirebbe per andare avanti, potrebbero saziarmi, potrebbero farmi respirare, insomma io potrei vivere per i suoi baci.



* * *



Mi accorgo che L è sveglio quando il suo pollice comincia a disegnare strani ghirigori sulla mia spalla nuda. No, non sono nuda, quindi non datemi della pervertita. Ho ancora addosso le mutande e il reggiseno, quindi non sono nuda. E nemmeno L lo è, ha ancora addosso i suoi boxer. Sono sicura che in questo momento tutte voi avete la bava alla bocca al solo pensiero di L coi solo i boxer, il fisico ben fatto in mostra e sicuramente mi starete invidiando. E fate bene. Potrei passare la mia vita così, nel letto a baldacchino, a dormire accanto a L. Potrei farlo, si, se solo non esistesse Kira.
Alzo lo sguardo per incontrare gli occhi di L, gli si sta formando un livido violaceo sulla mandibola, dove Light lo ha colpito. Allungo un dito per sfiorargli il livido, quando lo tocco lo sento rabbrividire e ritirarsi indietro.
- Ti fa male? - gli chiedo, sussurrando.
- Solo un po' - risponde lui.
- Mi dispiace per quello che è successo con Light - dico, mi sento in colpa.
L scuote il capo, mentre io mi stringo a lui. Una domanda improvvisa gli balena in testa, mentre smette di disegnare sulla mia spalla - Che rapporto avevi con Mello? -
Che domanda strana, da L non me la sarei mai aspettata. E' difficile riuscire a descrivere il rapporto che avevo con Mello, molti ci hanno definito come migliori amici e anche io l'ho fatto. In realtà c'era qualcosa di più, ma anche qualcosa di meno. Non saprei spiegarvelo con esattezza, ma Mello era il mio fratello maggiore, il mio insegnante, il mio papà. E' riuscito ad essere la mia famiglia, insieme a Matt. Ma con Matt era diverso, con Matt mi sentivo la ragazza più felice al mondo. 
- Io e Mello eravamo migliori amici - dico infine, non saprei in che altri termini descrivere in nostro rapporto - In realtà eravamo io, Mello e Matt. Ma io e Matt eravamo molto più che amici, anzi, eravamo pure fidanzati - sorrido, mentre i ricordi mi scorrono sotto gli occhi. Quando ho conosciuto Matt in biblioteca. Quando io e Matt abbiamo litigato la prima volta, eravamo ancora amici. Quando Matt mi ha baciata davanti a tutti in mensa, dopo l'ennesimo litigio. Quando mi ha chiesto di diventare la sua ragazza. Quando ci sfidavamo. Quando passavamo intere ore abbracciati. Matt era semplicemente fantastico.
- Matt è il terzo in graduatoria - sembra ricordare L.
- Esatto - annuisco. Improvvisamente davanti agli occhi cominciano a scorrere anche le immagini dei momenti passati con Mello. Il nostro litigio, quello in cui ci siamo conosciuti. I test che lui faceva al posto mio, perché lui sembrava riuscire a fare tutto, a differenza mia. La cioccolata che ha condiviso con me a malincuore. Le sue smorfie mentre io e Matt ci baciavamo. I suoi abbracci troppo stretti. La sua voglia di picchiare Near, che io cercavo in tutti i modi di placare. Solo ora mi rendo conto che Mello mi manca moltissimo.
Sento L sorridere - Ho sempre pensato che sarebbero sempre stati i miei futuri successori a tentare di superarmi e sfidarmi. Non pensavo che sarebbe toccato a me sfidare i miei successori e superarli -
Sorrido anche io - Non c'è bisogno che tu li sfidi, hai già vinto -
Rimaniamo in silenzio quale minuto, abbracciati, siamo rinchiusi nella nostra bolla personale e impenetrabile, in una nube di calore che mai si dissolverà. Le sue braccia sono il mio nascondiglio, la mia casa, i suoi baci sono il mio ossigeno, la mia acqua, il mio cibo. Potrei vivere solo di lui. Io vivo solo per lui e vivrò solo per lui, ora e per sempre.
L controlla l'ora sulla radiosveglia sul mio comodino, alzando appena la testa dal cuscino. Io lo imito. Sono le sei e tre minuti. A quest'ora L dovrebbe essere già in piedi a discutere con Near sui dati raccolti sulla Yotsuba, a quanto pare è proprio vero che tra i membri ci sia pure Kira. L sospira mentre mi posa un bacio sulle labbra, quando fa per staccarsi io gli cingo il collo e lo convinco a rimanere ancora un po' a coccolarmi. L non se lo fa ripetere due volte e mi bacia, le sue labbra che si muovono sulle mie come se fossero una cosa sola e le sue mani che mi accarezzano la schiena snella. Io gli infilo le mani nei capelli scuri, quei fili sottili e morbidi del colore della notte, mentre i nostri corpi aderiscono come se fossero stati creati per stare insieme, incollati, senza più staccarsi. L si stacca svogliatamente, posando la fronte sulla mia.
- Dobbiamo andare - mi ricorda.
- Purtroppo lo so - mormoro.
L mi posa un ultimo bacio prima di alzarsi a sedere. Trova i suoi vestiti per terra dove li ha abbandonati ieri sera e si alza in piedi. Si infila i pantaloni suoi boxer scuri mentre io mi alzo a sedere e mi stropiccio gli occhi con entrambe le mani, cercando i svegliarmi del tutto. L si volta a guardarmi mentre si infila la maglietta bianca e se la sistema con entrambe le mani.
- Tu non sei obbligata a svegliarti - mi dice - Puoi dormire ancora un po' -
- Che ci rimango a fare a letto se sono da sola? - mi alzo e recupero i vestiti che anche io ho lasciato per terra. Mi sento a disagio mentre mi infilo i jeans e la maglietta davanti a L, anche se gli do le spalle e faccio finta che lui non ci sia. Mi sistemo i capelli corti con le mani e mi volto a guardarlo - Meglio se vai prima tu, se ci vedono arrivare insieme potrebbero sospettare qualcosa -
- Hai ragione - annuisce L. Mi si avvicina e mi posa un altro bacio, potrei anche abituarmi a tutto questo affetto da parte sua - A dopo -
- A dopo - 
Mentre lo vedo uscire e richiudersi la porta alle spalle, non posso fare a meno di trattenere un gridolino allegro perché so di essere la ragazza più fortunata che esista al mondo e probabilmente anche la più felice.




Angolo dell'autrice : Ma ciao! Come avrete notato questo capitolo è il più lungo che io abbia mai fatto e ne vado particolarmente fiera. Allora, viene a galla il passato di Lena, Near fa la sua comparsa e molto presto anche Mello e accadranno molte cose che spero vi terranno incollati a me ancora un po' ... spero che il capitolo vi sia piaciuto, miei amatissimi lettori! Allora chi di noi non è gelosa del fatto che la nostra Lena ha dormito con L? Facciamo per alzata di mano, chi va a sostituirla? XD
 Allora oggi è il compleanno della mia sorellona che compie 19 anni e nonostante non le piaccia Death Note  l'ho nominata Aizawa ( lunga storia che se mi chiedete sarò felice di raccontarvi ) e io sono diventata Ryuzaki, mia mamma è Matsuda e mio papà il sovrintendente Yagami. Sono strana? No, solo ossessionata da Death Note, in questo particolare momento da Near e da Beyond Borthday. Poi c'è Mello che insieme a Matt hanno un posto speciale nel mio grande cuore. Poi c'è L che è il sovrano.
Molto bene, dopo avervi annoiata, vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo.
Bacioni a tutti voi,
Hope
   
 
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