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Autore: ViEarnshaw    08/09/2014    2 recensioni
Ero in macchina, schiacciata tra borse e scatolini.
Mi aspettava l'ennesimo trasferimento, prossima tappa? Londra.
Era l'Estate dei miei diciotto anni, precisamente il giorno del mio compleanno, quando comprai una lanterna, di quelle che accendi e volano alte, sembrano mongolfiere.
La accesi e sembrava un piccolo Sole incandescente che volava fin sopra la Luna.
Desiderai con tutte le mie forze e ripetei il desiderio quanto più possibile, finché la lanterna non venne inghiottita dal buio.
"Non voglio trasferirmi di nuovo."
Strano come il destino abbia deciso di non accontentarmi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Jessie! Tre Chicken Wings al tavolo due e di corsa pure! - le urla di Roxy, donna corpulenta dai capelli color malva nonché mia datrice di lavoro, mi penetrarono nelle orecchie facendomi sobbalzare così forte che per poco non rovesciai a terra il vassoio che tenevo in mano. Ovviamente aveva sbagliato il mio nome, di nuovo, ma era ormai un fatto di ordinaria amministrazione per me, ero la più giovane lì in mezzo e dovevo adeguarmi.
La prossima volta che sbaglia a chiamarmi giuro che le spacco il vassoio in testa.
Pensai stringendo la presa del vassoio che tenevo in mano.
Mi riassestai subitamente dirigendomi verso il bancone, facendomi strada tra la moltitudine di gente che affollava il locale come ogni pomeriggio della settimana.
- Subito! – le urlai dietro di rimando sforzandomi a non alzare gli occhi al cielo come ero solita fare quando gracchiava ordini a quel modo dall’alto della suo sgabello nero e sbagliando anche a chiamarmi per giunta, d’altronde mi era giunta voce che avesse licenziato qualcuno per molto meno.
- Andiamo Cassie – la presa salda di Jill sulla mia spalla mi fece ritornare alla realtà facendo sbollire all’istante la mia arrabbiatura – sai com’è fatta Roxy, non ha considerazione di niente e di nessuno.
Asserii annuendo ancora scura in volto e sforzandomi di sorriderle, incontrai i suoi occhi scuri e gentili che come al solito da quando avevo iniziato a lavorare lì, mi davano la forza necessaria a non mandare tutto all’aria visto il mio caratterino piuttosto ribelle e impulsivo.
Avevo faticato davvero molto per ottenere quel lavoro da Nando’s e di certo non avrei distrutto due mesi di lavori forzati ma ben pagati, perché avevo una datrice di lavoro sgarbata e assolutamente insopportabile.
- Penso io all’ordine che stavi portando, tu vai a occuparti del tavolo due – mi rassicurò Jill per poi avvicinarsi al mio orecchio - e poi pensa al party di Loren questa sera, un degno ultimo giorno di lavoro della settimana – mi sussurrò sognante facendomi l’occhiolino e prendendomi il vassoio dalle mani, sgattaiolando via veloce ed agile sui nuovi pattini a rotelle che comprendevano la divisa del locale.
Era stata davvero una manna dal cielo quella ragazza per me: capelli mossi e biondi con due grandi occhi da cerbiatta, era l’unica persona sulla quale ero sicura di poter contare in ogni momento, l’unica che sapesse come farmi ridere e non pensare a nulla.
Senza alcun dubbio Jill Awkins era in assoluto per me da quando l’avevo conosciuta, la mia migliore amica.
Ci eravamo incontrate il mio primo giorno di gavetta, quando Roxy l’aveva pigramente indicata con un dito e incaricata di darmi una mano ad ambientarmi e capire il mestiere. Così Jill aveva trovato una divisa della mia taglia nello sgabuzzino, era una semplice maglietta nera con un paio di pantaloni dello stesso colore con tanto di logo del locale e mi aveva presa con sé. L’avevo seguita per tutta la giornata e poi per l’intera settimana finché non avevo bene o male imparato a destreggiarmi nel trambusto di quelle giornate, senza cadere col sedere per terra a causa dei pattini e evitando di rovesciare bibite o ali di pollo fritte.
Era davvero un miracolo che io stessi lavorando in uno dei ristoranti più quotati di Londra dopo essermi trasferita lì solo pochi mesi prima, lasciando Holmes Chapel, quello che credevo fosse il mio posto nel mondo. Lì avevo conosciuto le mie più grandi amicizie e avevo incontrato anche la mia più grande distruzione e felicità.
Non è importante, non è assolutamente importante che mi ricordi di lui.
Mi dissi mentre Robb metteva le due bibite dell’ordine sul vassoio.
D’altronde ero abituata a dovermi trasferire di continuo visto il lavoro di mia madre, lei era un’artista itinerante, quindi avevamo girato praticamente quasi tutta la Gran Bretagna e gran parte dell’Irlanda insieme con mia sorella Maggie, di soli tre anni più piccola di me.
Nonostante il mio spirito d’avventura fosse ormai consolidato ed io tenessi addirittura un blog delle mie permanenze nelle varie città dove vivevo, Holmes Chapel era il posto in cui eravamo rimaste di più, probabilmente perché ci abitavano anche i miei nonni materni, e questo aveva fatto sì che vi avessi lasciato davvero molto di me stessa, quasi un pezzo di me.
Questo non aveva certo reso facile il mio trasferimento a Londra, dove avevo faticato molto ad ambientarmi e mi ero segnata finalmente al college, dove stavo frequentando a fatica il mio primo anno alternandolo al lavoro da Nando’s per pagarmi da sola gli studi. Avevo davvero insistito molto per essere autonoma e indipendente, non volevo certo dover sottostare ad una nuova partenza di lì a poco, così avevo messo le cose in chiaro con mia madre e avevo intenzione di finire gli studi lì, anche se dal canto suo mia madre non sembrava molto in vena a spostarsi tanto presto.
Un urlo improvviso mi riscosse dai miei pensieri e per poco non caddi di sedere per terra.
- Finalmente! Quelle sono le mie alette di pollo?
 A chiamarmi era stato un ragazzo dagli occhi di un azzurro chiarissimo e dal vago accento irlandese che con il fazzoletto incastrato a regola d’arte nel colletto della polo, lanciava sguardi ammiccanti alle alette di pollo che avevo in mano.
- Niall ma che modi sono! Scusati immediatamente con la signorina – lo rimproverò il suo amico lanciandogli un leggero schiaffo dietro la nuca.
Aveva anche lui degli occhi chiarissimi e i capelli pettinati da un lato, mi lanciò un sorriso di scuse e si girò verso l’amico, che avevo appurato si chiamasse Niall, il quale era diventato paonazzo dall’imbarazzo.
- Non c’è bisogno che ti scusi, tranquillo, anzi scusami per il ritardo – lo rassicurai servendogli il tutto con fretta mentre lo guardavo di sottecchi.
- Invece sì, ce n’è bisogno. Mi dispiace molto… - si avvicinò Niall al mio cartellino per leggere il mio nome – Cassandra Parker, posso chiamarti Cassie, vero?
Se non fossi stata un esemplare di donna quasi androgina, d’altronde portavo una seconda scarsa di reggiseno, avrei pensato che  avesse cattive intenzioni, ma d’altronde con un viso così pulito e angelico non sarebbe stato certo il tipo.
Quindi gli risposi con tranquillità apparente, sforzandomi di non arrossire.
- Oh, uhm, certo credo – quel ragazzo mi aveva decisamente messa in difficoltà in meno di tre minuti, non andava assolutamente bene.
- Ecco Cassie, da oggi siamo amici, ogni volta che verrò voglio che sia tu a prendere i miei ordini – asserì Niall sorridendo e scoprendo una dentatura pressoché perfetta.
- Niall, ti prego stai peggiorando le cose, la tua frase potrebbe essere male interpretata da Cassie – lo rimproverò di nuovo l’amico ma Niall si era già fiondato felice sulle sue ben due porzioni di alette di pollo.
- Sta tranquillo, vi auguro un buon pranzo Niall e… - solo allora mi ero resa conto di non conoscere il nome del suo amico.
- Louis – si presentò allora lui allungando una mano e aspettando che gliela stringessi.
Il caso volle che proprio mentre mi stavo presentando, Roxy mi comparve vicino lanciandomi un’occhiata assassina ed io mi allontanai subitamente dalla stretta di Louis, tanto che per poco non urtai contro la stessa Roxy.
- Niente strette di mano coi clienti Kelsie – mi rimproverò severa sbagliando di nuovo il mio nome e rivolgendo un finto sorriso a Niall e Louis che ormai avevano gli occhi solo per i piatti di pollo.
- Assolutamente Roxy, scusami – le risposi fingendomi triste e pentita, detto ciò si dileguò soddisfatta lanciando sguardi minatori a qualunque dipendente le capitasse a tiro.
Proprio a me doveva capitare un ippopotamo scontroso come datrice di lavoro?
Mi dissi e continuai il mio giro destreggiandomi tra il disordine del locale, non vedendo l’ora che finisse la giornata.

 
 
SAAAALVE GENTE,
mi chiamo Val e sono nuova del giro, questa è la prima FF che scrivo e pubblico e devo dire che mi sento abbastanza soddisfatta di come l’ho immaginata.
C’è da dire che questo primo capitolo è un po’ moscio e  non succede poi molto, se non che ecco che viene presentata la nostra protagonista, Cassie e il suo lavoro infernale da Nando’s. Scaveremo molto nel passato di Cassie e verranno fuori delle cose inimmaginabili che si porta dentro, dietro al suo aspetto da dura e senza regole si nasconde una ragazza che solo un ragazzo di Holmes Chapel ha conosciuto davvero.
Parliamo di Jill che la aiuta a non spaccare la testa a una datrice di lavoro insopportabile come Roxy.
Anche l’incontro con Niall e Louis riserverà una grandissima sorpresa per la nostra protagonista, poi scoprirete il motivo.
Detto ciò, cercherò di postare quanti più capitoli possibili alla settimana, anche se con l’inizio della scuola la vedo molto dura ma avrete la vostra FF aggiornata ogni venerdì, lo prometto.
Detto ciò, LEGGETE LEGGETE LEGGETE E RECENSITE.

Ho bisogno di sapere cosa ne pensate eee, spero vi piaccia, davvero.
Vi bacio tutti, a presto.
Val.

 
  
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