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Autore: Margaret21    09/09/2014    3 recensioni
Seguito di Shabbat festa...d'addio. Ziva vuole vendicare Gibbs ma riuscirà a farlo da sola, riuscirà a non perdere ancora qualcuno che ama, riuscirà a trovare le risposte di cui ha bisogno?
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una calda giornata di agosto, i genitori di Aaron ci avevano prestato la casa sulla spiaggia in California.
Avevamo fatto un lungo viaggio ed era la mia prima volta in America.  Mancava una settimana al nostro matrimonio.
Quella notte avevamo fatto l’amore ma quando mi svegliai non lo trovai di fianco a me. Mi alzi lentamente con il sorriso sulle labbra e sul letto trovai un biglietto:
“ Amore sono andato a fare una passeggiata sulla riva del mare. Non volevo svegliarti. Raggiungimi.
Ti amo.”.
Volevo raggiungerlo, volevo andare da lui. Mi vestii in fretta e corsi sulla spiaggia.
A pochi metri di distanza dalla riva , immerso nell’acqua del mare vidi il suo corpo.
Era immerso a testa in giù nell’acqua:
“ Dio, ti prego no!” urlai correndo.
Lo raggiunsi e lo tirai fuori dall’acqua provando a sentirgli il battito del cuore, ma era troppo tardi.
Lo guardai in volto. Era pallido e con un piccolo sorriso stampato sulle labbra, i suoi vestiti erano sporchi di sabbia e le sue dita sporche di sangue come se avesse lottato contro qualcuno. Iniziai a piangere:
“ No!” urlai verso il cielo.
Ero impazzita dal dolore:
“ Aaron svegliati!” urlai singhiozzando.
Lo afferrai per la maglietta dandogli un lieve scossone:
“ Svegliati Aaron … ti prego!” continuavo ad urlare.
Mentre urlavo i miei occhi si rivolsero al cielo che continuava a scaldarsi e improvvisamente sotto quel sole cuocente iniziò a piovere, per me pioveva sangue.
Stringevo convulsamente la sua maglietta mentre le lacrime si inseguivano sul viso:
“ Aaron, per favore, svegliati! Dannazione svegliati! Io ti amo!” urlai al cadavere.
Ma non servì a nulla. Lui era morto.
Affondai il viso nel suo petto e afferrai il suo corpo inerte, tentando di impedire che tornasse ad afflosciarsi:
“ Dio mio, Aaron…” sussurrai al nulla.
Mi chinai sul suo volto senza vita e lo baciai con tenerezza e disperazione.  Lo baciai a lungo e poi corsi via … lontano dal cadavere con il viso devastato dal dolore.
Non andai al suo funerale, non gli dissi addio … non ero abbastanza coraggiosa.
Giorni dopo, tornata in Israele, mio padre mi chiamò nel suo ufficio:
“ Ziva … parti per una missione in America” disse neutro.
“ Papà… vorrei riposarmi un po’… ho appena perso la persona che amavo” dissi senza voce.
“ Non devi mostrare debolezza Ziva!” disse lui alzandomi di scatto dalla sedia.
“ Ma papà” provai a ribattere io.
“ L’anello che Aaron ti aveva dato per te rappresentava un per sempre?” chiese lui.
Io non risposi, mi limitai a chinare la testa:
“ Lo prendo come un si. Beh ti illumino… nel nostro mondo nulla è per sempre” disse glaciale.
Quel giorno parti per l’America mentre nel viaggio la morte dell’uomo che amavo si ripeteva come un film insieme alle parole di mio padre … nulla è per sempre.

Sono passati 12 anni dalla morte di Aaron e io dopo 12 anni sono qui sulla sua tomba a piangerlo.
Prendo la borsa e tiro fuori l’anello che mi aveva dato Aaron anni prima e lo appoggio sulla sua tomba:
“ Il nostro era un per sempre” dico.
Improvvisamente sento qualcuno dietro di me … appoggio la mano sulla pistola e mi volto di scatto…  Tony.
“ Ciao” mi dice.
Io rimango pietrificata:
“ Da.. quanto tempo sei lì?” gli chiedo.
“ Da abbastanza per vedere quanto lo amavi” dice lui.
Io mi alzo dal terreno e chino la testa:
“ Ziva … guardami” dice Tony alzandomi il mento.
Io lo guardo negli occhi, occhi che mi ricordano Aaron, occhi che amo. Tony è l’unica persona che amo quanto amavo Aaron, è l’unica persona capace di chiudere la voragine che lui ha lasciato:
“ Cosa?” dico.
“ So che lo amavi e che lo ami ancora… ma so anche che ami me” dice sorridendo.
Ci abbracciamo davanti alla tomba dell’uomo che amavo, ci abbracciamo perché quel nulla è per sempre è una bugia.
Le sue labbra sfiorano delicatamente le mie e mi mette un braccio intorno al collo:
“ Andiamo a casa” mi dice quando finisce di baciarmi.
Ma… uno sparo.

ANGOLO AUTRICE:
Eccomi tornata dalle vacanze! Al mare si stava meglio ma non potevo aggiornare!! Venerdì si ricomincia al Liceo... fantastico!
Comunque questo capitolo l'ho dedicato un po' di più a Ziva e Aaron perchè volevo raccontare la loro storia ... credo che qualcuno di voi stia progettando una seria vendetta per la tristezza del capitolo e anche per come l'ho finito!
Baci
Ziva4ever

  
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