Quarto capitolo

Maria entro' in classe, avrebbe avuto l'incontro con lo psicologo la seconda ora.
Lezione di arte con la Caglioni, profe scansafatiche con cui si poteva cazzeggiare in santa pace.
Con mezz'ora di ritardo entro' la sua compagna di banco Debora, ragazza timida e innocente, sembrava piu' piccola di quel che era e aveva una paura pazzesca di Maria.
A 10 minuti alla fine della lezione entro' la bidella a chiamarla per avvisarla che lo psicologo era pronto a parlare con lei.
Non si aspettava di essere cosi nervosa, era uno stupido strizzacervelli che pensava che era solo una crisi adolescienziale, ma per qualche assurdo motivo quando si era trovata davanti alla porta dello psicologo il cuore le batteva a mille.
La porte si apri ed alla soglia c'era un uomo quarantenne con pochi capelli e vestito casual chic che le faceva un finto sorriso.
Si sedettero uno davanti all'altro, lui la guardo' per una trentina di secondi privo di emozioni, zitto, lievemente annoiato quando rompette il silenzio.
"Allora... Tu sei Maria, giusto?"
Maria annui mentre lo sfidava con lo sguardo, le dava l'aria di essere un gran bastardo, probabilmente amante del sesso, che tradiva la moglie se l'aveva. Maria adorava fare dei piccoli schemi su ogni persona solo su come si presentavano.
"Ok... Io sono il dottor Massimiliano Colonetti e tu per quale motivo di essere qui?"
"Perche' ho delle compagne tro..." penso' alla discussione con Sara di quella mattina e decise di cambiare spiegazione. "Perche' la gente mi considera aggressiva"
"E tu ti consideri aggressiva?"
"No."
"Quindi tu non credi che dovresti essere qui?"
"Cio' che io credo o non credo non ha importanza in questa situazione"
"Mi permetto di non concordare con te, la tua volonta' potrebbe seriamente aiutarti a superare questa situazione"
"Probabilmente e' giusto che io sia qui, probabilmente sono aggressiva ma solo se mi fai girare seriamente le palle."
"Prima di tutto ti chiedo di usare in linguaggio piu' pulito e poi vorrei sapere che cosa ti ha irritato tanto da ricorrere alla violenza?
"Non sono disposta ad essere discriminata solo perche' diversa dalla massa"
"Ti do ragione su questo, ma... non trovi un po' esagerato ricorrere alla violenza. Dopotutto e' un motivo un po'... che dire... futile"
La testa di Maria ando' in tilt.
"Come cazzo puo' pensare che la discriminazione sia futile? Io non tollero essere guardata in modo scettico perche' diversa non lo tollero'. E se le racconto' cio' che mi sta succedendo!!!!!!! Lei non descrivera' il fatto per cui io sono ricorsa alla violenza, futile, OK?. Disse urlando incazzata come una iena.
Lo psicologo la guardo' indifferente per un minuto.
Poi disse : "Io aspetto che tu mi racconta questi motivi, sono tutt'orecchie"
Maria rimase completamente sottoshock dalla sua reazione. Si calmo' e poi le accadde una cosa completamente inaspettata, una lacrima le percorse il viso delicatamente, poi un'altra, e poi un'altra cadevano e non si fermavano.
Mentre tutto cio' accadeva lei inizio' a raccontare dei problemi economici della famiglia, della sua ex ragazza, di come fumava e beveva, gli disse di tutto e di piu' in quel pianto.
Quando fini lo guardo' con il volto rosso e pieno di lacrime.
E lui disse: " Okay, la nostra ora insieme si e' conclusa. Ci vediamo settimana prossima alla stessa ora."
Il primo pensiero di Maria fu di dargli un pugno dritto in faccia, pero' si trattenne, era gia' troppo nei casini.
Cammino' velocemente verso la porta e quando la apri lui le disse.
' "Confesso di essere molto interessato al tuo caso."
Lei lo fisso' e poi usci si rifugio' in bagno dove ricomincio' a piangere come una disperata.

Spero che vi sia piaciuta anche questa, mi raccomando, commentate!!!