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Autore: Kyasarin    08/09/2014    2 recensioni
La vita di ran era monotona: La scuola andava bene, le sue giornate erano costellate da casi di omicidi e di Shinichi nemmeno l'ombra. Era ormai convinta che non avrebbe mai trovato l'anima gemella, quando in un giorno qualsiasi, un nuovo compagno di classe scombussola completamente il suo cuore. Ben presto il ragazzo si innamora della giovane. Lui è così diverso da Shinichi: farebbe qualsiasi cosa per Ran. La giovane si trovava i fronte a un grande dilemma: Aspettare ancora o rinunciare?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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FERITE

Sono passate due settimane da quella notte da incubo. Due settimane che Ran non aveva alcuna notizia di Ash. Sapeva che dopo una settimana di ricovero era tornato a casa, ma aveva paura di rivederlo. Si sentiva tremendamente in colpa. Era un venerdì fresco ma assolato, e Ran aveva appena messo nel frigo un dolce alla crema che aveva preparato. Suo padre entrò nella cucina, cercando una birra. La maggior parte delle volte chiedeva questi favori a sua figlia ma, vedendola dispiaciuta per Ash, cercava di “alleggerirla” un po'.

-Hai ricevuto qualche chiamata da un cliente?

-No. Ascolta Ran... dato che oggi non ho nulla da fare che ne dici se andiamo a trovare Ashton?

-Cosa?... non vorrei disturbarlo... e poi vorresti conoscerlo?

-Si. Devo ringraziarlo per averti protetto.

La ragazza sospirò e si avvicinò al lavabo, iniziando a lavave i bicchieri.

-Ran, cos'hai?

-Papà... io mi sento in colpa. Lui si è gettato su di me e... e per me sarebbe rimasto ucciso. Solo vederlo mi farebbe stare male. Fermo a letto impotente.

-Secondo me vederti gli farebbe bene. Hai bisogno di uscire e poi credo che se gli porterai quell'ottimo dolce che hai messo in frigo si sentirà subito meglio.

-Si hai ragione.

Ran prese il dolce dal frigo, mentre il detective indossò la cravatta e la giacca.

-Andiamo?

-Certo.

Uscirono di casa e fermarono un taxi, che li portò a casa di Ash. Ran suonò al campanello.

-Certo che questa famiglia Osuushi deve essere molto ricca per permettere una villetta così al figlio. Che lavoro fanno?

-Lavorano entrambi nell'ambito della psicologia.

-chi è?

Dal citofono il detective e la figlia sentirono una voce femminile.

-Ehm... salve, mi chiamo Ran. Sono venuta per trovare Ash.

-Ah sei Ran. Ash mi ha parlato di te. Ora vi apro.

Aprì la porta una donna di più o meno trentotto anni, dai capelli biondi e gli occhi bruni. Il viso era somigliante a quello di Ash.

-Salve, mi Akiko Osuushi. Sono la madre di Ash. Sono venuta qui per occuparmi di lui. Lei deve essere il famosissimo detective Goro. È un piacere conoscervi.

-Il piacere tutto mio.

-Ascolta Ran, Ash è al secondo piano. La sua stanza è la seconda porta a destra. Vai pure a trovarlo mentre io e tuo padre prendiamo un caffe.

Disse la donna, riponendo il dolce in frigo.

-La ringrazio.

Ran salì le scale e bussò alla seconda porta a destra.

-Avanti...

Disse la voce all'interno. Ran entrò. Ash era disteso sul letto, con il braccio destro rigorosamente fasciato e la gamba ingessata.

-Ciao Ash...

-Ciao Ran! Come stai?

-Io sto bene.

-Mettiti comoda.

La ragazza si accomodò sulla sedia accanto al letto.

-Allora, cosa ti hanno detto in aspedale?

-Be, il braccio aveva solo bisogno di svartiati punti. Devo stare così per tre settimane. La gamba invece ha bisogno di più tempo per guarire. Le scheggie di vetro hanno danneggiato la tibia ma nulla di grave. L'ingessatura dovrò tenerla per un mesetto, più o meno.

-ti fa ancora male?

-No mi hanno dato dei medicinale che calma il dolore.

-Ascolta Ash...

-Dimmi...

La ragazza gli diede un pugno sul braccio sano.

-Ahi! Guarda che le ferite non sofforno di solitudine...

-Come hai potuto fare una cosa così avventata? Ti rendi conto che potevi morire?

-Non arrabbiarti cosi. Siamo salvi tutti e tre o sbaglio?

Disse, riferendosi anche a Conan.

-Già, ma pensa se ti avrebbero colpito alla schiena o peggio ancora alla testa...

Il ragazzo sospirò e guardò fuori dalla finestra.

-L'ho fatto solo perchè tu hai cercato di salvarmi per prima.

-Ho soltanto peggiorato le cose.

-Non è vero. E poi... non posso sopportare di vederti soffrire.

Ran arrossì, sorridendo. Si guardarono negli occhi e Ash sfoggiò un bellissimo sorriso, che agli occhi di Ran parve più bello del solito. I capelli spettinati, gli occhi lucidi, il mento e le guance leggermente ricoperte dalla barba che gli stava crescendo e la maglietta leggermente sbottonata, insieme a quelle ingessature, gli davano un aria dolce e innocente.

-Nemmeno io posso sopportare il fatto che stai così male... per questo mi sono arrabbiata tanto...

-Posso rivelarti un segreto?

-Certo.

-Allora avvicinati...

La ragazza si avvicinò, mentre Ash cercò il più possibile di mettersi seduto.

-Dai dimmi.

-Devo ammetere che fai un po' di paura quando ti arrabbi.

-Cosa? Ti faccio paura? Hahaha! Ti faccio vedere io...

Disse, scompigliandogli i capelli.

-Ok, dai smettila. Tu non mi fai paura.

Disse, cercando di rimettersi a posto i capelli. Bussarono alla porta.

-Avanti...

Disse Ash, tornando a distendersi. Il detective entrò nella stanza.

-Ciao Ash. Io sono il detective Goro.

-È un piacere conoscerla.

-Volevo ringraziarti quel aver salvato mia figlia.

-Per me è stato un piacere.

Disse sorridendo a Ran. La ragazza ricambiò il sorriso, appoggiando la mano sulla sua spalla.

-Ran, mi sa che dobbiamo andare.

-Va bene. Ti vengo a trovare, ok?

-Certo. Ciao.

Ran e suo padre uscirono.

 

   
 
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