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Autore: Jenessia    07/09/2014    1 recensioni
Una ragazza di nome Gabriella si trasferisce a Firenze per studiare.Lì fa nuove amicizie,ma mai avrebbe immaginato che incontrare un misterioso, quanto affasciante architetto avrebbe totalmente sconvolto la sua vita tranquilla.
TRATTO DALLA STORIA
-Cosa vuoi da me?-gli chiedo.
-Che tu sia MIA-mi risponde aderendo ancora di più al mio corpo.
A quelle parole il mio cuore perde un battito.Mio Dio...non può essere vero.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 15

Capitolo 15



Tutto era pronto per la partenza. Lo avrei raggiunto a New York perché le cose dovevano cambiare, risolversi in qualche modo. Ross aveva deciso di accompagnarmi, forse solo per farmi pesare il fatto di non averle subito detto la verità o perché semplicemente voleva essere lì ad uccidere Nick nel caso in cui non avesse accettato il bambino.- Qualsiasi cosa non la passerà liscia il signorino- diceva strappandomi sorrisi spontanei che mi toglievano un po' di quel peso che sentivo dentro me.






-Ho sempre sognato di venire in America- esordì improvvisamente Ross appena atterrate e mentre aspettavamo di riprendere i nostri bagagli. Io sorrisi di rimando dandole qualche incoerente risposta. Il mio stato d'ansia era a mille perché Nick non sapeva nulla del nostro arrivo e soprattutto perché non sapevo come dirgli di essere incinta di suo figlio.
Non ne avevamo mai parlato, la nostra relazione era nata da troppo poco tempo, per cui non sapevo nemmeno come l'avrebbe presa, cosa ne pensava, se si sarebbe infuriato o  no. Insomma non potevo immaginare nulla.
Il taxi ci lasciò all'indirizzo che gli avevo dato e che conoscevo perché una volta Nick mi aveva mandato da lì un regalo. Scendemmo dall'auto e davanti a me vidi un grattacielo che svettava su tutti gli altri. Deglutii convulsamente. Feci un respiro pronfondo e seguì Ross che apparentemente tranquilla si avviava all'entrata dell'edificio.
-Salve, signorine. Avete bisogno di aiuto?- ci chiese un uomo sulla sessantina e che doveva essere l'usciere.
-Stiamo cercando Mr Terenzi, Nick Terenzi. Dovrebbe abitare qui- dissi con voce esitante.
-Certo. Il signore vi aspettava?- rispose lui digitando qualcosa sulla tastiera del suo computer.
-Ehm...veramente no, ma può dirgli che Gabriella è qui- continuai. Già me lo immaginavo che correva per venire da me pensando che fosse successo qualcosa di grave, data la mia presenza improvvisa lì. Lo stomaco mi si contrasse. Che ansia! Sapevo di doverlo avvertire. All'improvviso ebbi la smodata voglia di fuggire e tronare nella mia stanza. L'usciere chiamò l'appartamento di Nick, ma non ricevette risposta.
-Dev'essere uscito. Strano, non l'ho visto- disse.
Aspettammo qualche altro minuto e poi richiamammo. Questa volta rispose...
-Ehm...Mr Terenzi c'è qui Miss Gabriella che vorrebbe salire. Po....- l'usciere si staccò il telefono dall'orecchio con gli occhi sgranati.- Non mi ha fatto nemmeno finito di parlare!- disse incredulo- Ad ogni modo credo stia scendendo-. Infatti dopo pochissimo tempo vidi le porte dell'ascensore aprirsi e Nick, più bello che mai, uscirne con passo deciso. Non riuscivo a capire se fosse arrabbiato o meno, ma non appena mi afferrò e mi strinse a sé, posando con passione  le sue labbra sulle mie, capì che era felice di vedermi.






Il paesaggio della finestra era bellissimo, ma nonostante ciò non riuscivo a farmi distrarre dalla suggestività del luogo. Stringevo convulsamente il bicchiere dii succo che avevo fra le mani. Nick, seduto vicino a me, mi accarezzò i capelli e mi chiese- Cos'hai? E' da quando sei arrivata che non dici una parola. C'è evidentemente qualcosa che ti preoccupa- concluse prendendo una mia mano e biaciandomene il palmo. Io gli sorrisi, distratta dalla solcezza del gesto.
-Nick, cosa è successo poi a Natasha? Durante le telefonate eri molto vago- chiesi esitante.
Lui sospirò e si alzò. Ross era nella stanza che Nick le aveva messo a disposizione, quindi eravamo liberi di parlare tranquillamente.
-Gabriella, Natasha è qui-.
Quella risposta mi pietrificò e mi arrivò come una scarica elettrica.
-Da quanto tempo?- la mia voce rispecchiava la mia incredulità. Ma che cavolo stava dicendo? Natasha lì con lui?! DA SOLA nel SUO appartamento con LUI?!?
-Due settimane- rispose- Cerca di capire, l'appartamento che aveva a New York non era più disponibile, il suo ex se n'è lavato le mani e naturalmente i medici hanno visto in me l'unica soluzione, dato che l'unico membro della sua famiglia è una sorella in Messico che Natasha non frequenta più da anni- concluse-.
Lentamente mi alzai e dissi- E' successo qualcosa fra voi?- posai la tazza sul tavolino davanti a me ed incrociai le braccia.
Nick in un primo momenro fu sopreso, poi vidi che assunse un'aria infastidita.- Non dire sciocchezze!-.
-Sai, il MIO ragazzo è rimasto SOLO  nel SUO appartamento con la sua EX per DUE settimane ed io non ne sapevo NIENTE. E' normale che io mi chieda se sia successo qualcosa!- ribattei con altrettanto fastidio.
-Sei appena arrivata e già vuoi discutere?- disse lui appoggiandosi al tavolo dietro di sé ed incrociando anche lui le braccia.
-Come ti sentiresti se fossi rimasta da sola per due settimane nel mio appartamento con il mio ex? Non credo avresti fatto i salti di gioia. Al contrario avresti sicuramente fatto succedere il finimondo- risposi incavolata. Non poteva pretendere che, dopo aver convissuto per tutto quel tempo con quella, io non dicessi nulla. Era inaccettabile!
Nick socchiuse gli occhi a due fessure e cominciò ad avanzare verso di me come un predatore pronto a saltare sulla sua preda. Istintivamente arretrai.- Nick è inutile che ora voglia risolvere la situazione con qualche bacio e qualche moina. La questione c'è e deve essere affrontata come persone civili!- cominciai ma lui non smetteva di braccarmi, così aggirai il divano e lo misi come barriera fra me e lui.
-E chi ha mai parlato di coccole e moine? Inoltre sai bene che se una cosa mi viene negata io ostinatamente faccio di tutto per ottenerla. Quindi ti conviene smetterla di cercare di scappare- mi rispose.
Cosa?!? Sgranai gli occhi per la sorpresa e, non appena lui cominciò ad aggirare il divano per raggiungermi, mi voltai e fuggì via.






Author's Corner
Eccovi un altro capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate. Besitos ;*
Robsten

 

  
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