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Autore: Sarapia    08/09/2014    2 recensioni
Lily gira mano nella mano con Sev, ma al contrario di lui non lo ama. vorrebbe, ma non ci riesce. una sera, quando è in procinto di recarsi in mensa, si rende conto che James Potter (con la quale non fa che ti litigare costantemente) si è allontanato da Sirius e sta tornando indietro. Lily lo segue e solo quando fa per seguirlo capisce che era attesa.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Stavo con Sev, mano nella mano. La cosa mi metteva un po' a disagio, ma a lui piaceva così e io gli volevo bene. Lui mi amava, io... no. Era questa la triste verità; sapevo che lui sarebbe andato benissimo per me: mi coccolava, mi rassicurava, mi aiutava in pozioni... ecco, era proprio per questo che non lo amavo: stava diventando uno zerbino.

Come sempre quel giorno mi aprì la porta dell' aula di Difesa contro le Arti Oscure e io proseguii un po' imbarazzata. Tutti ormai erano convinti che stessimo insieme ma la verità era che ogni volta che lui si era avvicinato un po' troppo io avevo trovato una scusa infame e me l' ero data a gambe. Questo non l' avevo mai raccontato.

Era un pomeriggio uggioso e a causa di Pix avevamo dovuto rimandare la lezione del mattino alle sette di pomeriggio; la Gaiamens ci aveva promesso che avrebbe assegnato solo un minimo di compiti da svolgere e a noi andava bene così.

-Lily, siediti qui.- mi invitò Severus e io lo seguii in uno dei primi banchi dell' aula resa cupa dal temporale che stava per scatenarsi là fuori.

Chinai il capo mentre lui faceva scivolare una mano intorno alle mie spalle per cingermi affettuosamente ma io, rossa in viso, mi chinai ancor di più per prendere delle pergamene e Sev si allontanò.

Udii una risata familiare alle mie spalle ma non mi voltai.

James Potter, come sempre circondato da una schiera di ragazze civettuole e seducenti, stava sogghignando con Sirius, quindi mi voltai verso la cattedra vuota.

Sapevo bene che James e Sirius erano i due ragazzi più brillanti della scuola: avrei voluto dire che James era tutto muscoli e niente cervello, ma in verità sapevo che era dotato di un' intelligenza disumana che gli procurava dei voti altissimi nonostante l' avessi visto studiare sì e no venti volte in tutti i sei anni che avevo trascorso insieme a lui.

Ignorai la risata divertita di Sirius in risposta al compagno e mi voltai, attendendo l' arrivo in aula della Gaiamens.

La lezione fu piuttosto noiosa e i miei pensieri spesso scivolavano più in là di quanto avrei voluto. Non so perchè ma la mia mente continuava a rievocare le impeccabili esibizioni di James a Quidditch e i sorrisi che le aveva rivolto in diverse occasioni durante uno dei loro tanti litigi.

Scossi forte la testa e Severus si voltò allarmato nella mia direzione.

-Stai bene?- sussurrò per non farsi sentire dalla Gaiamens, impegnata in uno dei suoi monologhi sulle sue innumerevoli avventure contro le Arti Oscure.

-Sì, sto bene...- ma dicendolo mi voltai involontariamente verso James e Sirius, come sempre al fondo dell' aula. James sghignazzò silenzioso e io tornai a guardare la Gaiamens con finto interessamento. Severus se ne accorse.

-Ignorali, ridono solo perchè sanno che sei meglio di loro.- non aveva capito. Sev odiava, anzi, disprezzava James. Fin dal loro primo incontro lo aveva odiato e la cosa era reciproca. Avevo visto James compiere certe magie di livello avanzato alla quale Severus aveva potuto rispondere solo con qualche imprecazione. James naturalmente veniva rimproverato, ma la faceva sempre franca: Severus lo detestava ancor di più in quelle occasioni e diceva che in quel mondo non c' era nessuna giustizia. Ero cresciuta associando James al male e mi chiedevo solo adesso se fosse davvero così.

Quando l' ora della Gaiamens si concluse io non mi mossi, stordita dai miei stessi pensieri.

-Vieni?- incalzò Sev vedendomi immobile e lo seguii trascinando i passi verso la mensa. Notai che James si era distaccato da Sirius e stava tornando indietro. Mi gettò uno sguardo strano, come di sfida... e io adoravo le sfide.

-Ho... dimenticato una cosa.- improvvisai inchiodando quando James voltò l' angolo.

-Vengo con te...-

-NO!- dissi in fretta. -Volevo dire... lascia stare, vai in mensa e mangia. Sinceramente non ho nemmeno molta fame.- mentii.

-Non stai bene? Se vuoi ti portò in infermeria.- si propose.

-No, no, tranquillo. Al massimo vengo alla fine. Non preoccuparti.- solo dopo mille inviti ad andarsene lui si arrese; temevo che James se ne fosse già andato per combinare qualcosa e lì stavo solo perdendo tempo!

Quando finalmente Severus non fu più a portata d' occhio non persi tempo e corsi con tutta me stessa.

Non dovetti cercare molto: James stava appoggiato allo stipite della porta dell' aula della Gaiamens, un piede sul muro, mentre con la mano lasciava andare e riprendeva il boccino d' oro conquistato nell' ultima partita.

Odiavo quel suo vizio, ma tralasciai.

Lui si voltò verso di me e mi inchiodò lì, come se lo stessi vedendo per la prima volta.

-Ciao, Evans.- sorrise lui mettendo in tasca il Boccino. -Ce ne hai messo di tempo.-

   
 
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