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Autore: ___Page    07/09/2014    3 recensioni
A ben guardare il vero problema non era tanto sentirsi derisa in generale. Il fatto era che le volte, rare oltretutto, in cui non riusciva a lasciar perdere e si arrabbiava, lui si metteva a sghignazzare ancora più di gusto, come si fa di fronte a una marmocchia che pretende il rispetto di un adulto.
Sì, la trattava proprio come una ragazzina.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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JUST STOP LAUGHING
 
 

Era difficile vederla arrabbiata.
Anzi, a essere precisi era proprio difficile farla arrabbiare.
Solo lui ci riusciva e, quando capitava, sapevano tutti che era meglio non mettersi sulla sua strada.
Per questo quando la vide attraversare furibonda il corridoio, fumante di rabbia e senza guardare in faccia nessuno, persino Dragon si fece da parte per farla passare, senza dirle né chiederle nulla.
Uscì dalla base, fermandosi sul terrapieno esterno.
La struttura si trovava in cima a una collina e si affacciava sul mare, che si estendeva a vista d'occhio fino a congiungersi con il cielo, sulla linea dell'orizzonte.
Il sole si stava lentamente tuffando nell’acqua, tingendo la volta di infinite e molteplici sfumature, che spaziavano dal rosso al blu, passando per il rosa, l'arancio e il viola.
Koala strinse i pugni, ricacciando indietro le lacrime di rabbia, maledicendolo mentalmente.
Non fosse stato per lui si sarebbe di certo goduta quel magnifico spettacolo.
Invece no, grazie a lui era lì di fronte a uno dei tramonti più splendidi che avesse mai visto, con la rabbia che le scorreva nelle vene e sull'orlo delle lacrime.
Incrociò le braccia sotto il seno, posando le mani sugli avambracci opposti.
Perché doveva sempre trattarla così?!
Non era una ragazzina, non più!
Andava sempre a finire in quel modo, con lui che rideva di lei.
Era vero che tendeva a ridere per qualunque cosa, era fatto così, sempre allegro e solare.
In fondo lo amava anche per quello.
Ma se c'era una cosa che la faceva uscire di testa, era che lui la prendesse in giro così platealmente.
A ben guardare il vero problema non era tanto sentirsi derisa in generale. Il fatto era che le volte, rare oltretutto, in cui non riusciva a lasciar perdere e si arrabbiava, lui si metteva a sghignazzare ancora più di gusto, come si fa di fronte a una marmocchia che pretende il rispetto di un adulto.
Sì, la trattava proprio come una ragazzina, perché questo era per lui.
Non sarebbe mai stata una donna ai suoi occhi.
Sospirò, asciugandosi rapida una lacrima sfuggita al suo controllo.
No!
Non avrebbe pianto!
Erano ben altre le cose per cui piangere, lo sapeva bene lei!
Non c'era spazio per problemi di quel tipo nell'Armata Rivoluzionaria,
E non sarebbe stata certo lei a fare la figura della debole, dopo tutto quello che aveva passato.
Stava per mettersi a sedere tra l'erba, decisa a godersi quello spettacolare tramonto per distrarsi un po', che una voce alle sue spalle la fece irrigidire nella posizione eretta in cui ancora si trovava.
-Ah sei qui!- commentò,  allegro, come se nulla fosse successo.
Koala strinse gli occhi in un'espressione truce, prima di voltarsi verso il suo interlocutore.
Provò un moto omicida quando se lo vide davanti, in una posa rilassata, le mani infossate nelle tasche dei pantaloni e il cappello a cilindro che gli proiettava un'ombra sul viso, senza tuttavia celare il suo sorriso scheggiato.
Ancora rideva!
Ma che ci trovava di così divertente?!
Stette a fissarlo qualche secondo prima di avviarsi a passo di carica, decisa a rientrare e allontanarsi da lui senza degnarlo di una parola. Lo superò rapida ma non riuscì a fare altri due passi che una stretta sul polso la bloccò,  obbligandola a voltarsi.
-Ehi!- la richiamò, ottenendo solo una sguardo dardeggiante in risposta.
-Lasciami, Sabo!- protestò, contrariata.
Sabo la squadrò un istante, tornando finalmente serio e aggrottando le sopracciglia.
-Che ti prende, Koala?!-
-Mi prende che sono stufa di essere trattata come una ragazzina da te, chiaro?!- sbottò esasperata, divincolandosi dalla sua presa.
Essendo un po’ più bassa di lui, riusciva a vedere la sua espressione incredula e perplessa, nonostante la tesa del cappello coprisse in parte i suoi occhi.
-Ma di che stai…- cominciò per poi bloccarsi, colpito da un’illuminazione -Ma… ti riferisci a quello che è successo prima?!-
Koala si limitò ad appoggiare le mani ancora serrate sui fianchi.
-Andiamo! Stavo scherzando!- esclamò, mettendosi a ridere per l’ennesima volta e provocando una scarica elettrica per niente piacevole nella ragazza.
-Certo, stavi scherzando! Allora è tutto perdonato vero?!-
Sabo tornò nuovamente serio a quelle parole, ma solo per un secondo, prima di piegare nuovamente gli angoli della bocca verso l’alto, sotto lo sguardo incredulo della rivoluzionaria.
-Lo vedi?! Lo vedi che mi tratti come una ragazzina?!?! Non fai altro che ridere di me!!!- esclamò, ormai al colmo della sopportazione.
-Ma non è vero! Io non rido di te…- ribatté il ragazzo ma dovette fermarsi, colto da un’improvvisa risata che tentò di nascondere malamente, portandosi un dito contro le labbra e piegando leggermente il busto in avanti, mentre chiudeva gli occhi.
Lo sguardo di Koala lampeggiò, mentre la ragazza si avvicinava di un passo e afferrava la tesa del cappello tra due dita.
-Ah no?! E allora cosa stai facendo?!-
Ma non ottenne risposta, perché Sabo era evidentemente impegnato a non scoppiare in una sonora risata.
-Oh mai vai al diavolo!!!- esclamò alla fine, mollando la presa e dandogli le spalle, nuovamente diretta verso l’ingresso della base.
Per la seconda volta, la presa di Sabo sul polso la riportò indietro.
Stavolta però, con suo immenso stupore, l’altra mano del ragazzo si posò decisa sulla sua vita, attirandola più vicina e imporporandole le guance.
-Che stai facendo?!- domandò, infastidita, contrastando con il tono della voce il rossore che le colorava gli zigomi.
Sabo non le aveva ancora lasciato il polso e si ostinava a ghignare senza ritegno.
-Io non rido di te!- ripeté avvicinandosi pericolosamente con il viso -Io rido perché mi piace vederti arrabbiata ogni tanto- disse, facendole sgranare gli occhi indignata.
Grazie tante!
Gran bell’amico che era!
Aprì la bocca per regalargli una sequela di improperi, decisamente poco femminili ma molto adatti per l’occasione, ma il rivoluzionario non le permise di emettere nemmeno una sillaba.
-Perché quando ti arrabbi sei ancora più bella- mormorò a mezza voce, facendola ammutolire.
Cosa aveva detto?!
Lo fissò a occhi sgranati, la bocca ancora mezza aperta, cercando di metabolizzare ciò che le sue orecchie avevano appena udito.
Ma prima di poter reagire in alcun modo, la bocca di Sabo si posò decisa sulla sua, mentre la mano che le imprigionava il polso si spostava sul suo viso, accarezzandola con il pollice.
Koala rimase interdetta mezzo secondo prima di chiudere gli occhi e abbandonarsi tra le braccia del ragazzo, afferrando decisa i baveri della sua giacca.
Si separarono proprio mentre l’ultimo raggio di sole spariva nell’acqua, la mano di Sabo sempre appoggiata alla guancia di Koala, accarezzandola.
-Però mi piace ancora di più quando sorridi come adesso- soffiò sulle sue labbra, guardandola intensamente.
Koala si rese conto solo in quel momento di avere le labbra increspate in un sorriso.
Sorriso che si trasformò rapido in una cristallina risata, mentre la ragazza gli buttava le braccia al collo, facendolo sbilanciare e cadere all’indietro nell’erba, atterrandogli sopra.
Continuò a baciarlo e a ridere, mentre lui le accarezzava la schiena a palmi aperti, guardandola divertito e pensando che sì, in quel momento la sua donna assomigliava proprio a una ragazzina.






 
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