Ti concedo l’estate per curare le mie ferite
Prologo
- Oh mio dio,
Oliver. C’è un gufo in casa. – All’udire di quelle parole Aline lasciò il
computer sul proprio letto e corse verso la cucina.
La ragazza
assomigliava molto alla madre.
Aveva i capelli albini
che le incorniciavano il viso scarlatto con alcune piccole lentiggini sulle
guance che la rendevano soltanto più bella e giovane.
Gli occhi color
ghiaccio sembravano parlare quando le labbra rosse e carnose erano serrate.
Eppure non
voleva essere ciò che era.
Voleva essere
una strega.
Voleva essere
ammessa alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
E quando quel
giorno sua madre pronunciò la parola ‘gufo’ , il cuore le si inondò di
speranza.
Sperava in
qualche stupido errore della preside o di qualsiasi altro ritardo o
complicazione.
Si avvicinò al
gufo con disinvoltura e gli accarezzò le penne ancora un po’ bagnate ed
arruffate a causa della pioggia che neanche in estate cessava di scendere,
intimando alla propria famiglia di restare in silenzio.
Slegò la lettera
dalla zampa del piccolo volatile e gli diede un galeone del padre, lasciando
poi che volasse via. Odorava di Hogwarts.
Quanto aveva
aspettato quella lettera.
Abbassò lo
sguardo per vedere a chi era indirizzata.
Baston, si, Baston.
Oliver Drew Jr. Baston.
No, ansimò con le lacrime che le rigavano il viso.
Socchiuse gli
occhi e corse in camera con la rabbia che le ribolliva nel corpo.
Come poteva suo
fratello essere stato ammesso ad Hogwarts?
Aveva sentito parlare suo padre di quella scuola per anni, l’aveva studiata dai
libri antichi del fantomatico Oliver Baston e aveva aspettato la lettera
d’ammissione per anni senza mai ottenerla. Sprofondò in pianti infiniti e non
mangiò per giorni. Bussarono in tanti alla sua porta, per consolarla, persino
suo fratello Oliver Jr.
- Aline, suvvia,
devi mangiare.- Il signor Baston non poteva capire la piccola Aline. Lui era
stato ad Hogwarts. Lui aveva conosciuto il famoso Golden Trio, Silente e tutto
ciò che era collegato a loro.
- Entra.- Mormorò la giovane dopo interi giorni di
mutismo.
L’uomo, che
aveva perso ormai la sua bellezza sfumata nei lunghi anni e nella guerra da lui
combattuta, aprì la porta e si sedette con estrema cautela accanto alla figlia
visibilmente distrutta.
- Ho visto
quello che hai fatto con quel gufo, sei stata calma e paziente mentre tua madre
gridava di paura. Sei stata davvero brava.
La ragazza tirò
su col naso rumorosamente e mormorò un grazie stentato.
- So come ti
senti adesso. Hai sempre sperato che capitasse a te, hai sempre voluto questo
dono eppure hai ereditato quello di tua madre. Sarai una Veela, una moglie ed
una madre stupenda.- L’uomo poggiò una mano sulla spalla e sorrise benevolo.
Non poteva neanche immaginare come ci si potesse sentire ad essere una Veela.
Tutto ciò che la
piccola Aline provava era amplificato.
La rabbia che
aveva provato nel momento in cui aveva letto il nome sulla lettera era riuscita
a sfigurarla.
Aveva avuto solo
il tempo di chiudersi dentro. Il padre della ragazza non aveva visto l’aspetto
che aveva assunto. I capelli albini le si erano inscuriti tanto da fare invidia
al nero della notte, due profondi solchi scuri erano comparsi sotto i suoi
occhi e la pelle sembrava essersi attaccata alle ossa tanto da farla sembrare
più magra. La rabbia l’aveva letteralmente consumata. Furono necessari giorni
perché la piccola Aline tornasse chiara e sana come era sempre stata. A quel
punto però a fare capolino nel suo cuore fu la profonda tristezza.
- Voglio che tu
sappia che Hogwarts non è tutto, ci sono tantissime, ottime scuole dove potrai
realizzarti. Andrà tutto bene.- Detto questo strinse forte la giovane in un
abbraccio.
- Ti voglio
bene, papà. – sussurrò, serrando le labbra per trattenere le lacrime. Lacrime
che ora non erano né di tristezza né di rabbia. Erano lacrime di grande affetto
verso quel padre che faceva di tutto per farla sentire amata.
3 months
after…
- Siamo in
ritardo, l’Espresso parte alle undici.- Aline iniziò a gridare, sistemando per
l’ennesima volta il gufo del fratello. Sembrava la persona più ansiosa in
quella casa. Si era svegliata alle cinque quel giorno per fare il primo, e non
l’ultimo s’intende, controllo di giornata dei bagagli del povero Oliver.
Aveva indossato il vestito per le occasioni importanti. Quello che aveva un
posto importante nel suo cuore e nel suo armadio.
Quel genere di
vestito che rievoca ricordi indimenticabili.
- Respira Aline,
respira.- disse la madre facendo segno di calmarsi e accarezzandole i capelli
albini.
Sembra quasi che sia l’unica ad essere emozionata
e preoccupata, pensò la
ragazza, sbuffando.
Poco dopo,
l’intera famiglia si smaterializzò alla stazione di Kings Cross tra centinaia
di maghi pronti a partire. Aline non aveva mai visto qualcosa di più bello e
divertente. C’erano maghi di tutti i ranghi, Nati Babbani
e Purosangue vestiti in maniera altezzosa, membri del Ministero con kilt
imbarazzanti e altri imbarazzanti capi di vestiario che non erano tipici dei Babbani, ma loro non sembravano aver capito. Lo sguardo
della ragazza fu catturato dai coniugi Potter raggiunti poco prima dal padre
per quel tipo di pacche sulla spalla che si fanno solo fra amici di vecchia
data. I due avevano le mani poggiate sulle spalle del quattordicenne Albus
Severus Potter, del fratello James Sirius e della
sorella Lily Luna e sul viso c’era un’espressione fiera, probabilmente generata
dai risultati scolastici dei figli. Si guardò attorno ancora, come per
catturare ogni minimo dettaglio di quella scena, e trovò il resto del Golden
Trio con i rispettivi figli. Incrociò gli sguardi di molti giovani maghi
ammaliati ma non era questo che voleva ricordare. Molti si avvicinarono mentre
con lo sguardo continuava a cercare il fratellino.
- Oliver!- gli
corse incontro prima che salisse sull’Espresso. – Ti aspetto, mi raccomando.-
gli arruffò i capelli e sorrise con una punta di amarezza mentre guardava
l’Espresso partire e allontanarsi come tutti i suoi sogni e progetti sulla sua
vita da strega di Hogwarts.
ndA:
Ave
Popolo!
Questa
è la mia prima fanfiction su Harry Potter e in
particolare sulla New Generation.
C’è da
dire che prima di scriverla mi sono dovuta destreggiare fra tremila ricerche:
dalla genetica, alle Veela e alla vita di Oliver Baston.
Inutile
dire che i risultati della ricerca mi abbiano lasciata come un pesce lesso e
non mi abbiano aiutata affatto.
Quindi,
se avete qualche domande riguardo alla trama (la quale già è stata ben definita
e da me completata, lala) chiedete pure e cercherò di
rispondere senza spoiler.
Mi
farebbe piacere ricevere qualche parere e/o critica.
La
prossima pubblicazione avverrà il giorno: 8/09
Grazie
a tutti per l’attenzione.
Alla prossima.
P.S.:
Questi sono Aline (a 13 e a 17 anni, in quanto dal prossimo capitolo la storia
si svolgerà tre anni dopo) e Oliver Baston (a 14/15 anni), se qualcuno bravo
nella grafica vuole fare un banner, vi prego contattatemi.
Aline
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http://i59.tinypic.com/10zbvno.jpg
Oliver Jr.
http://i57.tinypic.com/10xrle0.jpg