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Autore: GRACE_WHITE    05/09/2014    5 recensioni
E’ di stirpe titanica e bellezza innata
Lei la battaglia dovrà impedire
Con il semidio del fuoco e più di una sorella sbagliata
La nave col drago potrà governare.
Le onde greche dei senza vita saran da attraversare
Con l’aiuto del re degli spettri e i figli del mare
E il tributo all’amore dovranno donare.
La battaglia di due dei nell’ultimo Olimpo sarà celebrata
Per decidere chi conquisterà la dea tanto amata
Ma essa dovrà avere una fine prima dell’inizio della nuova era
Per impedire la seconda con intelligenza ed evitare la Chimera.
La titanide risorgerà dall’arida terra
E la caduta arriverà quando la madre e il figlio regneranno
Il colpo di grazia sarà servito al culmine della guerra
Prima del tramonto dell’ultimo giorno di metà anno.
Ma a chi andrà sarà deciso dal destino
I Titani cadranno in un sonno abissale
O
L’età degli dei avrà fine con la Dea Mortale...
Spero vi abbia incuriosito
-Grace
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Leo Valdez, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il fuoco ce l’ha con me
 
Penso ancora che siano tutti fuori di testa, ma c’è qualcosa che mi impone di credere a tutto quello che dicono, come se si trattasse di ricordi riaffiorati.
Leo mi ha mostrato l’intero Campo Mezzosangue. Mi ha spiegato che qui ci vivono i figli generati tra dei e mortali: i semidei e dice che io sono una di loro per vari motivi. Ha detto che il più importante è perché sono riuscita a uccidere una manticora senza nessuna preparazione. Poi sono sopravvissuta quando ho ingoiato l’ambrosia, sembra che bruci i polmoni agli umani, e l’ultima spiegazione è che sono riuscita a superare la barriera del Campo che passa attraverso al pino che avevo visto, quello che tutti chiamano pino di Talia, la figlia di Zeus e che serve a proteggere il Campo Mezzosangue dai mostri e dai mortali.
Più spiegazioni da alle mie domande e più la visione di quel posto mi sembra nitida, sto credendo a tutto quello che dice senza motivo.

-Ecco, quella è l’arena, dove ci alleniamo a volte o ci facciamo combattimenti.- indica un enorme monumento circolare, simile al Colosseo italiano, solo più piccolo. Proseguiamo la visita, mi mostra le stalle dei pegasi “No, a questo mi rifiuto di crederci!” penso, ma mi rimangio tutto non appena vedo gli stalloni alati. Sono affascinata da un pegaso nero come la pece, sta dormendo sul fieno della sua stalla.
-Chi è lui?- chiedo a Leo, indicando il cavallo.
-Oh, lui è Black Jack, il pegaso di Percy.-

Mi sfugge una risata- Ha il nome simile all’attore Jack Black!- un'altra risata, è strano chiamare così un cavallo. Poi il mio risolino si spegne, è probabile che nessuno sa chi sia, ma appena vedo la faccia di Valdez capisco che anche lui sa chi è.
-Non ci credo, ti piace Jack Black? Quindi sei una fan anche dei Teancious D!- mi scrolla le spalle e annuisco- E’ fantastico, sei la prima semidea che incontro che lo conosce!-
-Davvero?- riprendiamo a camminare verso una spiaggia che si erge in lontananza- Di film che ha fatto lui adoro soprattutto School of Rock, tu invece? E quali gruppi musicali, visto che siamo in tema?-
Inizia ad elencarmi i film, trasalgo di felicità appena mi dice: “I film della Marvel o quelli di azione e fantascienza” - Ma io ti adoro!- esclamo, poi arrossisco- Cioè, adoro anche io i film che hai detto, anzi sono una vera fan sfegatata, li ho visti tutti!-
-Ma dove sei stata tutto questo tempo!- dice con sarcasmo, ridiamo insieme- E poi si può dire che io sia un vero veterano delle band degli ACDC e di quella de Led Zeppelin, e di altri cantanti solisti Rock.-
 -Dove sei stato tu tutto questo tempo!- ribatto con ironia.

Lui ride- All’orfanotrofio ti permettevano di guardare film o ascoltare musica… non istruttivi?-
-Agli occhi delle governanti ero un angelo ma appena potevo iniziavo a fare la maratona di film che all’orfanotrofio non sanno neanche che esistono. Un mio compagno di classe, Harry, mi procurava film e cd piratati.- gli do dei colpetti con il gomito nel braccio, con sguardo da dura. Poco dopo lui inizia ad imitare la chitarra elettrica all’inizio della canzone Back in Black. Io scoppio a ridere e iniziamo ad imitare anche il cantante.

Cantiamo tutta la canzone gridando come matti per imitare la voce del cantante, ho notato che molti semidei ci hanno lanciato occhiate e facevano dei commenti, ma a noi non ce ne è importato. Quando finiamo di cantare arriviamo alla spiaggia del Campo Mezzosangue, Leo si schiarisce la voce per riprendere fiato- Allora, questa è la spiaggia dei fuochi d’artificio, molto romantica la sera.- mi mette una mano in un fianco in modo scherzoso, poi la toglie, anche se mi fa sentire un po’ a disagio. E’ il crepuscolo, mi chiedo dove avrei dormito questa sera e se mi lasceranno mai andare via da qui ma l’unica domanda che faccio è:- Perché la chiamate così?-
Leo sembra ragionarci su, storce la bocca e tende una mano in avanti- Bhe, perché qui alcune sere c’è lo spettacolo dei fuochi d’artificio. Si lo so, per i nomi delle armi e dei mostri hanno fantasia, ma per questa spiaggia proprio no!- sospira- Dai, seguimi, è ora di finire il tour, si va alla mensa.-

Noto che in giro non ci sono più così tante persone, mi chiedo dove siano andati tutti. La mensa sembra un tempio e scopro che tutti i ragazzi scomparsi si sono diretti qui, ci sono diciassette tavoli rotondi e in legno, uno è in fondo ed è rettangolare. C’è un uomo con il pizzetto castano e con dei baffi, indossa una camicia hawaiana a maniche corte e fiorata e un paio di bermuda verdi, sulla testa ha uno di quei berretti da pescatore. Sta bevendo da una bottiglia dal vetro oscurato, vino? Al suo fianco c’è il centauro che ho visto qualche ora prima, Chirone. Ha uno sguardo severo e vigile che osserva con occhiate rapide tutti i semidei, ha le braccia muscolose e incrociate.
Leo si siede con altri semidei e semidee, hanno come lui delle macchie di fumo e si fuliggine sul viso, se ben ricordo Efesto è il dio del fuoco e della metallurgia, una specie di fabbro. C’è una lunga fila che porta al banco del cibo, la maggior parte butta una parte della sua cena sulla brace accesa in un camino senza tetto. Leo mi invita a sedermi con lui al suo tavolo, quello che corrisponde alla sua capanna, come mi ha spiegato.

Scuoto la testa e mi dirigo verso il centauro, con passo spedito. Lui mi vede e sorride- Muriel, ti senti meglio ora?- annuisco e lui allarga le braccia e le pianta sui fianchi- Bene, bene. Immagino che Leo ti abbia fatto fare il giro del Campo, spero ti abbia fatto una bella impressione.-
-Si, infatti è così.- non so da dove iniziare- Allora, tutto questo per me è stata una batosta mentale: dei, mostri, io che sono figlia di una divinità; se tutti questo è vero, da chi dovrei discendere? E perché il dio o la dea non si è fatto mai vedere?-
Chirone mi fa sedere su una sedia- Tu quanti anni hai, tredici, quattordici?-
-Sedici.- puntualizzo- Ho sedici anni.-

-Oh. La divinità da cui discendi ti avrebbe dovuto riconoscere e portare qui già tre anni fa, abbiamo creato delle condizioni con gli dei e questa era una di loro: riconoscere il proprio figlio entro i tredici anni. Quindi ha infranto le regole e noi non possiamo farci molto, anche se hanno giurato sullo Stige.- Chirone coglie la mia espressione interrogativa e sospira rumorosamente- In breve, se giuri sullo Stige e infrangi la promessa muori, ma evidentemente per gli dei non è uguale. Mi dispiace che non hai ancora incontrato di persona il tuo genitore divino, magari verrai riconosciuta questa notte a Caccia alla Bandiera, un gioco a cui dovrai partecipare.-
Considerando in che posizione sono messa, che cos’ho da perdere?- Va bene.-
-Perfetto, ora unisciti ad un tavolo e serviti pure, Muriel!- esclama.

Torno al tavolo di Leo con in mano un vassoio con una fetta di carne, non ho buttato una parte della mia cena sul fuoco, perché avrei dovuto farlo? La metà dei figli di Efesto se ne è andata, ma Leo è rimasto- Che ti ha detto Chirone?-
-Mi ha spiegato alcune cose sul riconoscimento degli dei nei confronti dei figli, e della Caccia alla Bandiera di stasera.-
-Non ti ha detto niente di me?- chiede masticando un pezzo di carne.
-Ti ha chiamato per nome.-
Leo fa cadere la forchetta, alquanto stupito- E’ la prima volta, sai? Dice che gli sto antipatico, ma non è vero, so che gli piaccio- con gli occhi chiusi annuisce, le labbra strette. Guarda che il mio piatto è pieno e sgrana gli occhi- Ma non hai offerto un tributo agli dei?- scuoto la testa, sto per tagliare un pezzo di carne con il coltello ma lui mi blocca la mano- Non farai grandi passi in questo modo, se vorrai scoprire qual è il tuo genitore divino, Muriel.-

Sbuffo e vado alla piattaforma del falò, dove il fuoco si è quasi spento, prendo la fetta di carne tra l’indice e il pollice e la sollevo. “Cosa dovrei dire adesso?” penso, insicura- Ehm… questo tributo è in onore degli dei… in teoria.- lo lancio nella brace. Faccio per voltarmi e ritornare da Leo, ma il fuoco divampa di botto, facendomi cadere all’indietro. La fiamma diventa sempre più grande, mi ustiona le braccia, sotto il mio grido si alzano altri urli, molti semidei scappano.
Vedo degli occhi in mezzo al calore rosso e arancione, una voce troneggia sopra tutte le altre, impetuosa e forte- Il tuo posto è nel Tartaro!-
-Muriel!- Leo si precipita verso la mia direzione e si mette tra me e le fiamme che mi stanno per avvolgere. Il ragazzo mi è davanti, viene investito dal fuoco per pochissimi secondi, poi si spegne. Leo si volta e mi guarda, non sembra neanche ustionato, al contrario di me.

Stringo i denti per soffocare un urlo, ho appena scoperto che il fuoco ustiona solo chi gli pare, e fa male. Leo mi aiuta ad alzarmi, continua a fissare la brace che si sta trasformando in una piccola fiamma per candele- Come hai fatto?- sussurro. Non riesco a camminare, anche le gambe sono ustionate, e sento la gola seccarsi.
Arriva Chirone con accanto l’uomo che stava bevendo il vino al suo tavolo, ha ancora la bottiglia in mano e arriccia il naso- Tu sei Muriel,- tende la mano con cui non reggeva la bevanda alcolica e stringe la mia, il dolore di un braccio si fa sentire più lancinante- sono Dionisio, ma chiamami Signor D. Benvenuta al Campo Mezzosangue, mi dispiace che il fuoco ti abbia attaccato, di solito non succede e blah blah blah…- gira sui tacchi e se ne va.
-Giuro che non offrirò mai più un tributo agli dei!- mentre dico quelle parole una ragazza bionda arriva di corsa.
-Chirone che è successo?- la sua voce è allarmata. Ha gli occhi color tempesta e i capelli biondi legati in una treccia che le scende sulla schiena, probabilmente ha gli anni di Percy Jackson.

-Me lo sto chiedendo anche io!- ribatto, la ragazza mi guarda con occhi interrogativi e poi ritorna a fissarli su quelli di Chirone. Non riesco a reggermi in piedi per bene, per questo Leo mi fa appoggiare a lui, passo un braccio sopra le sue spalle e mi solleva per non farmi stare gobba- Potete spiegarmi perché il falò mi ha aggredito?!-
Chirone osserva attentamente il fumo del fuoco e si avvicina emettendo dei “Clop - clop”, scuote la testa ed esamina le mie ferite.

-Quello era Efesto.- dice infine il centauro.

NOTA D'AUTRICE: Ed ecco a voi il secondo capitollllloooo! Ho tentato di tenere lo stile ironico dello zio Rick sia nel titolo sia nel testo, spero di aver fatto un ottimo lavoro :)
Spero di poter trovare tante recensioni, mi piace tantissimo leggerne di nuove!
Alla prossima gente, ciaoooo <3 <3 <3
   
 
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