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Autore: Nicka    28/09/2008    2 recensioni
L'amore non è solo quello fatto di grandi gesti o mille attenzioni. L'amore più bello secondo me è quello che nasce dalla semplicità e da un cuore puro e ingenuo. L'amore come questo è quello che ti fa sorridere, che ti lascia felice per ogni piccola cosa e che ti fa sentire lo stomaco sottosopra.. Marta e Riccardo hanno voglia di trovare un amore come questo... E non immaginano neanche quanto sia vicino a loro..ma prima o poi se ne accorgeranno, capendo che assieme la felicità è più facile da raggiungere. E il primo modo per avvicinarla è semplicemente.. fare un sorriso.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’aria frizzante che si solletica il viso e che ti sfiora leggermente è una delle cose più belle, specie quando c’è anche un sole luminoso che ti abbaglia e ti costringe a mettere gli occhiali da sole

 

 

L’aria frizzante che si solletica il viso e che ti sfiora leggermente è una delle cose più belle, specie quando c’è anche un sole luminoso che ti abbaglia e ti costringe a mettere gli occhiali da sole. È un po’ come se la vita ti sorridesse e volesse renderti partecipe della sua gioia in con tutta la sua forza.

Così anche quella mattina sembrava essere così. Le strade di Firenze erano allegre e risuonavano dello stupore dei turisti, degli schiamazzi dei bambini e della voglia di coloro che volevano riposarsi dopo una settimana di lavoro; altra gente allegra e spensierata si dirigeva rapida verso le vetrine di ogni negozio in cerca dell’abito perfetto o dell’ultima occasione. Tra queste persone anche due care amiche si godevano il loro week-end di relax e curiosavano qua e là approfittando del fatto che i negozi fossero aperti.

“Ma guarda quello che carino!!!Anzi no quello!!” strillava Elena sbattendo da una parte all’altra Marta che succube tentava di starle dietro.

“Se riuscissi a deciderti e ad andare con un po’ di più calma sarei anche contenta!”

“Dai dai non possiamo sprecare nemmeno un attimo di questa bellissima giornata!”

“Sempre se riesci a farmela godere” sbuffò divertita Marta.

Continuavano così a entrare e uscire da un negozio all’altro senza mai fermarsi, pensando solo che una delle cose più belle è provarsi un sacco di vestiti anche se non si ha voglia di comprarli. Perché essere pazze per un giorno fa sempre bene.

 

Altro negozio, e poi un altro ancora e dopo di quello un altro.

Se c’era un'altra cosa che Riccardo non avrebbe fatto fino a poco tempo fa era quella di accompagnare una ragazza a fare shopping. E invece ora lo stava facendo. E non poteva fare a meno di sentirsi ancora una volta strano.

“Ma insomma! Se sono innamorato è ovvio che mi fa piacere accompagnarla! Però perché non riesco a chiederle di fare un salto nel negozio di dischi o di mangiare uno snack?” Continuava quasi sempre con le sue riflessioni tra se e se.

“Senti tesoro mi potresti tenere queste altre due borse?” chiese ad un tratto Giada con il suo solito tono mieloso.

“Per arrivare dunque ad un totale di undici borse?” chiese sovrappensiero lui.

“Eh cos’hai detto? Sei forse stanco? Ma come!! Non è possibile, prima sei tutto contento di portarmi a fare un giro e ora sei già sfinito?” partì a rispondere veloce come un razzo.

“Come? No no scusami ero distratto! Non ho fatto caso a cosa dicevo; non ci sono problemi tesoro, dammi pure le borse e proseguiamo con il giro!”si riprese veloce Riccardo.

“Strano.. mi sembri un po’ perso..già da ieri sera.. come se avessi preso un colpo in testa” si fermò la ragazza,come in procinto di riflettere “ma no, che dico! È tutto a posto vero? Su su andiamo! Ci sono ancora un mare di negozi da vedere!

“Fossero solo da vedere…” pensò lui “Ancora?? Ma basta! Cosa mi prende? Che abbia davvero preso una botta in testa? Vediamo… ieri sera no.. prima di cena.. ho messo a posto le valigie con Giada e ci stavamo recando in sala da… cavolo! La botta in corridoio.. ma no… cosa vado a pensare..”

Si voltò veloce nel timore che Giada avesse potuto in qualche modo leggergli nel pensiero ma non la vide. Guardò a destra e a sinistra: scomparsa. Dopotutto la strada era talmente affollata che a momenti stando fermo venivi comunque sospinto avanti dalle altre persone.

“Ma possibile che debba sempre correre? Chissà in che negozio sarà arrivata!” esclamò tra lo spazientito e il premuroso.

Poi non trovando altra soluzione che mettersi di nuovo a camminare nel tentativo di trovarla, iniziò a scrutare i vari negozi per capire in quale fosse entrata.

 

 

“Che ne dici di questo?” saltellando come un canguro Elena mostrava a Marta un abitino rosa completamente rivestito di piume.

“Ma fammi un piacere..! E’ un’offesa per gli animali pelosi!” rise l’amica.

“Certo che la fai lunga.. non riesco a trovare niente che ti piaccia! Hai rifiutato pure le scarpe in camoscio verde acido, fucsia e panna!

Elly… risponditi da sola”

ahahah mah..forse erano un tantino esagerate, ma questo non ti giustificaaaah…” terminò la frase con un lenta esclamazione.

“Che c’è? Cos’hai visto?” chiese curiosa Marta.

Voltandosi poi vide qualcosa che la portò per qualche istante su un altro pianeta, o meglio, non qualcosa ma qualcuno.

Sbaglio o avevo detto che certi sorrisi non li dimenticava mai?

E quel volto che sbirciava nel negozio tra lo smarrito e la curiosità di sicuro corrispondeva a quel sorriso che non si dimentica tanto facilmente.

Continuava a sbirciare da una parte all’altra stando fermo sull’entrata, come se fosse indeciso sull’entrare o meno. “Ehilà amico!” urlò ad un certo punto Elly.

“E ti pareva…” si picchiò una mano sulla fronte l’altra.

“Ciao ragazze! Che piacere rivedervi…Marta e Elena giusto?” sorrise allegramente.

Chissà, magari è a conoscenza della massima che dice che un giorno senza un sorriso è un giorno perso.

“Esatto amico! Cercavi qualcosa? Se vuoi puoi chiedere a me, sono una grandissima esperta di look, vero Marta?” le fece poi l’occhiolino.

“Sì come no… ti puoi fidare!” disse finalmente qualcosa, senza metterci però molta convinzione.

“No in realtà ero qui per vedere se c’era Giada… non so dove sia finita, è corse via senza dirmi niente” rispose evidentemente amareggiato.

“Eh…le tipe così o le leghi o ti scappano via, e chissà con chi!” sentenziò la solita chiacchierona.

Elly!!! Per favore…” la riprese Marta, anche se tra sé e sé per una volta condivideva i pensieri strampalati dell’amica.

“Mah non so… forse ha ragione” disse Riccardo,e  per un po’ sembrò che il tempo si fosse bloccato. Nessuno dei tre diceva più niente. Solo le altre persone attorno a loro continuavano a chiacchierare e a cercare tra gli scaffali ciò che più poteva piacergli: qualcuno aveva pure preso in mano le tremende scarpe verde acido.

“Beh..allora ti lasciamo a cercarla eh? Buona fortuna…! Ci si vede in hotel!” esclamò alla fine Elena.

“Già meglio che vada, mi starà cercando anche lei…ciao ragazze!” terminò e senza aspettare risposta si girò rapido e in un secondo era già fuori dalla porta del negozio.

Elly, come l’hai trattato!”

“Scusa cos’ho detto di male? Niente, solo la verità!” ribadì Elena.

“Povero sembrava così triste…” disse Marta, e inevitabilmente pensò a quel senso di vuoto che aveva provato anche lei in quell’istante. Non le era mai capitato. Possibile che si possa provare una sensazione simile? Forse aveva fatto una colazione troppo pesante?

“Dai su su andiamo!” la distolse Elena dai suoi pensieri, cominciando ad avanzare già verso l’uscita.

“Sì eccomi..! Adesso ti porto io in un bel posto” e mentre si voltava vide un foglio bianco per terra, ripiegato in quattro parti.

Lo raccolse da terra e lo aprì piano piano “Odio et amo. Quare id faciam…”

Eddai ti muovi?” la rimproverò Elena.

“Quanta fretta!” ripiegò il foglio senza terminare di leggere e si diresse verso l’amica sempre attiva; chissà perché qualcuno aveva quel foglio.. Al momento le sfuggiva il nome dell’autore, ma quelle prime due parole le erano sempre piaciute un sacco.

Non sapeva mai dargli un significato, e spesso le facevano immaginare il giorno in cui si sarebbe trovata ad innamorarsi davvero di qualcuno.

  
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