Tieni la foto tra il pollice e l'indice della mano destra. Un piccolo bambino ti osserva con i suoi occhi profondamente neri. Non si muove, è una foto Babbana. L'ha scattata tua madre con la fotocamera di suo marito, uno di quei rari giorni in cui era permissivo. Il bambino è ancora lì. Non sorride, ma ci prova. Indossa dei pantaloni neri e una giacchetta dello stesso colore, sopra una maglia bianca.
A cosa stavi pensando, Severus? C'è ancora un po' di quel bimbo, in te? Chiudi gli occhi, lo senti l'odore della felicità?
Scuoti la testa. Non puoi essere felice. Non è permesso, adesso che sei solo. Sai a cosa stai per andare in contro, ma non cambi idea. Devi farlo, Severus. È l'unico modo per chiederle "scusa", per ottenere il suo perdono. È il vostro abbraccio dopo il litigio, quello che non è mai arrivato.
Poco importa ciò che penseranno di te gli altri. Ti considereranno un traditore, un nemico. E sparleranno alle tue spalle, commenteranno ogni tuo gesto. E ti diranno che non sei lo stesso, perché non sanno riconoscerti. Perché non ti hanno mai conosciuto davvero. Riducono la tua esistenza a un'alleanza. E ti diranno che sei meno dolce, perché l'amore sa nascondersi. Perché è morto con lei.
Ne vale davvero la pena, Severus? Vuoi così poco bene a te stesso da mettere a rischio la tua stessa vita? In cambio cos'avrai? Odio, disprezzo? Cosa può darti, lui, che già non hai?
Storci le labbra, le risposte sono sulla punta della tua lingua e hanno un gusto che non ti piace. Può darti protezione. Uno stimolo per fare ciò che stai per fare. Un posto caldo dove rifuguarti. Un amico quando ne hai bisogno. Ma lui non approva ciò. Vorrebbe che tutti sapessero chi sei davvero, che vedessero la parte migliore di te. Eppure no, non lo accetti. Non te lo meriti, dopo ciò che hai fatto. Rifiuti. Perché se un singolo può farti sembrar santo, tu digli sempre che vuoi rimanere gatto. Che si bevano le tue menzogne.Prendi la tua strada. Se gli altri guardano il tuo viso con sospetto, è perché sanno ancora poco del rispetto. E tutti vogliono vederti rotolare. Lasciali parlare….
Ti alzi dalla poltrona, sei pronto. La foto scivola silenziosamente in una tasca della casacca. Ti ricorderà chi eri.