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Autore: _Ery1999_    06/09/2014    3 recensioni
Un attimo prima di fare sua quella perfetta sconosciuta, quando era svestito e voglioso sopra di lei, aveva avvertito un fastidioso formicolio al ventre, facendo arrestare il suo corpo per un istante, mentre la mente correva alla Granger, ai suoi stupidi, vecchi libri, che ora stava sicuramente sfogliando, e ai suoi occhi marroni, che ora, chissà perché, gli apparivano ansiosi, imploranti...
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Tradimento
 
 

Dai grandi tradimenti hanno inizio i grandi rinnovamenti.

Vasilij Rozanov
 
 

Cos’è il tradimento? Se si vuole essere puntigliosi, la parola “tradimento”, e il concetto in sé dunque, ha due definizioni. Esso può essere descritto come “l’atto e il fatto di venire meno a un dovere o a un impegno morale o giuridico di fedeltà e di lealtà” oppure come “azione delittuosa o dannosa compiuta, mascherando le proprie intenzioni, contro persone o istituti che hanno fondato motivo di fidarsi”. Conoscendo entrambe, Draco Malfoy non sapeva proprio decidere quale delle due fosse la più corretta per riassumere quello che aveva fatto ad Hermione Granger. Eppure, che cosa si aspettava quella befana da lui? Gli sembrava ormai chiaro che il loro rapporto non fosse di certo basato sull’amore o sulla reciproca fiducia. Infatti, quando qualche ora addietro, aveva guardato negli occhi l’attraente biondina conosciuta per caso ai Tre Manici di Scopa, formosa, sensuale, tremendamente attraente – niente a che fare con quella specie di stecco vestito che si ritrovava per moglie – e, soprattutto, nuda sotto di lui, non aveva resistito alla tentazione di affondare in lei, godendosi ogni suo gemito, fino all’apparire dei primi raggi smorti. E’ vero, erano entrambi un po’ brilli dopo i sette boccali di Burrobirra che si erano scolati in pochi sorsi, ma Draco era abbastanza onesto con se stesso da non attribuire la colpa all’alcol di ciò che era accaduto. Un attimo prima di fare sua quella perfetta sconosciuta, quando era svestito e voglioso sopra di lei, aveva avvertito un fastidioso formicolio al ventre, facendo arrestare il suo corpo per un istante, mentre la mente correva alla Granger, ai suoi stupidi, vecchi libri, che ora stava sicuramente sfogliando, e ai suoi occhi marroni, che ora, chissà perché, gli apparivano ansiosi, imploranti, come mai li aveva effettivamente visti, in attesa del suo ritorno. Eppure, appena la donna sotto di lui, rossa in viso e con la pelle sudata, gli aveva chiesto “cosa c’è?” con un timbro vocale eccessivamente stridulo e decisamente poco seducente, lui aveva scacciato ogni sensazione come si fa con una mosca ronzante, calpestato ogni rimorso, e si era fiondato sulle sue labbra carnose.
Uscendo, ore dopo, dal locale, passeggiando nel nero della notte, aveva pensato che la donna con cui era appena andato a letto ed Hermione Granger non potevano essere più diverse. Certo, in quanto a fisico ed erotismo non c’era confronto, ma era anche vero che, appena la sconosciuta aveva aperto bocca, sfoggiando una risatina idiota, Draco l’aveva ribattezzata come una vera e propria oca. Appoggiati al bancone, lei cercava di sedurlo invano con battutine di cattivo gusto e sproloqui sulla propria “brillante carriera”, per quanto lavorare come cameriera part-time potesse essere definita tale. Sicuramente, gli svariati tentativi di mettere ancora più in mostra le gambe chilometriche e il generoso decolleté, già di per sé minimamente coperti, erano stati di gran lunga più eloquenti ed efficaci.
Eppure, strano a dirsi, era la prima volta che Draco tradiva sua moglie. Certo, non si lasciava scappare occasione in cui potesse guardare, spudoratamente o meno, le belle donne, ma più in là di così non si era mai spinto. In un guizzo di sentimentalismo si sentì in colpa. Lui ed Hermione si erano sposati quando la Guerra era finita, mentre la nebbia della morte cominciava a diradarsi. Ma l’odore acre del sangue degli innocenti pungeva ancora l’aria. La scomparsa di Ronald Weasley era stata particolarmente dolorosa per lei, dato che le era stramazzato ai piedi dopo essere stato colpito alle spalle da un Mangiamorte, e persino Draco si era astenuto da un qualsiasi commento, sentendola piangere ogni notte sul ricordo dell’uomo che amava. Era stato un matrimonio di convenienza che aveva giovato ad entrambi, in un certo senso: Hermione non aveva un posto fisso dove andare, e Draco necessitava di innalzare nuovamente il prestigio sociale della propria famiglia. Seppur Mezzosangue, non c’era donna migliore che l’eroina del Mondo Magico, per raggiungere tale obiettivo.
Immerso com’era nei suoi pensieri, Draco Malfoy attraversò la strada deserta con le gambe che a mala pena lo reggevano e la vista leggermente appannata dall’alcol. Gli alberi spogli e cupi sembravano piegarsi al suo cammino, per scrutarlo, giudicarlo, ammonirlo. L’erba umida frusciava scossa dalla brezza notturna. La ghiaia scricchiolava sotto le scarpe, e il vento gelido gli congelava le mani tremanti. Arrivò al Maniero ubriaco fradicio. Non si era accorto fosse così tardi. La Luna quasi piena gli sembrava gigantesca nel cielo terso. Entrò a fatica nell’enorme atrio di marmo, trascinandosi verso l’imponente scalinata che lo avrebbe portato al piano superiore. Non desiderava altro che gettarsi sul letto e lasciare che quel mal di testa atroce passasse.
- Dove sei stato? – la voce di Hermione Granger gli arrivò con tale veemenza da farlo barcollare. Il tono non era stato particolarmente forte o aggressivo, ma Draco, per un momento, ebbe paura. C’era una durezza in quella domanda che gli fece rizzare i capelli in testa e accapponare la pelle delle braccia. Sicuramente era l’ubriachezza. La donna ripose con poco garbo il tomo di Magilegislatura che stava leggendo,  si alzò risolutamente dal divano al centro del salotto e si diresse a passo di marcia verso di lui. Se avesse potuto, si sarebbe rimpicciolito delle dimensioni di uno scarafaggio.
- Puzzi – arricciò il naso ispirando quel tanfo sgradevole che era il suo alito e lo informò della sua condizione con un mal celato disprezzo. Hermione lo squadrò da capo a piedi, soffermandosi sulla camicia sgualcita, su alcuni bottoni che si erano scuciti nella foga di togliersi la giacca e, per finire, sulla patta che aveva completamente dimenticato di richiudere. Per la prima vera volta, lo guardò con una ripugnanza tale da farlo sentire un verme. Gli occhi le ardevano di rabbia, di umiliazione, di sconforto, e la bocca si era ridotta ad una linea sottile.
Draco, suo malgrado, non capiva. Non pensava che lei, benché sua moglie, se la prendesse tanto. Avevano concordato sul fatto di non volere una vita sessuale insieme, difatti dormivano in camere separate, e non avevano mai avuto alcun tipo di contatto fisico. Il matrimonio non era servito ad unirli o anche solo ad avvicinarli. Svolgevano semplicemente vite diverse, pur condividendo la stessa casa. L’odio dei tempi della scuola era ovviamente svanito, ma dire che tra loro corresse buon sangue, sarebbe stata una menzogna stratosferica. Vivevano in un equilibrio che avevano faticosamente raggiunto negli anni, pragmatico e razionale, fatto di rispetto e tolleranza. Il loro rapporto non era mai andato più in là, e nessuno dei due aveva mostrato il benché minimo desiderio che le cose cambiassero. Vero anche che litigassero abbastanza spesso, nonostante la maggior parte delle volte non ve ne fosse alcun motivo. L’orgoglio era sempre prima di tutto, e nessuno dei due era mai disposto ad ascoltare. I motivi di quasi ogni discussione erano alquanto futili: lei lo rimproverava del disordine, lui del fatto che lo contraddicesse sempre, facendolo puntualmente apparire nel torto. Le sfuriate e le grida, che sembravano rimbalzare sulle pareti in un’eco confusa, erano frequenti, e neppure tanto raramente venivano adoprate le bacchette. Eppure la loro esistenza insieme non era poi così grigia e disperata come poteva sembrare. A volte, riuscivano addirittura a strapparsi sorrisi e risate a vicenda. Capitava che lei gli preparasse la colazione e che lui la portasse fuori a cena. Restavano spesso in veranda a parlare, anche tutta la notte, finché l’alba non li sorprendeva stesi l’uno accanto all’altra, beatamente addormentati. A conti fatti, però, i momenti sereni erano di gran lunga inferiori a quelli infelici o semplicemente apatici.
Era, dunque, nel ricordo di questi sporadici raggi di Sole che il suo tradimento l’aveva stravolta così? Draco continuava a non capire. Cercò di trattenerla dalla manica del golfino di lana, biascicando debolmente il suo nome. Sentiva la gola ardere e la lingua raggrinzirsi. Lei lo inchiodò con lo sguardo e questo bastò a fargli mollare la presa. Per la seconda volta in quella sera, ebbe paura. Sentì che aveva irrimediabilmente perso qualcosa. Vide Hermione voltargli le spalle, salire le scale, scandendo ogni passo e provocando un rumore inaudito, e chiudersi alle spalle la porta della camera da letto con un tonfo terrificante. Draco Malfoy registrò faticosamente la reazione decisamente inaspettata di lei, e rimase immobile nell’atrio per alcuni minuti prima di decidersi ad andare a dormire. Passando d’avanti la stanza di lei, il suo corpo rimase pietrificato.
Era la prima volta che la sentiva piangere per qualcuno che non fosse Ronald Weasley.   






Angolo Autrice...

Salve! Eccomi tornata con una ff sulla coppia Draco/Hermione che mi frullava in testa già da un po'. Anche se, devo ammetterlo, l'idea è abbastanza scontata, spero che la storia non vi risulti noiosa! Come sempre, mi farebbe piacere ricevere le vostre recensioni ^-^ Fatemi sapere cosa pensate che ne esca fuori...
Bacioni,


_Ery1999_
 
  
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