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Autore: Alice_nyan    07/09/2014    4 recensioni
STORIA IN REVISIONE-AGGIORNAMENTI MOMENTANEAMENTE SOSPESI (bio autrice in aggiornamento per ulteriori informazioni)
Gli imperatori di barian si troveranno intrappolati in una trappola mortale! Causa o grazia di Alice?
Seguirete vicende divertenti ed appassionanti, che vi faranno riflettere su alcuni argomenti che diamo per scontato o su cui dovremmo riflettere di più, come i falsi giudizi, l'importanza della vita e della morte, l'inganno della società e le fregature dell'ignoranza.
{Capitolo-5}
Si avvicinò di qualche passo alla sedia su cui era seduta la bionda, afferrò lo schienale e lo fece girare con un movimento rapidissimo. Ma intanto Alice si era già alzata, e gli aveva spinto la sedia addosso, contro le gambe, facendolo indietreggiare.
La sedia era caduta e aveva prodotto un tonfo all’impatto col pavimento di parquet.
Era come se il tempo si fosse fermato per il ragazzo. L’aveva vista vicinissima, e di riflesso aveva chiuso gli occhi. Aveva intravisto solamente il sorriso della bariana che diventava sempre più compiaciuto. Alice lo superò con uno scatto felino, portandosi alle sue spalle. Gli afferrò la gola con le mani gelide, e diede un lieve calcio alla sua schiena, facendolo inginocchiare a terra.
Alice_nyan
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bekuta/Vector, I Sette Imperatori Bariani, Misael/Mizaeru, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Mai sfidare i biondi...

 

Alice, Arito, Misael e Rio stavano percorrendo una strada di campagna, immersa nel verde degli alberi.

Gli unici rumori che si sentivano erano i loro passi, uniti ai cinguettii dei pochi uccelli che svolazzavano da quelle parti. Da un lato della via si potevano scorgere numerose querce, dall'altro invece c'erano tanti alberi da frutto, come i ciliegi e i prugni, che lasciavano cadere a terra i dolci fiori rosa. I petali sembravano galleggiare nell'aria, creando un'atmosfera unica nel suo genere, così delicata e viva allo stesso tempo, la famosa primavera.

Il sole era ancora alto in cielo, ogni tanto faceva capolino da qualche candida nuvola, avrebbe sorvegliato quella città ancora per parecchie ore.

Giunsero ad una grande scalinata, che portava probabilmente ad un tempio. Come ci si poteva aspettare dai gradini in pietra sarebbe stata una salita lunga e ripida, gli architetti che l'avevano costruita si erano dimenticati della fatica che si poteva provare nel salirla. Forse era proprio quello il bello di quel luogo, forse era una specie di pellegrinaggio, magari era proprio questo l'intento di una così strabiliante opera.
“Voi siete mai stati qui?” si azzardò a domandare Alice.

“Una volta sono venuta qui con Ryoga. Era la prima volta che incontravamo Misael sulla Terra” rispose la ragazza dai capelli blu, mentre stava ripensando a quella strana giornata.

“Sì, me lo ricordo anche io!” anche Arito era già venuto in questo posto “quel megalomane di Misael ha fatto un'apparizione con la A maiuscola!!”

Anche il biondo li stava seguendo, a qualche metro di distanza, forse per stare lontano dal gruppo, forse per godersi con più pace la salita “bada che ti sto ascoltando” fu l'unica cosa che disse, senza smettere di camminare. L'altro rizzò la schiena, era sicuramente meglio tacere.

“ma guarda che è vero” sbuffò per poi mettere le mani in tasca, e acquattarsi leggermente.

“vi va una corsa? L'ultimo che arriva davanti al santuario offre un gelato agli altri tre” disse la bionda, fermandosi un attimo, mentre si reggeva le mani dietro la schiena.

“Ottima idea! Tanto vincerò sicuramente io” disse Arito, portandosi una mano al cuore. Era sicuro di poter tener testa a tutti.

“Ah, non esserne così sicuro, aspetta e capirai quel che dico” Rio aveva già vinto in partenza, vista la sua dote innata per gli sport.

“che stupidaggine” per poco non gli stava per tirare addosso qualcosa. Era una meravigliosa idea, ed ecco che arrivava lui a rovinare tutto, con quella sua solita arietta da superiore, che tratta gli altri come stracci. Lo odiava da morire, e non perché era carino e ogni volta che una ragazza passava davanti a lui non poteva far a meno di arrossire terribilmente -se non svenire-, ma perché faceva sempre il presuntuoso, era tanto freddo e distaccato quanto antipatico.

« Quando stavi dal bacchettone eri più simpatico» non poté far a meno di pensarlo, sbuffando un poco.

“Dici così perché hai già perso” si stava arrabbiando, e lo si poteva capire guardando il modo con cui camminava, tutti i fiori che erano posati sulla pietra erano calpestati dalle sue scarpe, senza esclusione.

“dico così perché questa è una stupidaggine” incrociò le braccia al petto, se diceva qualcosa è perché lo pensava veramente.

“hai solo paura di rovinarti i capelli” corse dietro di lui proprio per vederli meglio da vicino, anche se lui li spostò prima che potesse toccarli.

“lasciali dove stanno i miei capelli” disse disgustato all'idea di farglieli toccare, muovendoli da un lato all'altro della schiena.

“Avanti, avanti! Iniziamo la corsa!” Arito stava morendo dalla voglia di misurarsi contro gli altri.

“Allora si comincia!” i primi tre corsero più veloci che potevano, facendo sempre attenzione a non scivolare, altrimenti avrebbero ruzzolato per chissà quanti metri. Misael se la prendeva comoda, aveva deciso di non dargliela vinta, sarebbe salito senza sforzarsi troppo, non perdeva certo tempo i questi giochetti per bambini.

Al contrario, Alice non pensava che fosse una cosa stupida. Non la smetteva di domandarsi quale fosse il problema di quel biondo. O forse non la smetteva di domandarsi come facesse ad avere una simile chioma. Sentiva battere il suo cuore a mille, anche se come si impara a scuola esiste una tecnica ben precisa per correre senza stancarsi, ovvero mantenere il respiro costante. Forse per il caldo, forse per la fatica, non ci riuscì, e si fece battere da Arito, anche se la cosa non la turbava più di tanto. Sapeva bene che Rio negli sport era insuperabile, ma Arito era un avversario su cui poteva sperare di avere la meglio, malgrado la sua agilità.

“Prima! Rio Kamishiro ha vinto la sfida e si farà pagare un gelato!” disse lei sorridendo, mentre alzava una mano al cielo, dopo aver ripreso fiato. Stava già pregustando quel il momento.

Arito e Alice arrivarono pochi secondi dopo, quasi nello stesso momento.

“Misael! Ci devi un gelato!” gridò il ragazzo all'aria, portandosi le mani ai lati della bocca. Le sue parole erano rivolte alle scale, siccome di lui non si vedeva neanche l'ombra.

“e ora che facciamo? Io non lo sto mica ad aspettare qui” continuò lui, chissà quanto avrebbero dovuto attendere.

“Si sente il rumore di un ruscello, andiamo a fare un giretto lì mentre aspettiamo Misael” propose Alice, indicando con il pollice della mano destra un'altra stradina che attraversava il bosco.

Erano arrivati davanti ad altre due vie, una, che andava avanti dritta, portava al santuario dei duelli, l'altra, portava al magnifico fiume che attraversa l'intera Hartlandcity.

Poco dopo essersi incamminati iniziarono ad intravedere tra le foglie i riflessi dell'acqua. I raggi del sole penetravano dolcemente in quello spazio, illuminando le acque limpide del torrente. Esso scendeva da una montagna lì vicina, creava un laghetto proprio in quel luogo, e andava a finire nel mare dall'altra parte della metropoli. Il rumore della cascata si faceva sempre più forte, muoveva tutta l'aria circostante dando l'impressione di una fresca brezza primaverile. Gli occhi dei tre si sgranarono, come se avessero appena visto il paradiso.

“Il primo a fare un bagno sono io!” disse il ragazzo, per poi buttarsi nel laghetto.

Aveva fatto un balzo enorme, che aveva spostato una quantità d'acqua smisurata, di cui una parte si riversò sul terreno erboso.

“Arito! Così ti bagnerai i vestiti!” gli gridò contro Alice, collerica per l'acqua che le aveva mandato addosso.

“Che importa! Io non ci torno mica a casa!” disse portandosi a galla, e reggendosi alle pietre che circondavano il bordo, sembravano messe lì a posta “fatevi un tuffo anche voi!” incitò le due ragazze, che però non sembravano molto interessate.

“Primo, mi sono già bagnata l'altro giorno con quella maledettissima pioggia.

Secondo, è meglio che non mi tuffo altrimenti poi viene lo squalo a mangiarmi.

Terzo...” lui la bloccò buttandogli contro dell'acqua “Su!” le disse, cercando di invogliarla a farlo.

“Arito...” ora sì che era arrabbiata, chiuse gli occhi, mentre stringeva a pugno la mano destra “se ti vengo a prendere questa sarà la tua ultima giornata in questo universo!!!” gli gridò contro, indicandolo. Stava per tuffarsi anche lei, quando due figure li chiamarono giusto in tempo, erano i guardiani del santuario.

Uno di essi era un vecchio dall'aria simpatica, molto basso e alquanto buffo; l'altro era un giovane vestito con abiti scuri, tradizionali giapponesi, e non sembrava molto loquace.

“Buongiorno!” li salutò il primo, sorridendo “siete venuti a far visita al tempio?”

“Roku!” lo salutò Alice, venendogli incontro “è sempre un piacere venirvi a trovare”

“Volete venire dentro? Posso prepararvi un ottimo the” li invitò il giovane. Intanto anche Rio si era avvicinata ad Alice, e aveva salutato i padroni.

“Perché no” avrebbe seguito volentieri l'amica “Arito, vieni anche tu?” lui sguazzava nell'aqua allegramente, non sembrava aver voglia di andarsene.

“Vi raggiungo dopo” disse, per poi immergersi nuovamente.

Una volta arrivate davanti al santuario non poterono non notare la bellezza di quel luogo, ormai dimenticato. Nonostante fosse una città dotata di tecnologie all'avanguardia, al contrario di cosa si poteva pensare era piena di luoghi ancora da scoprire, magari in periferia, ma c'erano, e aspettavano solo di essere trovati. Tutti potevano trovare un posto in quel capoluogo.

Una volta entrate, le due ragazze si erano sedute al centro di una grande sala, piena di statue in legno. Tutte quante rappresentavano un mostro diverso, alcuni erano animali, altri draghi, altri ancora avevano sembianze umane. Ma tutte quante sembravano emanare un'energia molto potente, infatti coloro che le avevano scolpite erano persone con una forte forza d'animo.

Le due bariane e Roku erano seduti a terra, sul duro pavimento in legno, pulito alla perfezione, su cui ci si poteva specchiare.

“Alice, cosa ti porta qui?” le chiese l'anziano, rivolgendole uno sguardo incuriosito.

“Prevedi sempre tutto, ma questo non te lo immagini” gli disse porgendogli una lettera nera. Lui la prese, ma non l'aprì.

“Di già?”

“No. Te l'ho portata io perché ero di passaggio, e perché Kevin non riuscirà a venire. Ti saluta”

“Dove l'hai mandato questa volta?” le chiese preoccupato.

“Chissà” rispose facendo spallucce, mentre alzava lo sguardo al cielo. Rio li stava ascoltando, ma non aveva capito un accidente di quella discussione. Avrebbe voluto chiederle spiegazioni, ma non se la sentì, visto il silenzio che si era venuto a creare poco dopo. Alice si alzò, pulendosi i pantaloncini con le mani, come per togliersi la polvere.

“Detto questo il mio lavoro qui è finito” girò le spalle e fece per uscire “vado a fare una cosa importante” lo salutò con una mano. Rio la seguì a ruota, timidamente.

“Tu li conoscevi già?” le domandò quasi bisbigliando, una volta uscite. “Diciamo che siamo vecchi amici” la liquidò in fretta, con una risposta vaga.

Una volta usciti trovarono il domatore di draghi e il pugile sulla soglia della porta. L'ultimo era a torso nudo, e reggeva una maglia bagnata in mano, che sventolava per aria come una bandiera. I raggi del sole illuminavano la sua carnagione scura, facendola sembrare un'armatura scintillante.

“Devi fare colpo su qualcuno?” le chiese ridendo Alice, ma lui sembrava non aver capito di cosa stesse parlando. Successivamente si rivolse all'altro “hey, Misael, quale gelateria avrà l'onore di servirci tre gelati a tue spese?” si aspettava che fosse scappato o qualsiasi altra cosa, ma non che fosse salito ugualmente, anche se aveva perso.

“Nessuna” era appoggiato comodamente su una pararete in legno, ma appena le vide arrivare si avvicinò.

“Hai perso” il battibecco tra i due ripartiva. “non ho partecipato, è diverso”

“avevamo detto che l'ultimo che arrivava avrebbe pagato i gelati agli altri, quindi tocca a te, siccome io non ho partecipato” pensava di aver trovato una soluzione ingegnosa.

“Ti sbagli. Io ho detto: l'ultimo che arriva di noi pagherà un gelato agli altri tre

“Quello che ho detto io” per lui era così facile rispondere, qualsiasi cosa potessero dirgli come offesa.

“No! L'ultimo che è arrivato sei tu!”

“E chi ti fa pensare che io non abbia usato il teletrasporto?” cavolo, forse era arrivato primo per davvero.

“Perché doveva essere una corsa” sbottò.

“...A cui non ho preso parte” lei sembrava rodere dalla rabbia. Non era mai successo che qualcuno le avesse messo i piedi in testa in questo modo.“facciamo così, io ti sfido a duello. Se vinco io non pago i gelati, se vinci tu allora lo farò” le propose.

“A d-duello?” lei era sbiancata, nessuno prima d'ora le aveva mai chiesto di duellare.

“Scommetto che non sai nemmeno come si fa' ” disse ironico, notando una strana espressione sul volto della ragazza, credeva che fosse spaventata.

“C-cosa? Certo che so duellare!” disse alzandosi sulla punta dei piedi. Non si sarebbe tirata indietro per nessun motivo, doveva fargli vedere che si sbagliava “accetto la sfida!”

“Duel Disk, attivazione! Duel Gaizer, attivazione!” i rispettivi sfidanti lanciarono in aria gli oggetti, che si poggiarono il primo, sul braccio e il secondo sull'occhio sinistro. Il duel disk di Alice era interamente nero, con dei tribali bianchi che formavano disegni astratti, mentre il duel gaizer le colorava l'occhio di rosso. Anch'esso sembrava essere un tatuaggio stampato sul volto, molto simile a quello della famiglia Arclight. Misael invece non aveva un duel gaizer, anche se l'iride del suo occhio cambiò colore ugualmente.

Voleva assolutamente dimostrare di aver ragione, voleva vincere a tutti i costi. Bramava quel momento, anche se non si aspettava di aver di fronte un avversario molto pericoloso, ma anche se lo avesse saputo non si sarebbe di certo tirata indietro.

TURNO 1

“É il mio turno. Pesco dal deck” disse facendo un sorrisetto malizioso “Hai fatto male a sfidarmi”

“Sono una ragazza e non mi fai nemmeno iniziare il duello? Questa sì che è maleducazione” disse scuotendo la testa, ma lui non diede molto peso alle sue parole, continuando con la sua strategia.

“evoco sul mio terreno Drago satellite (atk/2000 def/700 lev/8) in posizione di attacco. Lo posso evocare normalmente azzerando i suoi punti di attacco” il mostro che aveva evocato era un drago sulle tonalità dell'azzurro, ricoperto di anelli di diversi colori, che gli ricoprivano tutto il corpo pieno di scaglie. “attivo la carta magia Punti della verità. Il suo effetto si attiva quando un mostro guadagna o perde punti. Essi tornano al valore originale”

Il suo mostro era molto potente, e per di più era di livello otto. Ne mancava solo un'altro, per evocare il suo asso nella manica.

“posiziono una carta coperta e termino il turno”

TURNO 2

“cosa? Perché non ha evocato un'altro drago dello stesso livello? Poteva portare in gioco n107. Sono sicuro che poteva benissimo farlo” Arito sapeva che un duellante del suo livello era capace di evocare almeno un mostro xyz in un turno.

“Le ho voluto regalare un piccolo vantaggio, anche se non le servirà a molto”

“A me? Per quale motivo?” non aveva capito cosa ci guadagnasse.

“Perché sei una ragazza, non l'hai detto tu?” disse allegro come sempre.

“Pesco” si limitò a farlo, lasciando perdere le sue provocazioni, come se non avesse cercato anche lei di fargli perdere la pazienza. A giudicare dalle carte che aveva in mano non poteva fare molto, se non aspettare il prossimo turno.

“Attivo la carta magia terreno Antico Tempio della foresta” in quel momento tutti i presenti si ritrovarono in un grande bosco pieno di alberi secolari “secondo il suo effetto tutti i miei mostri Antico Spirito guadagnano 300 punti di attacco, e tutti gli altri ne perdono altrettanti di attacco e di difesa (drago satellite: atk/1700). Posiziono un mostro coperto in posizione di difesa e una carta coperta. Il mio turno finisce qui”

TURNO 3

“Pesco!” un'ennesima carta si andava ad aggiungere alla sua mano “evoco sul mio terreno Parsec, il drago interstellare (atk/800 def/800 liv/8)”

“senza offrire tributi?” le sembrava abbastanza strano che si potesse evocare un mostro di livello otto senza offrire nemmeno un mostro in cambio.

“il suo effetto consiste nel poterlo evocare specialmente se si controlla un'altro mostro di livello otto” le rispose repentinamente Rio, mentre guardava le mosse del ragazzo.

“a questo punto evocherà drago Tachionico...” i pensieri di Alit erano fondati perché Misael passò subito all'azione.

“con questi due mostri di livello otto costruisco la rete di sovrapposizione! Evocazione Xyz! Vieni avanti, Drago Tachionico Occhi Galattici (atk/3000 def/2500 rango/8) (con Tempio della foresta: atk/2700 def/2200)!!!” un mostro gigantesco apparve sul terreno, sembrava venuto apposta per distruggere qualsiasi avversario.

“sarà dura per Alice vincere” osservò Rio, anche se tifava per lei, come anche Arito.

“proprio così” Misael li stava ascoltando e confermò “Drago Tachionico, attacca il mostro coperto in posizione di difesa!” il mastodontico drago si illuminò, e mandò sulla carta coperta molte sfere di luce, che la distrussero.

“Il mio mostro coperto era Antico Spirito Grifone (atk/400 def/1200 liv/3). Il suo potere speciale si attiva proprio quando viene distrutto e mandato al cimitero” disse alzando un mano, come per attivarlo “posso evocare specialmente un mostro di livello quattro o inferiore dal mio deck” il suo sguardo si rivolse al proprio duel disk “la mia scelta ricade su Antico Spirito Cerbero (atk/1400 def/700 liv/4)” un cane a due teste comparve sul terreno, era grande all'incirca quanto una persona.

“Hai finito?” le chiese lo sfidante, ansioso di terminare il turno.

“No, perché attivo la carta trappola Richiamo dal passato. Se un mio mostro viene distrutto e mandato al cimitero, posso riportarlo sul terreno con zero punti di attacco. Ora fa' pure”

“allora ti passo la mano”

TURNO 4

“É il mio turno” portò entrambe le mani alle carte che aveva, per reggerle meglio. Osservò bene le mosse che poteva fare, e si decise dopo pochi secondi sul dafarsi.

“attivo la carta magia Livello equo. Mandando un mostro dalla mia mano al mio cimitero posso far guadagnare a tutti i miei mostri il suo livello” i suoi due Spiriti Antichi arrivarono al livello sei.

“Con questi due mostri costruisco la rete di sovrapposizione!” entrambi assunsero due tonalità di rosso, uno scarlatto e l'altro porpora, mentre si alzavano da terra e creavano un vortice colorato che dava vita a un vento molto potente “Evocazione xyz! Vieni avanti, Antico Spirito aquila della distruzione (atk/1800 def/1800 rango/6)!” dal vortice uscì un falco nero, che indossava una maschera bianca, piena di punte aguzze. Essa gli ricopriva tutto il muso, e continuava anche sul becco, ma lasciava scorgere due occhi tinti di un rosso molto scuro. La bestia si fermò in aria, fluttuando nello spazio circostante, mentre produceva un suono stridulo, aprendo leggermente la bocca.

“Bravissima Alice!” Arito si era entusiasmato per poco, non aveva ancora visto niente.

“Il tuo mostro è più debole del mio, cosa pensi di fare?”

“non è un problema” sorrise mentre guardava il mostro “guadagna 300 punti di attacco dalla carta magia terreno (atk/2100)”

“ma non basta ancora per sconfiggermi”

“staremo a vedere” sorrise “attivo una carta magia dalla mia mano: Corsa avventata. Aquila della distruzione guadagna 900 punti di attacco fino alla fine del turno (atk/3000)” i loro mostri avevano gli stessi punti di attacco, ma il mostro di Alice non era un numero, e solo un numero può distruggere un'altro numero.

“antico spirito Aquila della distruzione, attacca drago Tachionico!”

“Hanno gli stessi punti di attacco, verranno distrutti entrambi” gli occhi di Arito si erano sgranati alla visione di quei due mostri in procinto di attaccarsi.

“no, perché il mostro di Alice non è un numero”

Infatti da quella battaglia era uscito illeso il drago, mentre il mostro di Alice era scomparso. Si erano alzate delle nuvole di polvere, che impedivano la visuale, ma appena si diradarono un pochino, Misael vide il proprio avversario perfettamente illeso, e sorridente come non mai.

“Ora che la battaglia è finita attivo un'altro effetto di Corsa avventata” si illuminò la carta verde, a qualche metro dalla duellante “vedi, se dopo una battaglia tra due mostri, se il mio è stato distrutto e il tuo no, posso mandarlo al cimitero. Bye bye Drago tachionico” mosse la mano per salutarlo, ironicamente. Finalmente si era sbarazzata di quel mostro che le impediva di vincere.

Misael guardò sparire il proprio alleato, sotto lo sguardo felice di Alice. Non aveva capito che genere di duellante aveva di fronte, ma tanto era inferiore. Non avrebbe cambiato nulla.

“a questo punto non hanno neanche un mostro” osservò la spettatrice.

“ti sbagli” la corresse muovendo un dito da destra a sinistra, in segno di disapprovazione “perché ora si attiva il potere speciale di Aquila della distruzione, direttamente dal cimitero”

“cosa?”

“sei anche sordo? Posso riportare il mio mostro con tutte le unità sovrapposte” da un portale viola ne uscì l'aquila, più inferocita che mai “al mio mostro non piace il cimitero, per questo ha un bel potere speciale”

“certo, come no” sembrava non credere a quei discorsi stupidi.

“ora attiverò il secondo potere speciale del mio mostro”

“ne ha un'altro?”

“e non è l'ultimo” sul suo volto si vide una smorfia simile ad un sorriso, che si tramutò poi in uno sguardo maligno “una volta per turno staccando un'unità sovrapposta dal mio mostro ti infliggo un danno di 100 life points per ogni carta nel cimitero” il mostro fece sparire una delle due sfere luminose che gli giravano intorno “se non sbaglio tu ne hai una e io quattro. In tutto perdi 500 life points” finì ridendo, mentre lui venne travolto da una nube scura, che se ne andò poco dopo, lasciandolo quasi illeso.

“Ora posiziono due carte coperte e ti passo la mano”

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TURNO 5 Misael

Ora Misael aveva capito qual'era la sua strategia, la maggior parte delle sue carte si attivavano quando venivano mandate al cimitero. Era impossibile distruggere il suo mostro xyz, poteva tornare più forte di prima e con tutte le unità sovrapposte. Anche il resto delle sue mosse si basavano su questa stessa logica, bastava credere di averla sopraffatta per dar via alla sua micidiale combo. Aveva già perso punti, e aveva perso anche la sua carta più potente. Non era un grande problema, aveva già in mente come riportarla in gioco, più che altro non capiva come attaccarla direttamente, trovando una scorciatoia alle sue mosse. Nemmeno 107 avrebbe potuto fare molto.

“Pesco!” osservò bene le proprie carte, per poi mostrare un sorriso beffardo “attivo la carta magia Resuscita mostro, che riporta in gioco n.107” il drago ritornò sul terreno, accompagnato da una soffusa luce viola “ora attivo un'altra magia dalla mia mano: Ruba unità. Quando evoco un mio mostro, esso prende tutte le unità sovrapposte degli altri mostri xyz” lei si paralizzò, per la paura.

“Io attivo il potere speciale di Aquila della distruzione! Una volta per turno posso staccare un'unità sovrapposta, per annullare l'effetto di una carta magia o trappola sul tuo terreno” l'aveva scampata per poco.

“proprio come pensavo! Ora si attiva un'altro effetto di Ruba unità!” lei si bloccò un momento, guardandolo incredula “se viene attivato un potere speciale per annullare questo effetto, posso scegliere un tuo mostro e azzerargli i punti di attacco” indicò l'aquila “la mia scelta ricade su Aquila della distruzione!”

Lei rimase ferma, non poteva contrastarlo. “ora attacca, drago tachionico occhi galattici!” l'antico spirito svanì, e la ragazza venne spinta da un enorme vento che la scaraventò violentemente a terra, rubandole ben 3000 life points.

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Lei si rialzò a fatica, mentre gli amici la guardavano. Poggiò una mano sul terreno sassoso, fece perno anche sul ginocchio, per poi rialzarsi. Si aggiustò bene i boccoli biondi, e guardò il proprio avversario “non è ancora detta l'ultima parola, perché come ben sai il mio mostro ritorna sul terreno” rise in modo poco femminile, mentre si portò una mano all'occhio sinistro, quello rosso “bentornato!” fece ridendo al mostro.

“Ma che le succede?” chiese preoccupata Rio, ma l'altro non rispose.

“Ora attivo una delle mie due carte coperte, Pescata fortunata. Questa carta mi permette di pescarne altre due” si fermò un momento, per poi pescare. Un'altro sorriso maligno “ora attivo il potere speciale della mia carta magia Il ricordo della morte. Posso attivarla direttamente dalla mia mano se ho meno life points di te. Non pensavo di arrivare a questo punto ma a quanto pare...”

“guarda che non ho paura” la “rassicurò” lui, anche se non aveva bisogno che lo dicesse.

“perché non sai che ti aspetta. Numero 107 è un mostro indesiderato, e provvederò ad eliminarlo. Questa carta trappola mi permette di prendere il possesso del tuo mostro oppure di eliminarlo dal gioco” sorrise “indovina cosa faro”

“la prima”

“sbagliato” sorrise ancora “vattene draghetto” il mostro si dimenò, ma invano, fu travolto da una luce che partì dalla carta, e sparì in un vortice di sfere luminose, mentre lui rimaneva fermo, senza dire una parola, finché non esclamò: “ed ora attivo la carta trappola Contrattacco del drago!” alzò le braccia in aria, e una carta si alzò sul selciato “se attivi un effetto che ha come bersaglio un mio mostro drago, allora lo annullo. Il mio drago ritorna sul terreno, e termino il turno”

TURNO 6

“è il mio turno” pescò una carta, portando una mano al deck. Doveva solo attaccare quel maledetto mostro, che non era riuscita a distruggere una volta per tutte. Per quanto ci avesse provato, il suo sfidante trovava sempre il modo di farlo tornare. C'era qualcosa di strano in quel drago, ma poi guardava il suo padrone, e si metteva il cuore in pace, erano uguali. Sempre pronti a sfidare e sconfiggere avversari, potentissimi, e dotati di un'eleganza senza eguali.

“avanti Alice!” la incitarono Rio e Arito, cercavano di darle una spintarella in più. Ma lei non rispose, guardando il proprio mostro.

“devo ammettere che è stato un bel duello” la riportò alla realtà Misael.

“perché è stato?”

“perché l'ho già vinto”

“ma davvero?! Ti dovrai ricredere dopo che attiverò il potere speciale del mio mostro! Staccando un'unità xyz, ti infliggo un danno per tutte le carte al cimitero! Perdi esattamente 1000 life points!” Misael si portò una mano al viso, per coprirsi da un forte vento che spazzò via i suoi punti.

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“posiziono una carta coperta e termino il mio turno” disse alla svelta, ansiosa di vedere le mosse del ragazzo davanti.

TURNO 7

“mi sono dilungato fin troppo, ma questo è il momento di terminare il duello! La vittoria è mia” disse stringendo una mano a pungo, quella con cui reggeva il duel disk. Poco dopo si fermò, rizzando la schiena, ma rimase fermo per poco, siccome passò subito all'azione. “Drago Tachionico occhi galattici, attacca Aquila della distruzione!” il mostro spalancò le fauci, e creò una palla luminosa, che lanciò contro il bersaglio, ma venne fermato all'ultimo momento, perché Alice aveva attivato una carta trappola “con questa carta posso annullare il tuo attacco, rassegnati, non puoi batter-”

“rispondo attivando la carta trappola che avevo posizionato all'inizio del duello, ovvero Rivoluzione del viaggiatore”aveva la vittoria in tasca “con essa, posso annullare la tua carta e permettere al mio mostro di attaccarti una seconda volta” un sorriso malizioso si intravise sul suo volto.

“non ti lascerò andare!” gridò “attivo la carta trappola L'avanzata fallisce. Con questa annullo la tua trappola!” lui si rassegnò, l'aveva fermato “ma perdo 1000 life points” finì con una smorfia, simile ad un sorriso appena abbozzato. Un vortice potentissimo l'aveva spazzata via, facendola cadere a qualche metro dal posto in cui era prima. Un tonfo e la videro tutti, incapace di rialzarsi e piena di ferite. Ebbero appena il tempo di togliere i duel gaizer e di raggiungerla.

Misael-2300 Alice-0

Misael WIN

Lui le si avvicinò, porgendole una mano. Lei aprì gli occhi, guardandolo. Non capiva più nulla, avrebbe solo voluto essere a casa a riposare. Era stata una sfida stancante, non voleva neanche rialzarsi, e non l'avrebbe fatto se non fosse arrivato lui a prenderla.

“Vieni” lei gli prese la mano, la sua mano calda, che la fece alzare con un movimento sicuro e fermo, però dolce, perché non la fece cadere.

“É stata una bella sfida”

“dici sul serio...?!” domandò con un filo di voce.

“Sì. Devo dire che non sei alla mia altezza, ma sei bravina” lei arrossì.

“è... il mio primo duello” disse tutta impacciata, mentre muoveva la camicia con le mani, stropicciandola.

“allora è un buon risultato” nel frattempo arrivarono anche gli altri, che si congratularono con entrambi per il fantastico duello.

Tornarono alla grande scalinata, ormai con una luce più fievole, del tardo pomeriggio. Alice era piuttosto giù di corda, non avrebbe proprio voluto perdere quel duello. Al primo gradino ebbe una strana sensazione, come un brivido che le passava da una parte all'altra della schiena. Misael la stava guardando.

“che hai da guardare?” gli chiese offesa. Lui subito smise di osservarla.

“stava pensando che ci vorrebbe proprio un buon gelato” guardò le nuvole, che creavano disegni in cielo, togliendosi i guanti grigi. Lei guardò le sue mani vellutate, di una carnagione chiarissima.

“perché porti sempre i guanti?” disse indicando quei morbidi indumenti.

“perché mi piacciono” disse, per poi rimetterseli “a dir la verità mi stavo chiedendo perché avessi attivato quella trappola, anche se avresti perso lo stesso il duello” le confessò, curioso.

“l'ho fatto perché...” guardò anche lei il cielo “perché non volevo che distruggessi il mio mostro”

 

 

 

Angolo autrice *speciale*

Alice: ciao a tutti! Quest'oggi intervisteremo l'autrice di questa fan fiction!

Io: wow, che bello *si gira dall'altra parte*

Alice: *la prende per il colletto della camicia* fai la brava altrimenti ti lego *bisbiglia* ok. Ti lascerò trenta secondi per dire quello che devi dire sul capitolo. Trenta, ventinove...

Io: allora, allora, wow, qesto capitolo è immenso... Ringrazio chiunque lasci una piccola recensione per questa povera fan fiction. Passando al capitolo mi piaceva moltissimo l'inizio, ma ho rovinato tutto con il duello che è assurdo, davvero. Ma ero indecisa sul dafarsi... Poi voglio far notare che-

Alice: tre, due, uno, tempo scaduto.

Io: cosa??? *Alice la lega alla sedia* Aspettate! No! Devo finire di dire che mi è piaciuto tantissimo descrivere la primavera! E di fare attenzione al sorrisetto maligno di Al *le lega anche la bocca*

*entra nella stanza Misael*

Misael: non pensi di aver esagerato?

Alice: poi lo tolgo, promesso.

Io: …

Misael: *si siede* prima domanda, come ti è venuta in mente questa fic?

Io: … *Alice le toglie il bavaglio* Ah, maniaci, finalmente mi avete liberato. Mi è venuta in mente in una giornata molto speciale, facendo finta che fossi Alice. Ma poi ho pensato che era totalmente diversa da me e ne ho perso il controllo.

Alice: bene, mi fa molto piacere *non la sta ascoltando*. Seconda domanda: hai già ideato il finale?

Io: sì. In verità ho già calcolato che scriverò il seguito, ma è ancora da destinarsi *si slega*

Misael: terza domanda. Qual'è la cosa più divertente che hai scritto?

Alice: sì, lo sappiamo tutti i discorsi tra me e Misael.

Io: sì, è vero.Ma in questo caso mi sono divertita a scrivere “bel duello”, come anche quei penseri -masochistici- contro Misael, in peritcolare quella battuta delle ragazze che svengono solo al guardarlo. E' stato carino anche quel riferimento allo squalo che mangia la povera vittima XD Siete troppo carini insieme. Tanto, andrà a finir-

Alice: attenta agli spoiler, mi raccomando.

Io: ah, già, gli spoiler. Però vi anticipo una cosa. Mai fidarsi di una persona che ti sorride in due modi diversi. E tenete d'occhio quello che dico in ogni capitolo, riguardante la mia oc.

Alice: chi mi conosce sa di cosa parla.

Misael: cosa?

Io: nothing.

Alice: nada.

Misael: ma non era l'intervista all'autrice?

Alice: giusto. Prossima domanda, cosa provi quando scrivi?

Io: dipende *fa spallucce* dipende da quel che scrivo. Se è interessante mi diverto, se è divertente idem, ma se è ripetitivo e stancante mi annoio e lo abbandono. In genere mi metto a vedere anime o a leggere fan fiction. Il vero problema è che più vedo cose intriganti e più leggo, più mi viene voglia di scrivere. Strano, no?!

Misael: no.

Io: ma lo sai che è un onore averti qui, Mis-

Alice: *la interrompe* domanda! Domanda! Quale capitolo preferisci?

Io: il prologo, forse. Ma nemmeno quello si salva. La prima volta che ho letto il secondo capitolo mi sono sentita divinamente, ma alla terza ho iniziato a vedere quel che mancava. Poi alla decima ho chiuso il pc di scatto maledicendo il capitolo che ritenevo lo straccio più sporco che avessi in casa. Lo dico per non diventare volgare ù_ù

Alice: ma bene... Ultima domanda da tutti i tuoi fan. La tua coppia preferta, per quando durerà? Quando si fidanzeranno Misael e A- chi ha scritto questa scemenza!!!??? -si alza in piedi e butta a terra il copione-

Io: hummm *si esalta* aspettate e abbiate pazienza, sarà uno spasso *ride*

Misael: che brava ragazza, si diverte a trollarvi tutti.

Alice: anche tu sai come andrà a finire? *si calma*

Misael: sì, me lo ha detto Rio.

Io: basta spoiler, ragazzi ^^”

Alice: già. Tempo scaduto, un saluto dalla vostra oc preferita, Alice!

Io: e dalla vostra Alice_nyan e Misael. Bye bye, minna-san! ^_^

 

P.S.

Ho fatto del mio meglio per il duello, so che è noioso e senza niente di particolare, ma ci ho messo il cuore (?). Mi sono impegnata e questo è il risultato. Mi scuso per aver scritto che solo un numero può distruggere un'altro numero, mah, atteniamoci alle regole dell'anime, no?!

Un'ultima cosa, vorrei dire che la maggior parte delle carte le ho inventate, diciamo quasi tutte. Non potevo fare altrimenti.

In ultimo, sembra fatto volontariamente, ma alla fine Alice perde esattamente 1000 life points, ma in realtà era a 700. Poi rileggendo mi sono accorta che avevo sbagliato a fare il calcolo, quindi, eccoci qua -.-”

 

Grazie ancora per aver letto questo capitolo! Lascia una recensione, grazie.

   
 
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