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Autore: EOW    06/09/2014    1 recensioni
Midnight Mist, ex-allievo della Principessa, è un unicorno di quasi quarantanni che vive una vita tranquilla con sua moglie Shooting Star, una pegaso che a suo tempo era capitana degli Wonderbolts.
Entrambi si godono il reciproco amore giorno dopo giorno, fino a quando una terribile malattia li colpisce entrambi, forzandoli a lasciare la città per evitare un contagio, ritirandosi in un accampamento attrezzato apposta.
Ma questa malattia nasconde segreti ben più oscuri di quanto potrebbe sembrare...
Chi diavolo era Greyhorn?
Perché ha creato questa maledizione?
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Double Six Trilogy'
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Questa... questa è la fine di tutte le speranze...”

 

Greyhorn arretrò di qualche passo, di fronte al nuovo nemico.

'Discord!' esclamò, stupito. 'Pensavo ti avessero pietrificato.'

'Già quella è stata una bella vacanza...' disse il draconequus, con un costume da bagno addosso e una tavola da surf sotto il braccio '...Ma non potevo certo starmene con le mani in mano quando ho sentito del tuo ritorno.' si abbassò gli occhiali 'Ricordi il nostro conto in sospeso, vero?'

L'alicorno rise.

'E come potrei? Voi draconequus eravate un tale fastidio. Dovevo eliminarvi e l'ho fatto.'

Discord cambiò espressione e il suo corpo tornò alla normalità. Incrociò le braccia e si mise coi piedi per terra, con la faccia seria.

'Già...' disse, acidamente.

'Sai Discord, mi piacerebbe un sacco parlare con te, ma devo finire una cosa. Prima devo riprendere il mio trigger dal corpo di Mist, poi ascolterò tutto quello che vorrai dirmi.' e si avvicinò al corpo dell'unicorno.

 

Celestia si alzò in piedi, curata da sua sorella. Si sistemò la criniera rosa e si diede una spolverata con lo zoccolo. Si rivolse alla sua fedele studentessa.

'Twilight... cosa ci fate voi qui? Gli Elementi sono inutili contro di lui.'

Fluttershy si intromise, rispondendo.

'Uh! E' stato Discord a dirmi di portarli, non so cosa voglia fare però...' poi si accorse di aver interrotto il discorso '...uhm... scusate...' disse, facendosi da parte.

Twilight riprese la parola.

'Discord ci ha detto di prenderli e tenerci pronte. Non so cosa abbia in mente, ma credo che dovremmo...'

'GIU'!' gridò Luna abbassandosi.

Tutte riuscirono a chinarsi giusto in tempo, vedendo Greyhorn volare sopra le loro teste, per poi schiantarsi su di un albero.

Davanti a loro c'era il draconequus con una scatola da cui era uscito un pugno con guantone gigante. Celestia sorrise.

'Sei sempre il solito Discord.'

Arrossì e si mise una mano dietro la testa.

'Dai, non adularmi così, so di essere bello, però...' e in quel momento la sua corporatura divenne iper-muscolosa ed improvvisò qualche posa da macho.

'INCANTO BLU N.65, PIEGASPAZIO!' gridò l'alicorno.

Discord all'improvviso iniziò a piegarsi, fino a ridursi ad un listello spesso quanto un foglio di carta, evitando il raggio che lo stava per colpire. Il raggio centrò quindi una casa, che implose come risucchiata da un buco nero.

'Ti vedo deluso Greyhorn, non mi sono forse piegato come volevi?'

Il Re ringhiò e caricò il draconequus, passando accanto alle sei portatrici. Esse non fecero nulla, ma confidavano ciecamente nel loro alleato.

Luna mise una zampa sulla spalla di Celestia.

'Forse... forse è meglio se tu ti occupi di portare via Mist e Star. Rischiano di rimanere coinvolti.'

'E tu, sorella?'

'Io devo ancora riposare... non hai idea di dove sia dovuta andare per cercare Discord...'

Celestia capì subito dal suo sguardo dove era stata e non fece domande.

Senza troppe cerimonie corse in direzione dei due corpi privi di sensi, mentre schivava alcune frecce di cioccolata che venivano nella sua direzione.

'Scusa Tia!' gridò lo spirito del caos, mentre afferrava il corno-spada di Greyhorn con le mani.

L'ex-principessa sollevò con la magia i due e li riportò indietro, dando però un ultimo sguardo verso Discord.

“Buona fortuna.”

 

Applejack stava tenendo tra le braccia Tall, che piangeva disperatamente.

'Quello... quello... Ha ucciso... lo ha ucciso...' singhiozzava.

La pony non disse nulla, ma gli accarezzò la schiena.

'Com'è possibile che un puledrino dolce come Hope potesse fare una cosa del genere?' disse Rarity, osservando i tuoi e i lampi che schizzavano tra le strade di Pelogrigio, effetti collaterali dello scontro tra le due entità.

'Però... almeno...' parlò con voce strozzata '..forse Mist smetterà di sentirsi in colpa...'

Il manto di AJ era completamente fradicio di lacrime, ma non le importava. Sapeva benissimo cosa significava perdere un genitore e quello era il massimo che potesse fare in quel momento.

Tulip invece era seduto sull'erba, osservando lo scontro senza fare niente. Non piangeva, non tremava, non aveva la forza di muoversi.

Dash si sedette accanto a lui, agitata, smaniosa di entrare in azione.

'Accidenti!' sbatté uno zoccolo a terra. 'Sono stufa di stare qui, mi sento inutile!'

Tulip si girò verso di lei.

'Sembri... sembri mio fratello...'

'Uh?'

'Anche lui pensa... di essere inutile. Ne... nessuno è inutile...' parlava con un tono bassissimo, non aveva più parlato per due anni e le sue corde vocali non si erano ancora abituate a produrre nuovamente dei suoni.

Celestia arrivò, portando con sé Mist, poi crollò a terra esausta, ancora provata dal precedente scontro.

Non però senza prima aver appoggiato delicatamente i due coniugi nell'erba.

Tall corse verso l'amico, appoggiandocisi sopra, piangendo ancora di più. Si sentì abbracciare e Mist aprì gli occhi, guardandosi intorno.

Non parlò subito, si limitò ad osservare i pony intorno a lui, cercando di fare il punto della situazione. Si ricordò quando...

STAR!

Si alzò di scatto, facendo cadere Tall. Si scusò frettolosamente e guardò sua moglie, ancora riversa a terra. La ferita sanguinava ancora.

'ACCIDENTI!' urlò 'PERCHE' NON CONOSCO LA MAGIA BIANCA?!?!?'

Luna lo spostò e si affacciò osservando la sua moglie.

'Tranquillo, ora ci penso io.' la principessa appoggiò il suo corno sulla ferita e l'emorragia sul petto si fermò. Tuttavia era ven lontana' dall'essere fuori pericolo. Doveva essere portata in ospedale al più presto.

Luna si guardò intorno.

'Nessuno può portarla con sé a Ponyville? Sono necessarie delle cure immediate, o morirà!' gridò, con la voce Reale, ma tutti si fecero indietro, dopotutto attraversare la Everfree Forest con un moribondo non era affatto semplice. Luna e Celestia non potevano rischiare di allontanarsi, avrebbero dovuto supportare Discord in caso fosse necessario e le sei portatrici degli Elementi dovevano stare pronte

Little John, che era seduto lì sull'erba, avvicinò il muso ai due padroni, mugolando tristemente. Mist voleva fare qualcosa, ma si reggeva a malapena in piedi.

Tall, che era in piedi, stava per proporsi di accompagnarli cavalcando l'ursa, ricordando che un giorno Mist gli aveva insegnato a portarlo in giro.

'Aspettate, posso farlo io!'

Era un pony incappucciato, dal manto viola e gli zoccoli arancioni, con la criniera rossa e gialla. Si levò il mantello e rivelò il suo volto. Un unicorno normale, ma con un'eccentrica ciglia finta sotto l'occhio sinistro, quasi femminile. Aveva come cutiemark la silouette di un drago, completamente nera.

'Dragon?' fece Mist, vedendolo.

'MIST!!!' esclamò gioioso il nuovo arrivato, prima di tirare fuori una lettera. 'Ecco, sai, mi era stato detto che tipo tu eri stato maledetto e che ti trovavi qui, quindi ho pensato di farti una visita, ma a quanto pare sono capitato nel momento sbagliato.'

'No, affatto!' esclamò speranzoso Mist. Star fu avvolta da un'aura magica verde e lentamente si sollevò da terra. L'aura passo presto dal verde al giallo e la passò a Dragon.

'A-allora io la porto. Torno appena posso!'

Il pony correva sul posto, cercando di attaccare bottone, ma capì subito che non era il momento.

“Al diavolo, volevo parlare con il mio amico!” pensò, poi rapidamente si girò e si inoltrò nella selva. L'unicorno bianco sorrise e si buttò a terra esalando un sospiro.

'Chi era?' gli chiese Tall, sorpreso, asciugandosi le lacrime.

'Un mio amico della scuola per unicorni dotati. E' un tipo strambo, ma mi fido di lui. Nelle sue mani Star sarà al sicuro.'

'Certo che è stato rapido...' disse Luna 'E' arrivato, ha scambiato due parole e poi è corso via con tua moglie.'

'Se lo dici così sembra tu alluda a qualche cosa!' disse, ridendo.

Vedere la sua risata tranquillizzò i presenti e persino Little John cessò il suo lamento, leccando il padrone. Mist ricadde a terra coperto di bava.

L'arrivo del suo amico era stato davvero un colpo di fortuna, ora Star sarebbe stata fuori pericolo e lui avrebbe potuto riprendersi per poi vendicarsi di Greyhorn per conto suo.

 

Discord ruzzolò all'indietro, eseguendo un beccheggio degno di un aviatore provetto e trasformò il masso che gli era stato indirizzato in un toro di pietra. Si mise un cappellino da matador e iniziò a cavalcarlo.

L'alicorno grigiò lo bloccò col corno-spada e lo ribaltò usando la Frattura Differenzale.

Intercettò il draconequus in aria e lo scaraventò a terra.

Sotto la sua schiena però erano comparsi dei morbidi cuscini, che perdevano piume da ogni lato.

'Sono comodi, vuoi provare?' lo provocò.

Greyhorn strinse i denti e iniziò ad urlare.

'Accidenti a te! Chi ti credi di essere? Ho fatto estinguere la tua intera specie, cosa ti fa pensare che tu da solo possa...'

Si sentì afferrare per il collare. Discord lo stava guardando ricolmo di rabbia.

'Te la farò pagare, sappilo.'

Soffiò nel pollice sinistro e i muscoli del braccio destro si gonfiarono, poi lanciò con violenza il Re contro una casa. Tuttavia emerse dalle macerie indenne.

'E' inutile, senza il DoppioSei non posso essere sconfitto. Dopotutto sono il figlio di Dio, sarebbe strano che non fossi immortale.'

Discord sapeva bene che aveva ragione. Anche se con la sua magia caotica poteva tenergli testa e bloccare i suoi incantesimi non avrebbe mai potuto batterlo.

Prima o poi avrebbe esaurito le energie e Greyhorn lo avrebbe ucciso senza troppi complimenti.

Ma non poteva perdonargli quello che aveva fatto, aveva ucciso tutti i suoi compagni, quando era solo un cucciolo. Ebbe la fortuna di salvarsi solo perché trovò una tana nascosta.

Dovette crescere da solo, tutto per colpa dell'alicorno che ora gli stava davanti.

All'improvviso i suoi movimenti si bloccarono. Cercò di schioccare le dita per rispondere, ma non poteva muoversi nemmeno di un millimetro. Persino la coda non lo aiutava.

Greyhorn gli si avvicinò, ridendo.

'Allora? Hai finito i trucchetti da show magico? Patetico.'

 

Mentre i due combattevano Mist rimase a farsi illuminare dalla luce curativa di Luna, che stava letteralmente esaurendo le energie per donarle a lui.

'Grazie... Luna...' sussurrò, riuscendo in fine ad alzarsi. Osservò tutti i pony di Pelogrigio che, aiutati da Twilight e Celestia, salivano in groppa a Little John.

'Hai fatto bene a stare in disparte senza intervenire mio caro amico...' disse all'ursa '...altrimenti ti avrebbe schiacciato senza pietà e ora non potresti portare tutti quanti in salvo. Ora vai!'

Il colosso ruggì e subito iniziò a correre in direzione di Ponyville, pronto a tornare appena la crisi fosse terminata.

Erano rimasti soltanto Celestia, Mist e le sei portatrici degli Elementi.

'Mist...' lo chiamò l'ex-principessa '...Ma chi era quel pony di prima?'

'Oh, lui? Solo un mio conoscente. In realtà non è che fosse chissà quale grande amico, però era l'unico che in classe prendeva quattro a tutte le materie, tranne Levitazione e Teletrasporto. In quelle riusciva a battere pure me. Non si è mai diplomato però, se ne andò prima per tornare nella sua patria. Mai mi sarei aspettato di beccarlo ora.'

'E'... è affidabile? Con quella ciglia finta dava proprio l'idea di criminale elegante, di quelli che ascoltano Ponythoven mentre ti picchiano.' disse Rarity.

'Ciglia finte? Senti chi parla.' sghignazzò Applejack dietro di lei.

'Preferisco i baffi.' disse Pinkie, mettendosene un paio.

'Ci si può fidare. E' uno che non tradirebbe mai gli amici.'

Twilight gli toccò una spalla, come per richiamarlo, ma accadde un fatto strano. La tiara iniziò a brillare e il corno di Mist produsse alcune scariche di colore nero, in sintonia con le pulsazione dell'artefatto.

'Cosa succede!' esclamò sconvolta la pony viola, staccandosi dall'unicorno bianco.

La corona smise di luccicare e i fulmini neri si dissiparono nell'aria.

Celestia si avvicinò.

'Non... non può essere.'

Mist si guardò, cercando anche lui di capire cosa fosse successo.

'Greyhorn... mi pare lo avesse chiamato Frutto de... di...'

'Frutto della Conoscenza.' disse la sovrana. 'Pensavo fosse andato perduto ormai.'

'Che cos'è?' chiese Twilight incuriosita.

'Un'entità eterea simile ad una nuvoletta nera con il nucleo bianco. E' da lì che fu estratto il potere degli elementi, millenni fa.'

'Quindi cosa significa?' chiese Mist.

'Beh...' rifletté Celestia 'Potrebbe attivare il potere latente degli Elementi dell'Armonia. Però dimmi, come lo hai ottenuto?'

'Non... non lo so...' rispose. Non lo sapeva affatto. Però il potere che aveva manifestato poco prima era veramente poderoso, aveva addirittura piegato la volontà di Greyhorn.

Però era anche vero che era svenuto poco dopo averlo attivato.

'Te la senti di usarlo? Forse potrebbe sconfiggerlo... Però ho visto come ti ha ridotto, non so se...'

'Lo farò.' disse 'Lo farò e poi andrò a vedere come sta mia moglie. Non voglio certo lasciarla sola ora che sono la sola cosa che le è rimasta.'

Il suo corno brillò una seconda volta, illuminandosi di nero.

'Andiamo ad aiutare Discord!' esclamò, carico di energia.

 

Dragon uscì dall'ospedale. Aveva appena lasciato Star nella custodia dei medici ed era pronto per tornare all'accampamento e vedere come Greyhorn se la cavava.

Mist... perché quello stupido alicorno aveva scelto proprio lui come nuovo possessore del Trigger Nero, noto anche come Frutto della Conoscenza?

Ora gli toccava lo spiacevole compito di sistemare quello che anni addietro gli fu amico. Inizialmente si era avvicinato con l'intenzione di prelevare il trigger dal suo corpo, ma vista la presenza delle due principesse sorelle optò per fingersi alleato senza far saltare la sua copertura.

Riguardo al portare Star all'ospedale... non poteva fare altrimenti, sennò non avrebbe guadagnato la fiducia dell'unicorno.

Rifletté, camminando nella foresta, calcolando i tempi.

“No, manca ancora un po', di tempo ne ho ancora abbastanza, ma devo sbrigarmi. Ora che il piano di Greyhorn di risvegliare il DoppioSei è vicino al completamento devo fare il possibile per trovare il Frutto della Vita. Poi potrò con calma risvegliare ciò che dorme nei meandri della terra sotto la montagna di Canterlot...”

Rise, rimettendosi il cappuccio e si teletrasportò sparendo in una marea di scintille.

La sua destinazione era ignota.

 

Greyhorn stava per colpire Discord, ma fu fermato dall'intimazione di Celestia.

'Lascialo stare!' esclamò, dietro di lei c'era il suo esercitino personale guidato da Mist.

'Divertente, volete riprovarci di nuovo con gli Elementi? Sapete che sono inefficaci, no?'

Un'esplosione nera lo fece capovolgere e cadere a terra.

Il corno di Mist era nuovamente avvolto dai fulmini neri e l'unicorno si stava avvicinando a lui, tenendo alto il potere intimidatorio del suo Sguardo.

Le pony dietro di lui e persino Discord dovettero chiudere gli occhi per evitare il contatto visivo. Greyhorn invece era ancora sdraiato nel terriccio, con il pelo leggermente ustionato e il sangue che gli colava dal naso.

Sorrise.

“Stai davvero rispondendo alle mie aspettative Mist... Penso potrai davvero gestire la mia eredità.” pensò, rialzandosi a fatica.

'Sai, quello che stai usando adesso è la cosa più vicina al DoppioSei originale che esista. Forse puoi battermi con quello. Vuoi vendicarti di me? Spara pure.'

Mist invece per tutta risposta disattivò il trigger e con uno schiocco magico liberò Discord dalla sua paralisi.

Il draconequus iniziò a sgranchirsi, piegandosi nelle posizioni più strambe e surreali, poi si avvicinò a Celestia e le cinse il collo con un braccio, sdraiandosi poi a mezz'aria come se fosse su un'amaca.

'E così il tuo allievo ti ha superato, eh?' disse, con ironia.

'Sai, ho un piano...' disse. La sua voce tornò seria. Celestia, e così anche le sei amiche, lo guardarono, stupite dal suo tono.

'Che hai in mente?' chiese Twilight.

'Beh, anche con il potere di quegli schizzi neri che sta usando il vostro amico non potrete battere Greyhorn, però... Un modo ci sarebbe.'

Sull'ultima frase la sua voce calò, diventando quasi triste e malinconica.

'Co... cosa vuoi fare?' domandò preoccupata Fluttershy.

'Eh, cara e dolce pegaso, mi duole tanto, ma temo che la nostra amicizia non durerà a lungo. Salutami Angel, ok?'

Gli occhi della pony color paglia iniziarono ad inumidirsi.

'COSA VUOI FARE?!' gridò, disperata. Persino lei fu stupita di quanto alta potesse divenire la sua voce.

'Lo terrò fermo e voi userete gli Elementi dell'Armonia, catalizzati con il Frutto di Mist e mi colpirete. Verrò pietrificato assieme a lui e non dovrete più temerlo.'

'N-no...' Celestia scosse la testa 'Ci deve essere... un altro modo...'

Discord la guardò negli occhi.

Era totalmente serio. Era pronto a sacrificarsi per salvare il mondo.

Abbracciò la principessa.

'Scusami Tia, ma devo farlo. Giurai su di me e sull'onore del mio Maestro che l'avrei fatta pagare a quel dannato per tutto quello che aveva fatto. Vi prego, non trattenetevi...'

Si girò, passando accanto a Mist, che teneva sotto scacco Greyhorn.

L'alicorno era così compiaciuto nel vedere una delle due metà del DoppioSei venire domata con così tale maestria da un semplice pony che quasi non notò Discord.

'Mist, usa il Trigger e colpisci duro, lo sistemeremo tutti assieme!' il draconequus si pose davanti a Greyhorn, che rialzò la testa, noncurante.

'Allora, vogliamo farla finita?' disse, azzerando la sua guardia.

Sospirò.

Discord lo afferrò per il collo e lo buttò per terra, mettendogli un piede sul petto. Il sovrano scalciava in ogni direzione, cercando di liberarsi, senza successo però.

'LASCIAMI, CAZZO! LASCIAMI!' gridava, cercando di incanalare la magia, ma con la mano ancora libera gli afferrò il corno interferendo. La mano del draconequus stringeva così forte che iniziò a sanguinare, lacerata dal filo del corno stesso.

Cercò anche di colpirlo con la sua fluente coda verde o di spazzarlo via con un potente colpo d'ali, ma nessuna di queste tattiche scalfì la risoluzione di Discord.

'Avanti, colpite!' urlò.

Mist concentro per l'ennesima volta il potere, aveva capito come coinvogliarlo. Dietro di lui Twilight iniziò ad attivare gli Elementi. Persino Fluttershy, che stava piangendo, si rese conto che non aveva scelta.

Si sentiva come se infrangesse la promessa che gli fece, di non usare l'elemento contro di lui, ma allo stesso tempo sapeva che se non lo avesse fatto non glielo avrebbe mai perdonato.

Chiuse gli occhi e concentrò l'energia, sollevandosi per aria assieme alle sue amiche.

Celestia invece socchiuse gli occhi, come per non vedere il vecchio nemico sacrificarsi così. Ripensò fugacemente alle lotte che avevano affrontato, uno contro l'altra. Qualcosa di stranamente nostalgico a pensarci, ora che era dalla loro parte.

Ancora di più ora che si stava sacrificando.

 

Luce.

Una potente onda color arcobaleno si concentrò, all'interno di un cerchio generato dai fulmini neri di Mist.

I colori si concentrarono all'interno e iniziarono a girare su sé stessi, arrivando a velocità tali che li mescolavano assieme, facendoli apparire bianchi.

L'insieme si compattò e assunse una forma strana, disegnando un grande simbolo bianco, simile a due 6 uniti in un solo simbolo.

Tale sigillo magico iniziò a girare a sua volta attorno al proprio centro, spandendo energia apparentemente oscura in tutte le direzioni.

 

Luce.

Discord e Greyhorn furono avvolti dalla luce, un misto di tutti i colori, così luminosi da sembrare bianchi e una serie di scariche nere che li circondavano.

L'alicorno realizzò.

Che era finita.

Mentre il suo corpo si pietrificava, di pari passo con quello di Discord, alzò la testa, sorridendo.

Sul tetto c'era il pony incappucciato che si era presentato come Dragon. Nessuno, oltre a lui poteva vederlo e andava bene così.

Ghignò, come fa uno che ha completato con successo qualcosa.

“Oh, mio caro Zantheon, lo vedi? Il DoppioSei si è appena risvegliato, senza bisogno di andare a disturbare la gente dell'UnWorld. Non potrai riesumare il Gear, perché verrai fermato prima.” pensò, osservando il pony misterioso con un'espressione vagamente preoccupata in volto. Era certo che in quel momento captava i suoi pensieri. “Alla fine non mi dispiace andarmene, iniziavo a stufarmi...”

 

Ho scelto il ruolo del cattivo e ho continuato a recitarlo per tutto questo tempo...

Dovevo farlo, qualcuno doveva accollarsi le responsabilità.

Ho mentito, mi sono dato la colpa di cose che non ho mai commesso.

E tutto per far sì che il DoppioSei venisse risvegliato.

Forza Greyhorn, un'ultima recita...

 

'MALEDETTI STRONZIIIII!!!!' urlò il Re Decaduto, mentre i muscoli della sua faccia venivano incatenati nella pietra e rapidamente il corno veniva avvolto dal bianco marmo. Discord riuscì a malapena ad alzare a fatica la mano con la quale reggeva la lama e alzò il pollice sorridendo.

Era contento di tornare utile in quella maniera.

Aveva usato la sua magia a fin di bene.

“Miei amici draconequus, siete stati vendicati.” pensò, prima che la pietra avvolgesse completamente entrambi.

 

Un piccolo flash partì dalla punta della spada di Greyhorn, il quale esplose all'improvviso in un colossale scinitllio di colori. Non solo i sette dell'arcobaleno, ma tutti quanti, di tutte le gradazioni.

Una vera ondata colorata, che investì tutto quanto si trovava nei dintorni.

Celestia fu presa in pieno e dovette pararsi il muso con la zampa, chiudendo gli occhi.

Quando li riaprì notò che qualcosa era cambiato.

Il suo crine era tornato a fluttuare ed aveva ripreso al colorazione dell'aurora boreale. Applejack davanti a lei si guardava emozionata, tastandosi le tempie.

Era arancione.

Pure sulla groppa dell'ursa i pony vennero investiti dall'arcobaleno, ognuno riprese i suoi colori. Water tornò ad avere il suo manto verde acqua, mentre Tulip poté rivedere il suo pelo rosso carminio.

Tall, che stava sulla testa accanto a Luna era tornato blu oceano.

Lo stesso blu di suo padre.

La criniera era mossa dal vento quando si girò in direzione dell'accampamento.

'Addio mia vecchia casa...' disse, col cuore di nuovo ricolmo di speranza 'Ora tornerò alla mia vita di sempre...'

Respirò profondamente.

'Grazie Mist...'

 

La statua era davanti a loro.

Discord, di sopra, in posizione fiera e vittoriosa, sorridente e trionfante. Sotto Greyhorn, coi capelli scompigliati e la faccia contratta in un urlo di disperazione.

Nessuno avrebbe potuto immaginare che quei due erano fino a poco fa tra le più potenti creature di questo mondo.

Celestia si avvicinò e tocco la figura del draconequus, con accanto Fluttershy.

Mist invece cadde a terra e iniziò a riprendere fiato.

Era felice.

Anche se gli doleva aver usato i poteri contro un eroe come Discord era contento di aver cacciato tutti i demoni che lo attanagliavano.

Non aveva ricevuto un perché, ma non gli importava. Ora nessuno avrebbe più potuto minacciare l'integrità del suo matrimonio e, ancora una volta, avrebbero ricominciato da capo, stavolta nel mondo dei colorati, pieno di opportunità e vecchi amici.

Non riusciva ancora a capacitarsi di aver fatto quello che aveva fatto, eppure lo aveva fatto eccome.

Con l'aiuto della sua maestra e delle sue amiche era riuscito a sconfiggere il più potente alicorno mai esistito dai tempi di Dio Equestris in persona.

Ma ancora non era del tutto finito.

 

Star era ancora operata in condizioni gravissime, a rischio di morte.

Chiuse gli occhi.

Poteva solo pregare.

 

 

 

Epilogo.

 

Giornata tranquilla a Ponyville.

Il Sole si fece strada tra le nuvole, oltre le montagne, preparandosi a tramontare e a lasciar posto alla notte. Il cielo si stava già arrossando e si intravedeva già l'astro della notte all'orizzonte.

Le due Principesse Sorelle erano tornate a palazzo e stavano cercando di sistemare quanto fatto da Greyhorn, il quale aveva messo in seri problemi le casse del governo con i suoi atti di beneficienza smodata.

Forse fu proprio quello uno dei motivi per cui una delle sue figlie lo tradì.

 

Applejack uscì dal fienile, spolverandosi il manto e respirando a pieni polmoni l'aria del meleto. Anche se solo per tre giorni le era mancato tantissimo.

Si avvicinò ad un vecchio albero, in prossimità della fattoria. Il suo tronco era tutto accartocciato su sé stesso, quasi come se volesse sortire fuori dalla terra, mettere le gambe e scappare.

Non produceva quasi nessuna mela, era difficile da scalciare ed era un colpo nell'occhio a vedersi. Però cavolo, quelle tre mele che faceva erano di una qualità superiore.

Dopotutto quell'albero era stato coltivato da Zio Jam in persona, forse uno dei migliori scalciamele mai esistiti, il primo che capì appieno il procedimento per rendere la marmellata di Zap Apple ancora più buona e nutriente.

Appoggiò lo zoccolo sull'albero.

Ripensò a Mist. Ripensò a quello che era successo appena quella mattina prima di pranzo.

Non le sembrava vero.

Aver affrontato e vinto un nemico così potente, quasi divino.

Ed ora essere semplicemente a casa a guardare un vecchio albero.

Sembrava quasi irreale che fosse tutto già finito, così di colpo.

Anzi...

In realtà non era finita.

Star era ancora ricoverata d'urgenza per quella profonda ferita all'addome.

Rischiava seriamente di non sopravvivere.

 

Fluttershy si comportò stranamente dopo quell'evento.

Volle ad ogni costo supervisionare il trasporto della statua di Greyhorn e Discord fino a Canterlot, nel giardino reale, dove sarebbe stata più al sicuro.

Non fece nulla, si limitò ad osservare. Non piangeva. Non voleva piangere.

Piuttosto cercò di sorridere e fare buon viso a cattivo gioco, in fondo...

Se non fosse stato per lui...

Se lei non avesse usato l'elemento...

Se non lo avesse fatto...

Se non lo avesse fatto Discord sarebbe ancora in giro a seminare caos e a divertirsi, magari facendole visita di tanto in tanto e farle compagnia nella solitudine del suo cottage.

Gli occhi iniziarono a luccicare sotto i raggi del tramonto.

Però...

Se non lo avesse fatto...

Greyhorn avrebbe seminato terrore e disperazione, più di quanto già non aveva fatto, mascherando tutto quanto con azioni di carità che scioglievano i cuori degli abitanti.

Poi pensò alle due povere vittime di quel dannato alicorno.

Anche se non li conosceva bene e non sapeva quanto fosse profondo il loro rapporto, poteva anche solo immaginare cosa stesse passando Mist in quel momento.

Anche un cuore di pietra come il suo può rompersi, lei lo sapeva bene.

E poi c'era Star, che nel giro di pochi giorni aveva subito una quantità di traumi psicologici davvero pesanti. Scoprire che il figlio che ha cresciuto e amato come tale era in realtà un bieco sovrano che li stava solo sfruttando, senza aver provato il minimo rimorso a quasi ucciderli.

Da quanto le aveva detto Dash, che da piccola era una sua fan, sapeva che già anni addietro aveva perso il puledrino che portava in grembo e che non era più capace di volare a grandi velocità, perché l'ala non avrebbe sopportato lo sforzo.

Non sapeva se attribuire questa tristezza che provava al suo cuore sensibile o al legame che in un certo senso le collegava, essendo entrambe portatrici della Gentilezza.

Perché in fondo se loro sei potevano usare gli Elementi era anche merito loro. In un certo senso avevano contribuito alla salvezza di Equestria.

Beh, Mist ha più che contribuito, è stato capace di affrontare quasi alla pari un semidio. Non aveva vinto, ma aveva certamente compiuto un impresa epocale.

In quel momento si sentì in colpa per non essere andata all'ospedale a vedere cosa accadeva.

Sospirò e vide Celestia uscire dal castello, dopo aver fatto tramontare il sole, salire su una carrozza e ordinare ai soldati di partire alla volta di ponyville.

La pegaso color paglia ansimò e cercò di chiamarla.

'Ah... ah... Fermativi!'

La principessa comandò ai pegasi di fermarsi.

'Cosa c'è Fluttershy?'

'Uhm... vorrei venire anche io... cioè, se non è di disturbo, ecco...'

Celestia si spostò un po' sulla destra e le fece cenno con l'ala di salire.

La pony sorrise e saltò sulla carrozza senza pensarci due volte.

Mentre il carro si levava in cielo entrambe si voltarono a guardare la statua di Discord, che sembrava guardarle e farle il segno dell'okay col pollice.

'Posso capire...' disse la principessa, guardando Fluttershy '...era davvero un mattacchione. Certe volte faceva cose un po' troppo esagerate, ma non ha mai voluto fare del male a nessuno... Alla fine risultava comunque simpatico.'

'In fondo aveva un cuore dolce...' sussurrò la pegaso.

'Eheh, sembra però che gli piacesse stare nella pietra.'

Fluttershy colse che l'ironia di Celestia nascondeva in realtà un certo dolore nel profondo. Tuttavia non indagò.

'Uhm... lei pensa che Star... ecco, potrebbe farcela?'

La principessa chinò la testa.

'Non lo so...' disse con un filo di voce appena percettibile 'Anche usando magie potenti si può fare poco nei confronti di simili lacerazioni. E' un miracolo già che ci sia arrivata all'ospedale...'

'Nel caso... che lei...' si fermò, non risucendo a dirlo '...cioè, se accadesse qualcosa di brutto... Dobbiamo cercare di stare vicino a Mist.'

Celestia sentendo quelle parole sembrò quasi piangere.

'Quell'unicorno... è stato uno degli studenti migliori che io abbia mai avuto, un talento come se ne vedono ogni mille anni. Potrebbe tranquillamente superare persino Starswirl se continua così.'

'Che rapporto c'era tra te e lui..? Se vuoi dirmelo...'

La principessa si levò la corona e la guardò, con aria malinconica.

'Lui per me fu quasi un figlio. Ed io per lui fui come una madre. Quando era piccolo perse il padre e la madre impazzì. Ha finito per identificare in me e nel suo maestro Elder Scroll due nuovi genitori. Diamine, che bei tempi che erano quelli...'

'Ci sei molto affezionata...'

'Tantissimo. Tanto quanto Twilight. Voglio essere vicina a lui e condividere la gioia o il dolore. Mi piacerebbe rivederlo sorridere, quando era piccolo... aveva un sorriso incredibilmente bello. Era come un fiore raro, difficile da vedere ma quando lo vedi...'

Non finì la frase.

Si chinò e cominciò a piangere.

'Non voglio perdere di nuovo i miei fedeli amici!'

 

Mist era seduto sulla sedia della sala d'attesa, mentre nella stanza dietro di lui sua moglie veniva operata. Avrebbe voluto concentrarsi sui rumori che provenivano, cercando di cogliere ogni minimo indizio sulla salute di Shooting Star.

Però la stanza era insonorizzata e non poteva sentire nulla.

Era anche troppo stanco per usare una qualunque magia.

Non poteva fare molto quindi.

Quando Twilight lo vide, fermo immobile, rimase spaventata.

I suoi occhi erano spenti, vitrei, incapaci di focalizzarsi su qualunque cosa. Se non fosse stato per le contrazioni del petto dovute la respiro, chiunque avrebbe pensato che fosse morto.

Poi all'improvviso si alzò e iniziò a camminare nevroticamente, respirando in maniera incerta e imprecisa.

Stava letteralmente per impazzire dallo stress.

Twilight poté solo rimanere ad osservarlo, sedendosi accanto a lui, aspettando l'arrivo delle sue altre amiche.

In fondo era anche merito suo se Greyhorn ora era solo uno spiacevole ricordo. Almeno per loro.

Per Mist era assai più di un semplice ricordo fastidioso.

Era un trauma profondissimo.

Arrivarono presto tutte quante, preoccupate per Star. Aveva lasciato su tutte e sei un'ottima impressione quando andarono a trovarla, come ci si sarebbe potuto aspettare dall'Elemento della Gentilezza. Per Dash addirittura era un'eroina d'infanzia, colei che era diventata Wonderbolt dal nulla.

Pinkie tirò fuori una trombetta ed iniziò a strimpellare un motivetto, cercando di alleggerire l'aria. Mise un braccio attorno alle spalle di Mist e iniziò a fare previsioni sul bellissimo party che avrebbe fatto una volta che fosse guarita.

L'unicorno però era tutt'altro che convinto, anzi, sembrò persino non notarla, demoralizzato come era. Solo la vista della principessa riuscì vagamente a ridestarlo.

Celestia fece per abbracciarlo, ma sentirono dietro di loro delle porte sbattere.

Alcuni medici uscirono di corsa, spingendo via Rarity che stava in mezzo al corridoio. Spingevano un lettino con sopra Star, apparentemente addormentata.

'Che maleducati!' disse stizzita la stilista, poi però si rese conto di cosa stava accadendo 'Oh... pardon...' disse, ritirandosi.

Mist invece sgranò gli occhi, i quali sembrarono tornare a mettere a fuoco le cose. Si voltò senza dire niente e seguì i medici, barcollando, sbagliando strada per errore e correggendosi subito dopo.

Anche le amiche lo seguirono.

Lo trovarono davanti ad un'altra porta, i medici erano entrati e non avevano detto niente. Videro lo stallone affannarsi, cercando di guardare dal buco della serratura, senza capire però niente di cosa stava accadendo.

Gemette più volte, battendo gli zoccoli sul muro, stringendo i denti.

Poi si arrese e si buttò con la schiena alla parete, facendosi scivolare fino a cadere a sedere. L'espressione sul suo volto era di pura sofferenza. Ancora però non stava piangendo, ma il corpo sudava in maniera innaturale, come se le lacrime stessero effettivamente uscendo da tutto il corpo.

Rimase in quella posizione per almeno un'altra ora, a guardare il vuoto, in silenzio.

Finché un dottore non uscì. Si avvicinarono tutte, preoccupate per il verdetto.

'Signor Mist?' domandò. A quelle parole si alzò di scatto e iniziò a respirare affannosamente. Non sbatteva nemmeno le palpebre tanto era teso.

'So... sono io.' disse, per la prima volta da quando era lì. 'Come... come sta? Lei...'

'Venga un momento dentro, da solo. E' meglio parlarne in privato.' disse lapidariamente. La sua faccia non faceva affatto presagire per il meglio.

Mist lo notò e la sua faccia si contrasse, abbassando lo sguardo.

Seguì il dottore e la porta si chiuse dietro di lui.

 

Nessuna delle presenti sapeva dire per quanto rimase al suo interno.

Forse minuti, forse un'ora intera.

Ma sembrò un anno.

La porta si aprì, lentamente.

Mist era irriconoscibile.

Il viso era martoriato dalle lacrime, gli occhiali rotti. Singhiozzava fino a soffocare e doveva essere sorretto dal medico, altrimenti sarebbe caduto per terra.

Tra un singulto e l'altro cercava di prendere aria affannosamente, con disperazione.

'Che... che è successo?' chiese Celestia, già con gli occhi lucidi.

Mist non rispose, riusciva a malapena a respirare, figurarsi parlare.

Il dottore scosse la testa, cupo.

'Lei è..?'

'No, è viva.'

Celestia, Fluttershy, Applejack e le altre portatrici vollero tirare un sospiro di sollievo, Pinkie addirittura stava per suonare la trombetta. Ma di certo se Mist era in lacrime, lui che non aveva praticamente mai pianto...

'Venite dentro...' disse il medico.

Entrarono nella stanza e la videro.

Star era sveglia, con il petto fasciato, seduta sul letto. I suoi lunghi capelli, prima raccolti in una lunga coda, ora cadevano lungo i fianchi, raggiungendole quasi la coda. Il pelo le era ritornato normale, di colore viola, la maledizione era sparita anche per lei dopotutto.

Sorrideva, guardando il cuscino che stringeva con lo zoccolo sinistro.

Ma con il destro stringeva un cucchiaio vuoto.

'Dai Hope... non fare le storie per il cibo...' diceva, tentando di imboccare il cuscino. 'Se non mangi poi quelle puledre laggiù rideranno di te...'

Il dottore si avvicinò a loro, con il volto scuro.

'L'abbiamo salvata. Quella giumenta ha una forza vitale che molti giovani invidierebbero. Però....' fece una pausa, cercando di trovare le parole '...però la sua mente non ha retto.'

La notizia, che già avevano potuto constatare, mandò totalmente nel panico le sei ragazze e la principessa, che iniziò ad uralre disperandosi. Cercò di abbracciare Star, sperando di risvegliarla, ma il medico la fermò.

'Non si può fare nulla, non riconosce nessuno. Da quando si è svegliata è fermamente convinta che quel cuscino sia suo figlio. Abbiamo pensato di farle vedere suo marito, forse l'avrebbe potuta far riprendere. Invece lei ha iniziato a gridare al maniaco e lo ha preso a schiaffi, rompendogli gli occhiali.'

'Mio marito è morto...' si fece cupa la pegaso dietro, stringendo ancora più forte quello che lei credeva essere Hope.

 

Mist era riverso a terra, in una pozza di lacrime, tanto stava piangendo. Celestia lo abbracciò forte e gli fece appoggiare la testa sulla sua spalla. Anche lei pianse inseme al suo ex-allievo, stringendolo a sé come se fosse effettivamente suo figlio.

'Cosa è successo?' disse un pony dietro le sei portatrici.

Era Dragon.

Gli fu spiegato brevemente la situazione e si mostrò subito preoccupato. Non pianse, ma era sinceramente dispiaciuto per Mist.

'Forse avrei dovuto fare più in fretta...' disse.

'No...' lo fermò Pinkie, i cui capelli erano diventati lisci 'Anche se tu avessi fatto super-prima era già troppissimo tardi...' fece le spallucce, tirando su col naso.

L'unicorno dalla criniera rossa si morse il labbro e guardò raffazzonamente sulla sua agenda.

'Purtroppo devo andare... Ho una cosa importantissima da fare. Questione di vita o di morte.' mugugnò 'Però... però prometto che poi torno, eh! Torno!'

Si voltò e se ne andò così come era venuto.

Era già la seconda volta che faceva un'apparizione sporadica per poi sparire di botto.

Applejack era invece impegnata ad abbracciare Fluttershy, accarezzandole la schiena, mentre Spike si occupava di Twilight, dispiaciuta di vedere la sua mentore ridotta in quello stato.

Ma taceva, poteva capire cosa stesse passando la principessa.

Mist all'improvviso cadde a terra, con gli occhi chiusi. Si era addormentato.

'Gli ho... gli ho fatto un incantesimo... E' meglio se si riposa. Nel sonno dovrebbe trovare la pace, ho già chiesto a Luna di scacciare i suoi incubi. E' meglio così, lo riaccompagno alla sua vecchia casa qui a Ponyville, mi sono assicurata che tutto fosse rimasto in ordine dalla loro partenza, l'ho già fatta spolverare, forse hanno già finito...'

Sollevò il corpo di Mist con la magia ed uscì dall'ospedale, lasciando dietro di sé le sue fedeli allieve.

 

 

 

Nuovo giorno a Ponyville.

Il sole si fece timidamente strada tra le tende, illuminando il letto matrimoniale. Gli occhi di Mist furono colpiti dai raggi tiepidi e si aprirono.

Respirò normalmente, guardando il soffitto. Lo aveva riconosciuto.

L'odore, le imperfezioni delle pareti...

Casa sua.

Alzò lo zoccolo e lo guardò, poté chiaramente vedere che era bianco, poteva vedere tutti i colori per bene. La maledizione era finita, la sofferenza era finita.

Ricadde con la testa sul morbido cuscino di piume.

Ripensandoci, gli era sembrato tutto un sogno, un incubo durato due anni, ora finito. Poteva tornare a vivere normalmente. Mai avrebbe detto che la società gli sarebbe mancata.

Si sarebbe riabituato a vivere normalmente?

Beh, c'era Star con lui, tutto era possibile.

'Star... amore mio...' sussurrò soavemente, spostando la zampa alla sua sinistra, come per accarezzarla.

Vuoto.

Non c'era nessuno.

Solo il freddo delle coperte inutilizzate.

Si girò, osservò il suo zoccolo spostarsi sul lenzuolo alla ricerca invana di qualcosa.

 

La sua mente non ha retto.” disse il dottore “Stando a quello che mi avete detto dovete aver passato molti momenti difficili... Mi dispiace.”

Rimasi ad osservarlo, sconvolto.

Non possiamo fare niente?” chiesi, cercando anche la più piccola speranza.

Beh... Forse rivedendoti potrebbe riacquistare la sanità... Non lo garantisco. Certo però... è incredibile che sia resistita così a lungo, deve aver avuto un'infanzia ancora più impossibile.

Sapevo tutto quello che diceva il dottore. Dopotutto tra me e Star non c'erano mai stati segreti... a parte il piano per ingrigire il mondo intero.

Diavolo, mi sentivo ancora cretino per quello.

Tirai su il moccio col naso, rifugiandomi in quella piccola speranza che il dottore mi aveva dato.

Mi avvicinai al letto e cercai di accarezzarle la guancia, gesto che le era sempre piaciuto.

Uno schiaffo.

Ricevetti uno schiaffo.

Ma non un semplice colpo, no.... fu il momento in cui anche la più remota speranza mi abbandonò.

LASCIA STARE MIO FIGLIO, BRUTTO MANIACO!!!!!” urlò. Le pareti erano insonorizzate, quindi da fuori non l'avrebbero sentita.

Ma al momento non me ne curavo...

Sentii un forte bruciore agli occhi, che non sentivo da un sacco.

Non mi sentivo così da quando diventai un Aelementum. Allora promisi a me stesso che non avrei mai più pianto, ma ora...

Non ce la faccio...

 

Strinse gli occhi, come per impedire alle lacrime di fluire, senza però farcela.

Affondò la faccia nel cuscino, quasi come per soffocarsi e urlò più e più volte con tutta la voce che aveva in corpo.

“STAAAAAR!!!!”

“STAAAAAAAAAR!!!!”

 

“STAAAAAAAAAAAAAAAR!!!!!!!”

 

 

 

“Star....”

 

“Voglio morire...”

 

 

 

 

Quando Celestia entrò rimase sconvolta dalla scena.

Attaccato al soffitto c'era un cappio di corda e a terra uno sgabello era ribaltato.

Mist però era a terra, con il muso schiacciato contro il pavimento, sbattendo forte gli zoccoli.

'Stupido aelementum, fammi morire! Ti prego, fammi morire!'

Dal suo collo usciva del fumo bianco.

Doveva aver tentato di impiccarsi, ma al momento dello strattone il suo potere gli avrebbe impedito di rimanere appeso e lo aveva fatto cadere.

L'Aelementum era un potere fenomenale, ma rendeva praticamente impossibile morire. E il Frangianima funzionava solo sugli altri e non su sé stessi...

 

 

 

La vita a Ponyville tuttavia continuò, nonostante la recente crisi e i repentini cambi di governo la situazione si sistemò, senza problemi.

Tall, Tulip e Water se ne tornarono a casa loro, a Baltimare, anche se decisero di prolungare il soggiorno a Ponyville di una settimana, per stare vicini a Mist in quel momento così duro.

Il giovane puledro dal manto blu guardò la foto di suo padre e di suo fratello maggiore, con nostalgia.

La posò e poi prese quella di tutta la sua famiglia, com Mist, Star e... Hope...

Sfilò la foto e prese una matita.

Cancellò quindi il volto del puledrino dai capelli verdi, ripassando più e più olte per evitare di vedere anche il più piccolo dettaglio.

La rimise sul comodino.

Si appoggiò coi gomiti alla finestra, guardando la piazza gremita di gente. Qualcosa a cui non era più abituato da un bel pezzo.

Si fece forza ed uscì di casa, salutando la mamma e il fratellino.

Vedere tutti quei colori dopo quasi tre anni di grigiume totale quasi lo accecava e ci mise un po' ad abituarsi.

Respirò a pieni polmoni l'aria piena di vita.

E si rese conto di una cosa.

Non sapeva dove era la casa di Mist.

Andò nel panico, per qualche secondo, poi notò che la cassetta delle poste davanti a lui recava proprio l'iscrizione:

MIDNIGHT MIST

SHOOTING STAR

Si portò lo zoccolo alla faccia, era per questo che aveva scelto quell'albergo.

Trottò, attraversando la strada, e bussò alla porta. Gli aprì Celestia.

Alla vista della sovrana ebbe l'istinto di chinarsi.

'Pr... principess...'

'Sh! Sono in incognito. Altrimenti sai quati fotografi e curiosoni verrebbero qua dentro?'

Entrò in casa, constatando come fosse quasi uguale a quella che si era costruito all'accampamento Pelogrigio.

A proposito, quel posto fu abbandonato e ripulito, il recuperabile fu recuperato e le case tornarono ad essere i cumuli di scarti di discarica che erano in principio.

Mist però non volle che venne raso al suolo, in qualche modo era ancora attaccato a quel posto. Addirittura chiese se poteva vivere là per conto suo, in solitudine.

L'unicorno, seduto sul letto, spostò le lenzuola e scese, avvicinandosi al suo amico Tall. Lo abbracciò.

'Sono... sono contento che stai bene. Certo che non mi aspettavo che il tuo manto fosse blu.'

'Pensa te, io non ti facevo mica così bianco, eheh!'

Cercò di mostrarsi di buonumore, da quando Greyhorn era stato sconfitto era già passata una settimana e Mist, almeno in parte, si era ripreso. Cioè, aveva smesso di piangere.

Tall volev davvero stare vicino al suo amico, fargli compagnia finché non si fosse ripreso del tutto. Abitavano lontano, in effetti, non era facile incontrarsi.

'Ci spediremo qualche lettera. Lo facevo con Celestia, figurati se non lo faccio con te!' esclamò. Poi sosprirò, osservando la principessa accanto a lui.

'A proposito, sono due anni che non mi invii lettere. Io le voglio, eh!'

Mist si mise a ridere, fermandosi subito dopo.

Guardò il letto matrimoniale, vuoto.

Un bagliore di nostalgia e rimpianto lo attraversò.

Tall notò questo cambiamento e gli si avvicinò.

'Beh...' cercò di dire. Mist gli diede una pacca sulla schiena.

'Ora non cominciare a sentirti in colpa come fai sempre. Poi.... Uhm...' si strofinò la nuca. 'Dovevo ancora dirti grazie. Se tu non avessi distratto Greyhorn qualche giorno fa non sarei riuscito a colpirlo a sorpresa.'

'Ah, prego. E dire che ero venuto per incoraggiarti e invece...'

'Beh, la buona volontà ce la metti. In qualunque cosa fai, lo hai notato?'

Tall ci pensò.

In effetti era vero. In tutto quello che faceva ci metteva sempre una grande voglia di fare, un grande impegno e soprattutto tanta serietà.

Quando vedeva qualcuno giù di morale in qualche modo si sentiva in obbligo di aiutarlo o quantomeno invogliarlo a non arrendersi.

Quando morì suo fratello decise che nessuno avrebbe mai dovuto soffrire vicino a lui. E se fosse capitato qualche disgrazia sarebbe stato suo dovere impegnarsi a consolarlo.

Incoraggiare sembrava quasi....

...Il suo talento?

Un piccolo luccichio dietro di sé attirò la sua attenzione, ma non capì cosa stesse accadendo. Guardò i volti sorpresi di Mist e della Principessa.

Girò la testa.

Era apparso il suo cutiemark.

Un piccolo sole attorniato da un arcobaleno.

Sorrise a trentadue denti.

'DIAMINE SI!!!' urlò, tirando per errore un calcio a Mist, rompendogli gli occhiali.

L'unicorno rimase impassibile e li riparò con la magia.

'Tranquilla Celestia... ci sono abituato.'

E se li rimise.

 

 

La statua di Discord che sconfiggeva Greyhorn si erigeva maestosta tra le altre, grazie alle sue ragguardevoli dimensioni.

Applejack aveva accettato di accompagnare Fluttershy, che voleva dare un altro saluto al suo amico. La coltivatrice non aveva ancora digerito completamente lo scherzetto del draconequus ai danni del meleto, sebbene poi avesse riparato tutto quanto.

La pegaso invece aveva accettato il sacrificio del suo amico.

Tuttavia le sembrò giusto portargli qualcosa in regalo, come tributo.

La pony gialla appoggiò davanti alla statua una ciotola piena di fogli di carta.

'A ripensarci...' disse '...era una scena buffa. Discord che si mangiava le pagine di un libro.'

Applejack sorrise e diede una rapida controllata al carretto dietro di lei. Ne aveva approfittato per portare con sé qualche prodotto da vendere e Applebloom stava, incredibilmente, gestendo bene gli affari.

'Una bella statua, vero?' disse un unicorno viola incappucciato accanto a loro.

'Ah, ma tu sei...'

'Dragon. L'amico di Mist. Cioè, più che amico conoscente, eh!'

Lo fissarono, ora che potevano farlo con calma.

La criniera rossa dalle punte giallognole, il manto viola e gli occhi di colore diverso, uno blu scuro e l'altro verde. Non era istantaneo notarlo.

E poi quelle ridicole ciglia finte sotto l'occhio sinistro (quello blu). Erano davvero buffe.

'Lo so, è strano come mi sono comportato negli ultimi tempi, ma ho delle buone ragioni. Alcuni affari in sospeso nei pressi del regno di Kimbalion.' disse.

'Uh? Il regno dei Leoni?'

'Già.' annuì.

'Le voci che si sentono sui leoni...' Fluttershy si strinse su sé stessa. 'Mica saranno vere? Ho sentito che mangiano i pony e poi....'

'No, non fanno nulla, sono molto gentili. Certo, è il caso di evitare i vicoli malfamati, che li se ti acchiappano ti ritrovano nello spezzatino con patate.' e dicendolo faceva il gesto di un cuoco col coltello che tagliava gli ingredienti. La pegaso si spaventò e nascose il volto tra gli zoccoli.

Applejack notò l'andazzo e prese per lo zoccolo Fluttershy.

'Forza, andiamo, che mi sa che il treno parte tra poco...'

'Oh, ok...' sussurrò la pegaso, fluttuando vicino alla sua amica.

Dragon le osservò sbaraccare la bancarella e andarsene, per non perdere il treno.

Sorrise.

Guardò la stuatua, osservando compiaciuto Greyhorn.

'Beh, Greyhorn... alla fine ce l'hai fatta, no?' disse. 'Devo ammettere che non me lo aspettavo, ottima la tattica di portare all'esasperazione un povero unicorno solo per risvegliare il frutto della conoscenza che gli avevi innestato. Sei stato molto bravo a riattivare il primo Trigger, non avrei mai pensato che avresti sfruttato uno della stirpe del CutieMark Nero. Sei un grande marpione, ma mi duole dirti che mezzo DoppioSei serve a poco. Ti serve l'altro frutto, quello della Vita. Cioè, quello posseduto da quell'alicorno nero che tu conosci bene... Senza non avrete la minima speranza di fermarmi. Vediamo se ce la faranno a recuperarlo...'

Si girò, osservando il posto dove la bancarella ormai non c'era più.

'Beh, quella è della famiglia Apple, no? Se gli hai parlato del segreto prima o poi lo chiederà ai suoi genitori e quando lo saprà avrà di sicuro l'istinto di cercarlo.'

 

'Suo zio dopotutto è sparito a causa di “quella cosa”, no?'

 

 

Fine della prima saga.

Continua in: Equestia UnWorld.

  
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