Bad Dreams
Larry
Stylinson
You
look so beautiful
No
one but me knows you’re insane
I
feel so damn pathetic
My
friends just don’t get it.
-Bad
Dreams, Calum Hood.
Settimana
1
Lunedì
Brutti sogni.
Sono solo
brutti sogni.
La vita
è uno dei miei brutti
sogni.
Chi ci dice
che quando moriremo
non ci sveglieremo di soprassalto, accorgendoci che è tutto
un brutto sogno? Le
sofferenze possono essere paragonate ai brutti sogni.
Un altro mio
brutto sogno è
crescere.
Tutto diventa
peggiore andando
avanti.
E poi
c’è il mio brutto sogno più
bello.
Harry.
Martedì
Sono in cura
da un mese ma non ne
vedo il motivo.
La gente
continua a dire che sto
peggiorando, ma a me sembra di stare meglio.
Forse
è per colpa del mio brutto
sogno più bello.
Lui se ne sta
lì, accanto a me,
zitto.
Non si muove.
Non parla.
Ogni tanto
gira la testa per
guardarmi, mi sorride e poi gira di nuovo la testa dall’altra
parte.
Sta sdraiato.
Tutto il
giorno.
Ci parlo.
Riesco a capire come
sta.
È
pazzo anche lui.
Ma non se ne
rende conto.
Mercoledì
La parola
“pazzia” mi fa sempre
pensare alla pizza, e quando ne parlano mi viene fame.
Hanno detto
che sono pazzo.
La signorina
Jackson sta cercando
di aiutarmi.
Oggi abbiamo
fatto una
passeggiata.
Mi ha chiesto
come stai.
Le ho detto
grigio.
Lei mi ha
detto definisci grigio.
E io ho detto
mi sento grigio
perché so che sono pazzo ma il grigio mi piace
perché mi ricorda Londra quindi
sono anche felice.
Lei mi ha
chiesto non sei
dispiaciuto di essere pazzo.
Le ho detto
tutti diventano pazzi
prima o poi.
Mi ha detto
sei un tipo strano
Louis sei pazzo ma non quel pazzo.
E io ho detto
anche se non ho
capito grazie.
E poi mi ha
chiesto sai che sei in
una clinica per malati di menti.
E io ho detto
sono in un ospedale.
Sono pazzo ma non quel pazzo.
E lei ha riso.
E poi ha
detto come va con Harry.
E le ho
risposto io e lui parliamo
con la testa.
Lei ha
sorriso e poi io sono
cascato perché a volte capita a uno pazzo ma non quel pazzo.
E quindi ora
sono appena uscito
dalla sala bianca dove vanno tutti i pazzi ma non quei pazzi quando
cascano.
Mi fa male la
testa quindi ora
chiudo.
Giovedì
La psicologa
Monroe ha letto quel
che ho scritto e mi ha chiesto perché dici che Harry
è il tuo brutto sogno più
bello.
E io le ho
risposto Harry è triste
e fa sentire triste anche me e poi però mi fa sentire felice
perché so che su
di me lui può sempre contare e viceversa sai lui mi racconta
le cose ad esempio
ieri ha sentito sua mamma.
E la
psicologa ha detto Louis sai
che la mamma di Harry è morta lui non la può
sentire e tantomeno non può
avertelo detto.
E io ho
risposto ma io lo capisco
lui è il mio migliore amico so cosa vuole dire.
E lei ha
detto va bene Louis alla
prossima.
Sono uscito e
poi ho sentito che
diceva alla signorina Jackson Louis è peggiorato non so fino
a che punto
possiamo aiutarlo e la signorina Jackson ha risposto fino a che ce lo
dirà il
tempo e poi è uscita anche lei e ha detto ciao Louis
salutandomi.
Io voglio
tanto bene alla
signorina Jackson, credo sia la mia migliore amica femmina ma prima
c’è sempre
Harry.
La psicologa
Monroe non capisce
che io ed Harry siamo veramente tanto amici.
Venerdì
Harry ieri
notte ha tossito.
Mi sono
spaventato perché di
solito se ne sta sempre zitto, quindi mi sono girato e gli ho detto
ciao Harry
e lui ha sorriso con la sua solita smorfia bavosa.
Ha delle
fossette e dei bei denti,
è moro e ha gli occhi verdi. Ogni volta che guardo i suoi
occhi penso alla
libertà e gli voglio tanto bene anche per questo
perché mi da la speranza.
Sabato
Oggi con la
signorina Jackson
abbiamo fatto un’altra passeggiata.
Mi ha chiesto
fai degli incubi
ricorrenti.
Io le ho
detto sì faccio tanti
incubi ricorrenti tutti uguali.
Lei mi ha
chiesto me li vuoi
raccontare.
Io ho
risposto lo farei se me li
ricordassi so solo che sono tutti uguali e ogni notte mi sveglio
però
ultimamente Harry sta iniziando a tossire di notte quindi non ho tanta
paura
perché so che lui è accanto a me.
Mi ha chiesto
mi vuoi raccontare
qualcosa della tua vita.
Le ho detto
mio padre aveva sempre
la faccia rossa e una bottiglia in mano e mia mamma piangeva sempre e
poi mio
padre aveva rotto la bottiglia e mia mamma piangeva sangue e anche io.
La signorina
Jackson mi ha
abbracciato e ha detto ti voglio bene Louis.
E io ho detto
ti voglio bene anche
io signorina Jackson.
Domenica
Di domenica
qui ci si diverte
tanto e poi sono stato tutto il giorno con Harry l’ho messo
sulla sedia con le
ruote e siamo andati in giro e mi sono vestito da solo.
Harry era
sorridente e mi ha
salutato io gli ho detto ciao Harry e lui ha sorriso.
Prima siamo
andati alla mensa e
abbiamo mangiato e gli infermieri mi hanno fatto dar da mangiare a
Harry e lui
a mangiato il latte coi biscotti e io il tè.
Poi Harry ha
fatto quei versi
strani e io ho chiesto agli infermieri ma che tipo di pazzia ha Harry.
E loro hanno
detto è pazzo.
E io non
capivo però sono stato
zitto.
Dopo
colazione ho preso Harry e
siamo andati in giro per l’ospedale e Harry rideva con quella
risata bellissima
perché siamo andati velocissimi poi siamo andati in un
angolo appartato e Harry
si è alzato e ha iniziato a camminare poi ha fatto segno di
stare zitto e si è
rimesso a sedere e gli ho detto quante cose che non so di te Harry.
Poi siamo
andati nella sala grande
e abbiamo salutato gli altri e ci siamo fermati e Carl è
venuto da noi è ha
detto io sono il comandante Chester McTender riposo soldati.
Carl pensa di
essere un comandante
ogni domenica, di lunedì, di giovedì e di
venerdì pensa di essere un ammiraglio
e di martedì, di mercoledì e di sabato Napoleone.
Poi siamo
andati fuori a sederci
sulla panchina sotto un albero e abbiamo parlato tanto però
in silenzio, solo
con la testa.
Harry mi ha
detto: «Louis, io ti
voglio bene.»
E io gli ho
risposto: «Ti voglio
bene anche io, Harry.»
E Harry:
«Anzi no, tiamo.»
E io ho
detto: «Anzi no, tiamo
anche io, Harry.»
Non so cosa
voglia dire in realtà
“tiamo”, però suonava bene e so che
è una bella cosa, quindi va bene così.
Harry ha
alzato la testa e mi ha
sorriso.
«Perché
prima hai camminato e non
vuoi che lo dica a nessuno?»
Stavolta ha
risposto a voce e ha
detto voglio che la gente creda che sono pazzo.
Non avevo mai
sentito la sua voce
prima, ed è stato un colpo al cuore perché ha una
bellissima voce.
È
lenta e bassa e di sicuro è quel
tipo di voce che qualcuno vorrebbe sentire che dicesse
“tiamo” perché la sua
voce lo direbbe molto bene secondo me, quindi gli ho chiesto:
«Puoi dire “tiamo”
ad alta voce?»
Lui ha riso e
ha detto tiamo e io
ho sorriso e mi sono avvicinato e gli ho detto dillo di nuovo mi piace
come lo
dici e lui ha detto tiamo di nuovo e io ho riso e lui ha detto tiamo
tanto
Louis.
Volevo
chiedergli cosa significa
“tiamo” ma sono stato zitto perché avrei
rovinato tutto.
«Secondo
me sei pazzo a far
credere che sei pazzo.»
«Lo
sono. Mi piace questa cosa.»
E gli volevo
dire sei bello e
nessuno a parte me sa che sei pazzo ma poi ho pensato magari se la
prende dato
che vuole che la gente pensi che sia pazzo, quindi sono stato zitto.
«Mi
piace la domenica.»
«Anche
a me.»
La signorina
Jackson ha detto ehi
ragazzi che fate.
E io le ho
risposto parliamo della
domenica.
E lei ha
detto bello mi piace la
domenica.
E io le ho
risposto piace anche a
me e a Harry.
Settimana 2
Lunedì
«Io
credo nei brutti sogni.»
Harry si
è girato e mi ha guardato
strano. «In che senso?»
«Credo
che i brutti sogni siano
reali, nel senso. Tutto è un brutto sogno.»
Harry ha
spostato lo sguardo sul
soffitto. Ha fatto qualche smorfia.
«Già.»
«Anche
tu.», gli ho detto. «Tu sei
il mio brutto sogno più bello.»
Ha ripetuto
in che senso
sussurrando.
Io gli ho
risposto nel senso che
mi piaci ma mi fai rattristire sussurrando.
«È
una bella cosa?»
«Bellissima.»
«Mi
fa piacere.»
Poi ha
sorriso e si è
addormentato.
Credo che
Harry sia la persona che
si addormenta più velocemente di tutti.
Sono rimasto
a riflettere sulla
parola “tiamo” ma devo ancora capire il senso.
Alle quattro
precise è entrato il
dottor Scott che vedo ogni lunedì alle quattro e mi ha detto
vieni Louis
dobbiamo andare.
Siamo andati
nella stanza del
dottor Scott e mi ha detto sali sulla bilancia vediamo il tuo peso.
Sono salito e
lui ha detto sei
dimagrito troppo Louis pesi quarantacinque chili non è
normale.
Io ho detto
la mia testa non è
normale ma il mio corpo è ok.
Lui ha detto
no e mi ha detto devi
mangiare di più.
Io ho detto
non ho fame.
Lui ha detto
fattela venire la
fame.
Ho detto ok.
Poi mi ha
detto stenditi sul
lettino e mi ha visitato.
Ha detto la
tua salute è
migliorata ottimo.
Io ho sorriso.
Poi mi ha
detto diminuiamo il
numero di pillole invece che tre al giorno due.
Io ho detto
grazie.
Lui ha detto
e bravo Louis vedi
che pian piano migliori.
Però
quelle parole non mi sono
piaciute perché se migliorassi vorrebbe dire che dovrei
lasciare l’ospedale e
quindi Harry.
Martedì
Non ricordo
molto della mia vita
eppure ricordo bene il giorno in cui è arrivato Harry.
È
un mese da oggi, era marzo e
erano le nove e ventidue di mattina.
Mi ricordo
che mi dissero bene
Louis da oggi avrai un nuovo compagno di stanza e io allora stavo
peggio e
dissi vaffanculo voglio uscire di qui io qui non ci devo stare poi
hanno
portato Harry sulla sedia con le ruote e lui mi ha sorriso e ho pensato
ecco
uno scassa palle e ho detto no voglio uscire non me ne fotte nulla di
questo
Harry voglio uscire vi prego fatemi uscire e mi sono messo a piangere e
a urlare
e allora gli infermieri mi hanno fatto la puntura e mi hanno sdraiato
sul letto
e lo hanno avvicinato a quello di Harry poi hanno messo Harry sul letto
e hanno
detto Louis Harry non parla e poi sono usciti.
E poi mi ha
sorriso e ha fatto un
verso tipo “mh” e io ho detto ciao rompi palle e
lui ha sorriso di nuovo e ho
sorriso anche io perché anche se era un rompi palle mi stava
simpatico e allora
ho iniziato a considerarlo come un altro brutto sogno perché
vedevo che era
triste e chi è triste mi rattristisce e io ero
già tanto triste senza che
avessi bisogno di lui ma era simpatico quindi ho iniziato a
considerarlo il mio
brutto sogno più bello.
Mercoledì
Harry non ha
più parlato ad alta
voce eppure ricordo benissimo il suo timbro e come ha pronunciato
“tiamo” e
quella parola rimbomba ancora nella mia mente e sto cercando di darle
un
significato ma per quanto ci provi non ci riesco nonostante sento
qualcosa in
fondo alla mia testa che sta cercando di venire fuori, penso che questo
qualcosa sia il significato della parola.
Si
è addormentato anche ieri
pomeriggio e sta ancora dormendo, sono le sette di mattina e di solito
lui si
sveglia alle sei e quarantotto, però oggi no, meglio
così, almeno riposa,
probabilmente non ha ancora smaltito la fatica che abbiamo provato
domenica, o
forse sta solo fingendo.
Gli ho detto
Harry.
Lui ha aperto
un occhio e mi ha
fatto segno di stare zitto, poi ha richiuso l’occhio.
E anche
stavolta volevo dirgli che
lui è bello e che nessuno a parte me sa che è
pazzo ma sono stato zitto. Di
nuovo.
Giovedì
C’è
questa canzone che hanno dato
alla radio stamattina, si chiama Bad Dreams e è di un certo
Calum Hood, ne ho
sentito parlare, fa parte di una band se non sbaglio.
Ne parlavano
ieri al TG perché
hanno fatto un servizio sul tour di questa band.
Io mi ritrovo
molto in questa
canzone perché si chiama Bad Dreams, Brutti Sogni, e poi
perché dice sei così
bello nessuno a parte me sa che sei pazzo e è quel che penso
di Harry e che
vorrei dirgli.
La psicologa
Monroe ha detto oggi
non leggo oggi parliamo.
Mi ha fatto
molte domande sulla
mia vita ma rispondevo sempre non mi ricordo io mi ricordo solo di mio
padre
con la faccia rossa e la bottiglia in mano e delle urla e delle lacrime
e la
bottiglia rotta e del sangue.
Lei si
è annotata tutto su un
taccuino e io ho pensato wow fa proprio come me.
Poi le ho
parlato di Harry ma non
le ho detto del “tiamo” e neanche che si
è alzato le ho detto solo che siamo
molto amici e che ci vogliamo tanto bene.
Io
“tiamo” Harry, lo “tiamo” anche
se non so cosa voglia dire.
Poi sono
tornato in stanza e ho
sentito i medici fuori che parlavano con la psicologa Monroe che diceva
in
fatto di comportamento sta migliorando ma su tutti gli altri piani non
ci siamo
anzi.
Come sempre
Harry se ne sta
sdraiato.
«E
la tua cura?»
«Mh,
non ce l’ho ancora.»
«Strano.»
Venerdì
Oggi a
colazione Harry si è messo
un coltello sotto la camicia di nascosto e ha fatto segno di stare
zitto e ho
detto ok.
Dopo sono
andato a fare terapia ma
volevo vedere cosa voleva fare Harry con quel coltello quindi ho fatto
finta di
sentirmi male e mi hanno portato in camera.
Mi sono
sdraiato ma Harry non c’è
quindi ho preso dei fogli e delle matite e ora disegno come mi ha
chiesto la
signorina Jackson qualche tempo fa. Mi ha detto Louis disegna quel che
ti passa
per la testa una volta e poi portamelo a far vedere.
Ho appena
finito di disegnare. Ho fatto
cose astratte, tutte linee mosse e grigie e devo dire che i miei
disegni mi
piacciono molto perché mi rispecchiano.
Sento i passi
di Harry
avvicinarsi, ora chiudo.
Sono di nuovo
qui, sono le dieci e
mezzo di sera e Harry è fuori a fare una passeggiata con il
suo nuovo
psicologo, il signor Ronalds, quindi ne approfitto per scrivere
perché se Harry
dovesse vedere questo non mi tiamerebbe più.
Allora,
quando è tornato in
camera, verso le quattro di pomeriggio, ha preso la chiave della camera
dalle
tasche.
Gli ho
chiesto come hai fatto a
prenderla sussurrando.
«Mi
spiace, ma è un segreto,
Louis.»
«Uffa…»
«Te
lo dirò, un giorno. Forse.»
«Ok…»
Poi ha chiuso
la porta a chiave e
ha preso il coltello.
«Louis,
quel che sto per fare
potrebbe essere molto pericoloso per me, ma tu non fare nulla, non
urlare, non
chiamare nessuno, non piangere, non fermarmi e soprattutto non aprire
la porta,
ok?»
«Ok.»
«Promesso?»
«Promesso.
Croce sul cuore.»
Ha sorriso,
poi ha messo il
coltello sul suo braccio e ha iniziato a tagliare le vene e rideva con
le
lacrime agli occhi e io lo guardavo e i ricordi di mio padre con la
bottiglia
sono riaffiorati e sono svenuto.
Mi sono
risvegliato nella sala bianca
con Harry accanto a me con una benda sporca di sangue sul braccio.
«Harry…»
«Louis,
scusami, è colpa mia, è
tutta colpa mia. Non dovevo farlo davanti a te.»
Mi ha preso
la mano.
«Come
stai?»
«Come
stai tu, Louis.»
«Io
sto bene, ma il tuo braccio è…»
«Lo
so.»
«Perché?»
«Perché
odio la vita, Louis. Odio la
vita e odio me. E mi odio ancora di più per quel che ti ho
fatto. Scusami ancora
tantissimo.»
«Dai,
non piangere, Harry. Io sto
bene, vedi? È colpa mia che non riesco a
controllarmi… Perché ti odi?»
Lui ha alzato
gli occhi al cielo
per non farmi vedere le lacrime. «Lascia stare.»
«No,
Harry. Tu sei una persona
fantastica, non devi farti del male perché ti odi. Io
tiamo.»
Lui ha
sorriso e si è asciugato le
lacrime. «Tiamo anch’io, Louis.»
Poi
è uscito e l’ho sentito
singhiozzare e urlare fuori dalla porta della stanza bianca.
Mi dispiace
che abbia pianto per
me, il mio brutto sogno più bello.
Sabato
Stanotte mi
sono svegliato di
soprassalto nello stesso momento in cui l’ha fatto Harry.
È
una cosa strana.
Ne abbiamo
parlato, dopo.
Abbiamo fatto
lo stesso incubo.
Domenica
Mi rendo
conto di non aver scritto
molto ieri, è solo che ero molto stanco.
Ho sognato
che Harry si scorticava
davanti ai miei occhi e il sangue che colava riempiva una bottiglia e
poi Harry
moriva.
Lui ha fatto
lo stesso identico
sogno.
Quando si
è svegliato si è messo a
piangere così sono scivolato nel suo letto e l’ho
abbracciato con tutta la
forza che avevo in corpo e gli ho sussurrato non aver paura Harry ci
sono io
con te non preoccuparti e lui allora mi ha guardato e ha sussurrato
grazie e
poi mi ha abbracciato anche lui e ci siamo addormentati l’uno
nelle braccia
dell’altro e mi sono reso conto che Harry ha proprio un buon
odore e è proprio
vero che Harry è il mio brutto sogno più bello
perché in quel sogno era proprio
bellissimo anche da morto e credo di tiamare Harry così
tanto che, giuro, per
lui farei qualsiasi cosa, morirei anche, anche se non so cosa
significhi “tiamo”,
non so se è un verbo, un aggettivo o un sostantivo, non so
se si scrive
veramente così e non so neppure se è veramente
una bella cosa.
So solo che
ogni volta che vedo
Harry, il mio cuore vorrebbe uscirmi dal petto da quanto batte, vorrei
rimanere
abbracciato a lui per tutta la vita.