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Autore: Kore Flavia    07/09/2014    0 recensioni
Da lontano poteva sembrare una stanza normale, una poltrona era stata piazzata davanti a un grande camino le cui braci ardevano interrottamente. L’unica luce in quella stanza erano le fioche luci delle candele e quella del fuoco, che unite, creavano una scena assai inquietante.[...]
Genere: Angst, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da lontano poteva sembrare una stanza normale, una poltrona era stata piazzata davanti a un grande camino le cui braci ardevano interrottamente. L’unica luce in quella stanza erano le fioche luci delle candele e quella del fuoco, che unite, creavano una scena assai inquietante. La poltrona era di fattura artigianale con degli arabeschi dorati che la percorrevano per ogni centimetro. Seduto su quella insolita poltrona, c’era il conte Perfid. L’uomo era fasciato da uno smoking dal taglio costoso, la pipa poggiata sulle labbra screpolate del vecchio. I baffi incolti li conferivano un aria ancora più seria del dovuto. Osservava le braci ardere, scoppiettare unirsi in una danza ardente. Appollaiato tra le braccia fasciate da uno smoking nero, c’era il suo gatto, Marcus. Marcus era un persiano dal pelo candido come la neve, i suoi occhi erano socchiusi in una smorfia assassina.
 Dopo ormai sessant’anni di lavoro era andato in pensione, il suo lavoro consisteva nel creare caos nel paese e veniva pagato pure bene! Non esiste un luogo pacifico ed era lui a dover turbare la quiete. A causa del suo lavoro nessuno osava avvicinarsi a lui per paura di perdere qualche arto. Certo, i primi tempi era divertente far litigare mariti e mogli fedeli da ormai decenni, ma col tempo l’inventiva era scappata come una lepre inseguita da una volpe. Quindi aveva deciso di venir meno ai suoi compiti e tornare nel suo covo “malvagio”, che non era più tanto malvagio. Il popolo avvolte lo veniva a trovare chiedendo di ricreare il beneamato caos di prima, Perfid aveva capito che ormai non era più temuto da nessuno e la cosa lo turbava. Era divertente vedere le espressioni spaurite, ma allo stesso tempo ammirate che la gente gli lanciava. Il suo era un lavoro molto ambito e pochi avevano le capacità di farlo.
Borbottò qualcosa e così facendo uscì un fiotto di fumo dalla bocca socchiusa. Espirò l’odore proveniente dalla pipa e incominciò a tossire. L’uomo si piegò in due e Marcus indispettito dal rumore saltò via andandosi poi a sdraiare sul tappeto difronte al camino. Il tepore proveniente dal camino pian piano lo avvolse e il gatto iniziò a russare sonoramente.
La tranquillità tornò dopo qualche minuto, il vecchio smise di tossire e si ricompose. Prese la pipa tra due dita e la posò in un posacenere accanto alla poltrona. Lui socchiuse gli occhi una profonda stanchezza lo avvolse. Udì mani sbattere al portone di casa, urla e di nuovo mani. Un freddo si insinuò nelle sue ossa, neanche il camino acceso era riuscito a riscaldarlo. Perfid chiuse gli occhi, cullato da un freddo che ormai si era intersecato nell’anima. Un ultimo gelido fiotto di fumo uscì dalle labbra.
 
Una distesa pianeggiante piena di lapidi, la gente è riunita lì per onorare la morte di un uomo fondamentale in quel luogo:
Perfid Malis
Nato il 25 dicembre 1946
Muore il 5 settembre 2014
Ebbene sì, l’uomo sulla poltrona, il famigerato, ma amato portatore del caos è morto.
Infatti quella sera l’uomo non aveva tossito per colpa del fumo, ma aveva tossito sangue, il vecchio si era affetto di tubercolosi.

note d'autore: Questa... roba l'ho scritta un po' così, per divertirmi... Non so se mi spiego...
Ma spero che vi piaccia comunque e che qualcuno recensisca XD
Ora vado Cia Ciao

 
   
 
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