Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: voiceisnumb_x    09/09/2014    0 recensioni
Tratto dalla storia:
"Brutti sogni.
Sono solo brutti sogni.
La vita è uno dei miei brutti sogni.
Chi ci dice che quando moriremo non ci sveglieremo di soprassalto, accorgendoci che è tutto un brutto sogno? Le sofferenze possono essere paragonate ai brutti sogni.
Un altro mio brutto sogno è crescere.
Tutto diventa peggiore andando avanti.
E poi c’è il mio brutto sogno più bello.
Harry."
Louis Tomlinson è un ragazzo il cui padre ha sempre maltrattato lui e la sua famiglia. Ora, che ha 22 anni, è rinchiuso in una clinica per malati mentali. In stanza con lui dorme Harry Styles, un ragazzo che non parla e che non si muove, nonostante sia benissimo capace di farlo.
La psicologa di Louis, la signora Monroe, lo spinge a scrivere una specie di diario, in modo da poter leggere ciò che passa per la mente di Louis.
Si scopre così che Louis e Harry hanno un legame molto speciale, grazie al quale riescono a parlarsi senza aprire bocca, scoprono di avere degli incubi ricorrenti uguali e soprattutto capiscono il significato del vero amore.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bad Dreams

Larry Stylinson

 

 

 

 

You look so beautiful

No one but me knows you’re insane

I feel so damn pathetic

My friends just don’t get it.

 

-Bad Dreams, Calum Hood.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Settimana 1

 

 

Lunedì

 

Brutti sogni.

Sono solo brutti sogni.

La vita è uno dei miei brutti sogni.

Chi ci dice che quando moriremo non ci sveglieremo di soprassalto, accorgendoci che è tutto un brutto sogno? Le sofferenze possono essere paragonate ai brutti sogni.

Un altro mio brutto sogno è crescere.

Tutto diventa peggiore andando avanti.

E poi c’è il mio brutto sogno più bello.

Harry.

 

 

Martedì

 

Sono in cura da un mese ma non ne vedo il motivo.

La gente continua a dire che sto peggiorando, ma a me sembra di stare meglio.

Forse è per colpa del mio brutto sogno più bello.

Lui se ne sta lì, accanto a me, zitto.

Non si muove.

Non parla.

Ogni tanto gira la testa per guardarmi, mi sorride e poi gira di nuovo la testa dall’altra parte.

Sta sdraiato.

Tutto il giorno.

Ci parlo. Riesco a capire come sta.

È pazzo anche lui.

Ma non se ne rende conto.

 

 

Mercoledì

 

La parola “pazzia” mi fa sempre pensare alla pizza, e quando ne parlano mi viene fame.

Hanno detto che sono pazzo.

La signorina Jackson sta cercando di aiutarmi.

Oggi abbiamo fatto una passeggiata.

Mi ha chiesto come stai.

Le ho detto grigio.

Lei mi ha detto definisci grigio.

E io ho detto mi sento grigio perché so che sono pazzo ma il grigio mi piace perché mi ricorda Londra quindi sono anche felice.

Lei mi ha chiesto non sei dispiaciuto di essere pazzo.

Le ho detto tutti diventano pazzi prima o poi.

Mi ha detto sei un tipo strano Louis sei pazzo ma non quel pazzo.

E io ho detto anche se non ho capito grazie.

E poi mi ha chiesto sai che sei in una clinica per malati di menti.

E io ho detto sono in un ospedale. Sono pazzo ma non quel pazzo.

E lei ha riso.

E poi ha detto come va con Harry.

E le ho risposto io e lui parliamo con la testa.

Lei ha sorriso e poi io sono cascato perché a volte capita a uno pazzo ma non quel pazzo.

E quindi ora sono appena uscito dalla sala bianca dove vanno tutti i pazzi ma non quei pazzi quando cascano.

Mi fa male la testa quindi ora chiudo.

 

 

Giovedì

 

La psicologa Monroe ha letto quel che ho scritto e mi ha chiesto perché dici che Harry è il tuo brutto sogno più bello.

E io le ho risposto Harry è triste e fa sentire triste anche me e poi però mi fa sentire felice perché so che su di me lui può sempre contare e viceversa sai lui mi racconta le cose ad esempio ieri ha sentito sua mamma.

E la psicologa ha detto Louis sai che la mamma di Harry è morta lui non la può sentire e tantomeno non può avertelo detto.

E io ho risposto ma io lo capisco lui è il mio migliore amico so cosa vuole dire.

E lei ha detto va bene Louis alla prossima.

Sono uscito e poi ho sentito che diceva alla signorina Jackson Louis è peggiorato non so fino a che punto possiamo aiutarlo e la signorina Jackson ha risposto fino a che ce lo dirà il tempo e poi è uscita anche lei e ha detto ciao Louis salutandomi.

Io voglio tanto bene alla signorina Jackson, credo sia la mia migliore amica femmina ma prima c’è sempre Harry.

La psicologa Monroe non capisce che io ed Harry siamo veramente tanto amici.

 

 

Venerdì

 

Harry ieri notte ha tossito.

Mi sono spaventato perché di solito se ne sta sempre zitto, quindi mi sono girato e gli ho detto ciao Harry e lui ha sorriso con la sua solita smorfia bavosa.

Ha delle fossette e dei bei denti, è moro e ha gli occhi verdi. Ogni volta che guardo i suoi occhi penso alla libertà e gli voglio tanto bene anche per questo perché mi da la speranza.

 

 

Sabato

 

Oggi con la signorina Jackson abbiamo fatto un’altra passeggiata.

Mi ha chiesto fai degli incubi ricorrenti.

Io le ho detto sì faccio tanti incubi ricorrenti tutti uguali.

Lei mi ha chiesto me li vuoi raccontare.

Io ho risposto lo farei se me li ricordassi so solo che sono tutti uguali e ogni notte mi sveglio però ultimamente Harry sta iniziando a tossire di notte quindi non ho tanta paura perché so che lui è accanto a me.

Mi ha chiesto mi vuoi raccontare qualcosa della tua vita.

Le ho detto mio padre aveva sempre la faccia rossa e una bottiglia in mano e mia mamma piangeva sempre e poi mio padre aveva rotto la bottiglia e mia mamma piangeva sangue e anche io.

La signorina Jackson mi ha abbracciato e ha detto ti voglio bene Louis.

E io ho detto ti voglio bene anche io signorina Jackson.

 

 

Domenica

 

Di domenica qui ci si diverte tanto e poi sono stato tutto il giorno con Harry l’ho messo sulla sedia con le ruote e siamo andati in giro e mi sono vestito da solo.

Harry era sorridente e mi ha salutato io gli ho detto ciao Harry e lui ha sorriso.

Prima siamo andati alla mensa e abbiamo mangiato e gli infermieri mi hanno fatto dar da mangiare a Harry e lui a mangiato il latte coi biscotti e io il tè.

Poi Harry ha fatto quei versi strani e io ho chiesto agli infermieri ma che tipo di pazzia ha Harry.

E loro hanno detto è pazzo.

E io non capivo però sono stato zitto.

Dopo colazione ho preso Harry e siamo andati in giro per l’ospedale e Harry rideva con quella risata bellissima perché siamo andati velocissimi poi siamo andati in un angolo appartato e Harry si è alzato e ha iniziato a camminare poi ha fatto segno di stare zitto e si è rimesso a sedere e gli ho detto quante cose che non so di te Harry.

Poi siamo andati nella sala grande e abbiamo salutato gli altri e ci siamo fermati e Carl è venuto da noi è ha detto io sono il comandante Chester McTender riposo soldati.

Carl pensa di essere un comandante ogni domenica, di lunedì, di giovedì e di venerdì pensa di essere un ammiraglio e di martedì, di mercoledì e di sabato Napoleone.

Poi siamo andati fuori a sederci sulla panchina sotto un albero e abbiamo parlato tanto però in silenzio, solo con la testa.

Harry mi ha detto: «Louis, io ti voglio bene.»

E io gli ho risposto: «Ti voglio bene anche io, Harry.»

E Harry: «Anzi no, tiamo.»

E io ho detto: «Anzi no, tiamo anche io, Harry.»

Non so cosa voglia dire in realtà “tiamo”, però suonava bene e so che è una bella cosa, quindi va bene così.

Harry ha alzato la testa e mi ha sorriso.

«Perché prima hai camminato e non vuoi che lo dica a nessuno?»

Stavolta ha risposto a voce e ha detto voglio che la gente creda che sono pazzo.

Non avevo mai sentito la sua voce prima, ed è stato un colpo al cuore perché ha una bellissima voce.

È lenta e bassa e di sicuro è quel tipo di voce che qualcuno vorrebbe sentire che dicesse “tiamo” perché la sua voce lo direbbe molto bene secondo me, quindi gli ho chiesto: «Puoi dire “tiamo” ad alta voce?»

Lui ha riso e ha detto tiamo e io ho sorriso e mi sono avvicinato e gli ho detto dillo di nuovo mi piace come lo dici e lui ha detto tiamo di nuovo e io ho riso e lui ha detto tiamo tanto Louis.

Volevo chiedergli cosa significa “tiamo” ma sono stato zitto perché avrei rovinato tutto.

«Secondo me sei pazzo a far credere che sei pazzo.»

«Lo sono. Mi piace questa cosa.»

E gli volevo dire sei bello e nessuno a parte me sa che sei pazzo ma poi ho pensato magari se la prende dato che vuole che la gente pensi che sia pazzo, quindi sono stato zitto.

«Mi piace la domenica.»

«Anche a me.»

La signorina Jackson ha detto ehi ragazzi che fate.

E io le ho risposto parliamo della domenica.

E lei ha detto bello mi piace la domenica.

E io le ho risposto piace anche a me e a Harry.

 

 

 

Settimana 2

 

 

 

Lunedì

 

«Io credo nei brutti sogni.»

Harry si è girato e mi ha guardato strano. «In che senso?»

«Credo che i brutti sogni siano reali, nel senso. Tutto è un brutto sogno.»

Harry ha spostato lo sguardo sul soffitto. Ha fatto qualche smorfia. «Già.»

«Anche tu.», gli ho detto. «Tu sei il mio brutto sogno più bello.»

Ha ripetuto in che senso sussurrando.

Io gli ho risposto nel senso che mi piaci ma mi fai rattristire sussurrando.

«È una bella cosa?»

«Bellissima.»

«Mi fa piacere.»

Poi ha sorriso e si è addormentato.

Credo che Harry sia la persona che si addormenta più velocemente di tutti.

Sono rimasto a riflettere sulla parola “tiamo” ma devo ancora capire il senso.

Alle quattro precise è entrato il dottor Scott che vedo ogni lunedì alle quattro e mi ha detto vieni Louis dobbiamo andare.

Siamo andati nella stanza del dottor Scott e mi ha detto sali sulla bilancia vediamo il tuo peso.

Sono salito e lui ha detto sei dimagrito troppo Louis pesi quarantacinque chili non è normale.

Io ho detto la mia testa non è normale ma il mio corpo è ok.

Lui ha detto no e mi ha detto devi mangiare di più.

Io ho detto non ho fame.

Lui ha detto fattela venire la fame.

Ho detto ok.

Poi mi ha detto stenditi sul lettino e mi ha visitato.

Ha detto la tua salute è migliorata ottimo.

Io ho sorriso.

Poi mi ha detto diminuiamo il numero di pillole invece che tre al giorno due.

Io ho detto grazie.

Lui ha detto e bravo Louis vedi che pian piano migliori.

Però quelle parole non mi sono piaciute perché se migliorassi vorrebbe dire che dovrei lasciare l’ospedale e quindi Harry.

 

 

Martedì

 

Non ricordo molto della mia vita eppure ricordo bene il giorno in cui è arrivato Harry.

È un mese da oggi, era marzo e erano le nove e ventidue di mattina.

Mi ricordo che mi dissero bene Louis da oggi avrai un nuovo compagno di stanza e io allora stavo peggio e dissi vaffanculo voglio uscire di qui io qui non ci devo stare poi hanno portato Harry sulla sedia con le ruote e lui mi ha sorriso e ho pensato ecco uno scassa palle e ho detto no voglio uscire non me ne fotte nulla di questo Harry voglio uscire vi prego fatemi uscire e mi sono messo a piangere e a urlare e allora gli infermieri mi hanno fatto la puntura e mi hanno sdraiato sul letto e lo hanno avvicinato a quello di Harry poi hanno messo Harry sul letto e hanno detto Louis Harry non parla e poi sono usciti.

E poi mi ha sorriso e ha fatto un verso tipo “mh” e io ho detto ciao rompi palle e lui ha sorriso di nuovo e ho sorriso anche io perché anche se era un rompi palle mi stava simpatico e allora ho iniziato a considerarlo come un altro brutto sogno perché vedevo che era triste e chi è triste mi rattristisce e io ero già tanto triste senza che avessi bisogno di lui ma era simpatico quindi ho iniziato a considerarlo il mio brutto sogno più bello.

 

 

Mercoledì

 

Harry non ha più parlato ad alta voce eppure ricordo benissimo il suo timbro e come ha pronunciato “tiamo” e quella parola rimbomba ancora nella mia mente e sto cercando di darle un significato ma per quanto ci provi non ci riesco nonostante sento qualcosa in fondo alla mia testa che sta cercando di venire fuori, penso che questo qualcosa sia il significato della parola.

Si è addormentato anche ieri pomeriggio e sta ancora dormendo, sono le sette di mattina e di solito lui si sveglia alle sei e quarantotto, però oggi no, meglio così, almeno riposa, probabilmente non ha ancora smaltito la fatica che abbiamo provato domenica, o forse sta solo fingendo.

Gli ho detto Harry.

Lui ha aperto un occhio e mi ha fatto segno di stare zitto, poi ha richiuso l’occhio.

E anche stavolta volevo dirgli che lui è bello e che nessuno a parte me sa che è pazzo ma sono stato zitto. Di nuovo.

 

 

Giovedì

 

C’è questa canzone che hanno dato alla radio stamattina, si chiama Bad Dreams e è di un certo Calum Hood, ne ho sentito parlare, fa parte di una band se non sbaglio.

Ne parlavano ieri al TG perché hanno fatto un servizio sul tour di questa band.

Io mi ritrovo molto in questa canzone perché si chiama Bad Dreams, Brutti Sogni, e poi perché dice sei così bello nessuno a parte me sa che sei pazzo e è quel che penso di Harry e che vorrei dirgli.

La psicologa Monroe ha detto oggi non leggo oggi parliamo.

Mi ha fatto molte domande sulla mia vita ma rispondevo sempre non mi ricordo io mi ricordo solo di mio padre con la faccia rossa e la bottiglia in mano e delle urla e delle lacrime e la bottiglia rotta e del sangue.

Lei si è annotata tutto su un taccuino e io ho pensato wow fa proprio come me.

Poi le ho parlato di Harry ma non le ho detto del “tiamo” e neanche che si è alzato le ho detto solo che siamo molto amici e che ci vogliamo tanto bene.

Io “tiamo” Harry, lo “tiamo” anche se non so cosa voglia dire.

Poi sono tornato in stanza e ho sentito i medici fuori che parlavano con la psicologa Monroe che diceva in fatto di comportamento sta migliorando ma su tutti gli altri piani non ci siamo anzi.

Come sempre Harry se ne sta sdraiato.

«E la tua cura?»

«Mh, non ce l’ho ancora.»

«Strano.»

 

 

Venerdì

 

Oggi a colazione Harry si è messo un coltello sotto la camicia di nascosto e ha fatto segno di stare zitto e ho detto ok.

Dopo sono andato a fare terapia ma volevo vedere cosa voleva fare Harry con quel coltello quindi ho fatto finta di sentirmi male e mi hanno portato in camera.

Mi sono sdraiato ma Harry non c’è quindi ho preso dei fogli e delle matite e ora disegno come mi ha chiesto la signorina Jackson qualche tempo fa. Mi ha detto Louis disegna quel che ti passa per la testa una volta e poi portamelo a far vedere.

Ho appena finito di disegnare. Ho fatto cose astratte, tutte linee mosse e grigie e devo dire che i miei disegni mi piacciono molto perché mi rispecchiano.

Sento i passi di Harry avvicinarsi, ora chiudo.

 

Sono di nuovo qui, sono le dieci e mezzo di sera e Harry è fuori a fare una passeggiata con il suo nuovo psicologo, il signor Ronalds, quindi ne approfitto per scrivere perché se Harry dovesse vedere questo non mi tiamerebbe più.

Allora, quando è tornato in camera, verso le quattro di pomeriggio, ha preso la chiave della camera dalle tasche.

Gli ho chiesto come hai fatto a prenderla sussurrando.

«Mi spiace, ma è un segreto, Louis.»

«Uffa…»

«Te lo dirò, un giorno. Forse.»

«Ok…»

Poi ha chiuso la porta a chiave e ha preso il coltello.

«Louis, quel che sto per fare potrebbe essere molto pericoloso per me, ma tu non fare nulla, non urlare, non chiamare nessuno, non piangere, non fermarmi e soprattutto non aprire la porta, ok?»

«Ok.»

«Promesso?»

«Promesso. Croce sul cuore.»

Ha sorriso, poi ha messo il coltello sul suo braccio e ha iniziato a tagliare le vene e rideva con le lacrime agli occhi e io lo guardavo e i ricordi di mio padre con la bottiglia sono riaffiorati e sono svenuto.

Mi sono risvegliato nella sala bianca con Harry accanto a me con una benda sporca di sangue sul braccio.

«Harry…»

«Louis, scusami, è colpa mia, è tutta colpa mia. Non dovevo farlo davanti a te.»

Mi ha preso la mano.

«Come stai?»

«Come stai tu, Louis.»

«Io sto bene, ma il tuo braccio è…»

«Lo so.»

«Perché?»

«Perché odio la vita, Louis. Odio la vita e odio me. E mi odio ancora di più per quel che ti ho fatto. Scusami ancora tantissimo.»

«Dai, non piangere, Harry. Io sto bene, vedi? È colpa mia che non riesco a controllarmi… Perché ti odi?»

Lui ha alzato gli occhi al cielo per non farmi vedere le lacrime. «Lascia stare.»

«No, Harry. Tu sei una persona fantastica, non devi farti del male perché ti odi. Io tiamo.»

Lui ha sorriso e si è asciugato le lacrime. «Tiamo anch’io, Louis.»

Poi è uscito e l’ho sentito singhiozzare e urlare fuori dalla porta della stanza bianca.

Mi dispiace che abbia pianto per me, il mio brutto sogno più bello.

 

 

Sabato

 

Stanotte mi sono svegliato di soprassalto nello stesso momento in cui l’ha fatto Harry.

È una cosa strana.

Ne abbiamo parlato, dopo.

Abbiamo fatto lo stesso incubo.

 

 

Domenica

 

Mi rendo conto di non aver scritto molto ieri, è solo che ero molto stanco.

Ho sognato che Harry si scorticava davanti ai miei occhi e il sangue che colava riempiva una bottiglia e poi Harry moriva.

Lui ha fatto lo stesso identico sogno.

Quando si è svegliato si è messo a piangere così sono scivolato nel suo letto e l’ho abbracciato con tutta la forza che avevo in corpo e gli ho sussurrato non aver paura Harry ci sono io con te non preoccuparti e lui allora mi ha guardato e ha sussurrato grazie e poi mi ha abbracciato anche lui e ci siamo addormentati l’uno nelle braccia dell’altro e mi sono reso conto che Harry ha proprio un buon odore e è proprio vero che Harry è il mio brutto sogno più bello perché in quel sogno era proprio bellissimo anche da morto e credo di tiamare Harry così tanto che, giuro, per lui farei qualsiasi cosa, morirei anche, anche se non so cosa significhi “tiamo”, non so se è un verbo, un aggettivo o un sostantivo, non so se si scrive veramente così e non so neppure se è veramente una bella cosa.

So solo che ogni volta che vedo Harry, il mio cuore vorrebbe uscirmi dal petto da quanto batte, vorrei rimanere abbracciato a lui per tutta la vita.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: voiceisnumb_x