Anime & Manga > Lovely complex
Ricorda la storia  |       
Autore: izzie_sadaharu    05/09/2014    3 recensioni
Siamo dopo la fine del manga/anime di Lovely Complex: Risa -diciannove anni- frequenta la scuola per stylist della sua città, mentre Otani -diciotto anni- è stato accettato in una scuola specialistica prestigiosa... che è a quattro ore di aereo da Risa! Nuove difficoltà in vista per il duo comico!
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Otani, Risa Koizumi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Seduta sul letto, la ragazza si cinse le ginocchia con le braccia, sospirando rumorosamente.

Un mese.

Era un mese che Otani era partito, e lei non ce la faceva più.

Affondò il viso nelle braccia e sospirò di nuovo. Non gliel'avrebbe detto, non l'avrebbe costretto a tornare per lei: avrebbe significato rinunciare alla sua carriera di insegnante, e questo Risa non poteva permetterglielo.

Però, cavolo se le mancava!

Fuori infuriava una tempesta, e il vento gelido soffiava contro i vetri della finestra con un mugghio basso e dai toni altalenanti.

Messaggio! C'è un messaggio!

La voce di Umibouzu la riscosse dal suo torpore, e Risa allungò le mani verso il cellulare appoggiato sul comodino accanto al letto.

Aprì la schermata e vide che il messaggio era di Otani.

 

Ehi Koizumi! È un po' che non ci sentiamo, scusami... è che la scuola di specialistica mi sta portando via molto tempo... ti chiamo io più tardi, va bene?

 

Certo che andava bene, come poteva dirgli 'No, non mi va bene affatto, ti chiamo io adesso e ti costringo a tornare da me?' In fondo, si tattava di realizzare il più grande sogno di Otani, quello di diventare un insegnante di ginnastica, non puoteva certo infrangerglielo per mero egoismo, giusto?

Risa digitò in fretta la risposta.

 

Certo, Otani. A dopo.

 

Lasciò il cellulare accanto a sé sul letto, poi si stese, mentre una lacrima le spuntava all'angolo dell'occhio. Si appoggiò la mano sulla fronte e si costrinse a sorridere. Dopotutto, lei era Risa Koizumi, l'allegra ed esuberante ragazza alta dai capelli rossi, no? Non poteva abbattersi solo perchè il suo ragazzo era via.

Sperò con tutte le forze che Otani aspettasse un po' a chiamarla, altrimenti avrebbe notato il suo tono depresso e si sarebbe preoccupato.

Passarono i minuti e Risa si addormentò, mentre fuori la prima neve dell'anno cominciava a coprire le strade di una coltre bianca.

 

Quando il cellulare squillò, la ragazza si svegliò di soprassalto, il cuore che batteva all'impazzata. C'è poco da fare, svegliarsi per colpa del telefono è la cosa peggiore che esista.

Si tuffò sul telefono e rispose con voce squillante: - Pronto Otani!
Il ragazzo dall'altra parte della cornetta si stupì della sua energia e del suo tono ansimante - Koizumi! Stavi dormendo?

La conosceva bene. Risa sorrise fra sé e sé e replicò: - Giusto un pisolino pomeridiano... Come è andata oggi? Tutto a posto? Ti hanno preso in giro per l'altezza?

Otani si scaldò subito: - No, Koizumi, grazie. Qui sono tutti gentili e qui nessuno mi scimmiotta continuamente perchè sono diversamente alto.

- Diversamente alto. Bella questa. - La ragazza sorrise teneramente. Le mancavano un sacco quei bisticci da coppia sposata, come li aveva soprannominati Nobu.

Dall'altra parte della cornetta c'era un ragazzo indubbiamente basso, dai capelli color caramello e gli occhi di una tonalità tendente al grigio.

Anche se si fingeva irritato con la sua ragazza perchè le piaceva stuzzicarlo, in realtà il solo suono della sua voce lo faceva sorridere, e per questo era immensamente sollevato che lei non potesse vederlo. Sarebbe stato troppo imbarazzante.

- Senti, Koizumi... potremmo evitare di litigare anche al telefono?

Risa annuì, poi si rese conto che Otani non poteva vederla, e assentì anche con la voce. - Certo, scusami Otani. Ehm.. allora, cosa mi racconti della scuola?

- Non è che ci sia molto da raccontare: passiamo le ore ad ascoltare questo vecchio bisbetico che non fa altro che ricordarci la difficoltà dei nostri esami, quindi puoi immaginarti lo stress..

La ragazza rimase zitta un attimo, poi titubante chiese: - Otani... quando hai l'esame?

Dopo un sospiro che al telefono sembrò un'intermittenza, il ragazzo rispose: - Bhè, in realtà gli esami sono cinque.. il primo è il prossimo marzo, poi ce ne saranno due ad aprile, e gli ultimi due a fine maggio.

Koizumi trattenne un'esclamazione di sorpresa. Maggio! Quindi sarebbe tornato a inizio estate! Avrebbe voluto piangere.

- Quindi torneresti a giugno?

Si pentì subito di quella domanda, perchè evidenziava quanto lei fosse ansiosa e in trepidante attesa del suo ritorno, mentre era suo intento non fare capire a Otani quanto ci stesse male.

Il ragazzo, da parte sua, sospirò ancora più forte. - Veramente no... perchè se passo l'ultimo esame, come mi auguro, dovrò stare qui un altro mese per completare del tutto il ciclo di studi, aggiungendo cioè al mio curriculum anche un periodo di volontariato in una scuola locale.

Koizumi gemette.

Non era possibile. Altri nove mesi senza Otani. Il suo cuore sprofondò nell'oblio dello sconforto, e sentì che stava per mettersi a piangere. Lottando per cacciare indietro le lacrime, si sentì balbettare, la mente del tutto sconnessa alle corde vocali: - Ah... luglio... eh... ma...

- Koizumi?

La voce di Otani suonava preoccupata. Questo perchè Otani era preoccupato. Conosceva abbastanza la sua ragazza per riconoscere i sintomi del pianto, e si sentì morire. La stava facendo soffrire di nuovo. Stavolta, però, era diverso. Lui stesso stava soffrendo, perchè non aveva realizzato quanto lunghi fossero nove mesi finchè non lo aveva detto a lei. E quando si era reso conto che Koizumi molto probabilmente avrebbe pianto, capì che anche lui si sentiva tremendamente triste. Ma si trattenne dal lamentarsi; doveva essere forte per entrambi.

- Koizumi, so bene che nove mesi sono lunghi, ma facciamoci forza; passeranno in fretta, vedrai: tu avrai i tuoi impegni con la scuola di moda, e io sarò qui rintanato come un topo a studiare, dunque non avremo tempo per deprimerci, giusto? E quando tornerò staremo insieme per una settimana, mattina, pomeriggio e sera. Ci stai?

Risa inghiottì il groppo in gola e annuì.

- Allora?

Ah già, non poteva vederla.

- S-sì, va bene. Ma... Otani, non tornerai nemmeno per Natale?

Il ragazzo, sentendosi in colpa, sussurrò: - A Natale ho un impegno con quelli della scuola...

Non sentì subito la lacrima che le scendeva lungo la guancia. Se ne accorse solo quando una goccia salata le atterrò sulla mano che teneva appoggiata sulle ginocchia.

- Certo... capisco, Otani. A-adesso si è fatto tardi... devo andare.

L'altro aveva capito che si era messa a piangere, ma non disse niente per non ferirla ulteriormente. - Va bene, Koizumi.. ci sentiamo domani, ok?

- Sì...

Attaccò in fretta, per non fargli sentire i singhiozzi. Nove mesi.

Si stese di nuovo e guardò fuori dalla finestra. La neve si era attaccata all'asfalto e tutto era bianco, anche i tetti delle case. Il vento si era calmato, e regnava una pace surreale.

Nove mesi.

 

_________________________________________________________________________________________________


3 Ottobre – Un mese e una settimana prima

 

I due camminavano lentamente fianco a fianco, godendosi gli ultimi minuti di sole prima del tramonto. La ragazza era alta e snella, mentre il suo accompagnatore era di una spanna più basso, ma non sembrava crucciarsene, dato che non tentava di starle lontano.

- Koizumi...

La ragazza si voltò verso di lui, guardandolo curiosa. La curiosità però si trasformò in preoccupazione appena vide l'espressione del suo ragazzo.

- Tra una settimana parto.

Risa sorrise. - Vai in vacanza? Quanto starai via?

Atsushi scosse la testa, desolato. Non osava guardarla negli occhi, perciò rispose fissandosi le scarpe: - Non vado in vacanza. Ecco... mi hanno preso alla scuola di specialistica Tsuki. È a quattro ore di aereo da qui. Questo significa che non potrò tornare molto spesso. Prenderò un appartamento là e tornerò una volta finita la scuola.

La sua ragazza era immobile. Otani prese il coraggio a due mani e alzando lo sguardo fissò i propri occhi grigi in quelli cioccolato di Risa. Si aspettava di vederla piangere, e con sorpresa notò che, al contrario, gli sorrideva radiosa. - Ma è fantastico, Otani! Sbaglio o la Tsuki è una delle scuole più prestigiose del Giappone? Naturalmente mi dispiacerà che non ci potremo vedere, ma per te è un'occasione d'oro!

Otani sorrise imbarazzato. - Sì, ma... a me dispiace che non potremo vederci per tanto tempo...

Koizumi gli diede una pacca affettuosa sulla spalla. - Oh, andiamo, Otani! Anche a me dispiacerà molto, ma esistono i cellulari, no? Ci sentiremo tutti i giorni, e ti darò il tormento anche se saremo lontani, non ti preoccupare! Lo sai, no? Non è così facile liberarsi di me!
Rimase spiazzata e felice quando Otani si alzò sulle punte e la abbracciò dolcemente. Lo sentì sussurrare un 'grazie' nel suo foulard, e sorrise teneramente. - Di niente, Otani.

Il tramonto scese sul loro bacio e tinse tutta la città di rosso, mentre i due si abbracciavano incuranti della vita accanto a loro.

 

_________________________________________________________________________________________________

 

12 Novembre – presente

 

 

La telefonata del giorno prima con Otani aveva lasciato Risa depressa e immusonita, tuttavia si costrinse a riprendere la solita aria allegra per andare alla scuola di stylist. La aspettava una giornata intensa, colma di impegni e incontri con modelle e stiliste già affermate, che le avrebbero inseganto a conciliare i propri gusti personali con quelli delle aziende.

Mentre camminava di buon passo per arrivare in tempo a lezione, vide che una ragazza le correva incontro.

- Kaori-chan!

Era una graziosa ragazza molto più bassa di Risa, dai capelli corti e ricci e grandi occhi verdi. Avevano stretto amicizia nelle prime settimane di scuola durante una lezione particolarmente difficile di matematica, e andavano molto d'accordo.

- Risa-chan, ciao! - L'abbracciò e sorrise. Era molto estroversa e adorava abbracciare le persone, usanza molto insolita in Giappone. - Come stai? Hai parlato con Otani-san, ieri?

Kaori era la sua confidente, e la settimana prima le aveva raccontato in lacrime di come Otani era partito e di quanto le mancasse. Solitamente le conversazioni con l'amica riuscivano a tirarla su di morale, ma quel giorno aveva toccato un nervo scoperto. Ciò nonostante, decise di fare finta di niente.

- Già, ehm... sì! Mi ha chiamata ieri sera prima di cena, e ha detto che tornerà a luglio! - Tentò di mostrarsi indifferente, ma ebbe scarso successo. Soprattutto perchè Kaori inconsciamente rigirò il coltello nella piaga: - No! Luglio?! Ma mancano nove mesi a luglio! Come farai a resistere per tutto questo tempo?! Io non riuscirei mai a separarmi dal mio ragazzo per tanti giorni... Ma almeno viene a Natale?

Koizumi impallidì e tentò di svicolare, ma alla fine fu costretta ad ammettere che no, non sarebbe tornato.

- Ma che fidanzato hai?! Risa-chan, meriti di meglio! Perchè non lo lasci? Sei talmente bella e simpatica che non faresti fatica a trovarti un ragazzo migliore...

Risa si inalberò e cominciò a parlare molto in fretta, gesticolando senza tregua: - Non lascerei mai Otani! Come ti viene in mente una cosa simile, Kaori-chan? Sono la sua ragazza ed è mio preciso compito supportarlo nei suoi studi, perchè è del suo futuro che stiamo parlando, è chiaro?!

Kaori si fece piccola piccola – come se non fosse già bassa – e tentò di scusarsi, ma ormai Koizumi si era chiusa a riccio. La verità era che si sentiva frustrata, non tanto perchè non riceveva abbastanza attenzioni da Otani – nonostante fosse molto impegnato, trovava sempre il tempo per chiamarla - , ma perchè lei stessa non riusciva a supportarlo come desiderava e come dichiarava. Una parte di lei, quella più meschina ed egoista, avrebbe voluto costringere Otani a tornare da lei, e dirgli che doveva scegliere tra la sua ragazza e la scuola. Già, cosa avrebbe scelto? Qual era la sua priorità?

Infilandosi le mani fra le ciocche rosse, Risa abbassò la testa e fissò l'asfalto, in silenzio.

- Risa-chan, siamo in ritardo, dovremmo andare a scuola...

Annuendo senza parlare, Koizumi la seguì mentre si incamminava verso la scuola.

Avrebbe voluto non incontrare Kaori, così non si sarebbe mai posta quella domanda: cosa avrebbe scelto Otani?

 

 

 

 

 

* ANGOLO AUTRICE *

Già, ehm.. cosa ho da dire a mia discolpa? Era un po' che volevo scrivere una fanfiction a capitoli di Lovely Complex, ed eccola qui... non è niente di speciale, e oltretutto ho paura che i personaggi siano un po' OOC, ma pazienza.. per i prossimi capitoli proverò a fare di meglio!
Per quanto riguarda i nomi: 'tsuki' vuol dire 'luna' in giapponese. Non chiedetemi perchè abbia voluto dare il nome di 'luna' a una scuola.. semplicemente suonava bene! XD
Invece Kaori è la ragazza che si vede nelle ultime pagine di Lovely Complex Plus... non mi pareva avessero detto il suo nome, così me lo sono inventata! :)
Au revoir, ci sentiamo presto con i prossimi capitoli!
Izzie ♥

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lovely complex / Vai alla pagina dell'autore: izzie_sadaharu