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Autore: Jenosh    05/09/2014    1 recensioni
James Jones è un semplice ragazzo londinese. La sua vita è pressocchè normale, non è di certo uno dei ragazzi più popolari della scuola, come Thomas Hilfgher, ma non è neanche quello più preso di mira. Una festa però, ribalterà le cose. Quella che sembra essere solo una semplice ragazzata con gli amici, farà imbattere JJ in terribili segreti del passato, misteri non ancora svelati..
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole, che raramente faceva capolino dalle nubi che torreggiavano su londra, mandò un flebile raggio a illuminare il volto dell'addormentato James Jones. Un istante dopo entrò in camera sua una donna, sui trent'anni, con l'intenzione di svegliare il figlio. Si fermò, non appena vide l'innocenza che regnava sul viso del ragazzo. Sorrise. I riccioli color rame erano sparsi sul cuscino bianco. Dalla bocca, leggermente aperta, fuorisciva un respiro silenzioso. La pelle pallida metteva ancor più in evidenza le lentiggini color cannella, spruzzate sulle guance e sul naso. Aveva preso dal padre. La carnagione chiara, le lentiggini, i riccioli. Spalle larghe e corpo esile. Il colore rosso dei capelli, però, l'aveva preso dalla madre. Le palpebre socchiuse celavano alla vista due profondi occhi grigio, sfumati di un azzurro chiarissimo. In realtà i suoi occhi non erano sempre stati di quel colore. Per i primi anni della sua vita, James aveva avuto due stupendi occhi verdi, come la madre Sophie. Poi, a mano a mano che i nonni lo portavano a trascorrere l'estate al mare, i suoi occhi si erano sempre più scuriti. Un 'mistero' che neanche il dottore di famiglia aveva saputo spiegare.
"A volte succede. I bambini non smettono mai di crescere, di cambiare. Così come i capelli, può cambiare anche il colore degli occhi" aveva detto. Ma nessuno ci faceva più caso, perchè i suoi occhi erano passati dall'avere un colore stupendo a uno altrettanto bello.
Sophie si avvicinò lentamente al letto del figlio, quindi provò a svegliarlo dolcemente. James grugnì, quindi si girò dall'altro lato.      
"..ancora cinque minuti" Un classico. La solita frase ripetuta ogni santo giorno.
"Andiamo Jeem..c'è Lottie di sotto. Non vorrai mica farla aspettare?" Formulina magica. Gli occhi del figlio si spalancarono, mentre un colorito roseo iniziava a diffondersi sugli zigomi.
"..L-Lottie? E cosa fa? Dio, non dirle di salire! Scendo subito" Sophie rise mentre James, incosciamente, si copriva con la coperta.

Dieci minuti dopo, il ragazzo scese le scale e si fiondò in cucina dove prese velocemente la tazza di cioccolata calda e le fette biscottate imburrate che la madre gli aveva preparato precedentemente. Arrotolò una sciarpa grigia intorno al collo e si precipitò in salotto, dove sua madre stava intrattenendo la sua migliore amica. Sembrava una storia abbastanza divertente, visto che entrambe erano impegnate a ridere. Lottie McShulmen, era la migliore amica di James dalla prima media. Adesso erano entrambi in seconda superiore, sicchè diciamo che la loro amicizia era piuttosto solida. Era una tipica ragazza londinese. Carnagione chiara, capelli biondissimi e occhi celesti. Era bassina di statura, arrivava poco sopra la spalla di James.  
"Ei JJ! Stavamo appunto parlando di te!" JJ era il suo soprannome da sempre.
"Okay, mamma, dobbiamo andare a scuola." Lottie si era alzata e aveva impugnato lo zaino. La signora Rose salutò entrambi, quinsi si fiondarono fuori dalla casa. Il giardino, così come la strada, era immacolato dalla neve.
"Dio, dovrebbero proprio chiuderle le scuole" Asserì Lottie chinandosi per prendere un po' di neve tra le mani. La compattò e quindi la lanciò a James.
"Ahia!" La spintonò, forse un po' troppo forte. Lottie cadde a terra sopra il suo stesso zaino, che attutì la caduta.
"Ma che, sei scemo?" Sibilò la ragazza, alzandosi e spazzando via la neve dai vestiti. Jem era sempre cresciuto con i ragazzi più grandi, e metteva un po' troppa forza in tutto quello che faceva. Ormai tutti erano abituati a questo comportamento.
"Scusami.." Borbottò, le guance arrossate.
"Fa niente. Che fai oggi?" Lo prese a braccetto, provocando un tremendo rossore di James. Non era innamorato di Lottie. Non era innamorato di Lottie. La sua era semplicemente attrazione fisica, così come gli succedeva con qualsiasi altra ragazza. Se ad esempio, durante la lezione di pallavolo, una femmina si chinava troppo mettendo in risalto le forme, James si eccitava. Come succede a tutti i ragazzi, dopotutto. Ma lui aveva lo svantaggio di arrossire ogni volta. Questa cosa lo metteva in imbarazzo. Certo, Lottie era speciale.  Erano già fidanzati, in un certo senso. Una volta lei gli aveva morso un capezzolo. In un sogno. Okay, forse non erano fidanzati neanche in un certo senso. Ma a JJ piaceva immaginarselo, immaginare che Jasmine, conosciuta chissà per quale motivo come Lottie, fosse la sua ragazza. Ma era già tanto sapere di averla al suo fianco praticamente come se fosse una sorella. Lei, una strafiga bionda dietro la quale praticamente tutti i ragazzi le sbavavano dietro. Lui si ingelosiva quando succedeva. Quando qualcuno posava lo sguardo troppo a lungo su di lei. Aveva ricevuto una nota comportamentale e un naso rotto per aver provocato una rissa contro due ragazzi della classe superiore che le avevano guardato il culo. Anche James in realtà era un tipo corteggiato, ma non l'aveva mai notato.
"Io umh Boh, tu?" Aveva replicato, scuotendosi dai suoi pensieri.
"Mi trovo al Piccadilly con Ash, vuoi...?"
"Ash?" Aveva sbottato, in preda alla gelosia. Ashton Greese era uno di quei tipi che piacevano alle ragazze inglesi perchè era fuori dal comune. Non era come i soliti ragazzi biondi occhi azzurri che popolavano l'inghilterra. Ashton aveva un taglio sbarazzino di lunghi capelli neri, e occhi verdi. Aveva la carnagione scura, perennemente abbronzato anche se nessuno sapeva da dove lo prendeva il sole visto che c'erano sempre nuvole, a Londra. Ashton era il suo migliore amico, insieme a Lottie.
"Si, Ash. Vuoi venire anche tu?" Quella era la cosa bella di Jasmine. Lei non lo escludeva mai, neanche quando usciva con un ragazzo per un appuntamento.
"Uh, Okay. Ti faccio sapere dopo" Aveva detto in tono secco. Lei gli aveva fatto una linguaccia e, chissà come, erano finiti per terra a giocare con la neve. Jem si era ritrovato la bocca piena di fiocchi bianchi. Avere una bella ragazza seduta sopra di se faceva il suo effetto. James ormai aveva sedici anni, non poteva più reprimere certi..impulsi dal basso, come aveva fatto sempre. La sua adolescenza era in pieno sviluppo. Lottie unì involontariamente i bacini, solo per qualche istante. JJ deglutì più e più volte, la faccia arrossata per lo sforzo di contenere il suo amico, quindi ribaltò la situazione prima che Lottie se ne accorgesse. Sfuggì dalla sua presa ma lei, in un attimo, gli fu addosso, di nuovo.
*Dio, morirò*
Le piccole mani della sua amica erano premute contro il suo cuore, mentre il suo sedere sfiorava il cavallo dei pantaloni.
"Andiamo, è ora di andare"
Borbottò, interrompendo quel silenzio imbarazzante. Si alzò ridendo nervosamente, quindi si avviò verso la scuola, seguito dalla bionda che aveva un'aria un po' confusa.

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Salve. Questa è la seconda ff che pubblico su questo sito. Questo è un prologo per conoscere il carattere di JJ e anche chi gli sta intorno. Proseguirò con questo andazzo per tipo un'altro capitolo, poi inizierà la parte fantasy, anche se, se state attenti, potete già individuare qualche strano particolare di James.. Qualche particolare fantasy. Ho una grande idea per questa fan fiction, ma dovete farmi sapere se la storia vi intriga, se avrete voglia di leggere i capitoli successivi o se devo finirla qui. Fatemelo sapere con una recensione <3 Un bacione ! Ciao, alla prossima
 

Jenosh
  
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