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Autore: Kyasarin    06/09/2014    3 recensioni
La vita di ran era monotona: La scuola andava bene, le sue giornate erano costellate da casi di omicidi e di Shinichi nemmeno l'ombra. Era ormai convinta che non avrebbe mai trovato l'anima gemella, quando in un giorno qualsiasi, un nuovo compagno di classe scombussola completamente il suo cuore. Ben presto il ragazzo si innamora della giovane. Lui è così diverso da Shinichi: farebbe qualsiasi cosa per Ran. La giovane si trovava i fronte a un grande dilemma: Aspettare ancora o rinunciare?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Conan era appena tornato a casa da scuola. Ran aveva sentito Ash solo una volta ed era un po' preoccupata per Kozue, anche se in verità aveva paura che Ash si sarebbe trattenuto a Sapporo più del dovuto.

-Ran! Quando è pronto il pranzo?

-Adesso arrivo.

Ran portò in sala da pranzo tre piatti di riso al curry.

-Allora Conan come è andata a scuola?

-Bene. Oggi abbiamo fatto la verifica di matematica.

-E come è andata?

-Bene, credo di aver fatto tutto giusto ma non sono sicuro su...

Il telefono dell'agenzia iniziò a squillare.

-Chi è che chiama all'ora di pranzo?

Disse Goro, alzandosi e avvicinandosi alla scrivania.

-Pronto, qui è l'ufficio del detective Goro. Chi parla?

-Sono contenta di averla trovata detective.

Era una voce maschile.

-Chi parla mi scusi?

-Questo non ha importanza. La chiamo per dirle qualche parola su Ash.

-Ash e chi sarebbe?

Ran si alzò e si avvicinò al telefono, mettendo in vivavoce.

-Di che Ash state parlando?

-Lo stesso Ash a cui stai pensando. Dovete consegnarci Shiho altrimenti non rivedrai più Ash.

-Cosa?

-Hai capito bene. Ci troviamo nella sala panoramica della Torre di Tokio questa sera. E non provate a fare scherzi.

La chiamata si interruppe. Ran divenne pallida. Conan si alzò. L'aveva riconosciuto quella voce. Gin.

-Papà, chiama l'ispettore. Dobbiamo aiutare Ash.

-Primo: Dimmi chi è Ash.

-È un mio compagno di classe non so perchè c'è l'hanno con lui ma dobbiamo salvarlo ti prego.

-Si ora lo chiamo.

Conan prese lo skateboard e corse fuori, partendo per la casa del Dott. Agasa.

-Dott. Agasa!

-Shinichi. Cosa succede?

-Quelli dell'organizzazione hanno rapito Ash. Vogliono te.

Disse, girandosi verso Haibara.

-E cosa facciamo?

Chiese il dott. Agasa.

-Dobbiamo salvarlo. Ho un'idea. Ovviamente non possiamo mandare lì Ai. Io mi spaccerò per lei. Dopo averli anarcotizzati prenderò Ash e arriverà la polizia.

-Come credi di farcela da solo?

-Di sicuro ci sarà solo Gin e Vorka. Poi ci sarà la polizia. Appena sentirà qualche sparo faranno irruzione.

-Allora tieni questo.

Il dottor Agasa si avvicinò alla sua scrivania, prendendo una giacca.

-Questa giacca è antiproiettile. Dovrebbe proteggerti.

-Grazie.

Arrivò sera e Ai – che in realtà che Conan con una maschera – si presentò davanti dalla Torre di Tokio. Le porte, a grande sorpresa, erano aperte.

Saranno già dentro che mi aspettano pensò, entrando nell'ascensore. Ormai il buio si era impadronito della città, e Conan stava salendo con l'ascensore, preparando l'orologio anarcotizzante. Arrivò nella sala buia, guardandosi intorno.

-Sei arrivata Shiho... Speravo di vedere anche Kudo e il detective Mouri. Comunque, il ragazzo è qui. Torna nella nostra organizzazione e sarà libero.

Conan si girò e vide Gin, armato. Conan si tolse la maschera.

-Ma tu sei il moccioso con gli occhiali.

Disse Gin, facendo un passo avanti. Prese la pistola.

-Dov'è Ash?

-È qui dietro. È solo uno svenuto. Ma dato che Shiho non si è predentata...

Gin fece un cenno e un colpo di pistola partì, colpendogli il braccio, l'unica parte non protetta dalla giacca anti proiettile. Conan cadde in ginocchio il balia del dolore.

-Ma cosa...

Lo compirono con forza alla nuca, forse con un pezzo di legno. Conan cadde a terra svenuto.

-Lo stesso posto, pivello. Ma questa volta Bourbon ti guarderà morire dal baratro.

Era Vodka.

-Ben fatto, ora andiamocene. La bomba esploderà tra mezz'ora.

-Perchè non li facciamo fuori noi?

-Alcune volte sei proprio uno stupido. Siamo in una delle zone più affollate di Tokio. Se sentono degli spari non avremo il tempo di scappare che sarà qui la polizia.

-Non muovetevi.

I due uomini guardarono verso la porta dell'ascensore.

-Ma quella..

-è la figlia del detective Mouri. Anche lei se non mi sbaglio stava per morire qui.

-Non c'è un finale migliore di una giovane coppia che muore insieme.

Disse Vodka.

-Ascolta, hai mezz'ora per farla fuori. Atrimenti lascio qui anche te.

-Mi ci vorranno pochi minuti. Diciamo che nella lotta corpo a corpo me la cavo. Ma non pensare di riceve un trattamento di favore solo perchè sei una donna.

La ragazza si mise in posizione.

-Come vuoi tu...

L'uomo la attaccò, cercando di colpirlo allo stomaco, ma lei era molto veloce e lo schivò, spostandosi verso sinistra. Poi lo colpì con una ginocchiata alla pancia e lo fece cadere a terra. Si bulì la bocca dal sangue che colava.

-Forza Vodka, devo intervenire io?

-No, ce la faccio.

L'uomo attaccò con la stessa mossa, ma questa volta la prese per la nuca e la piego con forza in avanti contro il suo ginocchio.

La ragazza indietreggio, barcollando dal dolore. Quello era il suo punto debole e l'uomo non aspettò. La colpi con forza al viso e ancora tre volte sullo stomaco. L'ultimo colpo era devastante per Ran che cadde sbattendo con forza contro il muro. Ran non riuscì più ad alzarsi.

-Bene ora possiamo anda...

Gin non riuscì più a finire la frase e cadde a terra, colpito alla nuca da qualcuno. Ran aprì debolmente gli occhi. Ash si era svegliato e l'aveva colpito con una mazza da baseball, probabilmente quella che aveva usato per colpire Conan.

-Haha! Prendi è porta a casa!

Disse sorridendo.

-Ma cosa...

-Lasciala in pace o ne vuoi un po' anche tu...

L'uomo prese la pistola e sparò un colpo, ma Ash riusci incredibilmente a pararlo con la mazza. Si avventò su di lui colpendolo. Vodka svenne.

-Ash due! Uomini in nero zero!

-Ash... stai bene...

Il ragazzo si avvicinò a Ran.

-Ran... come ti senti?

-Ascoltami, non c'è tempo per i convenevoli. Io sto bene ma qui da qualche parte c'è … una bomba qui da qualche parte. Devi trovarla.

-Va bene.

Ash si alzò è si guardò attorno. Conan era ancora svenuto, appoggiato a una colonna. I due uomini erano svenuti e Ash aveva paura che si svegliassero. Quando riuscì a trovarla, vedendo che mancavano pochi secondi, la lanciò fuori. A un centinaio di metri, la bomba esplose, frantumato le vetrate. Ran si aspettava di essere colpita dalle migliaia di schegge, ma un attimo prima sentì Ash stringerla forte se, per proteggerla. L'esplosione era assordante, la fiammata rossa che provocò er accecante. Ash stringeva Ran con forza contro il suo petto. Quando quell'inferno finì, Ran riaprì gli occhi.

-Ran... come stai?

-Io sto bene... E tu?

-Io... io credo di no...

-Cosa vuoi dire?

Il braccio destra di Ash lasciò la presa. Fu in quel momento che cadde a terra urlando dal dolore. Ran impallidì vedendo sia il braccio che la gamba di lui completamente insanguinate.

-Ti prego... dimmi che non è... quello che penso...

Disse Ash. Quelle parole erano intervallate da urli di dolore. Ran non aveva mai visto uno spettacolo più terrificante. Le stegge di vetro si erano conficcate nella carne, causandogli dolore terribili. Conan intanto, si era svegliato e si era avvicinato.

-Conan ti prego chiama la polizia. Sbrigati.

Conan annuì e uscì dalla torre.

-Ash... resisti...

-Non mi fa male... non mi fa male...

Continuava a ripetere, ma il sangue sparso e le mani di Ran sporche di sangue non mentivano.

 

   
 
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