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Autore: Inathia Len    05/09/2014    7 recensioni
E se la storia della Bella e la Bestia non fosse come ve l'hanno sempre raccontata? E se i protagonisti fossero altri?
Leggete di John, che sacrificò se stesso per salvare la sorella Harry, ma finì col trovare l'amore.
Leggete di Sherlock, del principe senza cuore che la fata Irene trasformò in una Bestia orrenda e che riuscì a redimersi grazie all'amore.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jim Moriarty, John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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An evil plan





-…e come può vedere, l’edificio in stile gotico è stato rinnovato completamente nel Settecento, quando è stata ristrutturata la facciata, che quindi è in perfetto stile Roccocò. Le armature, invece, sono molto più antiche, sono addirittura anteriori al periodo gotico. I dipinti del soffitto, invece, sono frutto del migliore arista Neoclassico, il famosissimo …-

John si guardò intorno, mentre la voce di Mycroft diventava solo un noioso sottofondo, con la bocca spalancata.

Più per uno sbadiglio, che per la meraviglia.

Il castello era indescrivibilmente bello, ma al quarto corridoio con gli stessi identici arazzi e dipinti alle pareti, stessi stucchi su soffitti e colonne, stessi tappeti e marmi sui pavimenti, John cominciava sul serio ad avere sonno. Ormai era davvero notte fonda, forse le tre, tre e mezzo, e quel castello sembrava aver già mostrato tutta la sua magia. Forse erano solo gli oggetti ad essere stati in un qualche modo animati …

Represse l’ennesimo sbadiglio ed annuì a Mycroft, che ora si stava dilungando a parlare di chissà quale scultore, che aveva continuato la tradizione di famiglia, abbellendo il cortile con statue di ninfe e divinità.

-… mentre invece la volta, in questa area, è a botte. Il vecchio soffitto a cassettoni, decorato in oro e bronzo, è andato distrutto durante il grande incendio, circa un centinaio di anni fa, rivelando questa originale magnificenza. E invece …-

-E invece qui cosa c’è?- chiese John, notando una scalinata in ombra e più polverosa rispetto alle altre che avevano visto solo fino a quel momento.

-Lì?- si riscosse Mycroft, correndo a sbarrargli la strada insieme a Lestrade.

-Oh, niente, non c’è assolutamente niente di interessante nell’Ala Ovest- gli diede man forte il candelabro.

-E così è questa, la famosa Ala Ovest- mormorò John, di nuovo completamente sveglio.

-Proprio un genio- commentò stizzito Mycroft, dando una gomitata all’altro. –Mi congratulo davvero!-

-Ma è veramente un posto vecchio, tetro e puzzolente- provò a dissuaderlo Lestrade, mentre John cominciava a salire i gradini, superandoli.

-Mi domando cosa venga nascosto qui- rifletté ad alta voce John, grattandosi il mento.

-Nascosto? Il padrone non nasconde nulla- sorrise forzatamente Mycroft, mentre Lestrade annuiva come un forsennato.

-E allora non sarebbe proibito andarci- ribatté John, ricominciando a salire con un sorrisetto beffardo e godendo delle loro espressioni terrorizzate.

Lì sopra c’era qualcosa e lui voleva assolutamente sapere cosa. Tanto, ormai con la Bestia era nei guai fino al collo, dopo tutta quella storia della cena e dell’essere sceso in cucina senza permesso. Tanto valeva andarsene all’altro mondo con stile.

-Ma magari il signore desidera vedere qualcos’altro- tentò Mycroft. –Ci sono degli splendidi arazzi al quinto piano, risalenti proprio al …-

-Forse più tardi- lo interruppe John, lo sguardo sempre fisso sulla sommità delle scale.

-O, ma ci sono anche i giardini- provò Lestrade. –E la biblioteca!-

Fu solo a quel punto che John si fermò e puntò i suoi occhi sui due oggetti ai suoi piedi.

-Avete una biblioteca?- chiese sorpreso.

-Oh, ma certo!- esclamò Mycroft, lo sguardo di uno che avrebbe potuto baciare il compagno per essere riuscito a sviare l’attenzione di John. –Ed è piena di libri!-

-Piena di montagne di libri!- gli diede manforte Lestrade.

-Di mari di libri!-

-Di tonnellate di libri!- esclamarono in coro, prendendosi a braccetto e cominciando a saltellare verso la biblioteca.

John li seguì per un secondo, poi il suo sguardo tornò inevitabilmente verso la scalinata e l’Ala Ovest. Represse una risata, quando realizzò che i suoi due accompagnatori non si erano resi conto della sua assenza, e riprese a salire verso l’ignoto, mentre Lestrade e Mycroft, alle sue spalle, continuarono a vantare la biblioteca fin quando la loro voce non si perse nei corridoi.

 

 

 

-Di solito non lascio il manicomio nel bel mezzo della notte …-

Moriarty finì la birra e poi tornò a guardare l’uomo seduto davanti a lui, che si era appena lamentato per la levataccia. Quello gli sarebbe costato molto, era indubbio.

Il signor Magnussen gli stava di fronte, le dita unite sotto il mento e lo sguardo di ghiaccio che traspariva attraverso gli occhiali.

Jim alzò lo sguardo verso Sebastian, che gli sorrise complice.

-Signor Magnussen, lei sa che non l'avrei mai disturbata se non si fosse trattato di qualcosa di estremamente ... importante ...- disse, sottolineando l'ultima parola.

-Non ritengo, comunque, che fosse fondamentale farmi venire a quest'ora di notte- ribatté Magnussen, facendo come per alzarsi. -Sono sicuro potrete venire domani voi al mio ufficio. Buona sera.-

-Non così di fretta, prima dovete fare qualcosa per me- lo bloccò Moriarty. -Su, non fate il cattivo, Charles- aggiunse, la voce che andava in falsetto, una risata di scherno sul nome.

-Anche?-

Jim lo scrutò con i suoi occhi neri come pozzi.

-Conosce Harriet Watson, immagino.-

-Di fama- replicò secco Magnussen, decisamente scocciato dalla situazione. Era un uomo che voleva mantenere la situazione sotto il proprio controllo e non ci stava riuscendo molto bene. -So che è un'alcolista e quindi non so cosa questo possa centrare ...-

-Ex- lo interruppe Jim. -Ex alcolista. La nostra Harry ha smesso di bere dopo le suppliche dell'adorato fratellino- precisò.

-Comunque non è pazza, non c'è posto per lei nel mio manicomio.-

-Sono sicuro che un letto lo potrà trovare. Per venirmi incontro- mentre Sebastian depositava un sacchetto tintinnante davanti a Magnussen.

-Già, forse possiamo trovare un accordo- concordò l'uomo, unendo le dita affusolate sotto il mento e sorridendo malvagiamente.







Inathia's nook:
salve gente.
Innanzitutto, mi scuso per il capitoletto più corto rispetto agli altri, ma vi assicuro che è un unicum. Torneremo presto alla "lunghezza" solita. 
Spero comunque che vi piaccia, anche se è parecchio di passaggio.
E spero sia comprensibile la "doppiezza" del titolo: Jim da una parte e John dall'altra. Entrambi hanno un piano, entrambi ingannano qualcuno... ovviamente con finalità diverse.
Ho notato un leggero calo nelle recensioni, ma spero sia solo "pigrizia estiva" (che capisco perfettamente, perchè ne soffro anche durante il resto dell'anno) e non che la storia vi piaccia un po' meno di prima...
Un bacione e in bocca al lupo a quante di voi ricominceranno la scuola :)

  
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