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Autore: _GiorgiaWriter_    05/09/2014    0 recensioni
Avete mai nascosto un vostro segreto pur di non ferire la vostra famiglia?
Ma se poi la situazione degenera è meglio continuare a mentire o ammettere la verità, soprattutto a se stessi?
Giulia era una madre normale, ricca e molto felice.
Ultimamente è vittima degli sbalzi d'umore, si sveglia la notte e piange, va di nascosto in Chiesa ed è sempre più ostile con tutti, sarà Miriam, sua figlia, una bambina bionda e riccioluta a scoprire tutto per prima e sarà colei che proverà a smuoverla dalle sue paranoie e dai suoi peggiori incubi.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore 20:30.
Tutta la famiglia era riunita per la cena.
Giulia tamburellava con le dita sulla tavola, irrequieta e suo marito la guardava con aria interrogativa.
-Qualcosa non va?-
-Questi piatti, li vedi?Chi li ha lavati l'ultima volta?Fanno schifo!- lo disse ad alta voce, quasi urlando.
Il piccolo Nicholas nel seggiolone scalpitava con le gambette stufo di vedere la madre perennemente nervosa.
Miriam, nonostante i suoi sette anni, era molto matura e taciturna e si limitò a una scrollata di spalle, sapeva sempre cosa dire al momento giusto.
Era l'unica che, quando si rivolgeva a Giulia non veniva insultata o mal risposta perché sapeva come dirle le cose e soprattutto, quando dirle ed intuì che questo non era il momento giusto.
-Mamma che palle!E' stata la lavastoviglie ok?!Se sei depressa perché non sai cosa disegnare evita di far innervosire tutti con pretesti inutili come questo!-
Alle parole di Beatrice, Giulia si infuriò e le due iniziarono come ogni sera a litigare.
Esternamente madre e figlia erano identiche, entrambe bionde con i capelli mossi e gli occhi verdi.
Avevano anche qualche lentiggine molto chiara all'altezza del naso.
Dentro erano l'opposto: la madre era spesso nervosa, soprattutto quando era in crisi professionalmente, quando non aveva l'ispirazione per dipingere e soprattutto in quest'ultimo periodo mentre Beatrice era sempre solare e sorridente, lasciava a se stessa i dissidi interiori, apparendo sempre molto amichevole con tutti.
Ma quando litigava con sua madre, diventava come lei.
Si alzò e andò a chiudersi in camera al piano di sopra, senza preoccuparsi della cena.
-Dai vieni qui!- urlava Tommaso dalla cucina
-Tra due giorni ho un esame, studio!-
-Sei felice ora?-
-Senti, tu evita di parlare-
Adesso era Andrea a parlare, che un po' ce l'aveva con Tommaso.
Anch'essi erano molto simili.
Entrambi alti e con un bel fisico, capelli ricci castani e due grandi occhi nocciola.
Ma Andrea, dall'alto della sua posizione lavorativa avrebbe voluto che il figlio intraprendesse una carriera simile alla sua, era già pronto a collocarlo come vice-direttore nella sua azienda e invece, si era ritrovato con un figlio ventunenne senza la minima voglia di studiare e con la passione per la fotografia.
La madre in quanto artista lo apprezzava, trovava invece bizzarra la scelta di Beatrice di essersi iscritta a medicina con l'intento di diventare psichiatra.
Miriam pensava che avesse scelto quella specializzazione con l'intento di curare i matti come i loro genitori e i suoi fratelli.
Giulia si alzò e andò verso la camera della figlia con la sua solita aria materna ipocrita che assumeva dopo ogni litigio
-Su tesoro, vieni a mangiare...E' tutto il giorno che studi, solo perché abbiamo qualche piccola discussione ogni tanto non vuol dire che...-
Beatrice aprì la porta di scatto, era abituata a questo genere di discussioni e all'atteggiamento della madre
-Mi manca un esame e poi ho la tesi.
Devo, studiare.-
Chiuse la porta, a chiave.
Giulia sconsolata tornò in cucina.
-Tommy- disse sedendosi -Un mio caro amico organizza una mostra fotografica a fine mese...Il tema è “la spontaneità”...Vuoi partecipare?- aveva una voce soave e dolce per natura il che la faceva sembrare la madre più carina del mondo.
Andrea borbottò qualcosa a denti stretti, ma non venne considerato
-Si si mi piacerebbe!- la risposta di Tommaso, quelle parole pronunciate sorridendo arrivarono dopo circa due minuti.
Era intelligente, ma viveva in un mondo tutto suo e ogni tanto rimaneva totalmente incantato nei suoi viaggi mentali.
Nicholas si stava addormentando sul seggiolone ma nessuno gli prestava attenzione.
-Mamma posso andare a vedere i cartoni?- la vocina di Miriam, molto simile a quella della mamma si era sentita ora per la prima volta in tutta la serata.
Giulia annuì sorridendo, la bimba si alzò e raggiunse la sala, era una bimba molto minuta, con i ricciolini biondi che le ricadevano sulle spalle e gli occhi blu opaco, sempre un poco malinconici.

Giulia sapeva benissimo perché era perennemente nervosa, perché non era ispirata, perché non riusciva più ad essere se stessa con suo marito e con i figli.
Non era mai stata molto calma, ma ultimamente la minima cosa scatenava lunghe crisi isteriche.
Era rimasta sola in cucina, Andrea aveva raggiunto Miriam davanti alla televisione e Tommaso stava facendo qualche fotografia a Nicholas nel box della sua cameretta.
La donna, iniziò a piangere a lungo: i familiari conoscevano a memoria la sequenza.
Subito piangeva, poi tra i singhiozzi pronunciava frasi come “Tanto ci rimetto solo io, se solo sapeste quello che ho dentro sareste più gentili, mannaggia a tutto e tutti!” ed infine raggiungeva la camera da letto per crollare in un sonno profondo.
I primi tempi provavano a consolarla e farla ragionare, soprattutto Beatrice e Andrea ma questo non cambiava le cose, anzi le peggiorava.
Ignorarla sarebbe stata la cosa migliore.
  
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