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Autore: TheMask    07/09/2014    1 recensioni
Questa fan fiction è una What if sui personaggi principali del Death Note.
Mi sono chiesta: se anche loro andassero al liceo, come passerebbero le loro giornate?
E' un po' OOC, me ne rendo conto e chiedo venia, ma spero possiate gradirla ugualmente! :)
Fatemi sapere che ne pensate se vi va!
estratto --->
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“COSA INTENDI DIRE?”
“Quello che ho appena detto.”
“NON CI SPEREREI SE FOSSI IN TE! E ORA ESCI DI QUI!”
“E perché dovrei?”
“PERCHè SE NO VENGO LI E TI STRAPPO I BULBI OCULARI!”
“Mi sembra un’ottima risposta” rispose infine il ragazzo, lievemente preoccupato per i suoi bulbi oculari.
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Fissavo uno scantinato illuminato quasi a giorno dalle finestre in alto, che davano probabilmente sulla strada sopra di noi, pieno zeppo di… quadri.
Appesi e appoggiati alle pareti, impilati l’uno sull’altro. Un cavalletto illuminato, sotto una delle finestrelle, ospitava una tela ancora incompleta.
Ma non era solo questo a farmi sentire come se qualcuno mi avesse calciato fuori dal mondo per proiettarmi in un sogno strano e surreale.
Tutti i dipinti raffiguravano, ora chiaramente, ora in modo quasi astratto, due volti femminili, che si alternavano nella stanza dando e restituendo molteplici sguardi.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Beyond Birthday
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buongiorno! Vacanze finite, mare salutato (sono ancora in lutto, sappiatelo) e tutto ricomincia sfortunatamente! :D
Come state? Io sono megaintrippata in un sacco di cose come mio tipico, ma eccomi qua!
Questo capitolo forse è un po' breve, ma sapete cosa succede ad agosto, dai. ;)
In ogni caso sarei felice di sapere cosa ne pensate! Vi auguro un  buon rientro! Forza e coraggio, ce la possiamo fare anche quest'anno (forse :p)!
FEAR NOTHING!


Mina




Salimmo sul palco al buio, nel chiacchiericcio del pubblico distratto. Matt si era premurato di dare una copia della scaletta, scritta velocemente con un grosso pennarello su alcuni fogli bianchi e una birra a ciascuno.
Cominciai un giro di chitarra tetro e distorto, seduta a bordo del palco che si riempiva di fumo e le persone andarono ad avvicinarsi, accalcandosi sotto di noi.
Quasi non ci si vedeva, immersi nel fumo com'eravamo. Sembravamo sagome nere, ombre.
Matt cominciò a suonare il basso unendosi alla mia chitarra. Mantenemmo il ritmo lento e cupo fino a che non la batteria non aumentò il ritmo.
Cominciammo un crescendo sempre più incalzante. Io mi alzai e mi dimenticai del resto del mondo.

Beyond osservava la sua ragazza senza mostrare emozione alcuna, ma dentro di sé era un subbuglio. Era entrata nel fumo silenziosamente, si era seduta sul palco e aveva cominciato a suonare, la chitarra nera che scintillava sotto le sue dita. Quel ritmo cupo, noir, morboso, lo aveva incantato da subito. La ragazza era concentrata sul suo strumento, non aveva dedicato un singolo sguardo al pubblico. Dondolava piano le gambe, tenendo il tempo insieme a una batteria discreta. Il ragazzo che la suonava la guardava concentrato.
Era entrato insieme con il basso, le cui note cadenzate esaltavano l'atmosfera creata dalla chitarra.
Tutt'a un tratto però la batteria aveva cominciato a suonare sul serio, aumentando il ritmo e la complessità. La chitarrista si era alzata e aveva cominciato a suonare i terzine, interagendo coi compagni, muovendosi per il palco, suonando con tutta se stessa.
Dopo tre accordi in distorsione e un breve assolo però, i tre si fermarono in perfetta sincronia per un momento. E all'improvviso, tutti insieme, ricominciarono, riprendendo il tema iniziale, meno pestato.
E con loro cominciò anche Jen.
Nel momento in cui aveva aperto bocca, chi ancora non stava ascoltando venne completamente rapito. La voce che aveva tirato fuori era perfetta per quelle note, soffiata, dolce, molto in linea con la cupezza del tappeto musicale.
Beyond però non smise per un secondo di fissare la sua ragazza che si agitava sul palco, suonando al meglio delle sue capacità. Sembrava che fosse entrata completamente nella musica, che si fosse fusa alla sua chitarra e alle note che le strappava.
Il ritornello travolgeva tutti, la voce che saliva e si sporcava, sempre calzante.
Misa fissava la cantante allo stesso modo in cui ne era stata fissata, colpita dalla sua bravura. Si sarebbe addirittura potuta lanciare nel professionismo. Trovava incredibile l'idea di poter vivere semplicemente cantando, ma guardando Jen le pareva più che plausibile di vederla diventare famosa un giorno.

Anche Jack, mentre suonava, non smetteva un attimo di fissare la bionda davanti a lui muoversi e cantare con la voce più splendida che le avesse mai sentito usare. Si sentiva che stava dando il meglio, rispetto alle prove.
Jack era stato bocciato in quarta ed era entrato a scuola un anno dopo per motivi familiari, quindi ormai aveva vent'anni, mentre la bionda ne aveva sedici. La prendeva continuamente in giro per questo, ma in realtà lo faceva più che altro per ricordarselo.
Se non avesse tenuto bene a mente la loro differenza di età avrebbe cominciato a farsi qualche pensierino di troppo sulla ragazza.
Come se già non se li stesse facendo, poi. No, non ci doveva pensare. Non se li stava facendo e basta.
Cavolo , era solo una ragazzina, cosa gli passava per la testa?!
Chiuse gli occhi per un secondo e si concentrò sulla musica per evitarsi di sbagliare.
Ma gli venero solo in mente di tutte le volte che si erano fermati alle prove e lei, seduta sulle sue gambe come una gattina, ci aveva parlato del più e del meno. Dei tanti messaggi che si erano mandati. Era una tipa forte, scherzava senza trattenersi, gli stava dietro, avevano gli stessi interessi. Non gli rompeva le palle se non le rispondeva mentre faceva qualcosa. Era intelligente e pronta, coglieva tutte le sue citazioni, non si lasciava mai scoraggiare.
Era inutile, non se la poteva togliere dalla testa.
E poi lei non aiutava, lì sul palco precisamente davanti ai suoi occhi, stretta in quei vestiti, con i capelli che le ondeggiavano sulle spalle.
Sospirò rassegnato.

I ragazzi stavano suonando davvero bene. Cleo era aggrappata a Matt, in ansia e felice per loro allo stesso tempo, silenziosa. La stringeva a se volentieri, preoccupato che potesse essere una delle ultime volte. Gli piaceva davvero molto la musica che stavano suonando. Lo stile era molto buono, loro molto bravi.
Jen era calamitante. Chitarrista e bassista continuavano a girare per il palco. Lei era, dopo Jen, la musicista con più occhi puntati addosso e pareva non accorgersene neanche.
Era completamente assorbita da ciò che stava facendo, canticchiava le canzoni, saltellava, era davvero un'animale da palcoscenico e si vedeva molto bene.
C'era una bella atmosfera intorno a lui, ragazzi che cantavano, alzavano le mani, le battevano, sostenevano la band fra una canzone e l'altra e ridevano alle loro battute.
Fu un'ora di concerto veramente strepitosa, piena di momenti che nessuno si sarebbe mai dimenticato, assoli, risate, soprattutto molta energia. Tutti erano colpiti dai progressi fatti dalla band in così poco tempo, colpiti dal nuovo bravissimo batterista e quant'altro.
Si presero una breve pausa, scomparendo un attimo dal palco con una birra in mano, assaliti dal pubblico.
Poi scomparvero per pochi minuti.

Jen beveva a canna dalla bottiglia d'acqua da due litri che si era portata dietro “ perché non si sa mai”.
- STO SBAGLIANDO TUTTO! -
Jack rise.
- COSA CAVOLO RIDI TU?!” lo aggredì lei, puntandogli contro drammaticamente la bottiglia.
- E finiscila di urlare che ci stai assordando tutti. Sembri una ragazzina isterica. - ammiccò Jack.
- Sono un ragazzina isterica, idiota. -
- Guarda che non stai andando male. -
Jack si sforzò di non guardarla. Alle prove la vedeva eternamente in jeans e maglietta, sempre molto brusca e allegra.
E poi se ne usciva con quell'eleganza da saltarle addosso.
La bionda sbuffò e si scostò i capelli dal viso, chiamandomi.
- Dimmi, luce dei miei occhi! -
- Non fare la cretina e vieni con me, veloce. -
Mi trascinò in bagno in meno di dieci secondi, mi sbatté contro il muro e mi guardò con gli occhi ridotti in due fessure.
-ALLORA. Tu davvero credi che dovremmo suonarla, adesso? -
- Sì-
- Non lo capirà mai, vero? -
- Se è così, a cantarla non ci perdi nulla, no? Forza, andiamo isterica! -

Matt rimase stupito del fatto che a saltare nuovamente sul palco non fosse la band al completo, ma solo la chitarrista e la cantante. Non sembrava fosse un errore.
Le luci si abbassarono e delle due ragazze non si videro che le silhouette scure e ferme.
Jen staccò il microfono dall'asta e lo avvicinò al volto.
- Tutte le nostre canzoni sono state scritte da Matt e arrangiate da Alma. Questa invece è la prima canzone che posso dire di aver scritto. L'ho scritta pensando a... una persona a cui voglio molto bene. Beh, spero che la ascolti. -
Dopo un secondo di silenzio, in una luce ovattata, le due cominciarono a suonare.
 

https://www.youtube.com/watch?v=_nW5AF0m9Zw

Light reflects from your shadow
It is more than I thought could exist
You move through the room
Like breathing was easy

Jen, gli occhi socchiusi, era totalmente presa dalla canzone che stava cantando. Si muoveva sul palco con naturalezza, perfettamente a suo agio. La voce pulita e delicata toccava tutto il pubblico come in punta di piedi lasciandoli con la pelle d'oca.
Jack la osservava impassibile, di fianco a Matt.
Non poteva smettere di fissarla, avrebbe voluto suonare con lei quella canzone.
Le parole lo attraversavano come delle frecce. C'era qualcuno a cui lei avrebbe voluto dedicarle, dunque? Avrebbe dovuto immaginarlo. Era perfettamente normale. Cosa pensava, che solo perché stava tanto simpatica a lui gli altri non avrebbero dovuto notarla?
E come non notarla?
Era bella e intelligente, chiunque si sarebbe fermato a guardarla passare e chiunque ne sarebbe stato attratto dopo una breve conversazione. E perché lei non avrebbe dovuto prendersi una cotta per qualcuno? D'altro canto alla sua età era più che naturale.
Doveva succedere. Prima o poi, doveva succedere. Non poteva metterla sotto una campana di vetro per tutta la vita, troppo spaventato per prendersela e troppo geloso per lasciarla libera. Non aveva senso.
Eppure più la canzone andava avanti più stava male.


If someone believed me
They would be
As in love with you as I am
They would be
As in love with you as I am
They would be
As in love with you as I am
They would be
In love, love, loveAnd everyday
I’m learning about you
The things that no one else sees
And the end comes too soon
Like dreaming of angels

Più la canzone andava avanti più la vedeva come un sogno, sempre più lontana, sempre più irraggiungibile.

And leaving without them
And leaving without them

Era impalpabile.

Being
As in love with you as I am
Being
As in love with you as I am
Being
As in love with you as I am
Being
As in love, love, love
Love, love, love
Love, love, love

A chi, a quale fortunato ragazzo, Jen stava dedicando quella canzone? Perchè non gliene aveva parlato?
Perchè avrebbe dovuto farlo? Sebbene si volessero molto bene i due non erano il tipo di persona che si mette a fare discorsi melodrammatici ogni secondo. Passavano la maggior parte del tempo a lanciarsi frecciatine. Lui lo adorava. Ogni volta rimaneva stupido della sua furbizia dell'incastrarlo, ed era più che soddisfacente tenderle delle trappole. Quando riusciva ad avere la meglio, Jen ammetteva sempre i suoi sbagli, e rideva. Non gli aveva mai messo il muso.
Non c'era la parte noiosa di avere una ragazza con lei.
Jack odiava parlare troppo con le ragazze, la maggior parte di loro lo annoiava. Jen l'aveva rimproverato per questo, ma non ci poteva fare niente.
Lei non lo annoiava però.

And with words unspoken
A silent devotion
I know you know what I mean
And the end is unknown
But I think I’m ready
As long as you’re with me

Jack scrutava il pubblico in cagnesco. Chi di loro? Chi di loro aveva il cuore di una ragazza così e non le era ancora saltata addosso? Quale idiota fra loro?
Matt ridacchiò.
- Va tutto bene Jack? -
- Perchè? -
- Niente... ti piace la canzone? -
- Non è male. -
- Chissà perché non ce l'hanno fatta sentire prima di stasera, eh Jack? -
- Magari si vergognava. -
- Di me? -
-Di... di noi. No? -
- Jack, lo sai l'inglese, vero? - domandò Matt in modo apparentemente incoerente.
- Lo sai che ho fatto sei mesi in Inghilterra. Certo che lo so. -
- Il testo è carino. -
- Infatti. -
- Chissà per chi è. Te lo sei chiesto? -
- Non sono affari miei immagino. - disse lui.
- Ah, beh.... ok.... -

Being
As in love with you as I am
Being
As in love with you as I am
Being
As in love with you as I am
Being
As in love, love, love


 

Jen, sul palco, sembrava totalemente assorta nella canzone. In realtà ogni tanto lanciava un'occhiata verso Jack e Matt, terrorizzata. Il batterista la fissava con quello sguardo sempre così critico, sempre così oggettivo e razionale. Oh, vaffanculo!
Era sempre così duro!
Ma chi prendeva in giro, non era duro. Era solo sincero. E non aveva filtri quando parlava, il che a volte lo rendeva poco sensibile, ma non era una colpa. Era fatto così, eternamente fedele a se stesso. E lei gli voleva bene per questo.

Le luci si abbassarono e i due ragazzi saltarono sul palco per continuare il concerto.
Jen sorrideva al pubblico, che la applaudiva con trasporto, fischiando e urlando il suo nome.

Beyond sorrise. La sua ragazza gli aveva accennato che Jen si era presa una cotta per un ragazzo più grande. Si sentiva una stupida e avrebbe voluto poter cancellare quei sentimenti e rimanergli amica, pur di non perderlo per qualche errore dovuto alla sua giovane età.
Dopotutto però, la bionda era molto più matura della maggior parte dei suoi coetanei.
La sua canzone gli era davvero piaciuta, aveva molto talento da vendere. Chissà se da adulta sarebbe stata in grado di fare di quella passione il suo lavoro e la sua vita. Con le conoscenze giuste aveva davvero molte possibilità.
La band aveva ricominciato con una canzone che la maggior parte dei fan conosceva a memoria. Tutti la cantavano a squarciagola, battendo le mani.
Era una delle sue preferite.

In fondo al locale, alle spalle del pubblico, Aki si era avvicinato lentamente a Kendra, prendendole una mano.
L'aveva portata fuori, all'aria fresca della notte.
- Quando finiscono sai cosa fare. - le aveva sussurrato.
La ragazza aveva sorriso. - E tu? -
- Certo che sì. - rispose lui ricambiando il sorriso.

  
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