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Autore: ChelseaH    27/09/2008    1 recensioni
“Solo tu potevi accettare l’invito di uno sconosciuto, fra l’altro in uno dei quartieri più malfamati di Amburgo.”
E tutto iniziò con un delitto da Starbucks in cui la vittima fu un cappuccino e l'assassino un ragazzo dagli occhi blu...
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Somebody Out There

20.

Linke e David stavano cercando di convincere Juri a venir via con loro, Franky e le ragazze ma lui non ne voleva sapere, non faceva altro che ripetere che lui abitava lì, che gli spiaceva se Meli si era dovuta chiudere in bagno per risolvere i suoi problemi ma che lui non c'entrava nulla e la fonte di fastidio veniva tutta dagli altri. David si stava spazientendo potentemente quando la porta d'ingresso si aprì senza alcun preavviso e in casa entrò un ragazzo sul piede di guerra. Tom.

Si bloccò un attimo nel vedere tutta quella gente, evidentemente si aspettava la casa deserta eccezion fatta per Meli e suo fratello.

“Voi sareste...?” chiese indispettito dal fatto che qualcuno si stesse frapponendo fra lui e ciò che voleva raggiungere, ovvero il ladro di Cadillac altrui. Katie parve risvegliarsi dal suo torpore e fece per andargli incontro con l'ascia di guerra ben salda in mano quando Linke la fermò.

“Amici di Meli.” si affrettò a dire tappando la bocca alla sua ragazza.

“E lei è...?” chiese, stavolta con un atteggiamento diverso, come se loro non avessero dovuto vederlo e avere prove tangibili del legame di Melina con i Tokio Hotel.

“In bagno con tuo fratello.” mugugnò David guardando altrove e il rasta partì spedito verso il bagno senza aggiungere altro, dando l'ennesima prova di conoscere fin troppo bene la ragazza e l'ambiente nel quale viveva.

 

******

 

Neely era completamente paralizzata.

Le era appena passato di fronte come una furia Tom, quel Tom.

E le aveva rivolto la parola.

Ok, non a lei in prima persona ma se solo non si fosse completamente bloccata nell'istante in cui il ragazzo era apparso avrebbe benissimo potuto rispondere al posto di Linke e in quel caso lei e Tom avrebbero avuto un'intensa conversazione.

Ok, forse non proprio intensa.

Ma sempre meglio del niente che aveva avuto fin'ora.

Era ancora in contemplazione del vuoto lasciato da Tom sull'ingresso quando dalla porta fece la sua comparsa Timo, risvegliandola bruscamente dal suo idillio senza però che a lui sfuggisse l'espressione sognante che aveva dipinta in volto fino a un secondo prima.

“Ci mancava giusto lui.” Linke si portò una mano alla testa esasperato, più si sforzava di far sfollare l'appartamento e più gente arrivava.

“No! Vattene! - Juri era saltato in piedi gesticolando – non ti permetterò di venire a spargere macchie anche qui.”

“Schewe sta zitto.” gli ingiunse Timo facendogli un gesto infastidito.

“Vattene da casa mia!” si impuntò Juri.

“Smettila, non è casa tua e dovremmo andarcene tutti!” si mise in mezzo Linke.

“Ormai vivo qui.”

“JURI!” lo minacciò col tono di voce ma il ragazzo non parve esserne allertato, tutt'altro.

“Linke, se voi ve ne andaste sarebbe già un passo avanti.”

“Tu vieni con noi.”

“No, è casa mia questa.”

“Non è casa tua!”

“Ma Meli ha detto che posso rest-“

“Volete finirla con questa pagliacciata?! - si intromise Timo arrabbiatissimo e tutti tacquero – Neely dobbiamo parlare.”

“Non ora.” gli rispose lei.

“E devo fare un bel discorsetto anche a te.” proseguì Timo ignorando la risposta della ragazza e rivolgendosi a Franky.

“Ragazzi, non qui!” David si decise a prendere la situazione sotto mano, stava diventando tutto una farsa e loro stavano litigando per i loro futilissimi problemi nel salotto di una persona che ne aveva di ben più seri ed era stata costretta a chiudersi in bagno insieme ai suoi stessi problemi in carne ed ossa. Voleva sapere più di chiunque altro cosa stesse succedendo ma si rendeva conto che quello non era il momento delle spiegazioni e che stavano invadendo prepotentemente la privacy di Melina.

In quel momento dal bagno iniziarono a provenire le urla e tutti quanti si zittirono di colpo.

 

******

 

Bill sobbalzò quando Tom fece irruzione in bagno e per poco non fece cadere Melina che gli stava ancora seduta in braccio.

“Sei un idiota!” lo aggredì subito il gemello.

“Non ho fatto niente.” rispose Bill stringendo a se Melina con tutta la forza di cui era capace e la ragazza non fece una piega anche se respirava appena; in quel momento avrebbe preferito morire piuttosto che allontanarsi dal corpo caldo di Bill che le offriva protezione e conforto nonostante lui fosse la prima e unica causa del suo male.

“Non dovevi venire.” replicò Tom con tono duro.

“La tua macchina è perfettamente in salute, è qua fuori.” gli rispose Bill sistemandosi meglio sul bordo della vasca.

“Sai benissimo che non parlo della Cadillac. – nessuna risposta così decise di proseguire – non puoi continuare ad entrare e uscire dalla sua vita, la stai devastando nel caso non te ne fossi accorto.”

“Non sono mai uscito dalla sua vita, sei tu che l'hai fatto!” ora Bill urlava pieno di rabbia.

“Lei ce l'ha chiesto molto chiaramente, io ho solo rispettato il suo volere sei tu quello che non l'ha fatto! Se le volessi bene non-“

“Lei non ha mai voluto che uscissimo dalla sua vita! – il moro era saltato in piedi scostando Meli da se e ora era ad un passo dal fratello e lo fronteggiava con gli occhi lucidi – Se l'avesse voluto non avrebbe fatto tutto ciò che a fatto, non avrebbe continuato a seguirci, non avrebbe continuato a preoccuparsi per noi! E tu non hai fatto che ignorarla solo perché in un attimo di sconforto di ha detto di andartene e non farti mai più vedere e sentire! Poi sono io quello che la ferisce, vero Tom ?”

“Smettetela!” Meli si era portata di fianco a Bill e, senza guardare nessuno dei due in faccia, era scoppiata a piangere.

Tom aveva ragione ma anche Bill ne aveva.

Lei aveva chiesto loro di sparire dalla sua vita ma non l'aveva mai voluto veramente.

Tom aveva preso atto e non si era più fatto vivo se non in casi come quello.

Bill invece non aveva mollato e l'instabilità del loro rapporto era data dal fatto che lei faceva sempre di tutto per allontanarlo nonostante l'unica cosa che volesse fosse averlo vicino.

Ma lui era famoso e non aveva più tempo per lei.

Che in realtà l'avesse sempre avuto mettendola prima di qualunque altra cosa, era un fatto che aveva preferito ignorare.

E passare le sue giornate con la voce del ragazzo nelle orecchie non aveva fatto altro che peggiore la situazione perché lei era stata una stupida a scappare, Tom uno stupido a lasciarglielo fare e paradossalmente l'unico con un minimo di cervello piantato al posto giusto si era rivelato proprio Bill.

E tutta quella storia, quei tre anni passati a lottare contro i mulini a vento che macinavano i suoi sentimenti, in quel momento le sembravano solo l'apoteosi della stupidità.

 

******

 

Tom uscì dal bagno e percepì solo vagamente il fatto che Bill l'aveva chiusa a chiave dietro di lui, si era perfino dimenticato di tutta la gente che campeggiava in soggiorno e così venne colto completamente alla sprovvista quando Katie quasi lo aggredì.

“Voglio sapere che succede.” gli disse e Linke subito corse a calmarla ma stavolta lei lo respinse.

“Non sono affari tuoi.” tentò di liquidarla il rasta ma lei non desistette.

“Sono la sua migliore amica, capisci ? La sua migliore amica e non avevo idea del fatto che lei vi conoscesse! Pensavo fosse una semplice fan, capisci ? Anni passati a vederla star male e credere che fosse solo una scema, capisci ?”

Si, Tom capiva fin troppo bene. Come capiva che aveva solo voglia di sedersi da qualche parte e riordinare le idee perché, per una volta nella vita, aveva la netta sensazione che l'unico nella ragione fosse Bill. Lanciò un'occhiata distratta alla ragazza che aveva di fronte, doveva essere Katie, Bill gli aveva parlato di lei dicendogli indignato che Meli si era trovata una nuova amica, ma era stato tanto tempo prima.

“Tu non sei la migliore amica di Melina.” le disse stancamente.

“Lo sono eccome.”

“Bill è il suo migliore amico in assoluto e mezzo gradino sotto ci sono io.” le disse con tono burbero, sentendosi tutti gli occhi puntati addosso, alcuni erano increduli, altri irritati, altri ancora quasi delusi e infine c'erano gli indecifrabili.

Katie aprì la bocca per replicare ma poi si rese conto di non avere nessun elemento per farlo, per quel che ne sapeva – o per meglio dire non sapeva – quella avrebbe potuto benissimo essere la verità.

L'atmosfera era carica di tensione, perfino Neely aveva messo da parte il suo lato da fan per assumere un contegno completamente serio e Tom li guardò tutti dal primo all'ultimo chiedendosi chi fossero e che ruolo avessero nella vita di Melina, scoprendo di odiare più del lecito non saperlo e ritrovandosi a dare ragione su tutta la linea a Bill.

“Noi siamo amici da quando eravamo piccoli – disse in un sussurrò ma lo udirono tutti – quando è uscito Durch den Monsun le cose sono precipitate, ci potevamo vedere poco e lei si sentiva lontanissima da noi che ci eravamo ritrovati improvvisamente circondati da un sacco di fan. Bill però riusciva sempre a tenere i contatti in qualche maniera, trovava il modo di sentirla tutti i giorni e in breve trovò anche quello di vederla il più possibile e ovviamente io lo imitai al volo; lei però si mise in testa l'assurda convinzione che per noi il successo fosse più importante di lei, cosa che non è mai stata vera nemmeno per mezzo secondo. Ci ha chiesto in lacrime di lasciarla in pace e sparire dalla sua vita e per un po' è stato così, non l'abbiamo più vista. Bill continuava lo stesso a scriverle ma lei non rispondeva mai e io non me la sentivo di infrangere la promessa che le avevo fatto pensando che avesse le sue ragioni più che valide. Poi un giorno è venuta a un nostro concerto, le mancavamo... Bill quando la individuò ci mancò poco che interrompesse la canzone a metà e saltasse giù dal palco ma lei era sparita nel'esatto istante in cui aveva compreso di essere stata vista e riconosciuta. Ma a Bill bastò e avanzò per sentirsi in diritto di rientrare nella sua vita, anche se lei non faceva altro che scacciarlo. Lui però è ostinato e non ha mai mollato, le ha sempre fatto avere i pass e tutto ma lei – ostinata quanto lui – non li ha mai usati nemmeno quando ci veniva a vedere. Si è costruita addosso la maschera della fan perfetta solo per avere una scusante per seguirci ovunque pur standoci a distanza, in qualche maniera voleva comunque starci vicina perché non puoi cancellare il bene che vuoi a una persona a comando. Io ero capace di ignorarla anche se per caso le passavo letteralmente di fianco, non che la cosa fosse facile ma lei aveva espresso un determinato desiderio e io credevo che rispettandolo avrei fatto la cosa giusta. Come ho sempre creduto che Bill stesse facendo quella sbagliata. In realtà gli scemi siamo solo io e lei. Staremmo tutti e tre meno male se io avessi seguito la condotta di Bill e lei avesse evitato di continuare a perseguire la sua via del statemi lontani pur seguendoci praticamente ovunque. Questo è quanto.” sospirò chiedendosi cosa gli fosse passato per la testa per raccontare tutto a gente che nemmeno conosceva ma poi si disse che era meglio così piuttosto che lasciarli andare dopo averli resi testimoni di una sonora litigata e del fatto che Meli non era propriamente una loro fan.

Tutti si lanciavano occhiate imbarazzate e lui andò a chiudersi in stanza di Meli mentre sentiva gli altri che piano piano se ne andavano.

 

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