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Autore: EOW    06/09/2014    1 recensioni
Midnight Mist, ex-allievo della Principessa, è un unicorno di quasi quarantanni che vive una vita tranquilla con sua moglie Shooting Star, una pegaso che a suo tempo era capitana degli Wonderbolts.
Entrambi si godono il reciproco amore giorno dopo giorno, fino a quando una terribile malattia li colpisce entrambi, forzandoli a lasciare la città per evitare un contagio, ritirandosi in un accampamento attrezzato apposta.
Ma questa malattia nasconde segreti ben più oscuri di quanto potrebbe sembrare...
Chi diavolo era Greyhorn?
Perché ha creato questa maledizione?
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Double Six Trilogy'
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Felicità? Si forse ricordo un tempo della mia vita in cui ero felice.

 

Era stato deciso. Le sei giovani pony si sarebbero avventurate nei meandri della Everfree Forest per trovare l’accampamento dei pony maledetti e aiutarli a trovare un po’ di sorriso.

Non senza timore esse si incamminarono, nessuno sa quali siano gli effetti della maledizione, né se sia contagiosa. Quindi, per prevenire (o almeno cercare di farlo) andarono da Zecora a chiederle se conoscesse qualcosa sul misterioso maleficio.

‘Un accampamento non lontano da qui c’è, ma mai hanno chiesto di me.’ Disse.

‘Non sai proprio nulla?’ le chiese Twilight

‘No, mi dispiace. Là ognuno tace.’

‘Oh, andiamo! Ci deve pur essere un qualcosa per sapere di più! A detta di Celestia è tanto che questo morbo è in giro, possibile che nessuno sia stato abbastanza coraggioso da studiarlo?’ criticò Rainbow Dash.

‘Nessuno a loro si avvicina, ma nessuno di loro si allontana.’

‘Il problema Dash è che quei pony non si vogliono far vedere.’ Spiegò l’unicorno viola.

‘Allora si faranno vedere, andremo là comunque, no?’ il pegaso celeste fece segno di sbrigarsi.

‘Ehm… se deve essere un disturbo sarebbe meglio non andare… che dite?’ disse sottovoce Fluttershy. Nessuno la ascoltò.

Pinkie saltellava sul posto dicendo, con voce di rimprovero:

‘Mi sono pinkie-promessa che li avrei aiutati e non mi fermerò!’

‘Siete disposte a perdere il colore? Se lo siete andate senza timore.’ Quando parlò anche Rainbow Dash si fermò. Pinkie al contrario no.

Non era in effetti una scelta facile, però tutte e sei, chi più chi meno, sentivano di dover indagare sulla questione, per troppo tempo era rimasta irrisolta. Dopotutto loro erano i sei elementi dell’armonia, insieme avrebbero potuto fronteggiare qualunque cosa.

Alla fine presero coraggio e, guidate da Pinkie Pie, riuscirono a trovare l’accampamento.

L’atmosfera era tremenda, tutto era così spento e triste, clima che non avevano più provato da quando avevano visto i pony di cristallo soggiogati da Sombra.

Si avvicinò a loro un giovane pony, anche lui aveva il pelo grigio e due caratteristici cornini.

‘Cosa ci fate qui?’ domandò.

Ai suoi occhi doveva sembrare strana la presenza di pony così colorati in un simile luogo. A dire il vero non ne vedeva il colore, però lo intuiva, tutti i pony grigi imparavano a distinguere i colori dalla gradazione di grigio che vedevano.

‘Stiamo cercando Midnight Mist, non so se…’ cercò di chiedere Twilight, ma fu interrotta.

‘La sua casa è quella.’ Il pony le indicò una casupola fatta di legna e oggetti raccolti qua e là. Era davvero malmessa. Ma lo stupore salì quando egli aggiunse ‘Lui è il capo-accampamento.’

Nonstante fosse il capo viveva in una simile catapecchia? E la sua vecchia casa? Twilight pensò che un unicorno leggendario come Midnight Mist si meritasse di più.

Avvicinandosi Rarity era un po’ riluttante, pensò che doveva fare attenzione alla criniera, rischiava di impigliarsi tra i rottami e quindi rovinarsi. Per fortuna non era piovuto, quindi niente fango, anche se la polvere che si alzava al passaggio era davvero fastidiosa.

Bussarono alla porta e fu proprio Mist ad accoglierle. Le squadrò con lo sguardo, anche a lui pareva molto strano che sei “colorati” si fossero avventurati fin là. Continuò ad ispezionarle per qualche istante, indeciso su cosa fare.

‘Eccoci, siamo qui! E’ tempo di festa!’

Pinkie salì al settimo cielo, tirò fuori il suo Cannone Party e sparò in direzione del pony grigio. Esso si ritrovò avvolto da stelle filanti colorate e coriandoli sin nella coda. Rimase in silenzio per poi chiedere:

‘E questo cosa significa?’

‘Beh, sai, ieri eravamo al picnic, un super-normale picnic con le amiche, ma poi saltò fuori quel piccolo puledrino di nome Hope. Sembrava davvero tristoso e quando sei venuto a prenderlo io e le mie amiche abbiamo deciso di rallegrarvi con una super-festa! Non siete ultra-contenti?’ spiegò la pony rosa.

Mist cominciò a ridere di gusto e si pulì usando la magia. Sembrava molto più allegro, almeno qualcosa erano riusciti a farla.

‘Scusatemi per ieri, ma come avrete capito noi preferiamo distaccarci da voi. Detto così è un po’ brutto, ma non voglio che altri rischino il contagio. Normalmente vi direi di andarvene, ma visto che siete amiche di Hope potete anche restare. A vostro rischio e pericolo però, immagino lo sappiate.’

La casa dentro si rivelò una meraviglia! Era molto più grande e spaziosa ed era arredata così bene che Rarity quasi si fece venire il torcicollo ad esaminare tutto quanto. Anche Dash, che di solito non bada a certe cose era visibilmente stupita. Pinkie e Applejack non ci badarono molto, mentre Fluttershy si sentì meglio e si fece passare la paura.

Ma la più stupita di tutti era Twilight. Un incantesimo spazio-dimensionale di quel livello era qualcosa da uncorni di alta categoria, era di un livello tale che lei poteva solo sognarselo. Non resistì e chiese:

‘Mist, ma lo hai davvero fatto tu?’

Lui la guardò, non disse nulla ed aprì la porta del soggiorno.

‘Vi preparo una tazza di tè, va bene?’ si avvicinò all’unicorno viola ‘Comunque sì, è un mio incantesimo. Una volta attivato funziona perennemente a meno che io non lo sciolga di mia volontà. L’ho attivato anche su tutte le altre case dell’accampamento.’

‘Davvero?!’ era al settimo cielo, non vedeva l’ora di parlare con lui di magie e discutere con lui delle sue scoperte. ‘Si vede che sei davvero stato l’allievo prediletto di Celestia anni fa!’

Mist si girò senza dire nulla e tornò a preparare il tè. Le sei si misero tutte ad aspettare, indecise su come agire. Pinkie non aspettava altro che vedere Blind Hope sbucare fuori dalla porta per organizzargli un super-party a sorpresa.

 

Intanto a Ponyville Spike era rimasto a casa per tenerla d’occhio mentre Twilight era via. O almeno così aveva detto, in realtà aveva una fifa tremenda dei pony grigi, non si sa mai se anche i draghi potessero contrarre la maledizione di greyhorn.

Stava pulendo la camera quando gli venne in mente il nascondiglio del gelato. “Pancia mia fatti capanna, sono solo in casa!” pensò e subitò si recò al frigorifero. Reparto verdure, l’unico che non apriva mai per nessuna ragione, ecco il posto migliore per nasconderlo, ma non aveva fatto i conti con il suo super-intuito!

Prese un cucchiaio e lo inzuppò nel vasetto, tirandone su una grande quantità. Fece per metterla in bocca, quando con una fiammata sputò una lettera. Il gelato si sciolse tutto, rovinandosi, col sommo dispiacere di Spike.

Sconsolato raccolse la lettera e la aprì, leggendone il contenuto.

“Twilight, ho una cosa urgente da dirti. So che vorrai conoscerlo, ma ti chiederei di non recarti da lui. Ci sono diverse cose che non sai a riguardo ed è meglio se non gli dici che sei la mia nuova studente prediletta. Non posso spiegarti per iscritto tutto, fidati di me e non andare a casa sua.”

 

Mentre Spike era desolato per il gelato AJ era stanca di aspettare. Anche se Mist le aveva accolte calorosamente sentiva chiaramente nell’aria che non erano poi così tanto benvolute. Era lì solo per fare compagnia alle altre, infondo era amica di Hope pure lei.

‘Ma Hope dov’è?’ domandò infine.

‘Ecco il tè!’ disse, porgendo sei tazze fumanti alle sei pony. Era gentile come sempre, non è mai riuscito ad essere maleducato, nemmeno nei confronti di chi non aveva voglia di vedere. Erano pur sempre “colorati” sentiva come avessero sotto sotto paura di lui. Era assorto in questi pensieri e non sentì la domanda di AJ.

Lei pensò che Mist fosse un po’ maleducato, ma stette zitta e bevve il tè. La qualità era davvero superba e l’aroma si sparse per tutta la stanza. A differenza delle altre Pinkie non aveva ancora cominciato a berlo, stava ancora buttando zollette di zucchero e continuò a farlo finché Mist non le levò il barattolo

‘Ehi, ehi, ehi, vacci piano! Ti verrà un accidente se ne metti così tanto!’

‘Già, poi lo zucchero costa.’ Disse una voce sulla porta.

Era una pegaso a chiazze, anche lei grigia con le corna, dalla criniera blu e gialla. Bastò la sua presenza a cambiare l’atmosfera, sembrava a suo agio a vedere pony colorati.

Dash la osservò per qualche istante e si avvicinò a lei.

‘Dimmi, non è che sei Shooting Star?’ le chiese. Lei rimase un po’ imbarazzata e poi annuì leggermente con la testa. La pegaso celeste fece una piroetta all’indietro esultando.

‘Insomma zuccherino, cos’hai da agitarti così?’ chiese AJ.

Dash non stava più nel pelo.

‘Ma è Shooting Star, ex-capitana dei Wonderbolt! Non c’è pegaso che abbi battuto il suo record di potenza alare, addirittura 45!’

Star si spostò un po’ per evitare gli sguardi, era molto timida e non ha mai amato stare al centro dell’attenzione. ‘Beh, io ero capitana, ma da quando…’

‘Lo so, conosco la tua storia, per salvare un puledrina che stava precipitando cadesti male e ti si ruppe l’ala destra. Da allora lasciasti i Wonderbolt. Ricordo bene la cosa, quando lo lessi ci rimasi male per tre giorni’ Conosceva tutto di lei, quando era piccola era una delle sue eroine del volo. Star si imbarazzò nuovamente, abbassando la testa.

Mist frenò Dash e con uno sguardo tagliente le fece intendere di “non rompere”.

‘Comunque…’ disse a bassa voce ‘Ho sentito che cercate Hope, ecco… sta dormendo. Meglio se non lo svegliate.’

‘Forse è meglio se tornate la prossima volta, magari però non sparatemi di nuovo con quel cannone.’

‘Hai sentito Pinkie? Possiamo tornare tra un po’, ma…’

Pinkie non era seduta al suo posto, in qualunque momento si fosse alzata nessuno l’aveva vista uscire. Nemmeno Star che era rimasta alla porta tutto il tempo.

 

Effettivamente la pony rosa, stanca di aspettare andò a cercare Hope per conto suo. Era sicura che fosse in casa, quindi in silenzio, per non rovinargli la sorpresa, guardò in ogni stanza.

Nel bagno no, ma non si dovrebbe entrare comunque, quel letto è troppo grande per un puledrino, al piano di sotto ho già visto, quindi no. La libreria inoltre pareva troppo noiosa per una festa.

Pensava questo quando entrò nell’ultima stanza che non aveva ancora controllato, aveva già pronto il cannone party. Però non pensò più a festeggiare quando vide il piccolo.

Vide una di quelle cose così assurde che lasciano interdette anche pony come lei.

Stava sgranchendo le ali, cosa molto strana per un unicorno, di solito non hanno ali, pensò all’inizio, poi si rese conto che il tutto rimandava alle principesse, le uniche tre alicorni che conosceva, e si fermò. Proprio in quel momento Mist, Star e le sue amiche salirono di corsa le scale.

‘Papà, mi hanno visto…’ mormorò Blind Hope. Temeva già per un’altra punizione e si era già rannicchiato sotto il letto. Mist spostò in malo modo Pinkie e intimò il puledro ad uscire.

Visto che non rispondeva si girò verso le sei colorate.

‘Andate via e fate finta di non aver visto nulla. Vedete di non tornare mai più.’ Lo disse con tono freddo, era stufo di queste scocciatrici che nel giro di un giorno si erano intromesse fino a quel punto nella sua vita privata. Il giorno prima è stato un incidente, ma oggi erano venute personalmente a rompere.

‘P-papà…’ disse la tenera vocina di Hope da sotto il letto. ‘Non mandarle via, sono amiche mie.’

A queste parole Mist cambiò totalmente atteggiamento. Diede un’occhiata a Star che annuì sorridendo.

‘Va bene.’ Sospirò ‘Rimanete pure a giocare con lui, ormai la frittata è fatta.’

 

‘Caro, forse non dovresti essere così acido con tutti quanti. Non per forza tutti i colorati ci temono e ci odiano.’ Lo rimproverò in privato sua moglie. ‘Vedi come nostro figlio è felice? Non ha mai avuto amici, vuoi forse privarlo di questo tesoro?’

‘Mi dispiace, ma sai che il nostro Hope non è comune, è un alicorno ed ha la maledizione. Se la voce si spargesse sarebbero guai per tutti noi e non farebbe altro che mettere la nostra famiglia sotto i riflettori di tutta Equestria. Sarebbe la fine della pace per te e per Hope.’

‘Io penso che possiamo fidarci di quelle sei, mi hanno fatto una buona impressione.’

‘Andiamo, quella si è anche messa a raccontare di quell’incidente, sapeva tutto come se fosse una stalker.’

‘Beh, era un fatto conosciuto da tutti ormai, non è così strano che lo sappia.’

‘Non è quello il punto, è che se fa girare la voce che la grande Shooting Star ha la maledizione Greyhorn significherebbe altri rompiscatole! Gente che verrà qui solo per farsi gli affaracci nostri. Se poi uno di loro si ammala come noi? Allora sì che tutti avranno paura e ci eviteranno come la peste cutie!’

‘Sei sempre stato paranoico, sin da quando tutti e sei eravamo ancora insieme.’

‘Tendo solo ad escludere ciò che può causare problemi. Sto studiando la maledizione da un sacco di tempo e sono vicino alla cura! Se ce la faccio regalerò un futuro migliore a tutti quanti!’

‘Mist, sei qui?’ la voce di Twilight lo chiamava. Per loro fortuna l’unicorno non aveva sentito niente, se non le ultime due o tre parole a cui però non aveva dato minimo peso. Era troppo emozionata.

‘Si, che c’è?’ le chiese.

‘Ecco, volevo chiederti se potevi mostrarmi la tua libreria, voglio vedere quali meravigliosi incantesimi conosci.’

Mist sospirò, cercò lo sguardo della sua amata moglie per trovare la forza di sopportare e accompagnò l’ospite nella libreria.

‘Per caso usi il metodo di canalizzazione di Kurt VonPonyard? O quello inverso di Land Scape?’

‘Ehm… Uso quello reverso.’

‘E dimmi, è vero che hai scritto tu l’Exterreris? L’enciclopedia che si auto-aggiorna sugli animali selvatici?’

‘Si…’ disse sospirando.

 

In camera di Hope stavano giocando allegramente. Certo, all’inizio erano sconcertati di scoprire che è un alicorno, ma poi hanno capito che non dovevano fare troppe domande.

Pinkie Pie finalmente era contenta, aveva risollevato il morale del suo nuovo amico e aveva già deciso di fare altrettanto con tutti gli altri abitanti del campo. Solo le dispiaceva di non essere riuscita a sfaldare l’apatia dell’unicorno grigio, ma quella era roba a cui pensare dopo.

Rarity si fermò ad osservare gli splendidi giubbotti che Hope usava per coprire le ali quando usciva di casa e Dash esaminava se il piccolo sapesse volare bene.

Non lo sapeva quasi per niente fare.

‘Ehm… scusami Dash, ma non sono abituato a volare… E’ che papà non vuole che si scopra che sono un alicorno, quindi… per favore… se non è di disturbo… non ditelo a nessuno…’ mormorò.

Tutte rimasero colpite dalla sua dolcezza tremolante e accettarono di mantenere il segreto.

Applejack stava giusto per dirgli che a sua sorella avrebbe fatto molto piacere incontrare un altro pony senza cutie mark, ma decise saggiamente che era meglio tacere. Fluttershy, dopo la scarica di tenerezza, si era rilassata completamente e si stava godendo il momento con dolcezza.

 

Al piano di sotto invece Twilight iniziava ad esasperare il povero Mist a furia di domande, fino a che non si lasciò sfuggire una frase che non avrebbe dovuto dire.

‘Sai una cosa Mist? Pensavo che forse gli elementi dell’armonia potrebbero aiutarvi!’

‘Uh? E tu che ne sai degli elementi?’

‘Beh, io e le mie amiche rappresentiamo i sei elementi, in particolare io…’

‘Tu sei la Magia, vero?’ le disse. L’espressione in viso gli era cambiata, era molto più minacciosa di prima. Twilight avvertì il cambiamento e si mostrò un po’ più timorosa di parlare.

‘Ehm… come lo sai?’

‘Sei l’attuale studente prediletta di Celestia quindi, vero? Vi ha mandato lei?’

Non sapeva cosa rispondere era tutto diventato così strano. Perché faceva quelle domande? E cos’era quell’aura di rabbia che lo circondava.

‘Beh… lo sono…’

Mist non parlò, si limitò a voltarsi e a lasciare la stanza.

‘Seguimi.’ Disse all’unicorno viola.

 

Star aveva sentito l’ultima parte del discorso e si era rivelata preoccupata. Ricordava il tempo in cui lui e suo marito erano i rappresentanti dei sei elementi di scorsa generazione. Lei la Gentilezza, lui la Magia.

Era molto più giovane quando Celestia li incaricò di trovare gli elementi e chiudere per sempre la grotta dei changeling. Beh, non funzionò in eterno, ma se ne stettero buoni per molti anni.

Nessuna delle povere pony colorate potevano capire cosa spingesse Mist a comportarsi così, ma il modo in cui fu abbandonato dalla Principessa appena egli subì la maledizione gli bruciava più di ogni altra cosa. Si era addirittura ripromesso di non avere mai più niente a che fare con cose che anche solo vagamente gliela ricordassero, ecco perché reagì così quando scoprì che Twilight era il nuovo elemento della magia.

Non che gli bruciasse l’essere sostituito, a dire il vero non gliene importava. Solo semplicemente non avrebbe mai perdonato la principessa per non averlo aiutato nemmeno dopo aver saputo che aveva contratto quella maledizione.

E questo era solo uno dei due motivi che ave per odiare Celestia.

  
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