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Autore: JuniaTheWitch    28/09/2008    6 recensioni
Bill non si spazientì troppo. Non riusciva a spazientirsi con lei.
Sarebbe rimasto ad ascoltarla ripetere a memoria papiri interi su leggi e sistemi monetari magici inglesi per ore e non avrebbe fatto alcuna differenza, perché avrebbe avuto l’impressione che Fleur stesse recitando i versi di una poesia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Ron Weasley | Coppie: Bill/Fleur
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eight nine ten i love you

Disclaimer: Fleur , Bill, Ron, Ginny e tutti gli altri personaggi di Harry Potter appartengono a J.K. Rowling, che ne detiene tutti i diritti. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Note dell’autore:

. Il titolo della fiction si ispira a un verso della canzone “All together now” dei mitici Beatles

( in assenza di uno migliore u.u Ma credo ci stia bene :D )

. Ho immaginato che falci, zellini e galeoni fossero adottati solamente dai maghi del Regno Unito.

Sperando di aver scritto qualcosa di decente, buona lettura e... commentate :)

                                 

                                 ~ Eight, nine, ten I love you.

             

               

                 

 « Ti ricordi la vecchia Fleur Delacour? » disse George.  « E’ stata assunta alla Gringott

 per migliorooore il suo engleeese »

« E Bill le dà un sacco di lezioni private » ridacchiò Fred.

 ( Harry Potter e l’Ordine della Fenice, capitolo 4. )

                                                                       

 

 

I capelli di Fleur svolazzavano ad ogni piccolo e raro soffio di vento in quella calda mattinata di luglio.

Pazientemente, la giovane si affrettò a sistemare qualche ciocca ribelle dietro le orecchie, mentre cercava di completare i suoi esercizi di inglese.

Bill continuava a ripeterle che non c’era alcun bisogno di lezioni extra, tuttavia non negava il fatto di essere contento della possibilità di vedere Fleur così spesso.

Mentre se ne stavano seduti  ad un tavolo sul retro della Tana, Bill si augurò che il tempo non volasse mai.

Conta fino a dieci prima di dire o fare cose stupide, si disse, facendo a pugni col  proprio istinto.

Uno…

Due…

Tentò di distrarsi cercando di fissare qualcosa nelle vicinanze, ma gli gnomi da giardino che si rincorrevano tra loro pronunciando pessime battute e irripetibili imprecazioni  lo indussero ancora di più a guardare nella direzione opposta.

Tre…

Quattro…

Fleur, sorridente, consegnò a Bill gli esercizi. « En France »  esordì, « non abiamo insegnonti così pasionti e jontili come te, Bill »

« Ah, ehm, grazie Fleur » rispose il maggiore dei Weasley arrossendo di colpo, ora che la ragazza si era accomodata con gesti rapidi e aggraziati accanto a lui.

Immediatamente un piacevole profumo gli inebriò i sensi e fu certo di aver avvertito un brivido percorrergli la schiena.

« Sai, ho molti dubi » continuò Fleur, osservando il ragazzo concentrato sui suoi fogli.

Cinque…

Sei…

« S-sono giusti, Fleur. Complimenti, apprendi in fretta! » esclamò Bill, sorridendole.

« Oh, mais c’est extraordinaire, ça! » squittì la ragazza, radiosa. (*)

Lo abbracciò come non aveva mai osato prima. Bill si sentì avvampare; era sorpreso, compiaciuto, ammaliato, incapace di reagire : non ricordava di aver mai provato così tante emozioni diverse tutte in una volta sola.

Che fosse anche un po’ colpa dell’incanto per cui erano note le Veela, poco importava ormai. Era sicuro che il suo cuore non avrebbe retto a lungo in quello stato.

Sette…

Otto…

Con un tuffo al cuore, si staccò dall’abbraccio delicatamente, per poi concentrarsi di nuovo sul lavoro svolto dalla sua “allieva”, guardandola con la coda dell’occhio mentre giocherellava coi suoi lunghi capelli.

Oh, andiamo, dovrai pur dirle qualcosa!, gracchiò una vocina dentro il suo corpo.

Nove…

Dieci…

Il cuore di Bill batteva all’impazzata e nei pochi secondi che seguirono si rese conto di non poter più controllare quelle emozioni.

Allungò la sua mano, grande e logorata da troppi anni di lavori difficili alla Gringott, in cerca di quella di Fleur, minuscola e bianca, sperando che quel suo gesto non sarebbe stato rifiutato dalla ragazza.

La ragazza non esitò neanche per un istante e il bacio che gli regalò in seguito non fu altro che la realizzazione di un sogno che Bill non credeva si sarebbe potuto mai avverare e che altri prima di lui bramavano così tanto da esserne usciti pazzi.

                                                                             

                                                                                                     ***

 

 

«Hai studiato?» ridacchiò Bill inarcando un sopracciglio.

« Scertamonte, mon bonbon » (**) rispose Fleur, soave.

Dall’altra parte del tavolo Ron e Ginny, alle prese con una partita a Sparaschiocco, soffocarono una risata.

« Allora dimmi, quanti zellini ci vogliono per fare una falce? »

« Donc, per una falsce… scinquanta zellini »

Bill sospirò, alzando gli occhi al cielo. « Ventinove, Fleur, ventinove. E per un galeone?»

«Non me lo ricordo, cherie » mormorò in risposta, abbassando lo sguardo.

Bill non si spazientì troppo. Non riusciva a spazientirsi con lei.

Sarebbe rimasto ad ascoltarla ripetere a memoria papiri interi su leggi e sistemi monetari magici inglesi per ore e non avrebbe fatto alcuna differenza, perché avrebbe avuto l’impressione che Fleur stesse recitando i versi di una poesia.

Ripose il mucchietto di monete che pochi minuti prima aveva sparso sul tavolo in un sacchetto di pelle e le rivolse un sorriso di rassicurazione.

« Per oggi può andare, Fleur.»

« Ma io non so nionte! » si lamentò la francese, sbuffando. Prese di nuovo il sacchetto delle monete ma Bill la fermò conservando quell’espressione di estrema felicità nel volto.

« Non è vero! Sei solo stanca »

« Già, Fleur. Che fatica oggi! Pensa quando sarai alle prese con monete triangolari » la prese in giro Ginny suscitando l’ilarità di Ron.

Bill, al contrario, non fu affatto divertito dal comportamento dei suoi fratelli minori. Li cacciò immediatamente dalla stanza e i due non se lo fecero ripetere due volte.

Fleur si porto le mani al volto, e Bill giurò di aver captato un singhiozzo. Quindi le si avvicinò e lentamente le cinse le spalle esili con il braccio.

« Non dare retta a quello che dicono, Fleur! Contano le opinioni degli altri ora?»

Si asciugò gli occhi rapidamente e tirò su col naso. Odiava farsi vedere in quelle condizioni da Bill, ma non lo poté evitare. « Non

« Ecco. Fleur abbiamo tutti bisogno di tempo, e io prometto di starti accanto in qualsiasi momento di difficoltà.  »

Non aveva più bisogno di contare fino a dieci per controllare l’uso adeguato delle sue parole, o per esprimere sentimenti. Da quando era insieme a lei tutto era diverso, incredibile, fantastico.

Migliore.

Ed era sempre più convinto che non si sarebbe mai stancato di lei  ( e come poteva?) .

Sul volto della ragazza comparve immediatamente una nuova luce. Eccolo, l’uomo che aspettava da una vita.

Il principe che avrebbe sconfitto il drago per raggiungerla e poi portarla al suo castello di cui sarebbe stata la regina indiscussa. Il principe che aveva invidiato alle protagoniste delle sue fiabe preferite.

Eccolo là, il suo principe con il buco alle orecchie e le mani screpolate che accelerava il suo battito cardiaco ogni volta che lei gli si avvicinava ( e lui odiava che Fleur potesse percepirlo) .

« Oh Bill, ti amo! Non sòn mai stata così sicura come ora»

L’aveva spiazzato. L’aveva capito, ma sentirselo dire così faceva tutto un altro effetto. Le accarezzò il viso con dolcezza, e poi venne il suo turno. Espresse il suo amore con un sussurro e la fissò intensamente, prima di sfiorare di nuovo le sue labbra.

E si sarebbero amati per sempre, come succede nelle favole. Ma quella era una splendida realtà.

                                                                               

                                                                                . Fin

Note

(*) = Oh, ma è straordinario!

(**) = traducibile in vari modi. Io l’ho inteso come “tesoro”, “zuccherino”.

  
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