Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: Vanisher    09/09/2014    9 recensioni
"- Ma tu sei mai stato innamorato, Ryuzaki? - la domanda mi esce spontanea, mentre mi appoggio con entrambe le mani allo schienale della sedia su cui è seduto.
L rimane impassibile mentre si volta a guardarmi - Le probabilità che io mi innamorassi, fino a poco fa, erano davvero scarse ... diciamo attorno al 25% o anche più basse, attorno al 19%. E poi innamorarmi non è mai rientrato nelle mie priorità ... e nei miei bisogni -
- Fino a poco fa? - sono così vicina al suo viso che sento il suo respiro sulle guance, le mie labbra per poco non sfiorano le sue - Vuoi dire che ...? -
- In questo periodo le probabilità sono aumentate in modo quasi surreale. Non mi era mai successo prima d'ora e premetto che la cosa è alquanto ... sorprendente. Diciamo ... diciamo che le probabilità sfiorano il 65%Ma se mi stai così vicina ... - le sue labbra toccano le mie - Le probabilità non faticano a sfiorare l'85% -"
Lui, il più grande detective del mondo incaricato di risolvere il caso Kira.
Lei, investigatrice in incognito incaricata di scoprire l'identità di L.
Lui, non conosce cosa sia l'amore.
Lei, ha archiviato quel sentimento da tanto tempo.
Lui, un passato misterioso.
Lei, lo scoprirà.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 33
" MELLO"



Avvertenze : alcuni elementi di questa fan fiction sono differenti dall'opera originale e i fatti accaduti nell'opera hanno subito lievi modifiche



L'uomo mascherato passa dallo strattonarmi con violenza per un braccio a puntarmi la pistola sulla schiena per costringermi a percorrere lo stretto corridoio buio, non riesco a vedere assolutamente nulla e mi sento cieca. Il braccio che l'uomo ha strattonato violentemente adesso pulsa, credo che mi si formerà un bel livido che resterà per un po' di tempo. Il corridoio è umido e fresco, e costringo l'uomo a fermarsi in modo che io possa togliere le scarpe col tacco diventate fastidiose e strette. L'uomo prende le mie scarpe e poi mi ordina di continuare a camminare, il pavimento del corridoio è freddo e scivoloso sotto i miei piedi nudi che rabbrividiscono a ogni passo. Nel buio, strofino una mano contro il braccio strattonato, quell'uomo ha una presa molto forte. 
Dopo quelli che sembrano anni, finalmente l'uomo mi ordina di fermarmi. Suppongo siamo arrivati. L'uomo mi supera e bussa quattro volte a quella che deve essere una porta, ma è così buio che non riesco a distinguere la sagoma di nessun oggetto e di nessun essere umano, mi chiedo come faccia l'uomo mascherato a vederci così chiaramente. Che la maschera sia dotata di infrarossi? Probabile.
La porta si apre le la luce mi acceca, sono costretta a chiudere gli occhi. Li riapro e sbatto le palpebre più volte, per abituare i miei occhi alla luce mentre l'uomo mi fa entrare spingendomi la schiena con la pistola. Che cavaliere. Ci ritroviamo in una stanza, il pavimento marrone di legno e le pareti gialle, sembra quasi una sottospecie di salotto. Ci sono decine di tavoli con sopra molti computer portatili, e al centro un tappeto viola e tre divani lilla posizionati a forma di U al contrario. Mello deve essersi organizzato molto bene. Non sembra male come posto, se vogliamo contare la presenza di alcuni uomini/gorilla che mi fissano.
- Molla la presa, Y462 - tra i uomini/gorilla riesco a riconoscere Mello, seduto sullo schienale di uno dei tre divani, con una mano si regge per non cadere - Adesso non può più scappare -
Il primo pensiero che riesco a formulare appena il mio cuore finisce di fare salti mortali in cui rischio di rimanerci secca è : Mello è sempre stato così sexy? O forse nel corso degli anni è notevolmente migliorato? Lo vedo mentre scende dal divano. I suoi capelli biondi e sottili come fili sono cresciuti ma sono rimasti pettinati col solito caschetto, gli occhi piccoli sono due lastre di ghiaccio freddo e distaccato, tanto impenetrabile quanto ipnotizzanti, le sue labbra sottili incurvate nel solito ghigno malefico o di sfida che tanto mi mancava. Riesco a intravedere il fisico ben scolpito sotto i pantaloni di pelle nera e il gilet nero, ha persino un rosario di legno attaccato al collo mentre le sue mani sono avvolte in guanti neri e sempre di pelle. Ha fatto progressi il biondo.
Mello mi si avvicina, mentre a fatica riesco a rimanere ferma e a non saltargli addosso. L'uomo mascherato, questo Y462, abbassa finalmente la pistola e si fa da parte, lasciando che Mello mi si avvicini - Chi non muore si rivede, eh? - Mello mi rivolge il solito ghigno malefico. Mi sta lanciando una sfida, glielo leggo in faccia. Vuole vedere se la sua amica è rimasta sempre la stessa oppure lavorare per la polizia l'ha cambiata.
Accetto la sfida, alzando con indifferenza un sopracciglio - Potrei dire lo stesso di te. Piuttosto, rapire la figlia del sovrintendente Yagami era il modo più gentile che tu conoscessi per chiedermi di venire qua? -
Mello si ferma di fronte a me, le sue scarpe sfiorano i miei piedi. E' diventato davvero alto, sono costretta ad alzare lo sguardo per guardarlo negli occhi. Lo sento mentre sorride, ha capito che la sua Lena non è cambiata di una virgola - Se ti avessi semplicemente chiamata sono certo che non saresti venuta -  dice mentre la sua mano mi sfiora il fianco destro, facendomi rabbrividire.
- Forse si, forse no - alzo le spalle - Adesso direi che inutile discuterne, dato che hai ottenuto ciò che volevi e adesso sono qui -
Mello mi cinge i fianchi, attirandomi a se e stringendomi contro il suo corpo ben fatto. Non è mai stato bravo con gli abbracci, ma va bene così. Appoggio semplicemente la fronte sulla sua spalla, lasciandomi abbracciare. Mi mancavano le sue braccia forti e il suo profumo intenso di cioccolata extra fondente.
- Accidenti, Mello - la voce di un uomo/gorilla arriva alle mie orecchie. Alzo la fronte per guardarlo, e decreto che è decisamente brutto, pelato e con la barba che sembra non essere tagliata da tempo, vestito in giacca e camicia e una catenina d'oro che gli pende dal collo. Che schifo, provo ribrezzo - Te la sei scelta proprio bene, eh? -
Te la sei scelta? Aspetta un attimo, che intende dire? Mello si volta a guardare il gorilla, mentre sorride consapevole e i suoi occhi si fanno seri, ghiacciando l'uomo in meno di un'istante. Nonostante Mello sia il più giovane nella sua ... ehm ... squadra, se così possiamo chiamarla, incute parecchio terrore e tutti lo rispettano come se fosse il capo. Anche alla Wammy's House era così - Già, ed è tutta mia. Quindi guai a voi se osate sfiorarla anche solo col pensiero, sono stato chiaro? -
I gorilla annuiscono. Mello è sempre stato così autoritario o sono io che mi sono persa qualcosa in questi anni che non l'ho più visto? Mello mi fa cenno di seguirlo attraverso un corridoio meno lungo e più illuminato, ma comunque abbastanza stretto. Il suo braccio continua a cingermi protettivo i fianchi mentre ci fermiamo davanti a un'altra porta e senza bussare entra.
- Questa è la tua stanza - mi spiega mentre entriamo.
Non pensavo che avrei avuto una stanza tutta mia. Non è molto decorata, ma almeno ho un posto dove permettermi un po' di privacy. C'è una semplice brandina con tanto di materasso e coperta, una cassettiera, uno specchio appeso alla parete e una sedia. Ammetto che questa è la stanza più squallida in cui io sia mai stata, ma cercherò di accontentarmi. Tanto molto presto tornerò da L in Giappone, questo pensiero mi conforta e mi costringe ad andare avanti.
- E' ... carina - commento, guardandomi attorno e allontanandomi da Mello per avvicinarmi allo specchio. Nonostante durante il viaggio in macchina con Watari per andare in aeroporto abbia versato qualche lacrima di troppo, il trucco non si è troppo sciupato e ho solo i capelli corti leggermente spettinati. Il vestito ha solo qualche piega sulla gonna, ma per il resto direi che sono più che accettabile. Mi volto a guardare Mello, incrociando le braccia davanti al petto - Che intendeva dire il gorilla? -
- Stai parlando di Rod? - Mello si avvicina alla brandina e ci si siede sopra, facendo cigolare le molle del materasso. Ho come il netto presentimento che mi ritroverò a terra appena mi ci stenderò sopra, non sembra molto stabile e sicuro - Prima del tuo arrivo ho detto che tu saresti stata una perfetta puttanella personale per me, oltre che a un'ottima fonte per scoprire i piani di L per catturare Kira -
Puttanella personale? Spero stia scherzando, lui sta scherzando sicuramente. Alzo un sopracciglio, facendo una smorfia disgustata che sembra divertire molto Mello, anzi, moltissimo direi - Non ho intenzione di fare ... insomma ... la puttana, ecco -
- Questo purtroppo lo so - risponde Mello - Ma almeno Rod e gli altri ti staranno alla larga per tutto il tempo che resterai qui, lo sanno che è meglio che non tocchino le mie cose -
Gli sorrido, lanciandogli l'ennesima sfida - Non sono un oggetto, Mello, e non sono nemmeno tua -
- Devo tentare di convincerti, bimba? -
Bimba. Quanto tempo è passato da quando mi chiamava bimba. Era un soprannome che amavo e odiavo allo stesso tempo, il solo udirlo mi lasciava interdetta per almeno qualche secondo. Il mio cuore smette di battere per una frazione di secondi, per poi riprendere poco dopo ancora più forte. Potrei svenire da un momento all'altro, mentre i ricordi prendono vita davanti ai miei occhi.
- Grazie ma no - sorrido.
Lo sguardo di Mello comincia a studiarmi, partendo dai capelli corti, indugiando sul vestito nero che mi copre perfettamente il corpo, scivolando sulle gambe lunghe e slanciate e fermandosi sui miei piedi nudi - Devo dire che sei messa bene, bimba -
Lo prendo come un complimento - Grazie, anche tu hai fatto progressi -
- Perché sei senza scarpe? -
Faccio una smorfia - Lo sai che l'eleganza non è il mio forte -
Mello ride, divertito - Vedrò ti procurarti qualcosa, allora -
- Cerca anche di procurarmi dei vestiti, dato che non ne ho -
- Lo sai che non mi scandalizzo, vero? - Mello mi sorride maliziosamente.
- Hai fatto progressi anche con la simpatia, vedo -
Mello si alza, facendomi cenno di andare - Devo farti vedere una cosa -
Io lo seguo, mentre usciamo dalla mia stanza e ripercorriamo il corridoio, ma invece di tornare nel salotto dove i gorilla continuano a parlare indisturbati, saliamo due rampe di scale che portano a un piano immerso nell'oscurità, e fa freddo. Mello mi cinge le spalle, come per guidarmi in mezzo al buio e allo stesso tempo riscaldarmi. Le braccai di Mello sono calde, mi sento subito meglio mentre mi stringo contro il suo petto saldo e muscoloso, lo sento sorridere, dimenticavo che a lui piace essere ricoperto di attenzioni. Sopratutto le mie. Mello bussa due volte su una porta larga e quadrata, prima di entrare. Entriamo in una stanza molto grande, ricoperta interamente da computer e da schermi appesi alle pareti che emanano una fastidiosa luce azzurra. C'è una scrivania in fondo alla stanza, e oltre ad alcuni computer ci sono dei microfoni e qualcuno è seduto su una sedia, chino e con la schiena curva su un computer portatile, troppo occupato e concentrato per rivolgerci la minima attenzione.
- Abbiamo visite, Matt - lo chiama Mello, mentre si richiude la porta alle spalle.
Il mio cuore smette di battere, definitivamente. Non può essere, lui non può essere davvero qui. Deve essere un sogno troppo bello per essere vero, devo essere svenuta e questo è tutto un sogno programmato dal mio cervello per farmi stare malissimo quando mi sveglierò. Ma quando il ragazzo chino sul computer si volta di scatto al solo sentire la voce di Mello, ho la certezza che si tratti veramente di Matt, del mio Matt. I capelli rossicci spettinati e sbarazzini, gli occhi verdi e grandi profondi come pozzi e brillanti come cento stelle cadenti, il sorriso sempre accennato su quelle labbra irresistibili, il fisico snello ma comunque davvero notevole e la sua altezza che mi sconvolge. Indossa una maglia a righe orizzontali rosse e nere, i soliti occhialini arancioni strambi di cui non mi ricordo mai il nome che gli pendono dal collo e i jeans strappati. Matt, sei proprio tu.
- Guarda un po' chi si rivede - Matt si alza dalla sedia, raggiungendo me e Mello mentre s'infila le mani nelle tasche dei jeans strappati con disinvoltura - Ciao, Lena -
Senza riuscire ad aprire la bocca per parlare, senza nemmeno salutarlo, gli getto le braccia al collo e lo abbraccio, affondando la testa nel suo petto muscoloso. Puzza di fumo, come ai vecchi tempi, e inizialmente le mie narici sentono un fastidio tremendo a quell'odore così sgradevole che impregna i suoi vestiti, ma ignoro tutto quando e continuo ad abbracciarlo. Matt mi stringe forte a se, le sue labbra si posano sul mio collo scoperto, facendo partire una scarica di brividi per tutto il mio corpo a partire dal punto dove a poggiato le labbra.
- Io non ho avuto un simile trattamento! - protesta Mello, scocciato.
- Non è mica colpa mia se io sono più bello di te - ribatte Matt, tranquillo. Mi mancavano quei battibecchi in cui i due ragazzi discutevano su chi fosse il più bello e chi fosse il più intelligente.
- Cazzate - replica Mello - E ora staccati da lei se non vuoi che ti mozzi un braccio -
Sbuffo, mentre mi stacco svogliatamente da Matt e mi volto a guardare Mello, fintamente offesa - Almeno lui non ha intenzione di utilizzarmi come una prostituta personale - gli faccio notare, mettendomi le mani sui fianchi con aria saccente e alzando il mento con fare arrogante.
Matt ghigna, avvicinandosi a me maliziosamente - Questo non vuol dire che non l'avrei fatto anch'io -
- Mi fate davvero schifo - 
- Già, anch'io sono felice di vederti -
- Pure io, ma potevate anche fare a meno di farmi conoscere i gorilla -
Matt alza un sopracciglio, confuso - Hai conosciuto Rod? -
- Solo lui, fortunatamente - annuisco - E non ho intenzione di conoscere anche gli altri -
- Ma come, non ti sono simpatici? - dice ironicamente Mello, sorridendomi in modo canzonatorio mentre mi guarda beffardamente, ci sono volte in cui quegli occhi di ghiaccio mi fanno solo infuriare, vorrei spaccargli le iridi per vedere cosa ci sia dentro.
Alzo le spalle, indifferente - Le scimmie non rientrano nella categoria dei miei animali preferiti, dovresti saperlo -
Mello annuisce - Ora lo so -
Sorrido anche io, sono felice di aver ritrovato i miei due migliori amici. Nonostante siano cresciuti e migliorati in tutti gli aspetti, sono rimasti identici a quando ci siamo conosciuti. Mantengono l'atteggiamento ostile e strafottente fuori, ma dentro sono estremamente generosi e buoni. Non so come farei senza di loro, davvero.



* * *



Inorridita, fisso gli abiti che Mello mi ha portato nella mia nuova stanza. Alzo lo sguardo, fissandolo con una smorfia di puro disgusto - Che cosa sono quelli? -
Mello alza gli occhi al cielo, mentre si siede accanto ai vestiti che ha appoggiato sulla brandina in modo da potermeli mostrare e naturalmente sono costretta ad approvarli. Invece mi fanno letteralmente schifo - Vestiti, che cazzo ti sembrano? -
- Questi non sono vestiti - ribatto, avvicinandomi a sollevare con due dita un pantaloncino che a malapena mi coprirebbe le parti intime - Questi sono completini da prostituta, e non ho intenzione di infilarmeli -
Mello ghigna, scuotendo il capo, sconfortato. Quando rialza gli occhi per incontrare i miei, gli vedo brillare una lieve luce di malizia in quel ghiaccio che mi fa sciogliere, mentre sembra parecchio divertito dalla mia espressione inorridita - Secondo me ti starebbero bene -
- Certo, se di professione facessi la prostituta! -
- Saresti una bella puttana -
- La tua finezza è veramente stimolante - mormoro, sollevando un top che solo a vederlo sembra stretto e che mi coprirà a malapena il seno e metà pancia - Ma lo prenderò come un complimento, quindi grazie -
- Era un complimento, infatti -
Sorrido, Mello non è mai stato bravo a fare complimenti. Qualcuno bussa alla porta e la testa rossa di Matt s'infila nella mia stanza, mentre con una mano si copre gli occhi. Scoppio immediatamente a ridere, lasciando cadere il top nel mare di vestiti che Mello mi ha portato.
- Sei vestita? - mi chiede Matt.
- So che stai sbirciando tra le dita - rispondo - E si, sono vestita -
Matt sorride e si toglie la mano dagli occhi, chiudendosi la porta della camera alle spalle. Avvicinandosi alla brandina, osserva con un sopracciglio alzato i vestiti e poi guarda Mello - Glieli hai portati tu, immagino - indica gli indumenti.
- Già - risponde Mello, mentre estrae dalla tasca dei pantaloni di pelle una tavoletta di cioccolata avvolta in una spessa carta verde smeraldo. Cominciavo quasi a preoccuparmi che la sua mania per il cioccolato fosse svanita, sono felice di constatare che non è così.
- Non avresti potuto fare di meglio - si complimenta Matt, mentre continua ad osservare i vestiti con una punta di malizia nella voce. Alza gli occhi coperti dagli strambi occhialini gialli rotondi e mi osserva - Non dirmi che te li sei già provati -
- Non ho intenzione di farlo - scuoto il capo.
- Allora come faccio a sapere se la misura è giusta? - ribatte Mello.
- Non hai trovato dei vestiti più ... decenti? -
- Ascolta - Mello morde la cioccolata e ne stacca un grosso pezzo, per poi masticarlo e mandarlo giù - Ho detto ai gorilla che tu saresti stata la mia puttanella personale, se ti vedono andare in giro con vestiti decenti non ci crederanno mai e allora salterebbe la tua copertura. Quindi adesso infilati quei cazzo di vestiti e ... -
- Non osare dirmi cosa devo fare, biondo - sibilo.
- Se non ti metti quei cazzo di vestiti giuro che te li metto io con la forza -
- Non provarci nemmeno -
- Andiamo, fallo contento - si intromette Matt, alzando gli occhi al cielo. Ha veramente una grande pazienza se riesce a sopportare Mello, e una grandissima forza di volontà che io ammiro molto.
Mello ghigna, dando una gomitata a Matt - Lo dici solo perché anche tu vorresti vederla -
- Non ho mai detto il contrario -
Prendo dal mucchio un vestito, blu notte, senza spalline e con la scollatura a cuore, la gonna arriva a malapena a coprirmi le parti intime. E' il vestito più decente che ci sia tra quelli che Mello mi ha portato, e potrò tenermi la gonna con le mani. Facciamolo, avanti - Dov'è il bagno? -
- Alle tue spalle - Mello mastica la cioccolata.
Non avevo notato di avere anche il bagno in camera, meglio così. Ci sparisco dentro, chiudendomi la porta alle spalle a chiave. Il bagno è un buco quadrato, e ci sto a malapena io in piedi. Mi infilo velocemente il vestito blu notte e piego quello nero che ho messo per il viaggio, mi sistemo velocemente i capelli con le dita e cerco un modo per mantenere la gonna ferma senza dover utilizzare le mani. Almeno sotto ho le mutande. Facendo un respiro profondo e consapevole di essere ridicola, esco dal bagno, tenendomi la gonna con le mani.
- Porca puttana - commenta Mello, sgranando i suoi occhi color ghiaccio.
Lo fulmino con lo sguardo, mi sento ridicola. Ma come fanno certe ragazze ad indossare vestiti del genere? E' stretto e mi sento tremendamente a disagio. Sia Matt che Mello rimangono ad osservarmi a bocca aperta, letteralmente, e gli occhi sgranati che gli escono dalle orbite.
- Ti sta bene - commenta semplicemente Matt.
- Mi faccio schifo - ribatto.
- Ti ci abituerai - alza le spalle Mello.
- Probabilmente no - replico - Bene, vado a cambiarmi e a mettermi qualcosa di meno stretto - mi avvicino al cumulo di vestiti e cerco qualcosa che mi copra di più, sollevando centinaia di pantaloncini inguinali e top senza maniche. 
- Perché non rimani così? - mi chiede Matt.
- Mi faccio schifo - ripeto.
- Sei bellissima - ribatte Matt.
- Matt, non dovresti tornare a fare l'hacker? - gli domanda Mello, staccando anche l'ultimo pezzo di cioccolata e masticandolo rumorosamente mentre parla. 
Matt si alza, sbuffando sonoramente mentre raggiunge la porta con passi pesanti e cominciando ad imprecare in modo poco fine - Agli ordini - prima di sparire dietro alla porta di legno marcio e rovinato, mi rivolge un'occhiata complice e mi sorride in un modo così dolce che potrei sciogliermi in meno di un secondo - Stammi bene, dolcezza -
Gli sorrido anche io, mentre Matt chiude la porta. Rimaniamo soli io e Mello. Finalmente trovo un paio di pantaloncini normali e una canotta semplice, li metto da parte e comincio a piegare ordinatamente il resto dei vestiti, in modo da poterli sistemare nella cassettiera a mia disposizione. Sono così assorta nei miei pensieri e nel mio lavoro che nemmeno mi accorgo delle mani di Mello che da dietro si poggiano sui miei fianchi. Non mi volto nemmeno a guardarlo, il cuore che mi batte impazzito.
Una domanda mi viene in mente - Perché hai cacciato via Matt? - gli chiedo.
- Ha del lavoro da fare, e non mi piace che trascuri il suo lavoro - risponde Mello. Sta mentendo, forse un'altra persona al posto mio non lo noterebbe, ma io lo riconosco subito quando Mello mente o è sincero. E adesso sta mentendo.
Faccio finta di credergli - Capisco - mi volto a guardarlo, sorridendogli. 
Mello mi cinge i fianchi con un braccio, attirandomi a se. Il mio cuore smette di battere quando sento i nostri corpi aderire e il suo naso sfiorare il mio, il profumo di cioccolato fondente mi manda in estasi. Il mio cervello mi ordina di allontanarmi da lui, ma non ci riesco. Infatti, non mi sorprendo quando le labbra sottili di Mello si posano sulle mie, da subito voraci e affamate. E non so per quale motivo gli cingo il collo con le braccia e rispondo al bacio con la stessa passione, anzi forse maggiore, di quella che ci sta mettendo lui. Il biondo la prende come una sfida e approfondisce il bacio, le sue mani mi accarezzando i fianchi e la schiena con desiderio, mentre le sue labbra divorano le mie e le assaporano, mi viene un tuffo al cuore quando sento la sua lingua sfiorare maliziosamente la mia. Faccio scorrere le dita nei fili dorati dei suoi capelli, lucidi e lisci, mentre la mia mente vaga lontana e nessun pensiero osa disturbare questo momento. Non pensavo che il mio primo bacio con Mello potesse essere così intenso e sensuale, mentre la presa delle mani di Mello sui miei fianchi diventa sempre più possessiva. 
Come un fulmine disturba la quiete del cielo sereno, improvvisamente l'immagine di L mi si para davanti agli occhi e mi impedisce di proseguire. Mi stacco bruscamente da Mello, aprendo di scatto gli occhi e portandomi entrambe le mani sul cuore, che batte come impazzito. Dannazione, come ho fatto a dimenticarmi di L? Non avrei dovuto assecondare Mello con questo bacio, adesso avrà sicuramente frainteso tutto.
- Che c'è, bimba? - mi chiede Mello.
- Qualcuno potrebbe entrare da un momento all'altro e vederci - mento, cercando di mantenere un tono di voce fermo e tranquillo mentre il mio cuore riprende a battere a velocità normale.
- E lascia che ci vedano - Mello mi cinge ancora i fianchi, ma questa volta lo allontano con una spinta leggera sul petto duro e muscoloso, facendolo arretrare appena.
- No, Mello - scuoto il capo - Preferisco di no -
Inizialmente Mello è sul punto di ribattere, ma poi annuisce e si infila le mani nelle tasche strette dei pantaloni di pelle nera. Mi posa un bacio sulla guancia sinistra, è talmente dolce e casto che mi sembra così strano che provenga dalle sue labbra, mi lascia piacevolmente sorpresa. Le sue labbra si posano sul mio orecchio - Ci vediamo dopo -
Annuisco. Senza voltarmi, sento i suoi passi raggiungere la porta, aprirla e chiuderla. Non so per quale motivo io abbia ceduto a Mello, senza oppormi, senza protestare. Ma non voglio dirgli quello che c'è tra me e L, forse perché non so nemmeno io se io e il detective siamo fidanzati oppure in una fase di sviluppo non ancora precisata. Mi lascio andare in un sospiro di sollievo, mentre mi siedo per terra, il pavimento è freddo come ghiaccio. Oppure sono gli occhi di Mello a farmi questo effetto, a raffreddare in modo surreale tutto cui che mi circonda? 


   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Vanisher