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Autore: Akira Yuki    08/09/2014    5 recensioni
-START-
►NUOVA PARTITA
.CONTINUA
.NON PUOI USCIRE
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'4:00
10:00
12:00
10:00'.

Quattro numeri scritti su un biglietto trovato a terra in camera di Luk.
Sicuramente, in questi quattro numeri c'era scritto il nome della bambina, ma come decifrarli?
Luk restò a pensare qualche minuto, ma era stanco. Guardò l'ora: le 22:00. I suoi genitori dove erano?
Luk mise in stand by e andò in salotto prendendo il telefono e chiamando sul cellulare di sua madre.
-...-.
-Pronto?-.
-Ah, mamma! Mamma ma dove siete??-.
-Luk, stavo per chiamarti! Fuori è arrivata all'improvviso una tempesta, alla tv dicono che qui vicino passerà presto un uragano, non l'hai sentito anche te??-.
Luk guardò fuori dalla finestra, vedendo effettivamente una pioggia fortissima e gli alberi piegati dal vento.
-Ah.. No.. Non avevo la tv accesa.. Ma quindi ora dove siete??-.
-Tuo padre era venuto a prenderci ma ci siamo rifugiati in un albergo qui vicino, mi sa che passeremo la notte qui.. Oh, Luk! Fai attenzione ok? Qui stiamo tutti benissimo..-.
-Ah.. Sì, va bene, tanto so cavarmela-.
-Bene.. Oh, Luk mi dispiace tanto..!-.
-Ma di che? Tranquilla, passato questo tempaccio sarà tutto come prima..-.
Sua madre annuì e dopo avergli mandato un bacio via aerea e dato la buona notte riattaccò.
-... E così, sono solo per questa sera..-.
Luk andò a farsi un panino in cucina, poi si sdraiò sul divano a guardarsi la tv.
Era tutto tranquillo e lui era abbastanza stanco.

-TENEBRE E SOGNI...-.

Era lei, era la bambina.
Luk si alzò di scatto. Giurò di aver davvero sentito quella voce infantile e soave, ma oscura allo stesso tempo.
Si guardò intorno, non vedendo niente e nessuno.
-...-.
Forse Luk incominciava ad impazzire, o forse aveva mangiato qualcosa che gli aveva fatto male, ma si risdraiò a guardare la tv.

-...I FILI DELLA SOLITUDINE-.

Lei. Ancora lei e stavolta Luk giurava di averla sentita davvero.
Corse in camera e prese il gioco, per poi tornare a sdraiarsi sul divano.
Quella frase.. Che significato aveva?
Luk riaccese il gioco e vide che era dove lo aveva lasciato: in camera col foglio davanti.
Nessuna frase scritta, niente di niente.
Le cose erano due: o se l'era davvero immaginato, o qualcosa aveva veramente sentito.
Luk tornò a guardare i numeri:
'4:00
10:00
12:00
10:00'.
Non riusciva a capire però.
Quei numeri.. Non potevano essere punti cardinali come l'ultima volta, erano quattro ed erano sparsi.
Mentre pensava, gli cadde il telecomando dal divano, che cambiò canale.
-Mh?-.
Luk lo raccolse e guardò il nuovo canale: era uno per bambini, una ragazza stava facendo imparare a dei bambini le lettere dell'alfabeto.

-Quante sono le lettere dell'alfabeto?-. Chiese la ragazza.
I bimbi restarono un po' a contare con le mani poi urlarono all'unisono:-21!-.
-Bravi!-.

-Mh.. Beh, almeno non c'è un film horror.. E' l'ultima cosa che mi servirebbe...-.
Luk li guardò e la scintilla scoppiò:
Qual'era la quarta lettera dell'alfabeto? D!
La decima lettera? L!
La docicesima? O!

Seguendo questo ragionamento verrebbe la parola: DLOL.
-Dlol...? E questo sarebbe un nome? No.. Non ha senso, forse le lettere sono mischiate..-.
Luk provò vari cambiamenti: LODL. No.
OLLD. No.. Magari: OLDL, verrebbe 'OLD', 'vecchio/a', se solo non ci fosse la 'L'!
Oppure: DOLL.
-Doll... Bambola?-.
Luk aveva finalmente capito la parola nascosta in quei numeri: Doll. Ma, anche se questo fosse il nome della bambina, che senso avrebbe?
Luk pensò, ma poi alzò le spalle e tornò nella stanza della bambina.
Interagì con lei, ma questa non gli diede la possibilità di scrivere che parlò:

-BRAVO, QUELLO E' IL MIO NOME-.

-E così.. Si chiama davvero Doll.. Ah! No, aspetta!-.
Luk ripensò alla lettera che Mi gli portò tempo fa, dopo che lo scheletro lo seguiva:

"SCUSAMI PER L'INCONVENIENTE,
QUELL'ESSERE VERRA' CONTROLLATO MEGLIO,
NON LO VEDRAI MAI PIU'.
-D "

-D... Che fosse stata lei a scrivere quella lettera..!?-.

Sullo schermo apparve la nuova frase della ragazza, preceduto però da una nota musicale:

-IN UNA FORESTA DI ACERI TETRI,
UN CHIARO TIMBRO DI SUONI,
ATTRAVERSO IL MARE, FIERAMENTE, AFFRONTA CON FERMEZZA UNA TERRA ETERRNA.
-.

La ragazza stava ora cantando.
D'un tratto però apparsero i suoi occhi sullo schermo, poi le parole della sua canzone:

-PIEGATO.OPPRESSO. IL SUONO DELLA ROVINA.
RACCOGLI. ACCUMULA. SOVRAPPONI. GLI INGRANAGGI D'OTTONE
-.

  
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