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Autore: Lea Coleman    05/09/2014    5 recensioni
«Se pensi che ti chiederò perdono, sei fuori strada.» echeggiò lei, gli occhi rabbiosi serrati e le braccia che cingevano le ginocchia. «dovresti chiedermi tu scusa.»
Lui restò in silenzio. Perché lui non aveva sbagliato; era il suo carattere dannazione!
Eppure, Kagome ci stava male. Significava che, essendo
testardo, non la rendeva felice.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Testardo
[520 parole circa.]


 
 

 
 

 
 
 


         Kagome glie lo aveva detto – o meglio gridato – tante volte.
 
      Lo aveva fatto mentre perdeva le staffe, mentre piangeva, mentre gli sorrideva, mentre la coccolava, mentre lo faceva schiantare a terra senza dignità. E sebbene fosse un insulto, o qualcosa del genere, adorava che fosse lei a dirglielo.
 
      Sì, era testardo, lo era stato da bambino e lo era tutt’ora.
 
      Perché lo aveva sposato se continuava ad evidenziare quel difetto?
 
      Avrebbe potuto restarsene bellamente nella sua epoca – certo, lui avrebbe sofferto, si, ed anche molto, ma almeno si sarebbe risparmiato quella parola inutile.
 
     Keh! Che donna antipatica, che femmina scorbutica! Kagome era molto più testarda! Eccome! Eppure lui glie lo aveva fatto mai notare? No! Era stato muto, zitto, facendosi tumulare come un fossile, schiavo di quel maledettissimo rosario! Ma lui non poteva farci niente. Davvero, avrebbe voluto cambiare, ma non riusciva.
 
      Era genetica, o pure abitudine. Il restare convinto su ciò che aveva sempre creduto, era normale. Non poteva, davvero, faci niente.
 
      Sentì dei rumori sotto l’Albero Sacro, e curisò.
 
      Kagome camminava distrattamente, livida in volto, evidentemente ancora arrabbiata. Si era seduta sotto l’albero, le gambe piegate su cui appoggiare le braccia. Inu-Yasha alzò un sopracciglio perché quella donna, sua moglie, era venuta da lui pur essendo arrabbiata, e c’erano due probabilità perché ciò fosse avvenuto: o lo aveva perdonato, o voleva macabramente punirlo con una buona dose di “A cuccia” – che era la cosa più ovvia in quel momento.
 
      Kagome sbuffò. Aveva capito che la stava osservando?
 
      «Se pensi che ti chiederò perdono, sei fuori strada.»  echeggiò lei, gli occhi rabbiosi serrati e le braccia che cingevano le ginocchia.  «dovresti chiedermi tu scusa.»
 
      Lui restò in silenzio. Perché lui non aveva sbagliato; era il suo carattere dannazione!
 
      Eppure, Kagome ci stava male. Significava che, essendo testardo, non la rendeva felice.
 
      «Ma tu non mi chiederai scusa.»  rise – anche in situazioni del genere lei rideva.  «e sinceramente non mi ricordo nemmeno più perché abbiamo litigato.»
 
      Il suo tono vocale era cambiato. Per cui, visto che era cambiato, Inu-Yasha si sentì più tranquillo, e sinceramente più felice.
 
      Kagome lo vide scendere con un balzo e meno male, affianco a lei.
 
      Inu-Yasha aveva la tipica faccia del cucciolo bastonato, infuriato per non essere compreso – perché lui non veniva mai compreso.
 
      Già, mai! anche i suoi amici davano, in qualunque situazione, ragione a Kagome: Sango coi rimproveri, Miroku con quell’aria da saputello depravato, e Shippo, quella specie di palla pelata volante coi suoi scherzi.
 
      «Tu sai, che se anche sei cocciuto, io ti amo?»
 
      Lo aveva chiesto con preoccupazione, perché si, era preoccupata per l’espressione in cui suo marito aveva corrugato il volto. In realtà Inu-Yasha lo sapeva, ma non ci pensava mai, perché sentirsi amato ora era diventato naturale.
 
      Da lì a poco le sue braccia la circondarono: seppur non le dicesse mai un misero "ti amo", sperava che anche lei lo sapesse.
 
      Lui non era mai compreso, no, ovvio.
 
      Però era, come dire, accettato, anche con una testa così dura.
 
      Ed era già tanto per lui.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

        Era quasi un anno che non pubblicavo una storia - o magari un anno e mezzo (?) - s'un fandom, e non so perché mi sia rimessa a risfogliare i vecchi archivi di punto in bianco.
Argh!
Avevo anche giurato che, essendo una one vecchia, non l’avrei mai pubblicata.
Ed invece, eccola qua,
Sinceramente non  ne ero tanto convinta, e non lo sono nemmeno adesso, ma tanto non sono mai soddisfatta dei mei elaborati, per cui, era meglio tagliare subito la testa al toro!
O la pubblicavo, o mi rigiravo di notte chiedendomi quando l’avrei fatto x3
Grazie a chi ha letto e a chi commenterà! :3
  
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