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Autore: Uptrand    07/09/2014    13 recensioni
Ripropongo in versione riveduta e corretta la mia prima storia sperando che risulti migliore non solo a me ma anche a voi.
Il comandate Shepard ha salvato il consiglio, curato la genofagia, fermato la guerra tra Quariane geth e usato il crucibolo per distruggere i razziatori e tutti i sintetici. Ora si trova a Londra sepolto dalle macerie mentre la Normandy con Ashley Williams, la donna amata, e il resto dei compagni sono precipitati su un pianeta sconosciuto.
p.s. La prima volta che l'ho pubblicata delle frasi erano state mangiate, stavolta dovrei aver corretto il problema. se avete smesso di leggerla solo per questo, chiedo un altra possibilità
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashley Williams, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mass Effect Legacy'
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Ashley aveva radunato tutti nella sala tattica della Normandy. Di fronte a loro, la raffigurazione del generatore d'energia oscura del portale.
« Miranda, illustraci la situazione. »
« Questi sono i piani del reattore ricevuti da Hackett col permesso del Consiglio, pare che Wrex li abbia convinti delle nostre intenzioni. Risulta essere protetto da potenti difese automatiche anti-collisione, siamo anche sicuri della presenza di una forza di difesa automatica composta da robot Loki e Ymir. La Normandy SR-2, a differenza della nave usata dei nostri avversari, è troppo grande per avvicinarsi al portale senza provocarne l'attivazione.»
« Se è così ben difeso, come hanno fatto a entrare così facilmente?» Chiese Vega.
« Hanno usato i codici di spettro di Shepard, sfortunatamente sono arrivati prima che il Consiglio prendesse atto della situazione e li disattivasse.» Rispose Ash.
« Ma cosa vogliono?» Domandò Jacob.
«Non lo sappiamo.» Miranda.
In quel momento l'immagine del reattore venne sostituita da un’altra, una sezione ingrandita di quest'ultimo, in cui si poteva vedere, evidenziato in rosso, un determinato oggetto.
«Pare che l'IA di questa nave abbia trovato qualcosa... Si direbbe una bomba.» Disse Javik.
La stessa immagine venne quindi riproposta con uno zoom minore, mettendo in evidenza questa volta quattro oggetti rossi.
«Non una bomba... Ma delle bombe. A giudicare dai dati, dovrebbero essere della cariche demolitrici, già attivate.» Esclamò Garrus.
«Se dovessero esplodere, cosa accadrebbe al reattore e soprattutto al portale? » Chiese Samara.
«Quelle cariche sono solo la miccia: non hanno la potenza per danneggiare il portale, ma distruggendo il reattore possono innescare una reazione a catena che destabilizzerà l'energia oscura all'interno del portale, portando alla sua esplosione. Il risultato sarà lo stesso di quando Shepard distrusse il portale Batarian. » Spiegò Miranda.
« Cazzo, devono essere più fuori di testa di un Vorcha ubriaco. Se quell'affare esplode siamo tutti morti.» Disse Zaeed.
«Mi sembrano più fuori di testa dell'uomo misterioso o del padre di Miranda. Scendiamo, spacchiamogli il culo e vendichiamoci.» Propose Jack.
« Mi piace il suo piano.» Affermò Grunt.
Ash spiegò il piano che aveva intenzione di seguire « Per sbarcare servirà la navetta; purtroppo saranno necessari tre sbarchi per portaci tutti, per questo ci divideremo in tre squadre. La prima composta da Garrus, Jacob, Miranda, Liara e Vega, che sbarcherà vicino alla nave nemica: dovete tagliargli la via di fuga, dubito faranno esplodere le bombe con loro presenti. La seconda squadra prenderà terra vicino al lato ovest del reattore: è lì che si trovano gli uffici della sicurezza e probabilmente i comandi di disattivazione dei mech. Tali, voglio che tu vada con la seconda squadra, sei il nostro miglior ingegnere, dovresti essere in grado di disattivare i mech e le difese.»
« Certo Ash, nessun problema.» Rispose Tali.
« Con te verranno Javik, Jack, Samara e Grunt. Javik, avrai tu il comando di questa squadra, proteggete Tali fino a quando non avrà disattivato i mech.»
«Sempre se non li distruggiamo tutti, prima che lei abbia finito. »Disse divertito Grunt.
«Ricevuto, insegneremo a quelle macchine a non aggredire gli organici.» Commentò Javik.
«La terza squadra sarà formata da me, Kirrahe, Kasumi e Zaeed. Prenderò io il comando; il nostro compito sarà disarmare le cariche. Kirrahe, voglio che se ne occupi lei, essendo state programmate da dei Salarian e con la sua esperienza nella SOS dovrebbe riuscirci.»
« Certamente.» Confermò Kirrahe.
«Atterreremo in cima al reattore, passando dall'entrata sul tetto. Kasumi ci aprirà la porta nel caso fosse chiusa. Una volta dentro i nostri obiettivi saranno: disattivare le cariche; recuperare Shepard; eliminare chi sta dietro a tutto questo.» Disse Ash terminando l'esposizione del suo piano.
«Il momento peggiore sarà il trasporto, lì saremo indifesi. Dipenderà tutto da te, Steve?»
« Dovrei farcela Tenente, quei cannoni sono studiati per colpire asteroidi. Sono capaci di colpi ad alto potenziale a lungo raggio, ma con basso volume di fuoco e lenti ad adattarsi a rapidi cambiamenti di rotta.» Spiegò Steve.
L'immagine venne sostituita da un nuovo messaggio di IDA, nuovamente tradotto con l'ausilio di Glifo.
«IDA ha analizzato il programma delle difese. Ritiene di poter condurre azioni di cyber-sabotaggio, non essendoci IA attiva il Consiglio non l'ha dotato delle difese necessarie per resistere a queste. Può disattivarle, ma col rischio che facciano fuoco sulla Normandy prima che vi riesca, ma allo stato attuale ritiene che la nave dovrebbe resistere ai primi colpi. Non può fare niente per i mech, essendo su un'altra rete interna al reattore.»
Ash ci pensò su un attimo e alla fine diede il suo assenso, le squadre sarebbero partite una volta disattivati i cannoni.
Joker fece avvicinare la Normandy al reattore con frequenti cambiamenti di rotta. Appena a portata i cannoni a difesa del reattore spararono; all’inizio i loro colpi furono evitati facilmente, ma diventava impegnativo avvicinandosi: non erano adatti a fermare una nave, ma erano molti.
Appena nel raggio di trasmissione, IDA iniziò la sua opera di sabotaggio più lentamente a causa della sua attivazione parziale.
Un colpo riuscì a colpire la parte esterna dell'ala desta della Normandy, dove questa si collegava alla fusoliera. L'intera nave tremò al colpo e le barriere cinetiche crollarono, non seguirono però altri attacchi. IDA aveva concluso il suo incarico, anche se danneggiata la Normandy rimaneva operativa.
Partì la navetta che scaricò la prima squadra vicino alla nave nemica. I suoi membri fecero appena in tempo a prendere posizione, prima che numerose raffiche di colpi esplodessero tutto attorno.
Il nemico si era subito accorto del loro arrivo: ad affrontarli c'erano soldati Salarian armati con fucili d'assalto e mitragliatrici portatili e difesi da armature pesanti e scudi.
« Tutto questo non vi ricorda quando abbiamo affrontato i Collettori?» Chiese Garrus. Il Turian parlò con una nota divertita nella voce.
«Non direi, qui siamo messi meglio.» Gli rispose Jacob.
«Voi ragazzi sapete come divertirvi.» Intervenne Vega.
«Non mi pare il momento di rivangare il passato.» Suggerì Miranda.
La prima squadra entrò in azione.
Sette minuti dopo la seconda squadra veniva scaricata, lanciandosi in una corsa verso il terminale della sicurezza. Inizialmente senza nessun problema, a metà del percorso trovarono i primi Loki facilmente distrutti da Jack a mani nude. La disattivazione di quei primi mech aveva segnalato agli altri la presenza e posizione del nemico.
Si trovarono ben presto contro una forza mista di una decina di Loki e tre Ymir.
Javik commentò che gli ricordava una battaglia contro dei sintetici, avvenuta nel suo ciclo, ma quella che si divertiva di più era Jack, amava scatenare al massimo la sua forza biotica e sfondare con quella la corazza pesante degli Ymir.
Altri sette minuti dopo la terza squadra era sul tetto. Kasumi sbloccò facilmente ogni chiusura di sicurezza e ben presto furono dentro al complesso del reattore.
Incontrarono alcuni soldati nemici, ma dopo alcuni colpi si ritirarono verso il centro della struttura.
« Strano.» - Commentò Kirrahe - « Forse è perché siamo in soprannumero.»
«Non mi convince.» Asserì Zaeed.
La squadra riuscì ad avanzare disattivando tutte le cariche, incontrando solo minima resistenza; i nemici sparavano qualche colpo per poi ritirarsi.
«Kirrahe, è lei quello che li conosce meglio. Che ne pensa?» Domandò Ashley.
«Si stanno ritirando verso il centro, sicuramente per organizzare meglio la difesa. Non ci hanno impedito di disattivare le bombe poiché essendo mercenari a loro importa più rimanere vivi che completare la missione, evitando perdite inutili.»
«Mi sembra sensato. Sanno che non ce ne andremmo senza Shepard e se ci ammazzano potranno far esplodere lo stesso le cariche.» Disse Ash, giusto per chiarire il concetto.
Mentre avanzavano, dal trasmettitore del casco Ash poté sentire Javik annunciare la disattivazione dei mech, seguito da Garrus che dichiarava che il nemico si stava ritirando verso il centro.
« A tutte le squadre. Recatevi all'ingresso della sala principale.» Ordinò Ashley.
Si erano tutti ritrovati davanti alla porta della sala centrale. Alcuni avevano riportato delle lievi ferite ma niente che il medi gel non potesse curare.
« Tenente, è sicuramente una trappola. Lo sa?» Chiese Kirrahe.
« Gente! Entriamo, li uccidiamo e liberiamo Shepard. » Gridò Ashley esponendo il suo piano.
Tutti quanti fecero segni d'approvazione e imbracciarono più saldamente le loro armi.
Solo Kirrahe mormorò qualcosa sulla sanità mentale delle persone che circondavano Shepard, ma era d'accordo anche lui con il piano.
Kasumi sbloccò la porta ed entrarono velocemente mettendosi subito al riparo. La stanza era poco luminosa e silenziosa.
Il resto delle luci della sala s'accesero assieme e quasi fosse uno spettacolo, sulla postazione rialzata dove si trovavano i comandi del reattore, un Salarian si mise ben in mostra.
«Signori, se volevate venire alla festa potevate dircelo. Avremmo preparato da mangiare e da bere.»
« Kirrahe…» Sal parlò con tono assolutamente amichevole, come se stesse parlando al suo miglior amico «… Potresti fare almeno le presentazioni, anche se scommetto che so chi sono i tuoi ospiti: sono gli eroi della Normandy. Per chi non mi conosce, potete chiamarmi Sal. Sembra che questa sarà una battaglia tra leggende, la “Lega degli Eletti” con i suoi attuali dieci membri - purtroppo ho perso due compagni a causa vostra a casa del Comandante - contro“ Squadra di Shepard”. Però mi domando, ora che il comandante è uno di noi, vi potete ancora permettere di usare questo nome?»
A quelle parole un uomo a volto scoperto si fece avanti. Era Shepard senz'ombra di dubbio, ma aveva lo sguardo fisso nel vuoto.
« Bastardo, cosa gli hai fatto?» Gridò Ashley.
«Niente di grave, sul serio. L'ho solo privato della libertà di scelta, adesso è un obbediente marionetta. Se vi può consolare il vero comandante è ancora cosciente al suo interno e vede tutto: guardatelo attentamente in volto se volete avere una conferma alle mie parole.»
Lo fecero, e quello che videro li sconvolse per poi infondere in ognuno di loro una rabbia senza precedenti. Il comandante, privo della libertà, era in piedi accanto a Sal e stava piangendo.
« Vuole sfruttare il vostro legame con Shepard contro di voi, per questo ve l'ha mostrato senza casco!» Urlò Kirrahe rivolgendosi all'intera squadra.
Ma era inutile, tutti quanti si buttarono all'attacco e lo stesso fece la “Lega degli Eletti”.
« Comandante, uccida i suoi amici.» Ordinò Sal.
Quello che si svolse non fu un combattimento, ma una guerra. Entrambe le parti usarono qualsiasi cosa a loro disposizione portando lo scontro a una violenza inaudita, in cui il caos regnava.
In quella situazione Shepard fece la sua apparizione saltando una copertura e piombando su Garrus, incredulo di venir attaccato dal suo miglior amico, con la lama dell'omni-tool. Riuscì a difendersi parando la lama con il fucile di precisione.
« Shepard, combatti! Svegliati!» Gli gridò Garrus.
Mentre i suoi amici si trattenevano per evitare di ferirlo, il comandante non esitò.
Alle spalle di Shepard apparve Kasumi, per portare uno dei suoi attacchi a sorpresa. Ma Shepard, ritenuto il migliore per buoni motivi, si gettò in avanti facendo una capriola evitando l'attacco ed estraendo la pistola.
Quindi sparò, colpendo Kasumi al fianco. La ladra era ferita, ma viva, in ginocchio e non più in grado di muoversi.
In quella situazione Ashley vide finalmente Shepard e corse verso di lui per fermarlo, ma era costretta a rallentare mentre schivava gli attacchi nemici.
Garrus reagì con un attacco elettrico che sovraccaricò gli scudi di Shepard, facendo guadagnare un attimo prezioso a Grunt che gli arrivò alla spalle, cingendo lo s.p.e.t.t.r.o. con le braccia e stritolandolo leggermente mentre lo sollevava in aria, facendogli perdere l'arma.
Ashley, ormai vicina, da dietro un riparo osservò la scena contenta di come stava andando; contro la forza di un Krogan nessun umano poteva farcela.
La lama del factotum penetrò nel braccio di Grunt, per poi girarsi di alcuni gradi. Il Krogan perse la presa, facendo tornare di nuovo libero Shepard.
Garrus lanciò un urlo e si precipitò in avanti, ancora prima che il comandante, liberatosi dalla presa di Grunt, toccasse il suolo. Prima che potesse reagire Shepard ricevette una testata da parte del Turian dritta sul naso, barcollò per il colpo ma non cadde anche se perdeva sangue dal naso chiaramente rotto. La pelle a scaglie dei Turian era decisamente troppo dura rispetto a quella umana.
Garrus si fece avanti un’altra volta, voleva fermare una volta per tutte il suo amico. Ma se Garrus era il migliore sulla Normandy a usare armi di precisione, non si poteva dire lo stesso del corpo a corpo. Shepard con un'abile mossa lo buttò a terra e si stagliò sopra di lui, con il braccio armato di lama del factotum tirato indietro, pronto ad affondare nel Turian.
Ashley non aveva perso un secondo dell'azione fulminea di entrambi, si fece avanti gridando il nome di Shepard con l'arma puntata contro di lui. Il comandante guardò in direzione della voce, incrociando lo sguardo di Ash.
--Ho giurato che l'avrei salvato, l'avrei riportato indietro a costo di diventare un rinnegato. Ma non avrei mai pensato in questo modo.-- Pensò Ash.
Sparò due colpi.
Shepard cadde a terra, mentre da due ferite al petto il sangue fuoriusciva.
Per Ash fu come essere in un incubo. Ricordava il suo precipitarsi su Shepard, abbracciarlo, applicare tutto il medi gel rimasto e il chiamare subito la dr Chakwas.
Intorno a lei intanto la battaglia stava giungendo al termine. La “Lega degli Eletti” era sconfitta, tre membri, incluso il Salarian Sal, furono catturati; tutti quanti compreso i prigionieri avevano bisogno di cure.
La dottoressa Chakwas arrivò nel giro di pochi minuti, applicò una medicazione d'emergenza a Shepard e con l'aiuto di Vega e Jacob lo portarono alla navetta; con lui andarono Kasumi, Grunt e Zaeed, che avevano riportato le ferite più gravi. Gli altri rimasero in attesa del ritorno della navetta.
Ash decise di rimanere a terra, aveva ancora qualcosa da fare.
Si diresse verso i prigionieri Salarian, tenuti sotto sorveglianza da Kirrahe e Samara, fermandosi di fronte a Sal, che vedendola arrivare si mise in piedi.
« Tenente Williams, piacere di conoscerla. Ha una faccia terribilmente tesa; mi sembra che i maschi umani in questi casi dicano alle femmine “Tesoro, hai bisogno di una buona scopata, per liberarti di tutto lo stress in eccesso. Se vuoi ti do una mano”.»
Ash, nonostante la sua determinazione, a quelle parole perse per un attimo la concentrazione. Riuscì solo a pensare che quel Salarian doveva essere uno stupido, per dire qualcosa di simile nella situazione in cui versava.
Un pugno, di un blu scintillante, arrivò a Sal in pieno stomaco. Prima della reazione di Ashley, Samara aveva rimandato il Salarian per terra. Nonostante fosse una persona controllata, stava facendo fatica a rimanere tale.
«Irritante.» Commentò l’Asari.
«Gelosa. È arrabbiata perché prima ci ho provato con lei, e penso di aver fatto colpo.» Fu invece
quello del Salarian.
Ashley alla fine decise cosa fare. La usava di rado perché non si era mai trovata a suo agio con le lame elettroniche del factotum, preferiva quelle antiche in carbonio e ben bilanciate, ma per questa volta sarebbe andata bene.
Attivò la lama e la calo sulla testa del Salarian.
Due cornetti volarono in aria e il Salarian gridò di dolore cercando di coprirsi le ferite con le mani.
Quindi Ash parlò ai prigionieri.
« La vostra vita non ha valore, posso farvi quello che voglio e nessuno qui dentro mi fermerà. Voglio sapere cosa avete fatto a Shepard.»
Gli altri due prigionieri dovevano essere molto legati ai loro cornetti: consegnarono subito ad Ashley, dopo aver frugato nella tuta del loro comandante, quello che era chiaramente un comando a distanza, affermando però di non sapere altro.
« Va bene tenente, le dirò quello che vuole sapere, ma parlerò solamente con il qui presente capitano Kirrahe da solo e in cambio di cure mediche.» anche se ancora dolorante e sanguinante pareva che Sal avesse riacquistato un po’ di autocontrollo.
« Tenente, avrà le informazioni che vuole, lasci fare a me. Lei deve andare da Shepard.» Fu soprattutto l'ultima parte dalla frase a convincerla a essere d'accordo con il capitano.
Era passata un’ora da quando aveva recuperato Shepard e sconfitto i nemici. L'operazione era andata a buon fine e la vita del comandante non era in pericolo, tutti gli altri erano stati medicati e la Normandy si stava dirigendo verso la Terra a velocità dimezzata. Il danno riportato dai cannoni rendeva rischioso per la struttura della nave una velocità maggiore.
La Chakwas aveva per comodità radunato tutti in sala tattica - l'infermeria non era abbastanza grande - e stava spiegando quanto appreso.
«Su resoconto del capitano Kirrahe, pare che alcuni dottori Salarian abbiano applicato internamente alla mente del comandante un dispositivo per il controllo della mente. Nonostante tutte le analisi non veniva rilevato perché in parte organico e protetto contro tutti gli esami invasivi. Sono però riuscita ad avere un‘idea della sua forma e ubicazione ricorrendo a tecnologia sorpassata, utilizzando la tecnica della Tac non più in uso da ormai un secolo. Ho ottenuto quest'immagine.»
Al centro della sala apparve un’immagine del cervello del comandante e proprio al centro una figura nera della forma di un cubo di 1 cm x1 cm.
« Il comando a distanza rinvenuto da Ashley è quello di quest'affare; sembra che al suo interno contenga una IA che fa agire il suo ospite come vuole, dietro specifiche istruzioni, schiacciandone la volontà. Il comando permette di stabilire fino a che punto sopprimere la personalità della vittima, tanto più sarà soppressa meno apparirà naturale il suo comportamento. Quando avete affrontato Shepard il comando era al massimo della potenza, ora abbiamo messo il comando al minimo e quando il comandante si sveglierà dovrebbe essere in grado di raccontarci tutto. Anche se ora sappiamo tutto questo, non siamo lo stesso in grado di liberare Shepard da questo controllo.»
« Si spieghi meglio doc. » Intervenne Ashley.
« Il comando non può disattivare l’IA presente nel cervello. Inoltre sempre dal resoconto del prigioniero ha delle misure di sicurezza che portano alla morte dell'ospite se IA rileva tentativi di rimozione forzata, se riceve un ordine tramite il comando o se rileva che la missione del soggetto è fallita o terminata.» A quelle parole il silenzio calò nella sala, loro avevano fatto fallire la missione quindi...
«Ma Shepard è ancora vivo.» Osservò Liara.
«Questo perché Shepard ha perso conoscenza prima che la battaglia fosse finita, di conseguenza IA non ha informazioni sull'andamento della missione. Probabilmente è in attesa di altre informazioni, per questo tengo Shepard sedato, non sappiamo cosa accadrebbe se si svegliasse.»
« Non può essere vero.» Ashley si sentiva le forze mancare, aveva fatto tutto quello che poteva ma l'uomo che amava continuava a essere in pericolo.
Miranda vicino a lei la sorresse. « Trattandosi di un IA ho chiesto a Kahlee Sanders e David Archer di assistermi nel trovare una soluzione.»Disse la donna di ghiaccio.
Chakwas si dimostrò d'accordo.
Non essendoci niente da fare tranne aspettare, Ash - nonostante le sue obiezioni - su ordine del medico e su insistenza di tutti gli altri decise di andare a riposare. La dottoressa Chakwas l'informò che aveva incaricato IDA di osservarla, se non andava a riposare le avrebbe somministrato personalmente dei calmanti che l'avrebbero messa fuori gioco per un paio d'ore.
Subito dopo aver contattato l'ammiraglio Hackett dalla sala comunicazione e aver fatto rapporto, raggiunse la cabina di Shepard e si addormentò, ripensando anche a quello che Liara, un tempo considerata una rivale nei confronti di Shepard, aveva fatto per lei per risolvere la situazione con Samara. L'Asari si era offerta di garantire con la propria vita l'operato di Ashley di fronte alla Justicar, che se avesse ritenuto di dover agire avrebbe ucciso entrambe.
Venne svegliata un'ora dopo da Traynor, che l'avvisò di un messaggio in arrivo dall'ammiraglio. Recatasi nuovamente in sala comunicazione attese che si formasse l'immagine di Hackett.
« Salve, Tenente.» Disse l'immagine.
« Ammiraglio... Lieta di vederla Ammiraglio, grazie ancora dell'aiuto con i Salarian.» Quella che era apparsa di fonte a lei in collegamento era l'ammiraglio Hannah Shepard.
--Che diavolo, Traynor! – Pensò.
« Ho ordinato io al suo tenente di non dire niente. » Asserì l'ammiraglio.
Ash era sorpresa, sperò solo che non si notasse. Aveva parlato solo una volta alla madre di Shepard, urlandole addosso e minacciando di far fuoco sulla sua nave.
Fece appello al marine che era in lei, mettendosi su un attenti come non faceva da quando, matricola, vedeva gli alti ufficiali passare in rassegna la truppa.
L'ammiraglio Hannah proseguì esponendo gli ordini ricevuti.
« Hackett si è consultato con il Consiglio, che ha chiesto che Shepard sia allontanato dalla Normandy e riportato sulla Cittadella il prima possibile, sia messo sotto stretta sorveglianza e isolato, gli sia negato qualsiasi accesso a un terminale e gli siano fornite tutte le cure adeguate.»
« Cosa? Vogliono arrestarlo? Non hanno letto il rapporto... La sua vita... Lei è sua madre.» Disse incredula Ash.
Hannah ignorò la sua domanda e continuò a parlare.
«L'ammiraglio Hackett mi ha quindi ordinato di raggiungere la Normandy, di assicurarmi quale sia lo stato del comandante Shepard, della nave e dell'equipaggio, di accertarmi che le cure siano adeguate e la sicurezza non sia compromessa. Con la raccomandazione di riportarlo sulla Cittadella in tempi accettabili.»
Ash era ancora più confusa. « Ma gli ordini del Consiglio?»
« Sono un ammiraglio dell'Alleanza, come tale rispondo agli ordini che giungono solo da quest'ultima e da nessun altro. Inoltre il Consiglio ha solo chiesto.» La donna stava visibilmente sorridendo. « Tenente, si faccia trovare pronta a queste coordinate tra un paio d'ore, salirò personalmente sulla Normandy.»
« Sissignore, agli ordini signore.» Rispose Ashley.
Informò Joker della nuova rotta e andò a dormire ma senza riuscirci; i suoi pensieri vagavano dal figlio alla madre e chiedendosi come la valutava quest'ultima.
Alla fine riuscì a dormire almeno un po', per essere destata dalla sveglia a mezz'ora prima dell'arrivo.
Dopo quello che è successo sarà inutile, ma cerchiamo lo stesso di salvare il salvabile da questo rapporto -- Pensò Ash. Quindi s'infilò in bagno, nel tentativo di darsi una sistemata.
Erano tutti sul ponte e Ash non poté fare a meno di notare come non fosse la sola ad avere avuto quell'idea.
Dall'interfono, Joker annunciò l'arrivo della nave dell'ammiraglio. Svolte le formalità di rito, venne estesa la passerella.
Ash sentiva un nodo alla stomaco.
La porta s'aprì e l'Ammiraglio Hannah Shepard fece il suo ingresso sulla Normandy.
Chi non era dell'Alleanza attese inizialmente che l'ammiraglio ricevesse il saluto dei propri uomini e quindi la salutarono secondo i modi dei rispettivi popoli. Hannah chiamò subito il riposo.
« Finalmente posso conoscere di persona colei che ama mio figlio, che spera di sposarlo e vorrebbe dare alla luce i miei futuri nipoti: Tenente Ashley Williams.» Disse Hannah impassibile.
«Sissignora.» Rispose Ashley mentre pensava --DANNAZIONE!DANNAZIONE!DANNAZIONE!--
e odiandosi per la risposta data anche se sincera.
«Tenente, mi presenti velocemente queste persone e mi porti da mio figlio.»
Ashley fece quanto detto e dopo un’occhiata prolungata al Prothean e aver salutato Miranda che già conosceva, l'ammiraglio si diresse in infermeria.
« Che ne pensate?» Chiese Vega.
« Ho avvertito una grande forza in quella donna.» Osservò Javik.
Rimasero ancora un po' a parlare delle loro impressioni per poi tornare ai loro compiti.
In infermeria l'ammiraglio venne accolto dalla dr. Chakwas e Kahlee Sanders, ma tralasciando le buone maniere Hannah le ignorò e andò ad abbracciare suo figlio ancora in coma farmacologico. Alla fine domandò:
« Signore, qual è la situazione? Come lo salviamo?»
« Ci stiamo ancora lavorando ammiraglio, abbiamo alcune idee ma nessuna che ci dia qualche garanzia.» Spiegò la Chakwas.
« Capisco. Fate del vostro meglio.»
« Sì ammiraglio» Rispose Kahlee Sanders.
«Tenente, m'accompagni nella cabina del comandante. Vorrei parlare in privato.»
« Sissignora.»
Ash si era aspettata questa richiesta, ma anche cosi non poté evitare di sentire un certo disagio.
Mentre erano in ascensore, l'ammiraglio le chiese:
« Tenente, è incinta?»
--Decisamente una donna diretta-- Pensò Ash, mentre poteva sentire il viso arrossarsi.
«No signora, non ancora.»
«Capisco.» Le rispose.
-- Cos'era? Giurerei di aver sentito un tono di delusione, nella voce dell'ammiraglio.--
Non parlarono più fino a quando non furono in cabina, dove l'ammiraglio osservò i modellini delle navi, fece delle osservazioni sui pesci, lanciò un'occhiata poco rassicurante al criceto, obiettando che gli ingegneri dell'Alleanza dovevano imparare da quelli di Cerberus come fare le cabine.
Nel mentre Ashley era rimasta in piedi, in silenzio, non sapendo bene come comportarsi.
L'ammiraglio s'accomodò su una sedia, si tolse il cappello e slacciò i primi bottoni della divisa.
«Tenente Ashley Williams, direi di lasciar perdere le formalità, non desidero un incontro formale con lei. Anche se il mio maggior pensiero è Shepard non posso far niente per mio figlio, tranne aspettare e affidarmi a quelle due signore, sulle cui capacità non ho dubbi. Quello che posso fare è prendere tempo per tenere alla larga il Consiglio e conoscere la donna che mio figlio ama.
Se vuole possiamo darci del tu, ma se si sente di più a suo agio possiamo rimanere al Lei.»
L' attenzione di Ashley era completamente rivolta ad Hannah Shepard, di sicuro un ufficiale non comune. Poteva avvertire la forte sicurezza che emanava: aveva superato i cinquant'anni e aveva raggiunto il grado d'ammiraglio nella recente guerra con i Razziatori, proveniva da una famiglia con una lunga tradizione militare e aveva avuto modo di distinguersi più volte, nel corso della carriera.
Per quello che riguardava la donna, non poteva evitare d'ammirare il fisico tonico degno di una quarantenne a giudicare dalla curve che apparivano dall'uniforme, un viso che sembrava sincero e aperto al riso, due splendidi occhi verdi che sembravano capaci di sostenere qualsiasi sguardo e che davano l'impressione di non abbassarsi per nessuno, il tutto incorniciato da una capigliatura color rosso fuoco raccolta in una ciocca all'indietro.
Alla fine prese fiato e parlò « Hannah...», mentre l'altra donna rispose con un ampio sorriso.
Andarono avanti per due ore a parlare degli avvenimenti recenti. Hannah faceva domande precise a cui Ashley rispondeva nello stesso modo; volle sapere tutto della SR-2 ma soprattutto di ogni singolo compagno di viaggio di suo figlio e alla fine gli venne mostrata la foto fatta alla fine della festa a casa di Shepard.
«Sembra così felice.» Commentò Hannah, che non poté evitare di avere gli occhi umidi.
L'Ammiraglio riprese il discorso «Ashley, le famiglie con una lunga tradizione militare sono molto poche.» a quelle parole Ash ebbe un attimo di preoccupazione « D'altronde non potrebbe essere diversamente visto il lavoro che svolgiamo. Posso dire che almeno da parte materna, John ha almeno dieci generazioni di soldati alle sue spalle. Sebbene non abbia mai fatto niente per farlo pesare, ho sempre sperato che la mia futura nuora appartenesse a questa cerchia.»
Certo, a patto che non abbia niente di cui vergognarsi, come un generale che si è arreso alla flotta Turian nella guerra del primo contatto. Non importa, anche a costo di contrariarla dirò che sono fiera di mio nonno e di mio padre anche se non raggiunse i gradi d'ufficiale.-- Pensò Ash.
« Per questo sono stata molto colpita quando per la prima volta mio figlio mi ha parlato di te e ha nominato i Williams, ma non per i motivi riguardanti tuo nonno o tuo padre, a cui stavi chiaramente pensando. Sì, Ashley, è abbastanza facile indovinare a cosa stavi pensando.» Disse Hannah mostrando uno splendido sorriso, «Sebbene sia un fatto irrilevante, devi sapere che sia io, Hackett e Anderson siamo stati coinvolti nella guerra del primo contatto e abbiamo conosciuto tuo nonno, sebbene in momenti diversi della vita.»
Quest'ultima frase aveva ottenuto la piena attenzione di Ash, che pareva impaziente di sentire il resto e fece cenno ad Hannah d'andare avanti.
« Io e Anderson ci conoscemmo all'accademia ufficiale, vi entrammo allo stesso anno. Il nostro capo camerata era un ufficiale di nome Steven Hackett, fu lì che ci conoscemmo ed ebbe inizio la nostra amicizia. Dopo l'accademia le nostre strade si separarono per un certo tempo, poi Hackett e io partecipammo alla guerra del primo contatto nel 2157; lui fu il mio caposquadra e conobbe tuo nonno in quell'occasione, quando il suo nome non era stato ancora macchiato: so che ancora adesso ne porta un buon ricordo e lo ha sempre rispettato, imparò l'importanza della tenacia da lui. Anderson lo incontrò subito dopo la guerra, anche se vi aveva preso parte non fu mai agli ordini del generale Williams in quel periodo; fu l'unico di noi ad aver conosciuto l'ammiraglio Grissom, rimase ai suoi ordini per almeno sei mesi e fu con l'esperienza fatta con lui che imparò che un buon ufficiale è colui che non solo rischia la vita, ma anche la propria carriera e onore per la vita dei suoi uomini. Devi sapere che il generale Williams non aveva intenzione d'arrendersi, ma fu abbandonato dai politici dell'Alleanza che non gli ordinarono mai la ritirata, ma lo misero in condizione di non fare altrimenti. Ritenevano che usare ulteriori forze per difendere Shanxi sarebbe stato uno spreco e quando i Turian tagliarono i rifornimenti, non mandarono nessun aiuto. Il generale resistette per quello che le risorse permettevano, ma quando raggiungemmo il limite fu costretto dalle circostanze a scegliere tra due alternative: usare le poche navi a sua disposizione per cercare di riaprire i rifornimenti con il rischio di perderle e intrappolare tutti sul pianeta, oppure usarle per caricare sopra ogni umano ancora vivo, forzare il blocco dei Turian portando civili e soldati al sicuro. Fece quest'ultima scelta, grazie a lui coloro che erano ancora vivi lo rimasero, ma una sconfitta non è politicamente accettabile e i gradi più in alto dell'Alleanza scaricarono su di lui l'intera responsabilità. Io lo conobbi alla fine della sua carriera, quando non potendo congedarlo o dargli nuovi incarichi lo fecero rimanere in un limbo. Fonte di chiacchiere tra gli ufficiali, era evitato da tutti i militari di carriera. Fu in quella situazione che lo incontrai: i miei due amici mi avevano raccontato le loro impressioni e desideravo conoscerlo, per questo quando fui trasferita per un certo periodo sulla stazione Arcturus alla mia prima uscita andai a trovarlo mentre da solo sedeva al circolo ufficiali; mi presentai e lui mi disse d'andarmene se ci tenevo alla mia carriera, io risposi sedendomi al suo tavolo e offrendo da bere. Dopo molte settimane e molte bottiglie imparai a rispettare quell'uomo come i miei amici e penso che anche lui si fidasse di me, e so che si ricordava di Hackett e Anderson. Come fece con loro anche a me insegnò qualcosa, l'importanza della famiglia: essa è più importante di qualsiasi carriera e l'orgoglio verso il proprio operato, il generale infatti non si curò mai delle voci su di lui e non le smentì essendo orgoglioso delle scelte da lui fatte, ma non si perdonò mai di aver rovinato la carriera del figlio.»
Al termine di questo racconto Ashley era veramente turbata, nessuno aveva mai parlato in difesa di suo nonno e della sua famiglia. Scoprire che Hackett e Hannah lo ricordavano con rispetto e che anche Anderson aveva avuto un buon ricordo di lui portò Ash sul punto di piangere.
Aveva bisogno di fiato. Si alzò dalla sedia dove stava di fronte ad Hannah e fece qualche passo; Anderson non l'aveva mai trattata in maniera diversa per via del suo nome, come avevano fatto altri ufficiali. Adesso capiva il perché e che doveva ringraziare suo nonno se aveva incontrato un comandante che gli aveva dato una possibilità e l'occasione di mostrare il proprio valore.
Hannah le si avvicinò.
« Ammiraglio... Hannah… Va tutto bene, mi serve solo un attimo.»
Hannah allargò le braccia e la strinse in un abbraccio, lei era sempre più confusa.
«Ashley, non sarei un buon ufficiale se non fossi capace d'intuire l'umore degli uomini, tu non stai bene. Dai rapporti che ho letto, da quello che visto in questa cabina e da quello che mi hai raccontato, è chiaro che sei al limite sia emotivamente che fisicamente, come tutti su questa nave ma tu più di altri. Sei stanca, hai fatto azioni di cui non sei fiera per salvare mio figlio e ancora non sai se serviranno. Ti ho raccontato questi aneddoti perché sapevo che ti avrebbero scosso, hai bisogno di rilassarti e sfogarti per poter pensare a mente lucida, come ogni buon ufficiale in capo. Quindi se vuoi piangere fallo, da amica prometto che nessuno lo saprà.»
A quelle parole Ashley pianse, come non faceva da tempo, come dalla presunta morte di Shepard dopo la SR1. Le due donne rimasero così per alcuni minuti. Alla fine Ashley volle staccarsi, aveva gli occhi rossi e gonfi, ma stava meglio.
«Hannah... Temo di averti macchiato la divisa.»
«Non importa Ashley, era per una buona causa.»
«Cosa suggerisce di fare ora l'ufficiale in comando della Normandy?»
« Direi d'andare da Chakwas , per sentire se ci sono novità.»
Hannah si dimostrò d'accordo e s'avviarono all'ascensore « Solo una raccomandazione Tenente, indipendentemente dalla confidenza al di fuori del privato pretendo che si rispettino i gradi.»
«Certo Ammiraglio.»
Qualche minuto dopo l'ammiraglio, seguito da Ash, entrava in infermeria.
«Signore, spero abbiate buone notizie da darci.» dichiarò rivolgendosi a Chakwas e Sanders affiancate da Javik.
«Forse» - dichiarò Sanders - « Javik era venuto per informarsi sul comandante e ha avvertito tecnologia Prothean attiva.»
«Cosa? Ma sarebbe…» l'ammiraglio non aggiunse altro, avere un Prothean vivo era ancora più assurdo « Andate avanti.»
Fu Javik questa volta ad intervenire «Tramite il “tocco”, un’abilità che nel ciclo attuale non esiste, ho avuto conferma che all'interno del corpo del comandante è presente tecnologia Prothean, di questo sono sicuro.»
« Questa spiega perché non ha risentito degli effetti del Crucibolo, pensavamo fosse tecnologia dei Razziatori ma non capivamo come fosse attiva.» Spiegò Chakwas.
«Tutto questo è interessante. Ma voglio sapere come togliamo quell'affare a Shepard.» Disse Ashley.
« Esatto. Al momento questa è la nostra sola priorità.» Affermò l'ammiraglio.
Chakwas e Sanders si scambiarono un attimo un’occhiata. Fu Sanders a parlare « Sappiamo che all'interno del comandante è presente un IA che utilizza tecnologia Prothean, questo rende difficile capire la sua complessità. Non essendo praticabile la rimozione chirurgica l'unica alternativa è la disattivazione forzata dell'IA stessa, e normalmente questo potrebbe impiegare un periodo di tempo imprecisato. In questo caso la soluzione migliore è usare un’altra IA.»
« Un momento »- intervenne Ashley-  « volete usare IDA? Mi sembra una pazzia, mi fido di Lei ma è funzionante solo in parte.»
«Ringrazio per la fiducia dimostrata, Ash.» disse una voce proveniente da quella che sembrava una riproduzione olografica di un pedone degli scacchi.
« IDA! Riesci di nuovo a parlare, sono felice di sentire di nuovo la tua voce.» Esclamò Ashley.
« Quindi è questa la famosa IA della Normandy, John mi disse che la considerava come un membro effettivo dell'equipaggio.» l'ammiraglio parlò come per ricordare qualcosa a se stessa, per poi concentrarsi sull'IA «Piacere di conoscerti IDA. Pensi di poterci aiutare?»
«Affermativo, ammiraglio.» Rispose l'intelligenza artificiale.
Sanders riprese a spiegare «Ci sarebbe dell'altro ammiraglio, ma...» divenne improvvisamente esitante « per ordine dell'ammiraglio Hackett è segretato ai massimi livelli. Gli unici a conoscenza oltre all'ammiraglio sono il Consiglio, il comandante Shepard e i suoi più stretti collaboratori. Io ne sono venuta a conoscenza per sbaglio, cercando di riparare IDA. Lei non sarebbe autorizzata.»
«Non so cosa sia, ma vi assicuro che sono autorizzata. Se Hackett avrà da ridire me la vedrò personalmente con lui, al momento non mi sembra che abbiamo tempo da perdere con...»
La voce di Traynor risuonò nell'interfono.
«Messaggio urgente in arrivo dal Consiglio, vogliono parlare con l'ammiraglio Shepard.»
«Dannazione. Tenente, mi faccia strada in sala comunicazioni. Signore, continueremo dopo.»
L'ammiraglio attivò il comunicatore e davanti a lei apparve l'immagine olografica dei consiglieri Turian, Salarian e Asari; al suo fianco aveva il tenente Williams.
Il consigliere Tevos fu la prima a parlare « Ammiraglio, sappiamo che la sua nave e la Normandy sono entrambe ferme nello stesso posto da ore. Ci sono problemi?»
« No signore, nessun problema.»
Fu quindi la volta del consigliere Valern che chiese « Avete fatto quanto richiesto e posto il comandante in isolamento?»
« No signore, il comandante è ancora nell'infermeria della Normandy e il suo ufficiale è ancora al comando.» Disse l'ammiraglio in tono perfettamente calmo
A quelle parole Sparatus sbottò « È inaccettabile! Lei sta deliberatamente disobbedendo a degli ordini diretti del Consiglio!»
Hannah trasse un profondo respiro, inclinando leggermente la testa all'indietro.
-- Sembra pronta a una carica -- Pensò Ash. Hannah caricò.
«ANDATE ALL'INFERNO TUTTI E TRE!» Urlò l'ammiraglio.
A quelle parole Ash si sentì mancare il terreno sotto i piedi, non ricordava nessuno che avesse osato tanto. Ma Hannah non aveva finito.
«Sono un ammiraglio dell'Alleanza dei sistemi, come tale rispondo del mio operato solo a quest'ultima. Nell’attuale Consiglio l'umanità è priva di rappresentanza, per tale motivo non posso considerare quest'organo come in grado di prendere decisioni appropriate per quest'ultima e i suoi appartenenti. Sebbene l'ammiraglio Steven Hackett, in un periodo d'emergenza, abbia ricoperto il ruolo di rappresentante umano, quest'ultimo non è stato mai ufficializzato o riconosciuto in nessun modo da entrambe le parti. Per questo motivo mi sento libera di agire anche in aperta violazione degli ordini del Consiglio.» Appena finito l'ammiraglio chiuse il collegamento, senza dare ai Consiglieri una possibilità di risposta.
«Tenente, come sono andata nella mia prima chiacchierata con il Consiglio?»
«Bene... Credo.» rispose Ash, più allibita che mai.
Prima che potessero andarsene, il segnale di messaggio in arrivo suonò di nuovo.
Quando risposero, videro apparire l'ologramma di Hackett.
«Hannah, cosa hai detto al Consiglio? Non ho mai visto i consiglieri Salarian e Turian così arrabbiati, anche l'Asari sembrava sul punto di perdere la calma.»
« Niente che non andasse detto Steven.» a quelle parole Hackett scosse leggermente la testa.
--Pare che anche Hackett sappia di cos'è capace questa donna, niente di strano dato che si conoscono da molto -- Pensò Ash con uno sguardo leggermente divertito.
« Sono lo stesso riuscito a guadagnare un po' di tempo, ma a causa di questo potresti essere retrocessa di grado.» Spiegò Hackett.
« Nessun problema Steven, non ho mai voluto essere ammiraglio. Il grado di capitano mi è sempre bastato, quello e una nave. Dovresti saperlo.»
« Va bene Hannah, ti coprirò con il Consiglio per quello che posso ma voi sbrigatevi. Hackett, chiudo.»
Terminarono la chiamata nel medesimo istante in cui ne arrivava un’altra.
Questa volta apparve l'ologramma del Primarca Victus.
« Tenente Williams, ammiraglio Shepard, lieto di vedervi, faccio i miei auguri per il comandante e le mie preghiere vanno a lui.»
« La ringrazio signore.» Rispose Ash sinceramente commossa.
« Grazie Primarca.» Disse Hannah.
« Ammiraglio, quando il consigliere Sparatus mi ha contattato parlando di minaccia all'autorità del Consiglio, pregandomi d'intervenire, ho pensato a lei, ma sono lo stesso rimasto sorpreso.»
« Lo prendo per un complimento Victus. Lasciamo da parte i gradi e titoli e dimmi cosa vuoi fare. Vado di fretta.»
« Diretta come sempre Hannah, e sono sicuro che ne hai motivo. Per il momento non farò niente, ho detto che non ho navi da mandare, ma posso concedervi solo qualche ora. Faccio questo solo perché so che non faresti niente che sia una minaccia alla pace o alle altre specie. Mi devi però un favore e di quelli grossi.»
« Mi sdebiterò e grazie.» Promise Hannah.
«Victus, chiudo.»
« Ammiraglio, conosce il Primarca?»
«No, conoscevo il soldato. La prima volta che c'incontrammo eravamo entrambi in missione non ufficiale e cercammo di ucciderci a vicenda.»
«Ah!» Rispose Ash.
Il quel momento nella sala risuonò la voce di Joker.
«Messaggio dal capitano dell'Ascension, hanno ordine di sequestrare entrambe le navi e ci ordinano di non muoverci fino al loro arrivo, ma hanno problemi al motore e impiegheranno più tempo del dovuto. Il testo contiene anche una parte privata che dice “Ricordo il mio debito con la Normandy, con questo siamo pari”. È bello vedere che qualcuno non ha ancora dimenticato chi gli ha tolto le castagne dal fuoco.»
« Grazie della notizia Joker.» Rispose Ash.
Nuovamente il segnale di una comunicazione in arrivò si illuminò, questa volta ad apparire fu un Krogan.
« Wrex? Che succede?» Chiese Ashley.
« Dovrei chiederlo io a te, il consigliere Salarian aveva ordinato a tutta la terza flotta di catturare la Normandy.» Annunciò il Krogan.
« Al diavolo, dobbiamo muoverci subito, se…»
« Tranquilla Ash, quei Salarian non andranno da nessuna parte. Quando l'ho saputo ho affrontato la cosa in stile Krogan, sono entrato nell'ufficio del consigliere gridando “CHI TOCCA SHEPARD MUORE!”… Be’, la cosa deve averlo impressionato perché ha ritirato l'ordine.
Non pensavo che qualcuno fosse capace di far arrabbiare il Consiglio in quel modo. Cosa gli hai detto?» Domandò il Krogan con un sorriso compiaciuto in faccia.
«Mi spiace ma non è opera mia: ti presento Hannah Shepard, ammiraglio e madre del comandante.»
«Grazie da parte mia e anche da mio figlio, è un piacere conoscere uno dei suoi più vecchi amici e un onore incontrare il signore della guerra Krogan, Urdnot Wrex.» Rispose Hannah.
«Si sbaglia ammiraglio, l'onore è solo mio nel conoscere la femmina che ha allevato il più grande guerriero della galassia e che con orgoglio posso dire di considerare come un fratello Krogan.»
«Mio figlio mi aveva scritto qualcosa riguardante l’essere nominato Krogan onorario, mi ha anche parlato di lei descrivendola come una delle persone più leali che esistono. Alla fine di questa faccenda, mi piacerebbe visitare Tuchanka.»
« Sarà onorato di accoglierla, le farò da guida personalmente e riceverà gli onori da ogni Krogan che suo figlio ha guarito dalla genofagia.»
« Grazie Wrex, ora meglio chiudere.»
« Concordo, Ammiraglio Shepard, Ashley. Wrex, chiudo»
L'immagine olografica svanì.
« Bello vedere che mio figlio ha cosi tanti amici che si preoccupano per lui.» - commentò Hannah - « Ora ammiraglio, è meglio andare a parlare con Sanders.»
Entrambe ritornarono da John.
   
 
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