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Autore: _Arias_    07/09/2014    1 recensioni
Ogni notte Moriarty si presenta sul suo letto.
Ogni notte Moriarty gli canta una melodia diversa.
Ogni notte Moriarty sparisce lasciandolo di nuovo solo.
Ma cosa vuole davvero... Moriarty da Sherlock?
Genere: Angst, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim Moriarty, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Canto delle Sirene







Eccomi dopo tanto tempo con la mia prima one-shot!
Questa mi è venuta in una notte dopo aver ruolato per ore intere con la mia partner, infatti la fanfiction è dedicata soprattutto a lei.
Spero vivamente possa piacervi... e scusate per la mia assenza!

Un grazie per chi leggerà <3




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Cos'è James Moriarty?

 

Non si può definire una persona, io l'ho etichettato come un ragno.

Almeno questo era quel che credevo prima di conoscere le altre sfumature del suo carattere.

Ci conosciamo ormai da anni, ci diamo la caccia, ma... purtroppo per me, non solo questo.

 

Cosa siamo ora? Non so darvi una risposta.

Amici? No di certo.

Nemici? Non solo questo.

Amanti? Forse.

 

Non riesco a capire cosa la sua mente voglia da me, ma ella mi attira con il suo viscido modo di porsi. Perfino il suo corpo così esile riesce a scaturire in me un qualche interesse, la voglia di possedere sia anima che corpo, la voglia che quel piccolo ma grande uomo scelga me e voglia davvero solo ed unicamente me.

Ma chi sono io... per farlo rimanere? Per fargli la classica dichiarazione d'amore? Per non farmi “tradire”? Cosa sono io... per lui?

E ripeto, cosa vuole lui, da me? Forse solo una vittoria. Tanto tempo fa mi promise che sarebbe riuscito a bruciare il mio cuore... e pian piano, mi sta facendo sprofondare negli abissi della disperazione. Non potrò mai averlo, lo so... e questo fa già il suo grande passo nella mia depressione.

Lui... lui è pericoloso. Ma si sa, il pericolo mi eccita... lui lo sa bene, sfruttandolo a suo vantaggio.

 

Mi tenta ogni notte... ed io cado come una vittima nel letto, beandomi del suo prezioso corpo.

Ed ogni notte, in questi pochi centimetri quadrati di lenzuola, l'uomo tanto creduto letale si trasforma in un innocente e inviolato angelo che mi accoglie con i suoi gesti affettuosi e delicati, che mai avrei creduto che egli possedesse.

Una carezza.

Un bacio.

Un abbraccio.

Qualsiasi mossa con estrema gentilezza.

 

Tutto di lui... è gentile:

 

Le sue piccole mani, che si incrociano con le mie perfettamente, intrappolandole.

Le sue gambe lisce, che si agganciano al mio bacino, ho il permesso di spostarle come meglio voglio.

I suoi capelli scomposti, che ad ogni mio respiro si muovono, fluttuando leggermente.

Le sue labbra così piene e morbide, che fanno da colla con le mie.

Il suo petto glabro, che si abbassa e si alza ad ogni suo dolce ansimo.

Il suo collo così roseo, che ad ogni mio passaggio di labbra lascia un segno di compiacimento.

Le sue spalle strette, che lo rendono ancora più indifeso ed adorabile.

La sua schiena, che si inarca periodicamente per ricever al meglio ogni mia spinta.

I suoi fianchi, che tentano inutilmente di scontrarsi contro di me.

La sua carne, che si stringe intorno alla mia erezione, facendomi sperare che solo io ho accesso a questo piacere.

 

E poi, ci sono i suoi occhi... che liquidi di piacere penetrano in me e riescono a sciogliere quel duro e spesso ghiaccio che ogni giorno tengo davanti agli occhi rendendo i miei sguardi privi di emozioni. Riesce con un solo sorriso ad abbattere quel muro con il quale divido e allontano qualsiasi contatto umano. Forse... sono loro, i veri abissi della disperazione, riescono ad ingabbiarti nella loro persistente oscurità e profondità, trasmettendoti una sensazione di smarrimento... la quale stranamente amo alla follia.

 

Lui... amo tutto di lui, quella forte voglia di buttarmi sul suo corpo ogni volta ed aspettare che il tutto finisca per sentirlo canticchiare.

Quando la magia dovrebbe esser terminata, lui la mantiene costante, mi permette ancora di appoggiarmi a lui e mi prende la testa fra le sue braccia, giocherellando con i capelli, tenendo un sorriso dolce, un'espressione dolce, una voce dolce, tutto il contrario del Moriarty che conosce il mondo esterno.

 

Però, quando comincia a canticchiare, inizia anche la tortura, perché significa che da lì a poco lui mi farà addormentare... riesce ad avere pieno controllo delle sue e mie emozioni, riesce a farmi cadere in qualsiasi suo tranello.

 

“Il Canto delle Sirene”

 

Tono basso e calmo. Ecco il titolo che avrebbe dato alla sua melodia cantata di oggi. Ogni volta se ne inventa una di sana pianta... e me la sussurra all'orecchio, facendomi poi definitivamente crollare fra le sue braccia.

 

Stavolta il primo pezzo sono solo che note, nessuna parola, solo una musica che varia dal malinconico al misterioso, una musica che apprezzo davvero, come tutte quelle che provengono da lui.

 

“Nella sua tela, ti intrappolerà...”

 

Ecco, parole... ognuna di esse la ricorderò per sempre.

 

“... e mai più andar, ti lascerà”

 

Parla di se stesso, sicuramente, capita molte volte... mi sta dicendo davvero che sono vittima della sua grande ragnatela?

 

“Con una bella melodia...”

 

Sì, queste non sono sirene, sta parlando di sé.

 

“... non riuscirai più, a scappar via”

 

Le rime non sono mai difficili, tutte semplici ed anche ripetitive, ma è il contenuto che ti attrae... e la sua voce così penetrante.

 

“Ormai ad ella, ti abbandonerai...”

 

Ne sono più che sicuro, sta parlando del nostro -rapporto-. Sento le palpebre pesanti, il sonno mi annebbia la mente e mi lascio alle sole sue carezze.

 

“... e sai che di sofferenze... ne sentirai.”

 

Una sua guancia sfiora la mia, questo è il pezzo finale di ogni notte: si avvicina, si struscia a me... e mi lascia un caldo bacio sulla guancia... poi... tutto nero.

 

Mi ha addormentato, mi ha ipnotizzato... ed io sono caduto vittima dei suoi giochetti, proprio come ha appena detto. L'insetto intrappolato nella grande tela.

 

 

Al momento che riapro gli occhi, so già cosa mi capiterà: sofferenza.

Lui è sparito, mi pare passato neanche un secondo ed invece già la luce del mattino si fa vedere, accecando i miei occhi.

Non c'è più nella stanza, come ogni santa volta... ed un vuoto persiste dentro di me.

Mi ha lasciato solo... ancora. Solo... solo... solo. Quante volte ho desiderato rimanere sveglio? Ed anche con tutta la forza di volontà che ho in cuore, lui riesce a farmi questo, lasciandomi i soli segni della notte passata con lui su quel letto.

Neanche i suoi vestiti, niente di niente... viene e va, riprendendosi tutto.

 

Mi metto seduto sul bordo del letto, la testa fra le mani, le lacrime che scendono copiose.

Riprendo il cuscino su cui era appoggiato... pareva esserci stato qualche secondo fa. Affondo il mio viso in esso, aspirando forte per sentire un minimo del suo dolcissimo profumo.

 

“Jim...”

 

Mi capita di chiamarlo inutilmente ad alta voce, non darà traccia di sé, finché, come ogni giorno, tento di ricercarlo, sperando che mi dia la possibilità di averlo ancora la sera stessa.

 

Prendo il cellulare, ho il suo numero in memoria, i messaggi sono sempre gli stessi, mi dice solo l'ora in cui sarà qui... capiterà anche oggi? Dammi almeno questo, dammi almeno la tua presenza per quel breve ma intenso momento, dammi la risposta più in fretta possibile, dammi ancora il tuo sorriso, dammi ancora il tuo corpo... vorrei chiedere altro... ma non oso.

 

Asciugo le lacrime sul viso e mi alzo, sentendo l'aria fresca percorrermi il corpo... e continuo a guardare un punto fisso dietro quella finestra.

 

“Mi sono innamorato...”

 

Non è nient'altro che questa, la pura verità, ormai è da molto che non mento a me stesso.

 

“... di una sirena.”

 

Una di quelle cattive, non come nelle favole. Una di quelle che vuole prendermi fra le sue braccia e portarmi nel profondo del mare...

… per poi lasciarmi affogare.

 

“Mi sono innamorato del canto di una sirena.”


E sprofondare negli abissi della disperazione, è la mia pena.

 

  
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