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Autore: Kimmy_chan    05/09/2014    4 recensioni
Attimi di vita per Peeta e Katniss. (RACCOLTA DI ONE SHOT)
Conosciamo i nostri due protagonisti e sappiamo cosa provano l'uno per l'altra, o almeno in parte...
Tra queste One Shot troverete momenti speciali ma anche momenti semplici, di quotidianità dei nostri due guerrieri.
Ma.. attenti! Ci sono anche OS che non li vedono come protagonisti centrali del momento. Insomma, ce ne sono di tutti i gusti!
Le One Shot NON sono in ordine cronologico e ci possono essere ripetizioni di alcuni momenti, ad esempio: il matrimonio di Katniss e Peeta in luoghi diversi ecc..
Spero di riuscire a trasmettere le loro gioie, le loro speranze, il loro dolore ecc.. in modo abbastanza decente. Per favore, leggete e ditemi cose ne pensate! Non aspetto altro che un vostro parere!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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La parte di testo scritto in grassetto e corsivo è stato tratto da Catching Fire della Collins, il resto è di mia invenzione. 

Pov Katniss 


Domani sera ci saranno le interviste per la Tv, così oggi Effie e Haymitch dovrebbero farci fare delle prove. Ancora tacchi alti e commenti sarcastici, penso io. Ma poi entra la senza-voce dai capelli rossi con un biglietto di Effie. Dice che, considerando il nostro recente tour, lei e Haymitch hanno deciso che possiamo decidere da soli come comportarci davanti al pubblico. 
Le sessioni di prova sono annullate.
-Davvero?- mi domanda Peeta, prendendomi il bigliettino di mano ed esaminandolo con attenzione. -Sai cosa vuol dire? Che avremo tutto il giorno per noi.-
-Peccato che non possiamo andarcene da nessuna parte.- dico io malinconica.
-E chi l'ha detto?- chiede lui.

La terrazza sul tetto è una fantastica idea per poter prendere aria e scappare per un breve periodo di tempo da quei folli che tentano di ucciderci per la seconda volta, ma ho comunque un po' di paura. Se ci trovassero qui sopra cosa ci farebbero?, mi domando un po' dubbiosa.
Peeta mi tiene per mano e spalanca la porta che da sul tetto. 
-Peeta.. non credi che dovremmo cercare un'altro posto?- chiedo un po' titubante. Vedo sul suo volto dipingersi una smorfia accigliata perciò dico con tono più sarcastico -Magari dove non rischiamo di cadere e morire prima che il nostro amato Presidente Snow tenti di ucciderci di nuovo in televisione, sotto gli sguardi affamati di sangue dei suoi capitolini.- 
-Katniss.. c'è una barriera ed una recinzione. Non rischiamo di cadere. E poi.. sta pur certa che non ti farò mai stramazzare al suolo.- nel momento in cui pronuncia quelle parole io inciampo, e mi vedo già con la faccia spalmata sul terreno, ma a pochi metri dal suolo sento le calde e forti braccia di Peeta circondarmi la vita. -Vedi?- mi dice sorridendo divertito.
-Uffi. Lasciami! Sono queste maledette scarpe che mi rendono impossibile camminare persino su di una superficie piana come questa.- dico liberandomi dalla sua stretta e sedendomi a terra, per levarmi le scarpe a tacco alto che mi ha infilato a forza Octavia, pochi minuti prima, vedendomi gironzolare per l'appartamento scalza. Quelle maledette sono un groviglio di fili allacciati intorno alle mie caviglie che attentano alla mia vita.
Peeta ride divertito, ma dopo un mio sguardo fulminante si ammutolisce e poggia tutto quello che ha portato per il nostro pic-nic al centro del terrazzo.
Rimango qualche istante ad osservarlo ma poi torno in me e tento nuovamente di sciogliere quegli affari infernali.

Quando finalmente i miei piedi sono liberi da quelle trappole mortali che chiamo scarpe, tento di mettermi in piedi ma Peeta è già li e mi prende in braccio con molta nonchalance. -Peeta! Mettimi giù!- tento di ribellarmi, ma niente. E' più forte di me.

Dopo pochi passi lui mi adagia delicatamente su di una coperta a quadrettoni arancioni e verdi. I nostri colori preferiti..
Lui si sdraia accanto a me, prende un'altra coperta e ci si copre. 
Inizio a tremare, sento un po' freddo.
Guardo Peeta e spero che, notando notando i miei brividi di freddo, tiri fuori un'altra coperta per me. Ma niente..
-Ho freddo..- dico tremando un po'.
Peeta mi guarda con un sorrisetto malizioso ed alzando un lembo della coperta che ha su di sè dice -Vieni qui, si sta bene sotto la coperta. E poi.. ci potremmo riscaldare l'un l'altra. No?- 
Senza farmelo ripetere due volte mi accoccolo tra le sue braccia. Nascondo il mio viso imbarazzato tra i suoi pettorali e mi lascio cullare al ritmo lento e dolce del suo cuore. 
Sto bene tra le sue braccia ma questo mio benessere mi mette ancora un po' in difficoltà. Come posso star così bene tra le sue braccia e cercare sempre la sua compagnia pur dicendogli e ripetendogli che non provo niente per lui all'infuori di una casta e pura amicizia?, mi domando malinconica.
-Va meglio?- mi chiede tenendomi stratta a sè. 
-Sì..- sussurrò sorridendo. 
Passiamo un'oretta così, al calduccio e attendiamo che il sole si riscaldi per poi donarci un caldo tepore. 

-Katniss..- mi sento chiamare. 
-Katniss.. sveglia! E' ora di pranzo!- cerco di aprire gli occhi ma la luce è troppo forte perciò mi porto le mani a coprire i miei poveri occhi doloranti. 
Sbadiglio un paio di volte e mi strofino gli occhi, cercando di abituarmi alla forte luce che mi circonda. 
-Ce l'hai fatta a svegliarti!- sento esclamare a qualcuno. 
-Peeta..- ovviamente ho riconosciuto immediatamente la voce, ma non ricordo dove siamo fino a quando non mi guardo intorno. 
E' vero! Siamo sul tetto! Eravamo abbracciati e credo di essermi addormentata.. , mi dico.
-Il pranzo che ci siamo portati è abbondante e c'è una vasta scelta. Cosa vuoi mangiare?- è lì, a uno o due metri di distanza da me che fruga nel cestino, che ha ordinato dalle cucine, cercando chissà cosa.
-Mmmmh.. vorrei del pollo fritto.- dico allegramente. 
Voglio tentare di godermi questa giornata in sua compagnia, senza pensare agli Hunger Games ed a tutto quello che dobbiamo affrontare domani.
Peeta immediatamente tira fuori dal cestino un recipiente, lo apre e me lo porge -Ecco a lei signorina..-
-Grazie, Signore.- rispondo prendendo il cibo che mi offre e sorridendogli beatamente.

Dopo aver consumato un abbondante pranzo ci mettiamo a giocare un po' ad un gioco che abbiamo inventato sul momento. 
-Pronta!- dico mettendomi in posizione. Immediatamente Peeta lancia la mela sulla barriera invisibile ed essa rimbalza. Con uno scatto felino e repentino riesco a prenderla al volo e all'istante la ritiro verso il campo di forza. Questa volta sta a Peeta prenderla al volo, ma chissà come qualcosa va storto e la mela colpisce la fronte di Peeta in pieno. Lui non l'ha presa al volo, è strano, eppure mi è sembrato abile fino a pochi tiri fa..
-Peeta.. Tutto bene?- gli domando avvicinandomi a lui.
Il ragazzo si massaggia la fronte e mi sorride -Sì, è solo che con il sole in faccia non sono riuscito a vedere la mela che arrivava.- 
-Aaah. Dai, fammi vedere.- gli dico, scostandogli la mano dal punto in cui ha ricevuto la botta.

-Com'è? Gonfio?- domanda il ragazzo.
-Sì, ma si risolve subito.- gli dico sorridendogli.
-E come?- chiede lui strabuzzando gli occhi. 
-Così.- sussurro baciandogli dolcemente sul punto in cui la mela ha lasciato un bernoccolo niente male.

Peeta rimane immobile. E' stupito. Sì, è decisamente stupito. L'ho preso alla sprovvista.

Vedendo che non reagisce decido di allontanarmi per andare a prendere un po' d'acqua nel cestino. Sono lì che cerco la bottiglia che ho intravisto prima, e nel momento in cui le mie mani circondano l'oggetto di plastica che cercavo due braccia muscolose mi avvolgono da dietro. -Ti sei risvegliato dal mondo delle favole, principessa?- gli chiedo scherzosamente, prendendolo in giro.
-Non è divertente.- dice lui ridendo sotto i baffi.
-E' inutile che cerchi di trattenere le risate, so perfettamente che stai ridendo anche tu.- gli dico tra una risata e l'altra.
-Hai ragione.- ammette lui allentando la presa, senza lasciarmi veramente andare; perciò io mi volto verso di lui e lo guardo in volto.
E' cresciuto dagli ultimi Hunger Games.. il suo volto non è più quello di un bambino, no. Ora è quello di un'uomo.
-Katniss..- sussurra  lui avvicinando piano piano le sue labbra alle mie.
Nel momento in cui sta per baciarmi mi cade dalle mani la bottiglia d'acqua che tenevo stretta e tutto il liquido fresco e limido si rovescia a terra.
-No. Peeta. Non credo che..- gli metto un dito sulle labbra e lo allontano delicatamente.

-Scusa, hai ragione.- dice grattandosi la testa e sorridendomi.
-Tranquillo.- dico cercando di asciugare l'acqua che è caduta sul suolo.

Dopo aver asciugato un po' il pavimento mi giro verso di lui e cerco qualcosa per far scomparire l'imbarazzo creatosi in pochi istanti tra di noi.

-Che ne dici se ti faccio vedere i nodi che ho imparato a fare oggi?- gli chiedo, sperando che questo faccia tornare l'atmosfera di gioia e spensieratezza che abbiamo avuto fino a qualche attimo fa..
-Sì, ne sarei davvero felice. Sono una frana con i nodi.- dice avvicinandosi a me.
Ci sediamo sulla coperta verde-arancio ed inizio a mostrargli quei trucchetti con la corda che mi sono stati insegnati oggi.
Passiamo un po' di tempo così, tra una chiacchiera e un nodo. 

Il sole sta iniziando a tramontare ed il cielo si tinge delle varie sfumature dell'arancione. So che Peeta ama questo momento della giornata ma io pur adorando questo meraviglioso spettacolo natura lo detesto.  Quando il sole cala e giunge la notte riesco solamente a pensare a quanto sia fugace il tempo. Un'attimo prima hai tutto il giorno davanti e l'attimo dopo sei già circondata dalle tenebre notturne.
Ho paura del tempo. Ma oggi, in questo momento, ho più paura del solito. Ho paura che giunga domani. Ho paura di quello che ci capiterà in questi nuovi Hunger Games. 
Vorrei tanto poter salvare Peeta; so che farò tutto il possibile per riuscire a tenerlo in vita ma anche lui si è messo in testa la stessa cosa. Lui merita di vivere. Lui merita una vita migliore, non io.

Pensando a ciò che mi riserva il futuro, il mio sguardo si incupisce e questo ovviamente non sfugge a Peeta -Katniss.. ha cosa pensi?- 
-A niente.- 
-Dai, sai che a me puoi dire tutto.- cerca di incoraggiarmi a sfogarmi con lui; pur sapendo che non cederò tanto facilmente. Io sono quel tipo di persona che preferisce tenersi tutto dentro. 
-Te l'ho detto. Non sto pensando a niente.- ribadisco. -Anzi, no! Stavo pensando a come ti starebbe bene una corona di fiori.- dico sorridendo maliziosamente.
-Co-cosa stai dicendo?- chiede lui sgranando gli occhi e portandosi le mani avanti, come per proteggersi da me. 

Senza dire altro mi alzo e mi faccio un giro per la terrazza, passando di vaso in vaso, prendendo fiori su fiori da quegli ampi contenitori che erano stati posti li sopra per chissà quale motivo. 
In teoria nessuno dovrebbe salire sul tetto, perciò non comprendo l'utilità che hanno la loro presenza in questo posto. 
Scosto dalla mia mente questi inutili pensieri e mi metto immediatamente a lavoro. Voglio fare una bella coroncina con i fiori che ho raccolto. 

-Katniss non startene lì! Vieni qui! Si sta meglio e poi c'è una vista meravigliosa!- Peeta ha la schiena appoggiata sulla ringhiera del versante est del tetto, per poter osservare, comodamente seduto sulla calda coperta che ci ha riscaldati questa mattina, il meraviglioso calar del sole che ci stava offrendo madre natura.
Sono un po' titubante.. Che voglia rompermi la coroncina? No. Non credo che Peeta farebbe una cosa del genere.
Con passo leggero e veloce mi avvicino a lui, sto per sedermi quando lui mi prende per un polso e mi strattona addosso a lui. -Presa!- esclama sogghignando soddisfatto.
-Lasciami andare!- urlò divincolandomi dalla sua forte stretta. 
-No, no. A chi volevi mettere una coroncina di fiori? E' principessa?- si sta decisamente divertendo. Sorride sotto i baffi in miniera così sadica!
-Ma dai!!- continua a cercare di liberarmi ma niente. Anzi, Peeta prende e si posiziona sopra di me. I nostri volti sono a pochi centimetri l'uno dall'altra. I miei occhi grigi giacimento sono fissi nei suoi color cielo.. Li ho sempre trovati meravigliosi ma in questo momento li trovo.. straordinari.
Sento il mio cuore battere sempre più forte. D'un tratto inizio a sentire caldo, tanto caldo. -Peeta..- sussurro cercando di sembrare infastidita ma la voce che mi esce è tutt'altro che infastidita, si potrebbe pensare tranquillamente che stare in questa posizione mi piaccia, ed anche tanto a dire il vero; ma non è affatto così.
Sento il suo respiro sul mio viso.. I suoi riccioli mi fanno il solletico sulla fronte. E' così bello..
-Peeta spostati!- esclamò all'improvviso spingendolo via. Credo di averlo preso alla sprovvista perchè riesco finalmente a mettermi seduta. 
-Scusa.- dice lui abbassando la testa, sembra un cucciolo bastonato.
-Dai. Vieni qui.- batto con una mano sulla coperta accanto a me -Sdraiati.- 
Senza proferire parola prende e fa come gli ho detto, io recupero i miei fiori, sdraio la mia testa sul suo addome scolpito e continuo a lavorare alla mia ghirlanda. 
Passano dei minuti di silenzio, ma mi da fastidio non sentire la sua voce, la sua risata oppure quello strano rumore che fa quando beve la soda. Perciò decido di rompere il nostro silenzio -Sai.. l'altro giorno stavo immaginando come sarebbe stato un mondo senza gli Hunger Games...-
-Davvero?- chiede un po' stupito -E come credi sarebbe stato?-
-Decisamente migliore.- esclamo -Tu c'hai mai pensato?- chiedo curiosa.
-No.. Cioè, sì.. C'ho pensato ogni tanto ma tutte le volte che ci provavo finiva sempre che mi immaginavo di...- 
-Di?- cerco di incitarlo a proseguire. Vorrei tanto sapere cosa immagina il dolce ragazzo del pane che mi aiuta in ogni occasione. 
-Di sposarti e creare insieme una famiglia.- dice quasi senza riprendere fiato. Sono sicura che ora è rosso in volto, ci scommetterei qualsiasi cosa. Non so se girarmi per guardarlo, amo osservare il suo volto quando si tinge di puro imbarazzo, oppure di continuare a fare la mia coroncina di fiori. Alla fine scelgo la prima opzione.
E' così carino quando arrossisce come un peperone. E' tanto dolce ed innocente. E' un ragazzo puro e sincero, non merita tutto quello che sta passando. E' tutta colpa mia! Se non fossi mai esistita, se non mi fossi mai offerta volontaria ora lui non si troverebbe in questa situazione. Dover tornare per la seconda volta di fila nell'arena è una cosa impensabile, ma a quanto pare il Presidente Snow non ci dorme la notte per rovinarci la vita! Anzi, no! Per renderla ancora più insopportabile di quello che è.
Però poi ci penso un'attimo.. se io non mi fossi offerta volontaria nell'arena ci sarebbe comunque andata Prim. Ma lei è troppo debole, è ancora una bambina. Non ne sarebbe mai uscita viva. 
Alla fine riesco solo a pensare ad una cosa: Se non fossero mai esistiti gli Hunger Games sarebbe stato tutto diverso.. 
-Non fissarmi in quel modo!- esclama Peeta nascondendosi il volto con le mani. 
Ormai la ghirlanda è finita perciò mi metto a sedere e continuo a fissarlo, ridendo divertita da quella sua scenetta.

-Smettila di ridere!- mi ammonisce lui, girandosi dall'altra parte come fa un bambino.
-Suu! Girati! Ho finito la Ghirlanda! Com'è venuta?- gli chiedo divertita.
Sul mio volto c'è ancora disegnato un sereno sorriso quando, finalmente, lui si gira per guardarmi.
-Bellissima..- i suoi occhi sono fissi su di me. 
Quel cielo azzurro a volte vorrei che guardasse solo me.. che stupida che sono.
Lo ringrazio con allegria e praticamente mi butto su di lui per poggiargli in testa la mia creazione. I nostri volti sono a pochi centimetri l'uno dall'altro. Sento il suo respiro sul mio volto e questo accende un me un brivido che avvolge tutto il mio corpo.. -Ti sta bene.- sussurro osservandolo imbambolata. 
Amo i suoi occhi, così puri e gentili. Lui non farebbe mai del male a nessuno. Infatti a dire il vero lui non ha mai ucciso nessuno con le sue stesse mani, come ho fatto io ne passati Hunger Games. E' un'animo onesto e leale, non si merita tutto quello che sta passando a causa mia.. Vorrei poter cambiare le cose per lui, almeno per lui.

-Katniss..- sussurra. 
-Sì?- rispondo un po' frastornata tornando alla realtà. Allontanarmi così velocemente da tutti i miei pensieri mi provoca spesso un senso di spossatezza. 
-Posso..- mormora un po' titubante.
Non lo forzo a parlare ma aspetto. So che metterà insieme tutto il suo coraggio e mi chiederà quello che gli frulla per la testa.
-Posso..Cioè.. puoi..- continua a mormorare parole sconnesse. Vorrei cercare di capire quello che tenta di dirmi perciò ci ragiono un'attimo sopra. 
Ma l'unica cosa che mi viene in mente è che dovrei alzarmi. Dovrei solamente allontanarmi dal suo petto, dal suo cuore, da lui..
Sto per alzarmi quando lui mi prende per un polso, mi riavvicina a lui e riesce finalmente a dire ciò che suppongo tenti di dire da qualche minuto -Posso farti un ritratto? E puoi indossare la ghirlanda che hai fatto mentre ti raffiguro?-
-C-certo.- balbetto. Sono totalmente rossa in faccia me lo sento. Non so perchè di questa mia strana reazione ma mi arrendo e attendo che il mio rossore passi. 
Di solito Peeta mi raffigurava in molti dei suoi quadri ma non mi aveva mai chiesto il permesso di farmi un ritratto. Spesso, quando entravo di soppiatto nel suo laboratorio, trovavo quadri di me assorta nei miei pensieri oppure mentre tentavo di mettere insieme il libro delle erbe di mio padre. In realtà quando ho scoperto quei quadri mi sono stupita e sono rimasta basita davanti ai suoi tratti leggeri che riuscivano a trasmettermi i sentimenti che sentiva dentro di sè mentre creava quelle sue opere. 
I sentimenti che prova verso di me Peeta sono così puri e vero che a volte mi spaventano. Io non merito il suo amore. Io non ho fatto niente per meritarmi un'uomo così.. meraviglioso. Eppure, piano piano, lo sto accettando. Sto accettando il suo amore incondizionato senza provare nemmeno a comprendere cosa provi realmente io. 

-Katniss..- Peeta mi riporta alla realtà e mi rendo conto che sono ancora sopra di lui. Ovviamente la sua stretta, che fino a pochi momenti fa mi teneva vicina a sè, si è allenata; per darmi modo di muovermi.
-Ah, sì.- dico cercando di tornare in me. Immediatamente mi sposto dal suo corpo, mi appoggio al muro e lo osservo prendere il materiale.
-Che ne pensi se ti metti la ghirlanda che hai fatto? Ti va? E' così bella. Ti starebbe benissimo.- è entusiasta di questo ritratto. Adora decisamente tanto disegnare.
-Va bene ma non ridere.- grugnisco un po' irritata. Non voglio stare impalata a non fare niente, ma se questo rende felice per una volta posso anche starmene ferma come una statua. 
Prendo l'intreccio di fiori e foglie che ho creato poco prima, che era andato a finire dietro il cestino del pic-nic, e me lo metto in testa.
Peeta non alza lo sguardo dalla sua borsa, dove tiene tutti i suoi pennelli, matite, colori ecc  -Perchè dovrei ridere?-  chiede allegramente alzando lo sguardo e nel momento in cui i suoi occhi incrociano i miei lui rimane a bocca aperta.
-Peeta! Ehi là!- sventolo una mano davanti suo raggio visivo, per cercare di attirare la sua attenzione.
Dopo un minuto lui torna in sè ed avvicina una mano al mio volto. -Stai benissimo...- mormora accarezzandomi una guancia, ormai divenuta porpora in faccia volto il mio sguardo dall'altra parte e mormoro un flebile grazie.

Non ho mai posato per un quadro, e sinceramente nemmeno so perchè lo sto facendo ora. Sono nervosa e sono certa che anche lui se n'è reso conto. No so cosa fare o come mettermi.. So che di solito i soggetti che vengono raffigurati nei quadri si devono mettere in posa e non si devono muovere per delle ore.. Ma io sono peggio di uno stecco di legno. Sguardo fisso su Peeta, di fronte a me, e braccia sul grembo.

-Katniss, non essere così tesa. Fai come se io non ci fossi. Non mi guardare, non pensare.- cerca di tranquillizzarmi, di mettermi a mio agio ma niente. Non riesco a scollegare il cervello. 
Cerco di distogliere lo sguardo dalla sua figura, come mi ha chiesto, ma sono comunque nervosa perchè sento il suo sguardo che scruta il mio visto, la mia pelle.
-Perchè non ci scambiamo di posto? Non pensare a me, sii naturale. Fai finta che io non ci sia..Osserva il panorama che si può godere da qui sopra. Non è meraviglioso?- 
Annuisco e faccio come mi ha chiesto senza proferire parola. Mi siedo mettendomi di lato, tengo strette al petto le mie gambe e volgo lo sguardo verso il sole calante. 
Cerco di sconnettere il cervello. Ora, qui, in questo momento esisto solo io. Io che osservo una meraviglia della natura. Sul mio volto appare un accenno di sorriso e non do peso a come sono messa oppure a che faccio ho, dopotutto ci sono solo io.
Rimango così, ad osservare quella grande palla di fuoco, che noi chiamiamo sole, assopirsi per far giunger la notte, senza dire niente, senza muovermi. Mi gusto quel meraviglioso spettacolo naturale e non penso, per una volta da chissà quanto sono solo una ragazza che guarda il cielo.

Il sole ormai è nascosto dall'orizzonte ed il cielo è di un delicato rosa che inizia a sfumarsi in un blu notte che presto avvolgerà con il suo nero manto tutta la Capitale.
-Hai finito?- chiedo a Peeta, girandomi verso di lui. Ho tentato di non guardarlo, di non pensarlo, così sarebbe stato più facile per me essere naturale.
-Certo! In realtà...- dice un po' titubante -ho finito già da un po'..- 
-E allora perchè non me l'hai detto? Potevamo fare qualcos'altro mentre c'era ancora un po' di luce.- nella mia voce si può notare il mio disappunto ma con Peeta non riesco mai ad arrabbiarmi perciò metto tutto quello che mi vortica in mente da parte. -Posso vederlo?- 
Sono davvero curiosa. 
L'artista mi sorride amabilmente e mi porge il suo enorme blocco da disegno. 
Quando poso il mio sguardo sulla sua opera rimango basita. 
Rimango ad osservare i segni delicati ma decisi lasciati dalla matita sulla carta. I movimenti che hanno creato quel ritratto sono fluidi, come se l'artista conoscesse già nei minimi particolari il soggetto che stava ritraendo. 
Forse Peeta mi ha studiata molto più di quello che da a vedere. Da quanto posso notare dal suo potrei addirittura pensare che non gli servirebbe nemmeno avermi di fronte per ritrarmi..
-E' bellissimo questo disegno! Sei bravissimo!- sono esaltata, Peeta e' bravo, non c'è dubbio, ma con questo disegno si è superato -Non che non lo sapessi già.. cioè so che sei bravo ma questo disegno è decisamente il mio preferito!- 
-Anche il mio..- mormora avvicinandosi sempre di più a me. Alzo lievemente il volto ed i nostri sguardi si incontrano. Perdo la cognizione del tempo.. Mi perderei nei suoi meravigliosi occhi, azzurro cielo, per ore. 
Ogni attimo che passa i nostri volti si avvicinano sempre più; i nostri sguardi non si staccano e sento il suo respiro caldo sul mio volto.. Le labbra di Peeta sono a pochi millimetri dalle mie. Istintivamente porto le mie mani tra i suoi capelli e decido di lasciarmi andare. Per una volta lasciarsi amare non credo mi farà male..

-Do-dovremmo andare- dice all'improvviso, ritraendosi dalla mia stretta, così inusuale per me. 
Questo mi fa rimanere di sasso. -Cosa?- chiedo con un tono di volte un po' troppo alto ed acuto. 

Peeta è già in piedi e sta radunando le nostre cose. Ma dopo quel mio strano urletto si porta l'indice all'orecchi destro e fa come per sturarlo, sì insomma come quando è pieno d'acqua e si cerca di farla uscire. -Dovremmo andare, è tardi. Ci staranno cercando.- 
Forse non vuole baciarmi.. Mi sarò immaginata tutto.. Peeta ormai si è messo il cuore in pace. Gli ho fatto capire più volte che io non ricambio i suoi sentimenti, anche se ne sono un po' triste perchè è un così bravo ragazzo.. molte farebbero la fila per avere un ragazzo così gentile, intelligente e compassionevole accanto; ma no, non io. Io non posso permettermi di avere un fidanzato, anche se ora per tutto il mondo lui E' il mio fidanzato, e fino a poche settimane fa eravamo in procinto di sposarci, ma il nostro caro Presidente Snow ha preferito ributtarci nell'arena per tentare di ucciderci nuovamente.
-Hai ragione..- mormoro alzandomi ed iniziando a piegare la coperta su cui eravamo stati seduti per tutto il giorno. 
Piegata la coperta alzo lo sguardo sul cielo Capitolino.. Da qui non si vedono le stelle, a causa di tutta l'illuminazione artificiale perennemente accesa, ma la luna è enorme e sovrasta il cielo blu che piano piano sta divenendo sempre più nero..

Scendiamo le scale per tornare al nostro attico, io faccio strada a Peeta, che porta la sua borsa ed il cestino da pic-nic. Cerchiamo di non farci beccare da qualcuno, sarebbe meglio per tutti pensare che siamo stati tutto il giorno nelle nostre camere..
-Katniss..- sussurra Peeta prendendomi per un polso per arrestare la mia avanzata. Mi volto e gli chiedo mutamente cosa voglia.
-Vorrei solo dirti, ancora una volta, che tu mi piaci e che prima, quando beh.. mi sono sottratto al nostro emh... contatto, l'ho fatto solo perchè  beh...- 
Sta forse diventando matto? Io non gli ho chiesto spiegazioni! 
Lo vedo un po' nel panico -Tranquillo Peeta. Non era niente. E so che tu mi ami ma..-
Non faccio in tempo a concludere la frase che lui ritrova il suo coraggio e finisce il suo discorso -Sì, lo so. Tu non provi lo stesso per me. Per questo mi sono ritirato. Ho pensato che tu ti sentissi in qualche modo obbligata a baciarmi.. Insomma, già lo devi fare tutte le volte che ci sono le telecamere, non ti voglio obbligare a fare lo stesso anche quando siamo da soli, senza quegli avvoltoi intorno.- Credo non abbia preso fiato per dirmi tutto insieme perchè il suo volto è diventato quasi viola! 
-Posso parlare ora?- chiedo forse un tantino troppo acida. Odio quando pensa di aver capito quello che provo, ed invece non c'ha capito niente. Certo, quasi sempre sa quello che penso e come mi sento, ma non sempre! Perciò non dovrebbe darlo per scontato. E poi.. sentirmi obbligata a baciarlo?! Io?! Sì, è decisamente impazzito.
Egli annuisce e se ne resta lì, immobile, sulle scale. 
Sento la sua mano intorno al mio polso ma lo lascio fare.. non mi da fastidio e credo che nemmeno si sia accorto che ancora lo tiene stretto. 
-Anzi tutto, sai che odio quando tu dai per scontato di sapere ciò che penso. Peeta.. tu mi capisci e sembra quasi che tu sia nella mia testa spesso, ma, a volte, questo mi da davvero sui nervi! Non è affatto vero che mi sono sentita in obbligo! E poi per quale stupido motivo mi sarei potuta sentire in obbligo di fare una cosa del genere? Mai pensato in quella tua testa bacata che a me piaccia baciarti?- Credo di aver un tantino esagerato perchè ora lui mi guarda con gli occhi sgranati ed ho paura che la sua mandibola sia uscita fuori asse.
-Tu.. volevi baciarmi?- tentenna, facendo qualche passo verso di me.
-Beh..- sinceramente ho detto tutto quello che mi passava per la testa senza neanche pensare..
Io volevo baciarlo? 
Il suo respiro sulla mia pelle mi sta mandando in tilt. Sento il bisogno di saltargli al collo e stringerlo a me, ma so che sarebbe sbagliato perchè così lo illuderei soltanto. Io non so cosa provo per lui ma è così dolce e buono.. No! Non se lo merita! Non posso fargli questo! Non posso fargli credere di amarlo! 
-E' meglio se ci muoviamo. Ci staranno cercando.- mi giro e proseguo sulla mia strada. 
Entriamo nel salotto enorme dove ci sono Effie e Haymitch che discutono, come sempre.
-Ehi dolcezza.- mi fa il nostro vecchio mentore appena metto piede nella stanza.
-Katniss! Ma dove sei stata tutto il giorno? E Peeta? Era con te?- Effie oggi porta uno strano vestito color acquamarina con un'alta e pomposa parrucca bianca. A volte mi chiedo di che colore siano realmente i suoi capelli..

Non sono dell'umore per stare ai giochetti di Haymitch o per sentire Effie perciò me ne vado in camera mia, con passo spedito.
Giunta nella stanza chiudo a chiave la stanza e mi butto sul letto. Sento che la stanchezza fisica e psicologica accumulata nei giorni passati si fa sentire e piano piano essa mi trascina in un sonno profondo.





Angolino di Kimmy_chan
Ecco un'altra One Shot su questi due nostri amati innamorati sventurati :3
Grazie per il consiglio di Clara_Oswin. Mi hai detto di scrivere qualcosa per ampliare la scena del tetto.. eccola ;D
Sono stata cattiva per il finale lo so :3 ma suvvia non tutto può essere rosa e fiori :3
Ragazzi vi informo che aggiornerò con meno regolarità a settembre inizio il quinto anno delle superiori perciò mi devo preparare per la maturità.
Idee per altre OS ne ho già perciò questa volta non ve ne chiedo ;) ma una domanda c'è sempre: Cosa pensate di questa storiella? :3 

RECENSITE DAI <3




 
  
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