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Autore: latour    08/09/2014    4 recensioni
[Raccolta di song-fic dedicata alle canzoni dei GazettE]
I. Akai one piece; Ruki. "Questo abito di pizzo rosso è il mio unico orgoglio."
II. Zakurogata no Yuuutsu; Reita, Ruki. "Se potessi morire per te, allora questa sarebbe la mia felicità..."
III. Namaatatakai Ame to Zaraitsuita Jounetsu; Aoi, Uruha. "Ho perso tutta la gelosia che provavo nei tuoi confronti. Ora, sono l'unico che hai nel cuore?"
IV. Red MoteL; Kai, Ruki. "Sul rosso, rosso letto, il mio animaletto domestico puzza di sangue."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Namaatatakai Ame to Zaraitsuita Jounetsu

Titolo: Namaatatakai Ame to Zaraitsuita Jounetsu
Personaggi: Aoi, Uruha
Pairing: Aoiha
Traduzione della canzone:
Namaatatakai Ame to Zaraitsuita Jounetsu
Rating: Arancione
Avvertimenti:
Slash / Tematiche forti / Non per stomaci delicati


生暖かい雨とざらいついた情熱



Yuu non riusciva a dimenticare il soggetto di quella fotografia rovinata – quell'unico tesoro che gli era rimasto da quando le loro strade si separarono definitivamente. Per quanto duramente provasse a rimuoversi dalla testa quell'immagine dai contorni fin troppo nitidi e perfetti, ecco che la ferita al proprio cuore tornava a farsi sentire più dolorosa che mai, così come i ricordi taglienti che ancora lo facevano sanguinare giorno e notte, senza dargli pace. La piccola stanzetta in cui era rinchiuso puzzava di muffa e di marcio. Non si sarebbe mai perdonato ciò che aveva fatto. Si raggomitolò su se stesso in un angolino della piccola stanzetta, mettendosi a canticchiare una canzone triste, nostalgica, che gli portava alle mente quei bei giorni in cui l'amore gli permetteva di vivere, allo stesso modo in cui la gravità gli teneva saldamente i piedi ancorati al suolo duro e polveroso. Era solamente una questione di tempo, poi tutto sarebbe svanito senza lasciar traccia. L'amore, il dolore, i ricordi, il sangue e i dolci baci... i tramonti che tingevano il cielo di rosso, la pioggia che bagnava l'asfalto, i colori caldi e sgargianti delle foglie morte... tutto. Senza eccezione. Anche lui sarebbe sparito, cancellandosi da quel mondo una volta per tutte. Chissà, magari sarebbe riuscito a rivederlo... a rivedere lui, che tanto aveva amato fino all'ultimo. Ricordava fin troppo bene il suo incarnato livido, il suo corpo bagnato dalla pioggia fredda, i suoi polsi aperti, le sue labbra dal colorito violaceo e il momento in cui la luce aveva abbandonato per sempre i suoi occhi di un caldo e scuro color caramello, terrorizzati come quelli di un cerbiatto davanti ai fanali di un'auto.
Silenziosamente, Yuu si mise a piangere, poggiando la fronte sulle ginocchia unite e piegate. Pianse amaramente, fino a che l'aria non venne a mancargli. Recuperò quanto fiato possibile e riprese a singhiozzare, lasciando che i suoi lamenti si spandessero nell'aria intorno come tanti piccoli insetti velenosi e letali. Sapeva che sarebbe morto affogando nella sua stessa sofferenza in quel buco maleodorante e buio. Dopotutto se lo meritava.


Era autunno inoltrato, e un cupo cielo grigio caratterizzava quella giornata particolarmente fredda e ventosa. Presto sarebbe piovuto, di questo si poteva essere certi. Yuu e Kouyou passeggiavano fianco a fianco, sfiorandosi di tanto in tanto la spalla. Il moro sapeva che il compagno gli stava nascondendo qualcosa, qualcosa che avrebbe solamente fatto del male ad entrambi; finalmente quest'ultimo s'era deciso a confessargli tutto, ma prima voleva assicurarsi che non fosse udito da nessun altro che da lui. Andarono al parco pubblico, mettendosi sotto un albero che creava un certo rifugio dalle prime goccioline di pioggia, nonostante gran parte delle foglie fossero già cadute a creare un tappeto dai colori caldi sull'erbetta verde. Kouyou si mise dinnanzi a Yuu e gli prese le mani, guardandolo dritto negli occhi e mordendosi timidamente il carnoso labbro inferiore che tanto caratterizzava quel suo volto angelico e dolcissimo. Quando faceva così il moro sapeva che c'era qualcosa che non andava. Avrebbe dovuto mantenere la calma assoluta qualsiasi cosa gli avesse detto, anche se non ne era tanto sicuro. Già immaginava le parole, quindi cominciò a prepararsi al peggio, sentendosi lo stomaco ribollire dall'ansia e dalla rabbia.
«È solo... è solo... che non voglio tenerti neanche un segreto. Voglio che tu capisca e, solo una volta, che tu chiuda gli occhi alle mie disperate menzogne, e che tu mi stringa.»
Le labbra di Yuu tremarono e le pupille si contrassero violentemente. Lo sapeva. Lo sapeva che Kouyou lo stava tradendo. L'aveva visto quel giorno con un altro ragazzo, aveva visto come si tenevano per mano, come si sorridevano l'un l'altro. Li aveva visti baciarsi. Aveva visto quelle labbra, quelle labbra che gli appartenevano, posarsi su quelle di un altro e premere su quella bocca che, se solo avesse potuto, avrebbe tumefatto con dei pugni ben piazzati. Ma ovviamente non aveva fatto nulla di tutto ciò. Non l'aveva fatto perché amava troppo il suo piccolo Kou, teneva davvero troppo a lui per fargli del male. Come da lui chiesto, lo strinse forte a sé, sentendo il suo corpo scosso da dai leggermi fremiti. Lo sentì piangere contro la propria spalla, mentre ancora lo stringeva con tutta la forza che aveva in corpo. Lo cullò con tutta la tenerezza che riusciva ancora a provare nei suoi confronti, infilando le dita nei suoi capelli fini e chiari, anche se dentro di sé stava venendo consumato dalla gelosia.


Passarono un paio di giorni. Come sempre, si diedero appuntamento nel loro posto speciale – nel parco in cui il loro amore aveva avuto inizio e in cui sarebbe presto andato incontro alla sua fine. Yuu lo stava già aspettando, in piedi in uno degli angolini più sperduti di quella verde distesa umida. Pioveva, e già cominciava a perdere ogni speranza. Infradiciato fino alle ossa, cominciò ad allontanarsi con le mani affondate in tasca; quella destra toccò qualcosa di freddo e duro, dannatamente rilassante e rassicurante. Le gambe gli tremavano a causa del nervosismo accumulato, ma cercò di non farci troppo caso. Non poteva tirarsi indietro, non ora. Chissà perché Kouyou tardava tanto... qualcosa gli diceva che era meglio andarsene prima di incontrarlo. Eppure, non poteva non vederlo. Doveva farlo, almeno per un'ultima volta.
Maledicendosi, corse indietro fino a ritornare nel parco, fino a che non ebbe più fiato nei polmoni. La pioggia lo colpiva ancora senza sosta, facendolo ghiacciare. Non gli ci volle molto prima di tornare nel posto in cui lo stava aspettando. Ed eccolo lì in piedi sotto l'enorme albero, il loro albero. Kou sorrise timidamente; sembrava così perso e intimorito che per qualche istante la pioggia sembrò cessare del tutto. Yuu era così felice di vederlo... ma gli bastò avvicinarglisi un poco per far sì che il proprio cuore perse un battito. Cos'era quella macchia quasi violacea perfettamente visibile sul collo niveo della sua unica ragione di vita? Cos'era quel morso che gli marchiava il labbro inferiore, roseo e tremendamente invitante? E quell'espressione impaurita e imbarazzata?
«Probabilmente non mi perdonerai, vero?»
La sua voce terribilmente sensuale e bassa fu come una coltellata in pieno petto per Yuu. Una fitta lo fece indietreggiare, nelle sue vene la rabbia ribolliva furiosamente. Senza dir nulla, affondò i pungi in tasca e si allontanò in fretta, tenendo il volto alzato verso il cielo e lasciando che la pioggia tergesse le lacrime che stillavano copiosamente dai suoi occhi scuri come l'ossidiana. La camicia era appiccicata al suo corpo, e dentro si sentiva consumare lentamente ma inevitabilmente. Una voce familiare lo invitò a voltarsi, ma non ce la fece. Continuò a camminare per la strada deserta, sentendo il proprio calpestio perdersi nell'asfalto duro e bagnato, mescolandosi con la dolce voce proveniente dalle proprie spalle.
Ad un tratto, delle braccia gli si strinsero intorno al busto. Si fermò, rimanendo immobile per qualche attimo che parve infinito. Le sue braccia gentili, la sua presa delicata, il suo profumo delicato mescolato a quello forte della pioggia... si voltò, incontrando i suoi occhi scuri. Lo abbracciò a sua volta, rimanendo ad ascoltare il valzer dell'asfalto e della pioggia. Gli sorrise con tutta la sincerità possibile, avvicinandosi a lui finché le sue labbra non si scontrarono con le sue. Lo baciò dapprima con tutto l'amore di cui era capace, ma poi la gelosia prese ancora il sopravvento. Con una mano gli afferrò il mento, tirandolo prepotentemente verso di sé; scrutò i suoi occhi sgranati dal terrore farsi sempre più acquosi. Con l'altra mano, impugnò saldamente l'oggetto che avrebbe posto fine alle sofferenze di entrambi.
Con sua grande sorpresa, la lama affilata affondò fin troppo facilmente nella carne morbida del suo ventre. La spinse fino in fondo, fino a che il manico non toccò il suo corpo. Sentì il sangue gocciolare sull'asfalto, ma forse erano solo delle altre gocce di pioggia... ormai non riusciva neanche a distinguere l'uno dall'altra. Un rantolo roco salì dalle labbra di Kou, infrangendosi sulla bocca di Yuu, ancora premuta contro la sua. Quando il moro si staccò da lui, gli fece scorrere una mano dietro i lombi e lo fece sdraiare sul terreno, estraendo il coltello dal suo corpo. Il sangue rimasto sulla lama scivolò via con estrema facilità. I peccati odoravano di ruggine, ma per fortuna venivano lavati via facilmente sotto la pioggia.
«Darlyn... ho perso tutta la gelosia che provavo nei tuoi confronti...»
La lama gli aprì il polso destro. Yuu non immaginava neanche che un corpo umano, minuto e grazioso come quello di Kouyou, potesse contenere tanto sangue. E non riusciva a credere che quest'ultimo fosse così rosso, denso e caldo. Rosso come la passione. Denso come l'amore. Caldo come i loro corpi che si muovevano insieme tra le coltri vaporose del letto, intrecciandosi e incastrandosi alla perfezione l'uno contro l'altro.
«Ora sono l'unico che hai nel cuore?»
La tenera passione traboccava dalle sue braccia esangui, riversandosi senza sosta sull'asfalto. Yuu sentì delle sirene avvicinarsi – neanche nei loro ultimi istanti erano riusciti a trovare una certa intimità che avvolgesse unicamente loro due. Gli occhi di Kou rimasero aperti anche nel suo ultimo istante; prima che il suo corpo diventasse privo di vita e terribilmente freddo, alzò una mano verso il moro, carezzandogli una guancia con la punta delle dita, sporcandolo di sangue. Volendolo confortare in quel momento transitorio, Yuu cominciò a canticchiare con dolcezza la loro canzone, fino a che non vide la luce spegnersi nei suoi occhi puntati nei propri. Le lacrime scorrevano a rigargli le guance senza che neanche se ne accorgesse – il dolore era troppo intenso perché potesse ferirlo. Tenendogli la testa sulle gambe, si abbassò a baciargli la fronte incredibilmente pallida. I capelli bagnati gli incoronavano il viso smorto e ceruleo, facendolo sembrare bellissimo anche in quell'occasione. Chissà dove si trovava ora... sicuramente tanto, troppo lontano da Yuu che solo in quel momento si rese conto d'aver perso colui che ancora non riusciva a smettere d'amare.
Delle persone si avvicinarono ad entrambi. Caricarono Kou su una barella nell'istante in cui ammanettarono il moro, tenendogli una pistola puntata alla nuca e il viso premuto contro il suolo. Le sue labbra e le sue narici erano immerse nella pioggia tiepida mescolata al sangue brillante e sporco di quello che sarebbe stato per sempre il suo compagno. Il suo amore. Venendo strattonato, si alzò sulle proprie gambe giusto in tempo per vedere Kouyou che veniva caricato a bordo dell'ambulanza: in quell'attimo, la sua espressione sembrò più rilassata e tranquilla che mai. Yuu sorrise commosso, sentendo il sangue rattrappirglisi sulla guancia.
«La prossima volta che ci incontreremo, se piove ti presto il mio ombrello.»





Holà! Finalmente, come promesso, sono riuscita anche a scrivere la Aoiha che tanto aspettavate! E non mi sono risparmiata per quanto angst e cose varie... ve la siete cercata! Questa fic la dedico specialmente alla mia cara AnnaH, visto che Namaatatakai è una delle sue canzoni preferite! ♥
In ogni caso, spero abbiate apprezzato anche questa terza song-fic della raccolta! Come già avevo detto, gli aggiornamenti non saranno tanto frequenti e, soprattutto, non saranno regolari, quindi mi scuso in anticipo se andrò a rilento. Ho tante belle cose (?) in serbo per voi! Non saprei che altro aggiungere perché non ho molto da dire... spero davvero vi sia piaciuta! In caso contrario, siete pregati di uccidermi nel più lento e doloroso dei modi possibili! L'interpretazione dell'ultima frase della fic sta a voi, comunque! So che è bastarda, ma ho già le mie teorie!
Recensioni, commenti e consigli sono sempre ben accetti, non siate timidi! Mi fa piacere poter conoscere i vostri pareri. Chissà a chi toccherà nella prossima song-fic... bah, vedremo quando l'ispirazione si deciderà a farsi sentire ancora!
Alla prossima!

   
 
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