Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: B_Rabbit    05/09/2014    0 recensioni
è passato un anno da uqnado i giganti sono stati sconfitti, ma non tutti sono arrivati a vedere quel giorno incolumi. infatti Mikasa manca all'appello.
Levi è disperato da questa situazione, finchè un giorno un volantino non cade ai suoi piedi.
Levi lo legge, e quel semplice pezzo di carta cambierà drasticamente la sua vita.
premetto che questa è una specie di Rivamika. :)
buona lettura e spero che vi piaccia.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rivaille, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal giorno della sconfitta dei giganti non si erano più rivisti. Neanche una sola volta.
E il motivo era semplice: lei se n’era andata.
Lei non c’era più. Era volata via in alto nel cielo.
Tutto quello che rimaneva di lei, era la sua sciarpa rossa che il caporale si era rifiutato di lasciare con lei nella tomba.
Aveva fatto i capricci come un moccioso davanti agli amici della ragazza. Aveva pianto come un bambino, da solo, davanti alla sua tomba con recante il nome “Mikasa Ackerman”.
E aveva pianto ancora nella sua camera lontano da sguardi indiscreti. Ora custodiva la sua vecchia sciarpa come la cosa più preziosa che avesse.  
La teneva sull’attaccapanni di fianco alla sua vecchia cappa verde con le ali della libertà sopra. Voleva pensare che lei fosse ancora lì, che sarebbe entrata prima o poi dalla porta d’ingresso e avrebbe potuto rivederla.
Voleva illudersi che era ancora viva. La voleva disperatamente riabbracciare e baciare quelle morbide labbra e sentire ancora il suo profumo che tanto lo aveva intrigato.
Si odiava. Avrebbe dovuto rimanerle accanto e non allontanarsi.
‘Se non mi fossi allontanato tutto ciò non sarebbe successo’ si ripeteva in continuazione divorato dai rimorsi.
Ma finalmente dopo 1 anno passato nel rimorso qualcuno bussò alla porta.
Erano dei bambini. 6 o 7 anni al massimo. Avevano buone intenzioni certo, ma quando videro la faccia burbera e fredda del Caporale si dileguarono, lasciando cadere un volantino. Così recava scritto:

Orfanotrofio di Wall Shina.
Cercasi genitori adottivi.
Via della Regina nr 7

 
E piccoli disegni di bambini in basso.
Levi rimase colpito da quel volantino. Entrò in casa, si accomodò sul divano, e cominciò ad osservarlo. Aveva letto e riletto quelle frasi più e più volte.
Rimuginò sulla pazza idea che gli era apparsa in testa. ‘Adottare un bambino. Non sarebbe male.’ aveva pensato. Si sguardò intorno. La casa era vuota e silenziosa.
Troppo vuota e grigia; fatta eccezione per quel  tocco di rosso e verde che risaltavano sull’attaccapanni di fianco alla porta.
Ci pensò ancora un po’. Poi si decise pensando che stava facendo una pazzia.
Prese la giacca e uscì di casa tenendo stretto il volantino fra le dita.
 
Quando arrivò nella via indicata sul quel pezzo di carta, vide la casa.
Era grande, anche se a giudicare dall’aspetto non molto nuova.
Guardò l’entrata come se fosse un gigante che gli si era parato davanti.
“O la và o la spacca!” si disse deciso avviandosi a passo di marcia e con la testa bassa dentro il locale.
Inutile dire la faccia della donna all’entrata vedendosi arrivare a tutta birra un uomo che, tralasciando la statura, faceva decisamente paura.
E rimase ancor più di sasso quando Levi appoggiò con una manata il volantino sul banco e chiese tutto d’un fiato “Vorrei adottare un bambino.”
La donna lo squadrò per bene cercando di capire chi mai potesse essere e che intenzioni avesse con quella sua faccia da rigido e intransigente Caporale quale era.
“Che hai da guardare?” chiese arrogantemente Levi lanciando un’occhiataccia alla donna. “E-ehm… Q-quindi vuole adottare un bambino?” Chiese balbettante sudando freddo. “No un cane. Ovvio un bambino, se avessi voluto un cane sarei andato al canile non le pare?” disse cattivo Levi che stava già perdendo la pazienza.
Come se non bastasse era anche già agitato di suo per la pazzia che stava commettendo.
“S-sì, sì ha ragione. Mi scusi.” rispose ancora pietrificata. “Prima di presentarle i bambini però devo farle compilare dei moduli.”
Tch! Disse lui in segno di evidente agitazione mentre picchiettava ansiosamente le dita sul bancone. La donna gli porse un foglio. Cominciò a scrivere
 
Levi Ackerman
Caporal Maggiore
25/12/XX
Wall Shina
Stohess
Via Rose 10

 
“Ecco fatto.” disse porgendo il foglio alla donna.
“Allora prego mi segua.” gli disse ora più tranquilla. Poi si schiarì la voce e cominciò a spiegargli “Nel nostro orfanotrofio ci sono bambini di tutte le età. Anche neonati di pochi giorni che le madri ci lasciano perchè non posso accudirli o altri motivi personali. Poi ci sono i bambini che un anno fa hanno perso i genitori in seguito alla guerra. E poi…” continuava a parlare e Levi non perse una sillaba del suo discorso.
“Mi dica sarebbe disposto ad adottarne un neonato?” gli chiese d’improvviso.
Levi non ci aveva minimamente pensato. Dopo 2 minuti di totale silenzio si decise e rispose sicuro “Sì.” La donna sorrise. Poi arrivarono davanti ad una porta e Levi capendo di arrivare a destinazione, cominciò a essere teso più di una corda di violino e a sudare freddo. Era agitato come non mai, cosa insolita per lui. “Si calmi.” Le disse la donna premurosamente. Aprì la porta, e si trovò davanti a 4 lunghe file di culle e incubatrici con bambini che piangevano e strillavano e altri che dormivano in mezzo a quel fracasso. L’espressione sul volto di levi era indescrivibile. Non aveva mai visto tanti neonati tutti insieme. Fece un passo nella stanza. Poi un altro e un altro ancora. Cominciò a camminare tranquillo seguito a ruota dalla donna che lo vegliava come un angelo custode.
“Vuole rimanere solo?” gli chiese. “No se non le dispiace.” Aveva bisogno di qualcuno di fianco. Fece altri due passi e notò una bambina dai capelli neri che dormiva tranquilla. Era minuscola in quel lettino che probabilmente era troppo grande per lei. Sì blocco ad osservarla. “Chi è lei?” chiese Levi mantenendo la sua voce inespressiva indicando la bambina. “Lei non ha un nome, ha circa un anno. Sua madre è morta a causa di un’infezione avuta durante la battaglia con i giganti un anno fa ed è nata prematuramente, per questo è così minuta.” spiegò lei. In quel momento la bambina aprì gli occhi e cominciò a piangere per non si sa quale motivo.
Levi tese le mani verso di lei “posso?” chiese. La donna annuì e Levi prese delicatamente in braccio quella piccola creatura senza nome. Cominciò a cullarla lentamente e ella si calmò dopo poco. Passò di fianco a loro un’altra ragazza molto più giovane “Uau Katy! Chi è la magica persona che è riuscita a far addormentare un bambino in così poco tempo?” chiese sorridente. “Shh! Calmati! È lei.” disse.
“ooooh…” poi si allontanò. Levi intanto la guardava fisso negli occhi. Occhi che gli ricordavano tanto quelli di Mikasa. Così si decise e Katy lo interpellò “È lei?” chiese con un sorriso smagliante. Levi annuì con la testa.
 
Levi tornò a casa dopo aver compilato un bel po’ di scartoffie. Era andato a far spese per procurarsi tutto ciò di cui aveva bisogno per tenere un neonato in casa.
Sarebbe ritornato il giorno dopo a riprenderla, giusto il tempo di allestire la casa.
Arrivata sera si buttò sul letto stanco dopo ave appena finito di mettere tutto a posto e pulito tutto e ora il pavimento era così pulito che ci si poteva mangiare sopra. Aveva dovuto allestire la camera di fianco alla sua. La cameretta che lui e Mikasa avrebbero usato per ospitare un loro erede probabilmente.
Aprire quella stanza impolverata che non apriva da mesi per evitare le lacrime gli fece tornare in mente momenti belli e brutti.
Poi si disse che doveva andare avanti in una qualche maniera. Così aveva preso stracci e prodotti per pulire e si era dedicato alla pulizia con tutto se stesso.
 
Arrivata mattina balzò giù dal letto. Prima di tornare a Shina voleva fermarsi  un attimo al cimitero. Si sedette davanti alla tomba di Mikasa come faceva di solito posandovi sopra una rosa bianca. “Oggi vado a prenderla.” disse alla lastra di pietra.
“Tu guardami.” le disse pensando di parlare realmente con la sua Mikasa. Rimase qualche altro minuto poi si alzò se ne andò.



ehi di nuovo!
prima di tutto, qualcuno si è divertito a cambiarmi Nickname del profilo. (sono B_Rabbit) ma dovrebbe tornare tra un po' se gli amministratori si sbrigano a cambiarlo.
se avete letto questo primo capitolo vi ringrazio di cuore.
questa storia dovrebbe durare solo 2 capitoli, anche se in realtà era partita come una One-shot. poi però si è allungata e allungata e ho pensato di dividerla almeno in due.
nel prossimo capitolo vedrete Levi fare la mamma! spero di non annoiarvi.
quindiiii... al prossimo capitolo! :)
vi prego recensiteee! solo per capire dov'è che sbaglio...
adios! :)
   
 
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