Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: LateNight_01    07/09/2014    3 recensioni
Un anno dopo gli eventi di 'Here I stand' scopriremo le sorelle molto diverse da come l'avevamo lasciate.
Le loro vite procedono tranquille accanto alle persone che amano, fino a quando una scoperta improvvisa porterà la famiglia a fare scelte che non avrebbe mai dovuto fare.
E non sempre si può tornare indietro.
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Seguito di 'Here I Stand', leggibile anche separatamente. Lasciate una recensione ;-)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Here I stand'
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Sette anni dopo....
Una ciabatta volò ad un centimetro dal naso di Anna, che si ritrasse con un'espressione scioccata.
-Mammaaa...! Eirik mi nasconde le bamboleee!- una lamentosa bambina di sette anni e capelli rossi entrò in scena, preceduta dal fratello che scappava ridacchiando.
Anna borbottò un "Eh, buongiorno pure a voi" stiracchiandosi sulla soglia della sua camera da letto.
-Mamma! Digli qualcosa!-
-Qualcosa- un pimpante Kristoff uscì dalla stanza, in vena di scherzi come al solito. Anna gli tirò una gomitata senza fargli male, e poi gli sorrise.
-Kanan, il fatto che tuo fratello ti nasconda le bambole non è una buona scusa per tirare le ciabatte- la principessa sventolò l'arma del crimine prima di ributtarla a terra
-E tu, signorino, non infastidire tua sorella-
Il ragazzino sbuffò e roteò gli occhi, prima di scendere al piano di sotto per fare colazione.
-Sempre i soliti, eh?- scherzò il montanaro, posando un bacio sulle labbra di sua moglie
-Fanno di peggio- rispose lei, ricambiando.
-Mammaaaa- la interruppe la figlia, tirandole la gonna del vestito. La madre la guardò con aria interrogativa
-Posso andare a svegliare Kayla?-
-Sì, ma Elsa lasciamela a me- Anna fece un sorrisetto complice alla bambina che annuì entusiasta,  per poi svoltare l'angolo correndo. La rossa scoppiò a ridere prima di voltarsi di nuovo verso il marito.
-Vado a vestirmi, prima che tornino "gli uragani"-
-Naaaa, stai benissimo così- rispose lui squadrandola da capo a piedi
Lei allargò le braccia come per dimostrazione
-Davvero? In vestaglia?-
Lui rise rendendosi conto di quello che aveva appena detto.
-Bhè, tu sei bellissima con addosso qualsiasi cosa, ma se proprio ci tieni, vatti a vestire-  concluse
-Dai, raggiungi Eirik in sala da pranzo, e assicurati che non finisca i biscotti-
Lui si voltò e fece per andarsene, ma lei lo fermò come se ci avesse ripensato
-E non te li finire tu, i biscotti- sorrise
Anche lui sorrise divertito -D'accordo- e scese le scale, non sapendo che la moglie era rimasta ad osservarlo pensando a quanto fosse meraviglioso l'amore.



-Kayla?- Kanan entrò allegra nella camera della cuginetta senza nemmeno preoccuparsi di bussare, come faceva tutte le mattine. Arrivò fino al letto dove l'altra dormiva tranquilla (almeno fino a quel momento) e ci saltò sopra. Cominciò a scuoterla delicatamente ripetendo più volte il suo nome, fino a quando questa aprì gli occhi.
-Buongiorno, dormigliona- cinguettò la rossa imitando la madre. Kayla rispose con uno sbadiglio, mentre si metteva seduta stropicciandosi gli occhi.
-Kanan...che ore sono...?- chiese ancora assonnata.
Kanan aveva sette anni compiuti da poco, come del resto suo fratello, dei lunghi capelli rossi e gli occhi castani presi sicuramente dal padre. Era la più vivace della famiglia, e grazie a questa sua particolarità Elsa spesso diceva che era uguale ad Anna da bambina.
Kayla aveva tre mesi in più rispetto ai cugini, ma la differenza  ad occhio nudo era del tutto inesistente. Aveva un caschetto di capelli lisci e platinati, della stessa sfumatura della madre, e gli occhi verdi con qualche schizzo azzurro. Era molto amichevole ed aperta verso tutti, e il suo sorriso era contagioso.
Eirik sembrava la copia perfetta di Kristoff, con l'eccezione degli occhi azzurri come il cielo. Anche lui era molto vivace e dal carattere molto forte, spesso diventava testardo sulle cose a cui teneva.
-Bo, non so leggere l'orologio- fece la più piccola balzando giù dal morbido materasso, aspettando solo di essere seguita dalla cugina. Non dovette aspettare molto
-Neanche io- rispose la bionda scendendo dal letto con la stessa agilità dell'altra. Ebbe appena il tempo di infilarsi un vestitino prima che le fosse rivolta la stessa richiesta di ogni mattina.
-Fà la magia!-
-La mamma ha detto di non farlo dentro il palazzo, perchè potrei mandarlo a fuoco- ripetè cantilenando la bambina, visibilmente scocciata dalle "assurde pretese" del genitore.
-Avanti! Non succederà nulla!-
-Ma poi se ci vedono mi rimproverano, dicono che non lo dovevo fare e bla bla bla-
Kanan mise il broncio incrociando le braccia come se si fosse veramente offesa, in realtà quella era una delle sue tecniche infallibili per far sì di ottenere tutto ciò che desiderava.
-Ok...- si arrese la bionda, allungando un braccio davanti a sè. L'altra fece un'espressione entusiasta, non staccando gli occhi dalla cuginetta. Quest'ultima aprì lentamente la manina, lasciando uscire tante scintille di fuoco che volteggiavano pochi secondi nell'aria prima di spegnersi.
-Contenta adesso?- sorrise lei.
-E' stato bellissimo!- esultò la rossa
-Bene, ma adesso andiamo a fare colazione, che mi sta venendo fame-
Entrambe le ragazzine corsero di fuori, cercando di arrivare prima che Kristoff ed Eirik mangiassero tutti i biscotti.



Anna entrò nella camera della sorella cercando di essere il meno chiassosa possibile, ma inciampò comunque nel vestito cadendo goffamente a terra. 
La platinata era già sveglia da un pezzo, per cui non appena sentì il tonfo si drizzò seduta
-Ah, sei solo tu...ti sei fatta male?-
Anna cercò di alzarsi in piedi, ma inciampò un'altra volta.
-Uh, io....no...no, tranquilla- finalmente riuscì a mantenersi in equilibrio su due gambe, tra le risate di Elsa.
-Che succede? Ti sei dimenticata di come si cammina?- scherzò la maggiore, alzandosi anche lei dal letto
-Quasi...ho delle scarpe nuove- rispose la rossa sollevandosi la gonna quanto bastava per mostrarle delle scarpette blu con il tacco dieci centimentri.
-Accidenti Anna, dove vai con quei cosi?-
-Mmm, da nessuna parte, ma almeno così sono più alta di te!- la minore si mise affianco alla sorella per dimostrarglielo.
-Non ne dubito-.
Elsa si fece aiutare per allacciarsi il corpetto, e poi per scegliere un vestito. Ma quando vide sul cassettone un ciondolo d'oro, la sua espressione si rabbuiò all'improvviso.
-Oggi sono sette anni- disse, mentre gli occhi le diventavano lucidi.
Anna sapeva a cosa si riferisse ma preferì non parlare, limitandosi ad accarezzarle la spalla per consolarla. Rimasero alcuni minuti in silenzio, tempo che bastò alla regina per ricacciare indietro le lacrime.
-Potrà sembrare strano detto da me- disse la più piccola -Ma anche io sento la mancanza di Hans. Però adesso non ci pensiamo più, d'accordo?-
L'altra tirò su col naso ed annuì, sforzandosi di sorridere.
Scesero mano nella mano a fare colazione, ma Elsa non potè fare a meno di chiedersi cosa ne fosse stato veramente di suo marito.



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Note dell'Autrice: Ciao a tutti, e grazie di essere arrivati fin qui, anche se state complottando contro di me perchè dopo sette anni nessuno sa ancora che fine abbia fatto Hans.
Non preoccupatevi più di tanto, perchè nel prossimo capitolo ci sarà una parte dedicata a lui dove finalmente sapremo cosa gli sta succedendo, e perchè non si fa vivo.
Spero che nonostante questo il capitolo vi sia piaciuto, e io come sempre vi chiedo di lasciare una recensione per farmi sapere le vostre impressioni, o magari per chiedermi l'indirizzo di casa, venirmi a cercare e prendermi a fucilate (oppure a tirarmi ciabatte xD fate voi).
Detto questo, vi abbraccio forte e vi dò appuntamento a domani ;)
                     LateNight_01

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