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Autore: MocoMengs    09/09/2014    0 recensioni
Marco sta partendo per una nuova avventura musicale che lo porterà Oltreoceano, precisamente a NewYork. Lui non sa cosa lo aspetta, ma nel giro di poche ore dal suo arrivo succedono incontri inaspettati e interessanti.
Domina l'amore, ma chi è veramente la sua anima gemella? Lo scoprirete solo leggendo.. Buona Lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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MARCO
Stando attenti che nessuno mi scoprisse, la fissavo. Un po’ distaccata dal resto del gruppo con la testa un po’ tra le nuvole un po’ sulla terra sembrava dire –Io non sono come loro, io sono diversa.- in effetti gli altri tre americani si assomigliavano molto nel loro modo di comportarsi assolutamente opposto al suo. Quei tre facevano di tutto per mettersi in mostra e vantarsi della loro breve e insignificante carriera. E infatti lei era diversa, non aveva bisogno di tutto ciò, di crearsi un’impalcatura, lei era vera e avrei scommesso, pur non avendola mai ascoltata, che dalle sue tenere labbra sarebbe uscito un suono divino senza stonature, pieno di passione.
Greta, appena risorta dai suoi pensieri, mi colse con le mani nel sacco –Che hai tanto da fissare?! Chi guardi??- io mi destai di scatto e arrossii imbarazzato –Nessuno.. stavo solo pensando- -Non credo.. Demi, giusto?- -Si.. sgamato!- sorrisi, ormai mi aveva scoperto. –Allora che mi dici di lei?- -Ci siamo appena conosciuti.. non iniziamo con le esagerazioni!- -Ma il tuo sguardo è abbastanza chiaro, non mi inganni!- fortunatamente una voce proruppe sopra tutte le altre interrompendo quell’imbarazzante discorso –Ragazzi, per stasera è tutto, potete andare a cena o dove volete, poi qui alle 23.30 verrà allestito nel salone principale un bar con dei tavolini e musica, tutto offerto da noi! Grazie e buona serata.-.
Pian piano tutti uscivano e noi ci dirigemmo prima in albergo per sistemarci per la cena. Greta mi fulminò con lo sguardo –Questa volta te la sei scampata, finiamo il nostro discorso a cena!- -Allora stiamo tutti insieme?- -Si, abbiamo detto così! Alle 20.30 sotto alla hall, puntuali!!- -Ok, ci sarò, se non mi vedete arrivare venite a rimproverarmi in camera! Ahahahaha!!-.
 
DEMI
Non so per quanto tempo rimasi con la testa tra le nuvole, forse 1-2 o 10 minuti, comunque fino a che una voce non fece calare il silenzio per tutta la stanza informandoci che potevamo andarcene e che, per chi volesse, dopo cena veniva offerto un after nel salone principale. Io decisi di tornare in hotel prima di andare a cena. Nella strada di ritorno dei brutti pensieri inondarono la mia mente: quella sera sicuramente sarei stata a cena da sola, oppure ancora peggio, io e il mio manager, infatti ultimamente non andavamo molto d’accordo e dal momento che il giorno successivo sarebbe iniziata la gara di sicuro mi avrebbe riempito la testa di raccomandazioni probabilmente inutili e non avrebbe fatto altro che mettermi ansia. Di stare con gli altri americani non ci pensavo affatto, così uscendo dalla camera dell’albergo stavo accettando il fatto che sarei andata da sola, ma fortunatamente arrivò un angelo a salvarmi. Sentii una voce alle mie spalle –Ehi, Demi!- mi voltai e vidi Marco che stava uscendo dalla stanza accanto alla mia –Hi, Marco!- così cercò di parlarmi in inglese –Ti va di venire a cena con me e i miei compagni?- finalmente quel senso di solitudine, che provavo poco prima, se ne andò e con un sorriso gli risposi –Of course!-. Prendemmo l’ascensore insieme, ma entrambi, un po’ imbarazzati, non parlammo fino a che non arrivammo dai suoi connazionali e Marco mi presentò –Ehi ragazzi, questa è Demi!- -Piacere, io sono Greta- -E io Nesli!- io timidamente risposi –Nice to meet you..- poi Marco disse loro qualcosa –Ma.. Fedez dov’è??- -Ha detto che stasera non scende per cena, è troppo stanco- -A.. capito. Allora, dato che avevamo prenotato per 4, va bene se al suo posto viene Demi? Altrimenti sta sola soletta.. poverina- Marco li guardava con una faccina tenera come per convincerli, ma loro sembravano già così felici di vedermi!
 
MARCO
Me la svignai velocemente diretto verso l’hotel. Andai in camera un po’ pensieroso, non avevo affatto voglia di riaffrontare quello stupido discorso con Greta, infondo avevo fatto solo amicizia con una bella ragazza americana, non avevo mica ucciso qualcuno e tra di noi non c’era proprio niente! Non ho mai sopportato le persone che danno giudizi troppo affrettati per ogni cosa e questo era uno dei tanti casi. Ero, quindi, un po’ scocciato, perché sicuramente a cena avrebbe contribuito anche Nesli e perché no Fedez. Erano solo invidiosi! Ma io avevo la coscienza pulita e non dovevo render nulla a loro, e soprattutto dovevo iniziare a fregarmene del giudizio altrui!
Uscii dalla camera e la vidi, si ero sicuro che fosse lei anche se era di spalle, non potevo sbagliarmi, quel passo l’avrei riconosciuto anche tra altri mille. Tutti i turbamenti volarono via quando la chiamai e lei voltandosi fece un grande sorriso come se io la stessi salvando dalla sua solitudine.
(D’ora in poi scriverò sempre la traduzione delle sue risposte in modo che risulti tutto  più facile).
Comunque era felice di vedermi e mi salutò con molta educazione e compostezza –Ciao Marco!- allora sfruttai l’occasione, avevo voglia di parlare un po’ con lei e già che c’ero reggevo il gioco a Greta, avrei tanto voluto vedere la sua reazione! –Ti va di venire a cena con me e i miei compagni?- la vidi sorpresa della proposta, ma molto  convinta –Certo!- così scendemmo, la presentai agli altri, che sembravano contenti di conoscerla. Poi senza Fedez, che era rimasto in camera, ci dirigemmo verso il ristorante. Durante la cena non ci fu una grande conversazione, ognuno stava sulle sue e anche Demi un po’ timida non proferiva parola. Dopo un po’ io, stanco di quella situazione di stallo, con non troppa educazione, mi alzai da tavola –Scusate ragazzi, ma io vado fuori a fumarmi una sigaretta, non ce la faccio più a stare qui!- loro mi guardarono un po’ storto non capendo perché facessi in quel modo, ma non obbiettarono –Ok, vai pure tanto qui mi sa che abbiamo finito. Tu dopo vieni all’after??- -Non so, vedo, se mi va o se trovo di meglio da fare- entrambi fecero un sorrisetto d’intesa e io per provocarli decisi di fare ciò che avevo intenzione di fare già da una mezz’oretta, ma prima avevo paura del loro giudizio, mentre ormai in quel momento non me ne importava più –Demi, ti va di venire con me fuori?- lei sempre così gentile mi rispose –Si, va bene- non sapevo se lo faceva per compassione o cosa, ma io ero contento comunque.
 
DEMI
Finita la cena Marco mi invitò ad andare fuori con lui, l’idea mi allettava, forse allora contavo per lui, o forse l’aveva fatto solo per liberarsi dei suoi compagni che lo stavano canzonando, io accettai comunque. Per prima cosa accese una sigaretta, forse fino a quel momento per quel poco che lo conoscevo quel vizio era l’unica cosa che non mi piaceva di lui.
-Ne vuoi una? Prego, serviti pure da sola..- e mi diede il pacchetto di sigarette tra le mani –No, grazie mille.. ma non fumo- diventò un po’ rosso in viso come se prima era convinto che io fumassi e poi si era reso conto di aver fatto una brutta figura scoprendo il contrario. –A.. scusami, davvero, non volevo, pensavo che tu.. invece no..- buttò  a terra la sigaretta appena iniziata –Perché lo hai fatto!??! Non eri neanche arrivato a metà!- lui mi sorrise –Si, ma a te dà fastidio, fumerò più tardi in camera, quando sarò solo- apprezzai moltissimo quel suo gesto, non sapevo come ringraziarlo, volevo dargli un bacio sulla guancia o abbracciarlo, ma non ne avevo il coraggio, mi vergognavo troppo, perciò non feci nulla.
-Allora che vogliamo fare?- quella domanda mi metteva in difficoltà, avevo paura di pronunciarmi e poi non avevo le idee molto chiare. –Ti va di fare una passeggiata e conoscerci un po’ meglio?- sì, era esattamente quello che speravo che dicesse! –Va benissimo!- avevo però anche voglia di andare all’after dopo, così mi feci avanti –E dopo ti va di andare all’after?- ci pensò un attimo –Ok, prima passeggiata e poi after! Aggiudicato!- e mi sorrise. Iniziammo a camminare senza una meta.
 
   
 
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