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Autore: kommurg    10/09/2014    1 recensioni
Un sistema marcio e corrotto governa su Reyn, un tempo pacifico e florido pianeta. La gente, a partire dai ceti sociali più bassi, sprofonda sempre più nel baratro, mentre i nobili se ne approfittano alle loro spalle. Intanto cinque criminali mandati in esilio nella terra più ostile del mondo conosciuto, l'immensa distesa torrida del ghiaione, si accingono a compiere avventure dai risvolti incredibili e sorprendenti. Cosa succederà? Moriranno uccisi dal caldo infernale che domina su questa terra, o riusciranno in qualche modo a sopravvivere? Ed il governo, così corrotto e finto, rimarrà ancora in piedi o la popolazione si ribellerà, così rovesciandolo? A tutte queste domande c'è una risposta, basta leggere!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Caos Immobile imperava nel mondo. L'universo era costituito da un infinito numero di particelle disposte a caso, imprigionate in una morsa gelida dal freddo più assoluto, venutosi a creare dalla presenza di un minuscolo frammento cristallino presente al centro dello spazio conosciuto. C'era il Tutto ed il Niente. Nelle zone periferiche dell'universo, però, le temperature, seppur molto vicine allo zero assoluto, non lo raggiungevano. In queste aree, seppur macroscopicamente parlando non venivano in alcun modo avvertiti, i movimenti delle particelle esistevano. In un periodo di tempo estremamente lungo, e non ben precisato, due piccolissime molecole, poi rinominate Alfa ed Omega, si scontrarono. L'energia che si venì a creare fece aumentare notevolmente la velocità delle due particelle, ed in un periodo di tempo relativamente breve, gli urti si moltiplicarono. In conseguenza di ciò, si venne ad accumulare un notevole quantitativo di energia in una zona ristretta, che culminò con la creazione di uno spirito, chiamato oggi Takyne dalla popolazione. Non si conoscono sue raffigurazioni, ma si sa solo che vagò per l'universo, rifornendo di energia prima le zone più lontane dal centro, per poi mirare a farsi strada verso l'interno. Per quanto, infatti, l'influsso del cristallo non risultasse poi così evidente nelle zone periferiche dello spazio, in quelle più interne la sua presenza si rivelava decisamente importante. Leggenda narra che in un tempo lunghissimo ed inestimabile, Takyne riuscì a raggiungere il cristallo e a distruggerlo, causando una incredibile esplosione. Le particelle, alimentate improvvisamente di energia derivante dal calore sprigionatosi dallo scoppio, cominciarono a schizzare in tutte le direzioni. Allo stesso tempo, lo spirito di Takyne si frammentò in innumerevoli particelle, tra cui Reyn, il pianeta natale di tutte le genti, Armon, un enorme sfera sprigionante luce gialla, Yniya, anch'essa grande fonte luminosa, ma assai più fredda e cupa, e le innumerevoli stelle. Inoltre dall'esplosione nacquero sette grandi spiriti, dalle sembianze umane e dotati di pensiero e parola. Essi dovettero per prima cosa porre rimedio all'enorme confusione che si era venuto a creare nell'universo in seguito alla frammentazione di Takyne. L'universo infatti era un'insieme di materia che si muoveva incotrallatamente in tutte le direzioni. Il Caos da Immobile divenne Mobile. Si dice che per stabilizzare la situazione ci volle sette volte il tempo che impiegò lo spirito primordiale a raggiungere il cristallo. Dopo aver raggiunto l'equilibrio e l'armonia tra i vari corpi, gli Dei posizionarono Reyn al centro dell'universo. Lo spazio venne così diviso in due grandi settori, il Votmes, dimora di Armon, chiamato Sole tra il volgo, ed il Sotye, sede delle stelle e di Yniya, la Luna. Dotarono così di movimento rotatorio il pianeta, creando così la notte e il giorno. I sette Dei atterrarono su Reyn, ed ognuno creò la propria terra, dandogli così i propri nomi. Mornah, dea della Terra, innalzò altissimi picchi innevati, Valhar, dio del Fuoco, diede vita a geyser e piccoli vulcani, Berul, dio della Foresta, piantò enormi e fitte foreste, Ikra, dea del Freddo e del Ghiaccio, creò immense pianure innevate e Mantinor, dio dell'Acqua, diede origine a lunghi fiumi e al mare che circondava tutte le terre. Dayc, il più saggio e il più potente tra gli dei, si accinse invece alla creazione più importante. Prendendo da modello la propria figura, crearono l'uomo e la donna, e li resero immortali. Il dio Gert, invece, riempì il pianeta di animali, dal più veloce tra i volatili, al più abile nuotatore tra i pesci. Si dice che il dio Gert fosse molto invidioso di Dayc, suo compare più fidato. Infatti, per quanto considerasse geniale la creazione dell'uomo, non sopportava il fatto che fosse stato proprio lui ad avere tale idea. Nessuno sa come, ma in preda alla follia ed al furore, Gert si sbarazzò brutalmente di Dayc, ed ad oggi sono molte le leggende ed i miti che raccontano questo fatto.

Da questo momento in poi non si sa assolutamente niente di quello che successe nell'universo. L'uomo e la donna che erano stati generati dal dio ormai defunto vennero chiamati a raccolta da Mornah, che ebbe il compito di raccontare loro della nascita dell'universo e della vita su Reyn, della creazione delle varie Terre e della morte di Dayc. Quindi vennero nascosti e segregati all'interno delle montagne, per motivi ignoti. Dopo dieci lunghi anni, Mornah tornò da loro, liberandoli. Tolse loro l'immortalità, considerata più fonte di dolore che di gioia, e gli diede la facoltà di procreare, ordinandogli di raccontare alla propria prole di raccontare l'origine di tutto, e di dire ad essi di fare lo stesso. Così passarono gli anni ed i secoli, la pace sembrava regnare sovrana. Ma si sa. Anche le cose belle hanno una fine.

 

  
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