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Autore: annaregotti    06/09/2014    1 recensioni
Giugno 1832, Parigi. La Rivoluzione Francese sopravvive nei cuori e nelle menti dei giovani rivoluzionari de l'ABC e in questo clima drammatico si intrecciano i loro destini.
Grantaire era un giovane uomo profondamente scettico ma non ateo: non credeva nel Dio dei cristiani, né in Maometto o Allah, bensì egli credeva in Enjolras, il suo capo e guida, Dio e punto di riferimento.
Una piccola e sana follia scaturita dalla mia mente bacata, che Monsieur Hugo mi perdoni.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell’autrice.
Questo capitolo è stato scritto di getto quindi, se ho fatto un po’ di pasticci con i dialoghi (molto probabile) segnalatemeli. È stato riportato quasi interamente il testo della canzone “Red and Black” del musical: lo so che ho messo questa storia nella sezione dei libri ma è stato più forte di me. Mi premeva da tantissimo rielaborare il testo della canzone e, a parte che mi sono divertita a scriverla, penso che calzi benissimo con il filo del libro.
Perdonate questa debolezza e buona lettura!
Anna

Capitolo 4
Nuove conoscenze
Nel nucleo dei Les Amis ben presto si inserì un “democratico bonapartista”, come egli si era definito, un discepolo che si era unito al gruppo tramite Courfeyrac. Il suo nome era Marius Pontmercy: giovane dal vestiario malconcio e povero, lavorava come traduttore per sbarcare il lunario. Ben presto aderì alle discussioni al caffè Musain portando con sé una zaffata di novità: spesso si scontrava con Enjolras. Il Capo non andava molto d’accordo con il nuovo arrivato e forse per questo Marius si guadagnò quasi immediatamente la simpatia di tutti che trovavano semplicemente deliziosa la sua testardaggine contro quella di Enjolras. Proprio così: deliziosa.
-Oh, ma guarda chi si vede! –urlò Bahorel appena vide Marius varcare la soglia della sala. Il giovane arrossì, effettivamente erano diverse sere che si mostrava distratto e con la testa sopra le nuvole, sembrava assente.
-Di cosa ti stupisci? –rispose mentre il rossore si espandeva per tutto il viso.
-Hai una pessima cera e con questo voglio dire: incarnato pallido, occhi lucidi, sguardo perso, espressione malinconica e sopracciglia aggrottate. Stai  male, amico mio, se fossi in te mi preparerei a fare testamento. – disse subito Joly scrutando Marius da capo a piedi con aria grave.
-Mi permetto di dissentire Joly – intervenne Prouvaire – il nostro Marius è evidentemente scosso da qualcosa o da qualcuno.
-Dici Prouvaire? Qualcuno o qualcuna? –rincarò Feuilly mentre Marius raggiungeva l’apice del rossore sulle punte delle orecchie.
-Suvvia, non ci confesserà mai la causa delle sue pene. –disse Courfeyrac buttando il braccio intorno al collo di Marius, il quale aprì la bocca, forse per dire qualcosa, ma la richiuse immediatamente.
-Dopotutto, come si suol dire: In vino veritas! –esclamò Grantaire riempiendo un bicchierino di vino e porgendolo al giovane Pontmercy – buttane giù due sorsi e aprici il tuo cuore perché hai una faccia che sembra sia stata masticata da un cane, hai forse visto un fantasma?
-Il fantasma di una qualche signorina?! –non riuscì a trattenersi Bossuet e scoppiò a ridere, ma nel farlo il contenuto del bicchiere di vino che teneva in mano si rovesciò sulla sua camicia.
-Un fantasma dite? Oh, un fantasma forse…giusto il tempo di scorgere un musetto pallido e due occhioni blu nascosti da un grazioso cappellino di crespo ed è sparita. Sparita, capite?! –finalmente Marius era riuscito a vuotare il sacco, e vedeste che faccia mentre declamava le delizie di quella sublime apparizione!
- Inaudito!
-Non ci posso credere…
-Questa è buona!
I mormorii divertiti dei Les Amis ben presto riempirono la sala. Chi batteva delle pacche sulla spalla a Marius, chi rimaneva a bocca aperta, chi cercava di capire qualcosina in più della misteriosa signorina dal capellino di crespo.
-Marius…mi hai sconvolto! E lo sai che niente di solito mi sconvolge.– la faccia di Grantaire assomigliava ad una maschera greca con le guance rosse e la grande bocca aperta in una smorfia di sorpresa, gli occhi azzurri lampeggiavano maliziosi. – te, proprio te, innamorato! Il timido Marius Viva L’Imperatore Pontmercy dedito solo al lavoro! Il Marius che abbassa sempre gli occhi davanti a qualche gonnella e non si lascia mai sfuggire un “uh” o un “Ah”!
Tutti scoppiarono a ridere perché effettivamente la descrizione appena fornita da Grantaire di Marius calzava a pennello, perfino lui si ritrovò a sorridere.
-E mentre il Capo, il Centro e la Guida progettano insurrezioni e sommosse – continuò Grantaire alzando la voce ed indicando Enjolras, Courfeyrac e Combeferre che nel frattempo non avevano preso parte alla discussione e si erano relegati in un angolino a parlottare .
– Il signorino Pontmercy ci viene a parlare come un Don Giovanni – altre risate da parte dei Les Amis, come se l’immagine di Marius nelle vesti di un Don Giovanni fosse assolutamente esilarante.
– Oh, amici miei! – Grantaire salì sul tavolo e indicò Marius- risparmiate i soldi, è molto meglio di una serata all’Opera!
All’apice delle risate, con Grantaire ancora sul tavolo piegato in due dalle risate, Enjolras cambiò rapidamente espressione. Si alzò e si avvicinò pericolosamente a Marius.
-Ma proprio non lo avvertite?! Parigi non è più la stessa, il mondo sta cambiando e noi stiamo prendendo parte al cambiamento, questi giorni forse faranno la storia e il prezzo da pagare sarà alto. Ci avete mai pensato che potreste morire? E ancora rincorrete i sollazzi di una serata all’Opera?   –improvvisamente il silenziò investì i Les Amis che si fecero compunti, nei loro volti c’era una punta di rammarico per essersi così facilmente fatti prendere dalla risate. Solamente Grantaire e Marius conservavano delle espressioni diverse: Grantaire guardava beffardo Enjolras come se stesse pensando “perché rimproveri le risa pure di questi giovani che un grande, nobile e stupido ideale condurrà al macello?” mentre Marius sembrava scettico.
-Al sangue rosso di rabbia che scorre vorticosamente nelle nostre vene, a un nuovo mondo che sta per sorgere, sconfiggeremo l’oscurità dei secoli passati perché, dopotutto, anche la notte più buia finisce, alla fine. A questo dovete dedicare i vostri pensieri. –concluse Enjolras pensando evidentemente che la discussione fosse finita, ma non fu così.
-Se fossi stato al posto mio stamattina avresti capito: avresti capito quanto può cambiare il tuo mondo quando un raggio di luce ti colpisce fin dentro le ossa, avresti capito che da oggi iniziava una nuova era e che ciò che sembrava giusto ora è sbagliato, e che ciò che sembrava sbagliato adesso è giusto… -Enjolras lo incenerì con lo sguardo ma Marius non dava segno di voler tacere.
-La mia anima è in fiamme, arde come la fiaccola della Rivoluzione, brucia come la citta di Troia, si sgretola per poi rinascere come una fenice! Mi sembra di vedere tutto così rosso e fiammeggiante…
-Rosso? –disse Grantaire con un ghigno di scherno.
-Si, rosso! Quando penso a lei ardo di desiderio e tutto in me diventa rosso: il sangue, la faccia…eppure solo un giorno fa non l’avevo vista, il mio mondo era così vuoto, così…
-Nero? – provò Grantaire divertendosi. Era così sublime vedere come più Marius si infervorava più Enjolras sembrava basito e arrabbiato.
-Nero! Com’era nero il mio mondo senza di lei! Nero, il colore della disperazione che mi divora!
-Marius, poni fine a tutto questo, per l’amor del Cielo! – esclamò Enjolras elargendo la sua famosa occhiata alla Caron Dimonio a Marius in primis per essere la causa di tutto quel subbuglio, e a Grantaire per esserne in qualche modo complice.
-Sembra che per te tutto questo sia un gioco, un gioco per un rampollo ricco e viziato…la tua anima solitaria non è di interesse per nessuno, arrivati in questo momento decisivo della Guerra contro l’Oppressione le nostre opache vite personali vanno accantonate. Rifletti sulle tue priorità Marius, sei un cittadino francese prima di un innamorato! – e dicendo questo il Capo assunse un tono acuto quasi in falsetto e uscì dal Musain sbattendo la porta.
Tutti tacquero per un paio di minuti, poi il vociare riprese e tornarono alle loro occupazioni, sapendo che a volte il leader aveva degli eccessi di ira ma che poi a fine serata tornava sempre. Tutti tranne uno.
Grantaire.
Grantaire posò il bicchiere di vino e uscì dal Musain rincorrendo Enjolras.
-Che cosa diavolo avrà in mente?! – esclamò sbigottito Joly.

   
 
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