Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Rock_N_Roll_Boy    09/09/2014    1 recensioni
Due ragazzi s'incontrano per caso nel buio dei sotterranei, la musica sembra l'unica cosa che li accomuna...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
[Faith]

"A luci spente è meno pericoloso
Siamo qui,
intratteneteci
Mi sento stupido e contagioso
Siamo qui,
intratteneteci
Un mulatto
Un albino
Una zanzara
La mia libidine
"
 
~Faith continuava a chiedersi cosa volesse significare il ritornello di quella epica canzone dei Nirvana. Insomma, un pezzo storico, ricordato per generazioni, una chitarra eccezionale e tutto si perdeva in quei versi, che per lei erano incomprensibili. Ma forse, il significato non era poi così lontano dall'essere rivelato. D'altronde, chi meglio di lei poteva affermare che al buio ci si sentisse meno a disagio? Non a caso, la mora si trovava nei sotterranei del castello, la schiena schiacciata contro una parete fredda, una sigaretta, stretta gelosamente tra l'indice e il medio della sua mano sinistra, e l'amata chitarra al suo fianco. Perchè aveva scelto un posto simile per trascorrere il suo tempo? Semplicemente, aveva costatato, a malincuore, che gli studenti di Hogwarts erano una seria delusione, erano decisamente sotto la soglia delle sue aspettative e non aveva incontrato nessuno di interessante, fatta eccezione per Viktor, naturalmente. Il loro incontro era stata l'unica nota piacevole da quando si trovava al castello, anche se forse definire "piacevole" il fatto di crollare, di buttare fuori un malessere tenuto dentro per anni davanti ad un semisconosciuto, era un eufemismo. Tuttavia, era intenzionata a proseguire quella conoscenza con il ragazzo; che fosse sfociata in un vero rapporto di amicizia o qualcosa di più, questo era tutto un mistero, al quale, forse, solamente il tempo avrebbe saputo dare una risposta. Ma cosa si intendeva realmente per "tempo"? Giorni? Settimane? Anni? Oppure era solo una questione di attimi? Lei non lo sapeva, avrebbe atteso tutto il tempo necessario pur di appianare quel dubbio che la corrodeva, o, forse, e le sembrava la risposta più plausibile, il destino aveva deciso di prenderla sonoramente per il culo. Mentre si perdeva in quei pensieri, faceva qualche tiro dalla sigaretta che stringeva tra le dita, aspirava il fumo e lo soffiava davanti a sé dopo pochi secondi. Tu si che sei la mia vera libidine, pensava, mentre la sigaretta si consumava lentamente. Amava percepire il profumo della nicotina tra le sue dita, le solleticava le narici.
Gettò il mozzicone spento per terra, non curante di chi avrebbe potuto vederlo e, ancora presa da quel ritornello, afferrò lo strumento accanto a sé ed iniziò a riprodurre fedelmente il ritmo della canzone, accarezzando le corde della chitarra con le dita affusolate. Se avesse avuto la chitarra elettrica il risultato sarebbe stato certamente migliore, ma in quel momento niente avrebbe potuto rovinare quel momento idilliaco, in cui c'erano solo lei e il suo fedele strumento.
"
With the lights out it's less dangerous
Here we are now
Entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now
Entertain us
A mulatto
An albino
A mosquito
My Libido
Yeah
.
Cantava a bassa voce il ritornello di Smells like teen spirit, continuando ad accompagnarsi con la chitarra, quando dei passi inaspettati interruppero la sua performance. Si alzò di scatto e prese la bacchetta di biancospino in mano.
Lumos! disse con voce chiara e si levò una luce di media intensità che illuminò l'ambiente intorno a lei. Riuscì a distinguere una figura che si avvicinava, era quasi certa che non fosse Viktor, ma la speranza era l'ultima a morire. Piano piano, l'immagine cominciò a farsi più nitida e, a quel punto, dovette rinunciare all'idea che fosse il tassorosso. Abbassò la bacchetta.
Dimmi che non sei un prefetto o un caposcuola e ritorno a respirare, disse, nascondendo, con un tono duro, il fatto che fosse intimidita.


[Eric]

~Non capivo il momento della giornata in cui stavo vivendo, ero cosciente dell'essere perfettamente sveglio e del sentimento di solitudine che si annidava nei miei pensieri, tuttavia non ricordavo quando mi fossi svegliato ed avessi deciso di uscire dalla camera e conseguentemente dal letto.
Cominciai a camminare, come fossi inseguito da una forza misteriosa. Non in Sala Grande, uno dei miei dogmi fondamentali consisteva nel saltare sempre e comunque la colazione. Intollerante alla maggior parte degli esseri umani, l'unica persona che avrei incontrato volentieri era la dolce Ariana.
Le scale cambiavano posizione ed il mio senso dell'orientamento continuava a farmi scherzi di malo gusto.Fumo, guidami tu, pensai mentre seguivo la linea sottile ad evanescente prodotta dalla mia sigaretta. Era uno dei tanti momenti in cui ero grato per il mio stupido, malsano ed essenziale vizio. Grazie alle sigarette avevo spesso conosciuto delle ragazze, le sigarette mi donavano un aspetto da ribelle ed ora mi facevano anche da guida.
Scusa, farfugliai senza guardare negli occhi il co-protagonista dell'ennesimo scontro. Si, a volte ero io ad abbassarmi alle scuse, soprattutto se l'altro era piazzato, muscoloso e il triplo di me. Fra parole sussurrate e sguardi cattivi, i miei piedi si rifiutavano di decidere una vera e propria meta, ero arrivato all'entrata della stretta scaletta che portava ai sotterranei. Non avevo con me la mia amata chitarra, non amavo ripetermi nelle mie exploit. Ogni volta era unica, ogni volta regalavo ai fortunati avventori uno spettacolo unico.
Penetrato nello scuro cunicolo un flebile suono distolse il mio sguardo dal vecchio soffitto di pietra.Qualcuno sta cantando... il suono era un debole canto femminile, occupai i secondi successivi per identificare il brano.Nirvana! Smells like teen spirit. Conoscevo quella musica come se fosse stata scritta da me, me ne compiacevo, ero perfettamente in grado di unire la mia voce roca a quella della sconosciuta. Era più forte di me, non riuscivo a resistere di fronte alla musica, a nessun tipo di musica.
La canzone implorava di essere proseguita, fu esattamente questo che m'impegnai a fare. La mia voce maledettamente profonda e lievemente metal, cominciò a cantare quello che sapevo essere il seguito.

I'm worse at what I do best
And for this gift I feel blessed
Our little group (tribe?) has always been
And always will until the end

Hello, hello, hello, how low?Hello, hello, hello, how low?Hello, hello, hello, how low?
Hello, hello, hello!

Nonostante non fosse il mio genere preferito, ero entrato perfettamente nel personaggio. L'artista maledetto, colui che cerca uno sfogo da questo mondo con la stessa frenesia con cui si ricerca una molecola d'ossigeno, di fronte all'ipotesi dell'asfissia.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Rock_N_Roll_Boy