L’orologio segna le 07:08, tra esattamente due minuti avrà inizio la mia splendida giornata. Aprire gli occhi prima ancora che la sveglia suoni di solito mi rende nervosa e isterica ma oggi non è un giorno come tutti gli altri, oggi è la mia grande occasione, il treno che passa sui miei binari per una sola fermata, la svolta che aspetto da una vita.
Per la prima volta in cinque anni di liceo passerò un’intera giornata con Dean, il capitano della squadra di football della scuola, il ragazzo più bello che esista sulla faccia della Terra, il più intelligente, il più simpatico..ok forse sto esagerando, ma che ci posso fare se ho una cotta per lui dalla prima volta che l’ho visto.
Ricordo ancora le farfalle nello stomaco quando il Preside ci comunicò che per il giornalino della scuola avremmo dovuto scrivere un articolo sul capitano della nostra squadra di football. Prima ancora che qualcuno potesse proporsi ero scattata in piedi con carta e penna in mano, non volevo farmi scappare questa opportunità, anche se né Andrew né Lisa, i miei due migliori amici e colleghi di giornalismo, sembravano particolarmente interessati a doversi subire una giornata con quello che loro consideravano un cretino assoluto.
Ma non mi importa del loro parere, io e Dean saremo felici insieme, Ashley e Dean, Dean e Ashley..la sveglia interrompe i miei pensieri, mia sorella      spalanca la porta:
-“Ashley dov’è la mia maglia azzurra, lo so che l’hai presa di nascosto dal mio armadio!”
-“L’ho messa ieri è lì sulla sedia”
-“Devi smetterla di metterti le mie cose” mi urla contro
-“Ma io non ti vieto di usare le mie di cose, è uno dei vantaggi di essere gemelle” rispondo.
Nonostante l’aspetto fisico ci accomuni io e Julie siamo molto diverse.
Oltre alla mia passione per il football, o meglio per un suo componente, amo scrivere. Faccio parte della redazione del giornalino della scuola, seguo corsi pomeridiani di giornalismo e ho riempito il mio hard disk di file word con pagine su pagine su tutto quello che mi passa per la testa. Vivendo a Roswell, la città degli alieni, la maggior parte dell’attenzione di tutti i giornalisti dovrebbe essere su qualsiasi cosa possa assomigliare a un disco volante o a dei cerchi nel grano per poter scrivere l’ennesimo articolo su questi esseri.
A differenza di molti, non credo minimamente che possano esistere, anche se, ultimamente, mi capita spesso di immaginare esseri soprannaturali, vampiri, licantropi che vivono in una sorta di mondo parallelo.., riesco ad inventarmi certe storie assurde che mi spavento da sola per quanto la mia mente possa spingersi con l’immaginazione.
Mi starò convertendo anche io al paranormale..

 

***
 

 Mancano meno di cinquanta giorni alla fine dell’anno scolastico, posso farcela, devo, e poi addio idioti patentati, addio cheerleaders saltellanti e addio al più viscido e doppiogiochista essere vivente che esista sulla faccia della terra: Dean Thomas! Sento ancora le sue squallide frasi sussurrate al mio orecchio: “Julie sei così bella, solo un bacio…” le sue mani che mi accarezzavano il volto, dio sono stata così stupida e credo che qualcosa si sia spezzato dentro di me per sempre quando l’ho sentito vantarsi con i suoi compagni di squadra: “Ragazzi mi merito i miei cinquanta dollari, quella non mi staccava le mani di dosso, oh Dean si ancora…”. Però di sicuro lo stampo della mia mano sulla sua guancia se lo ricorderà ancora a lungo.
E’ tutta colpa della mia malsana idea di entrare a far parte del gruppo delle cheerleader, Ashley a scuola e’ sempre impegnata a scrivere di qualunque cosa le passi sotto al naso e allora mi sono detta perché non provare magari trovo anch’io qualcosa a cui appassionarmi, diciamo che purtroppo non è andata bene.
Samantha la capo cheerleader un po’ Barbie svampita, bionda, slanciata con due airbag davanti e una nocciolina al posto del cervello all’inizio mi faceva un po’ sorridere, quando mi ha chiesto se il rosa fosse anche il mio colore preferito l’ho guardata un po’ male lo ammetto, però mi piaceva la sua visione semplice del mondo ed ora che ci penso anche un po’ troppo.
Uscivamo spesso in gruppo finiti gli allenamenti e spesso ci ritrovavamo con i ragazzi della squadra di football, Samantha sbatteva le sue lunghe ciglia e tutti correvano a sedersi accanto a lei, è così che ho conosciuto quell’idiota, certo lo conoscevo già prima, chi a scuola non sa chi è Dean Thomas, ma per la prima volta nella mia vita mi ero sentita lusingata che si sedesse sempre vicino a me e non a “guarda pure dentro alla mia scollatura”. Più tardi ho scoperto il perché non fosse interessato, perché io non ero altro che una stupida scommessa e poi dulcis in fundo Samantha ha aperto la sua boccuccia e mi ha gentilmente detto: “Julie che sarà mai,guarda che Dean ti ha fatto un favore! E poi se non ricordo male ci sa fare”.
Ricordo con tenerezza il falò dei miei pon pon alimentato dalla mia rabbia e dal mio odio. Da quel giorno quando vedo Dean scherzare e ridere come se niente fosse, sento una sorta di fuoco che mi scatena una violenza che faccio fatica a controllare, così cerco sempre di stare per conto mio, nemmeno mia sorella sa perché ho lasciato le cheerlearders a volte vorrei raccontarle tutto, ma proprio non ci riesco mai.