EPILOGO
Sun-Hee si svegliò e notò con orrore l’inspiegabile assenza dell’amica accanto a se, la cercò con lo sguardo, ma inutilmente.
“Su-Jeong?” chiamò a gran voce, mentre si grattava la nuca “SU- Jeong? Dove sei?”
Didindidin.
Il cellulare di Sun-Hee suonò all’improvviso, risvegliando quel senso di sacrale silenzio che invadeva l’appartamento della donna.
“Dannazione” sussurrò tra sé a sé Sun-Hee “Su-Jeong, Dove diavolo sei?”. Prese il telefono e rispose, con un poco di angoscia.
“Pronto?” sussurrò con voce sottile
“Sun-Hee”
“Finalmente! Su-Jeong! Ma che fine hai fatto?”
“Sono nella casa nera…vienimi a raggiungere”
“Nella, nella, nella casa nera?”
“Quella della fotografia”
“Che cosa? Ma sei impazzita”
“Sun-Hee…hai due scelte: raggiungimi o ucciditi” e cadde la linea.
Sun-hee allungò il respiro e cominciò ad ansimare. Si passò le mani tra i capelli e raggiunse tentennando la cucina.
“Su-Jeong” sussurrò, mentre le mani alabastrine aprirono il cassetto delle stoviglie. Un coltello affilato è perfetto per fuggire dalla vita.